Tra mille incertezze, finalmente ricomincia il campionato: Inter - Fiorentina

Nella foto (Getty/Villa): il centrocampista spagnolo Borja Valero. Il giocatore ex Fiorentina è probabilmente il nostro acquisto più importante per quello che riguarda questa sessione di calciomercato. Sarà lui, a partire dalla sfida di domenica sera a San Siro contro i suoi ex compagni di squadra, a dover guidare la nuova Inter di Luciano Spalletti, una squadra che è finora apparsa molto solida per quello che riguarda la fase difensiva ma che - a meno di nuovi movimenti in entrata sul mercato - appare forse troppo prevedibile per quello che riguarda la manovra offensiva. Ad ogni modo, finalmente si ricomincia: forza Inter!

In un clima di ancora mille incertezze per quello che riguarda il calciomercato e quale sarà la definizione ultima della nostra rosa al 31 agosto - ci sono infatti ragioni concrete che ci dicono che poche o molte cose cambieranno da qui alla fine del mese - la sola cosa certa da qui a due giorni e che finalmente si comincia.

Inizia il campionato, si gioca, si ritorna a fare sul serio.

Per chi scrive, credetemi, questa è la più importante e bella delle notizie.

Per quanto sia anche io stato interessato e sia tuttora interessatissimo agli sviluppi di mercato e di cui pure parlerò all'interno di questo post, vedere sul campo la nostra Inter e poterla tifare e seguire durante le gare ufficiali è la cosa più importante e quella che poi veramente conta, riconciliandoci finalmente con la realtà concreta e la vera sostanza del gioco del calcio.

Prima di entrare in medias res e discutere da subito in primis della partita di domenica e poi di quelle che possono essere le nostre prospettive future da qui alla fine della stagione (anche se una indicazione più corretta in questo senso credo sia più preciso e corretto darla alla fine del mercato e dopo queste prime due partite di campionato) è giusto fare il punto della situazione più e prima ancora che sul mercato, invece su quella che è la nostra situazione generale.

Ci presentiamo ai nastri di partenza infatti in una situazione radicalmente differente da quella dello scorso campionato.

Suning ha cominciato a consolidare la propria posizione in seno alla proprietà del club e fatto le prime scelte decisionali importanti e questa volta lontane da quella specie di 'improvvisazione' che apparivano le mosse fatte solo dodici mesi fa e quando alla vigilia del campionato fu risolto il contratto con Roberto Mancini e ingaggiato un allenatore impreparato alla realtà del calcio italiano come l'olandese Frank de Boer.

A partire dalla fine di aprile e l'inizio di maggio e quindi con la definizione dei contatti con il nuovo capo dell'area tecnica Walter Sabatini, la nuova proprietà ha operato (o comunque delegato alla figura di Sabatini) una serie di scelte nette e che danno l'idea che in ogni caso nulla sia dettato da quella improvvisazione di cui parlavo e che a parte l'ingaggio last-minute di Frank de Boer, portò alla costruzione di una squadra senza nessuna ratio particolare e ad operazioni discutibili come l'acquisto di Gabriel Barbosa per una somma pari a 25 milioni di euro.

Naturalmente anche in questo caso non metto in discussione il valore del giocatore.

Penso che la somma pagata sia quella che anche stando alle quotazioni di mercato sia 'giusta' per un ragazzo di quella età e con il suo curriculum ma ribadisco che probabilmente date le esigenze della squadra, quella somma poteva essere spesa in una maniera più immediatamente funzionale alla causa.

Penso che su questo punto ci sia ben poco da discutere.

In ogni caso il solo scarsissimo minutaggio del giocatore nel corso di tutto lo scorso campionato, non hanno giustificato l'esborso finanziario per prendere il giocatore.

Vedremo intanto se quest'anno da noi oppure altrove riuscirà a rilanciarsi.

Me lo auguro. 

Ma invece che concentrarmi su di un solo giocatore, preferisco rientrare e ritornare a parlare della nostra situazione attuale nel complesso.

Per quanto riguarda l'allenatore, a suo tempo molti hanno parlato di ripiego. Ma penso che questo tipo di definizione oggi non sia giustamente tanto presa in considerazione da nessuno, né da parte di tifosi e appartenenti al mondo Inter in generale; né da parte dei mass media e gli organi di stampa.

Luciano Spalletti non è un allenatore meno preparato di Antonio Conte e Diego Pablo Simeone.

Che sono i due nomi - pare - lungamente ricercati dalla proprietà Suning prima di puntare con decisione sull'ex allenatore della Roma.

Voci e fonti attendibili ci dicono che in particolare è stato fatto molto per convincere l'allenatore argentino a venire a Milano, ma la cosa non si è concretizzata e per quanto mi riguarda va bene così.

Non considero Luciano Spalletti una scelta di secondo piano.

Parliamo probabilmente del migliore allenatore italiano sulla piazza (escludendo dal 'conto' chi allena all'estero e quindi in rigoroso ordine alfabetico: Ancelotti, Conte, Mancini).

Spalletti secondo me non ha nulla da invidiare ad Allegri e comunque neppure proprio agli stessi Simeone (conosce sicuramente il nostro calcio meglio dell'argentino) e Conte (una operazione che avrebbe comunque generato degli imbarazzi).

Da questo punto di vista il nostro allenatore, che abbiamo peraltro imparato a conoscere benissimo come avversario (è stato lui del resto il nostro principale competitor in Italia negli anni in cui vincevamo tutto) e che stiamo adesso imparando a conoscere meglio e in maniera più diretta, costituisce una certezza rispetto alle scelte operate in passato e chiaramente un upgrade rispetto a Frank de Boer e Stefano Pioli.

Può esserlo anche in relazione a Roberto Mancini, che è l'allenatore che meglio di tutti ha fatto in questi ultimi anni, perché Spalletti non deve fare i conti con un passato così vincente e neppure così lontano come quello del Mister di Jesi con i nostri colori.

Luciano Spalletti ha un carattere importante e ha dimostrato negli anni di saper gestire situazioni molto calde e difficili dal punto di vista ambientale oltre - in particolare nelle ultime due stagioni - un certo pragmatismo rispetto al passato che lo rende in qualche maniera preferibile a scelte più 'esotiche' e comunque mai veramente inseguite prima del suo ingaggio.

Ma la nuova stabilità a livello societario così come l'ingaggio di un allenatore bravo e preparato come Luciano Spalletti non possono bastare.

Se vuoi vincere o comunque competere ai massimi livelli hai bisogno anche di investire e prendere dei giocatori bravi.

I media avevano chiaramente sparato troppo alto parlando alla vigilia dell'apertura del calciomercato di arrivi stellari.

Titoloni che hanno illuso molti e in qualche maniera distolto dalla verità dello stato di fatto, pure richiamata in verità più volte da Piero Ausilio e poi anche da Walter Sabatini: l'Inter può spendere anche cifre importanti (del resto non è vero che Suning non abbia speso durante questa sessione di calciomercato) ma essendo fuori dal calcio che conta da troppo tempo non può prendere giocatori di primo piano. 

Comunque ci sono situazioni anche legate al mercato in uscita, operazioni che se non vengono definite (Murillo, Ranocchia, Kondogbia, Jovetic, magari uno tra Brozovic e Joao Mario, ipoteticamente Candreva) non permettono l'ingresso di nuovi giocatori.

Situazioni che allo stato attuale appaiono ancora bloccate e come tali impedire l'arrivo di nuovi giocatori.

Novità in questo senso sono attese nei prossimi giorni e da qui al 31 agosto.

Del resto proprio in questo momento, mentre scrivo, pare che Murillo sia sbarcato a Valencia (l'ufficialità arriverà a momenti). Una operazione che potrebbe sbloccare l'arrivo di Mangala in prestito dal Manchester City (si parla anche di Mustafi).

Nelle prossime ore invece è attesa la definizione dello scambio sempre con il Valencia tra Geoffrey Kondogbia e l'esterno portoghese Joao Cancelo.

Aspettiamo ancora che si sblocchi la lunghissima ed estenuante trattativa per Patrik Schick (per chi scrive a questo punto obiettivo fondamentale e da centrare a tutti i costi).

Insomma, è chiaro - senza volere essere catastrofisti - che questa squadra così com'è non appare essere di gran lunga migliorata rispetto a quella dello scorso campionato e che solo se si definiranno determinate operazioni in entrata e in uscita allora portemo fare un bilancio più positivo di quello attuale.

Il mio pronostico in questo momento, salvo imprevedibili miglioramenti dovuti alla cura-Spalletti, ci vede comunque non in prima fila per l'accesso e la qualificazione alla CL.

Che è chiaramente l'obiettivo stagionale.

Il mercato fatto sinora è stato peraltro sicuramente bene ingegnato e puntato a introdurre in squadra elementi funzionali al gioco del mister e possibilmente con qualità caratteriali superiori a quelli dei giocatori già presenti in organico.

Possiamo intendere in questo senso l'arrivo di Borja Valero e quello di Vecino.

Mentre Skriniar si è da subito rivelato tanto bravo quanto ci è sembrato essere l'anno scorso a Genova con la maglia della Sampdoria.

Aspettiamo Dalbert, giocatore che ha generato qualche scetticismo tra i tifosi, ma che credo vada aspettato se è vero che Sabatini e Spalletti lo abbiano immediatamente puntato e individuato come rinforzo per la fascia sinistra.

Questi acquisti da soli comunque non possono bastare a colmare il gap con la Juventus e il Napoli e la Roma e non ci pongono in una situazione di superiorità (secondo me) rispetto al Milan e la Lazio. Senza considerare quelle che possono essere delle incognite come l'Atalanta (ripeterà l'exploit dello scorso campionato?) e magari proprio la stessa Fiorentina.

Non entrerò in questo post nel merito specifico delle operazioni di mercato che ci riguardano o che secondo i media ci riguarderebbero.

Sicuramente alcune ultime notizie non fanno piacere.

Penso al fatto che appaia definitivamente sfumato l'affare Pellegri-Salcedo e a tutte le difficoltà nel prendere Schick.

Ma provo a restare ottimista e farò un bilancio in questo senso tra tredici giorni quando questa sessione di calciomercato sarà finalmente terminata.

Penso che per quanto riguardi la partita di domenica sera, invece, partiamo secondo molti con quelli che sarebbero i favori del pronostico.

La Fiorentina ha dato a tutti l'idea prima di essere in totale dismissione, successivamente di avere delle idee poco chiare per quanto riguarda la costruzione della squadra, mentre va detto che noi in ogni caso - pure nella difficoltà di chiudere le trattative e specialmente nel mercato in entrata (in uscita del resto va detto che sono state definite alcune operazioni come Murillo, Banega, Biabiany, Medel...) - abbiamo dato anche per quelli che sono stati i risultati positivi negli impegni di pre-campionato, una certa idea di solidità e che chiaramente mi auguro possa essere uno dei nostri motivi principali nel corso di questa stagione.

Inoltre giochiamo in casa e questo fattore può essere un motivo in più, tanto più in un momento comunque di incertezza generale per tutte le squadre del campionato causa: si ritorna infatti a giocare gare ufficiali dopo tanto tempo.

Il calciomercato, come detto, è tuttora in corso.

Però l'impegno secondo me non è affatto di quelli facili e da sottovalutare.

Affrontare nella prima gara di campionato la Fiorentina in casa e subito dopo avere una trasferta difficile come quella de l' 'Olimpico' in casa della Roma non è sicuramente un impatto soft con il campionato.

La Fiorentina del resto ha cambiato molto, a partire dall'allenatore, e sta continuando a cambiare molto, ma va detto che dopo aver venduto, Corvino non è rimasto con le mani in mano e ha operato diversi acquisti in entrata che hanno modificato e rinnovato l'ossatura della rosa che non appare francamente meno forte di quella della stagione passata.

Sono usciti Borja Valero e Vecino; Bernardeschi; Milic, Gonzalo, De Maio, Tello, Ilicic, Salcedo, Giuseppe Rossi. Il portiere Tatarusanu.

Ma sono arrivati Milenkovic, Vitor Hugo e Pezzella in difesa. biraghi. Veretout, Eysseric e Benassi a centrocampo.

Davanti al posto del partente Kalinic (va al Milan?) è appena arrivato Simeone.

In definitiva mi sembra che ci troviamo di fronte a una squadra che costituisce una incognita ma che potrebbe rivelarsi una sorpresa di questo campionato.

Nel senso che dipenderà molto anche dalla bravura del nostro ex Stefano Pioli di mettere assieme questi nuovi giocatori e da come questi si adatteranno alla nuova realtà, ma non si può dire che la Fiorentina non abbia comunque investito nel rinnovare la squadra.

Per questo e per tutte le perplessità che possono invece riguardare noi, penso che sarà una partita che è difficile da inquadrare in maniera esatta e che può nascondere delle insidie.

Sicuramente loro appaiono essere da questo punto di vista più imprevedibili che quello che dovremmo essere noi.

Non si riesce neppure a definire con esattezza quale formazione possa schierare Stefano Pioli.

Questo sia per quello che riguarda il modulo che la scelta degli uomini da mandare in campo.

Per quanto ci riguarda invece la situazione è diametralmente opposta.

Tutto sembra essere definito.

In questo momento esatto del campionato questo può costituire un vantaggio.

Con ogni probabilità scenderemo in campo con il 4-2-3-1 e con Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Skriniar, Dalbert (Nagatomo); Vecino (Gagliardini), Borja Valero; Candreva, Joao Mario, Perisic; Icardi.

Come visto, gli unici dubbi sono legati all'esterno sx dato che Dalbert potrebbe non essere giudicato ancora pronto da Spalletti (l'ipotesi Nagatomo fa immaginare che il giapponese sia davanti nelle gerarchie rispetto ad Ansaldi), mentre a centrocampo il ballottaggio tra Vecino e Gagliardini penso possa costituire una costante nel corso di questo campionato.

In verità penso che il mister li alternerà più o meno regolarmente, salvo cambio di modulo o il possibile schieramente dell'ex viola nella posizione di trequartista.

Domani alle 14.30 parlerà il Mister Luciano Spalletti e ne sapremo sicuramente di più sulla partita e anche su quello che lui pensa per quello che riguarda il nostro futuro più prossimo.

La sensazione è che siamo una squadra solida (anche se del resto mancano delle vere e proprie alternative sia nel reparto difensivo che a centrocampo, dove sono arruolabili solo tre giocatori...) ma che davanti continuerà per forza di cose a essere prevedibile se non arriveranno uno o due giocatori.

L'ideale chiaramente sarebbe avere Schick e Keita.

Ma almeno il centravanti della Sampdoria e un esterno come Karamoh (Emre Mor sembra essere definitivamente saltato causa il comportamento del procuratore) sembrano indispensabili per arricchire di soluzioni un reparto che non è scarso qualitativamente, ma che non ha particolari spunti nell'uno contro uno e che forse non ha neppure troppi goal nel suo ventaglio.

Un problema di cui tenere conto.

Anche considerando che pure i nostri centrocampisti e trequartisti (Joao Mario...) non sembrino particolarmente portati a andare a segno con regolarità.

Vedremo se tutte queste cose riusciranno a avere una loro soluzione nelle 'trovate' di Luciano Spalletti o anche grazie a nuove operazioni di mercato in entrata.

Nel frattempo finalmente si ricomincia.

In bocca al lupo Inter!

Emiliano D'Aniello