Pagine

martedì 21 febbraio 2017

Il sogno può continuare (per ora): Bologna - Inter 0 - 1

Gabriel Barbosa (foto: Inter.it). Il giovane attaccante brasiliano ha realizzato la rete decisiva ai fini della vittoria della trasferta di Bologna. Finora la gestione del ragazzo da parte dell'allenatore Stefano Pioli, al di là delle assurde critiche che gli verrebbero rivolte per un presunto scarso utilizzo del giocatore, è stata corretta e sta effettivamente aiutando il ragazzo a inserirsi nella difficile realtà del calcio italiano.

Stiamo parlando ovviamente del sogno di arrivare in CL.

Un sogno che personalmente, da sempre coltivo solo con il cuore, non con il cervello.

Il cervello mi dice che stiamo facendo un percorso straordinario, inimmaginabile qualche tempo fa: 27 punti su 30 e gli unici 3 persi di misura a Torino, nel modo che sappiamo.

Mi dice anche che nel frattempo abbiamo recuperato ben poco rispetto alle rivali dirette, ma che noi fatichiamo quasi ogni domenica, mentre loro si permettono spesso di vincere passeggiando.

Mi dice ancora che vincere qualche partita senza stress, in un campionato duro come il nostro, è importante per conservare energie mentali e ancor più perché dimostra una superiorità tecnica che ti consente di amministrare il gioco.

Al contrario, se la nostra superiorità (che esiste, nei confronti di quasi tutte le squadre e questo è innegabile) non è schiacciante, appena caliamo di concentrazione rischiamo molto con chiunque o quasi.

E nel campionato italiano non si può giocare sempre al top della concentrazione.

Quando la stagione non era ancora  entrata nella fase decisiva, persino la juve, giocando un po' sotto tono (certo, non “senza impegnarsi”), ha perso 4 partite.

La Roma 5, Il Napoli solo 3, ma accompagnate da 6 pareggi.

Giocare sempre sul filo della tensione massima è impossibile.

Quello che stiamo facendo, secondo me ha del miracoloso.

E io dubito che i miracoli si possano produrre con continuità, senza pausa alcuna.

Anche se lo spero.

A me sembra evidente che oltre ai punti di distacco noi paghiamo una inferiorità tecnica rispetto a chi ci precede, magari non netta, ma sufficiente come dicevo a permettere loro di vincere qualche volta anche in souplesse, mentre noi dobbiamo sempre lottare alla morte.

Del resto, da quando c'è Pioli, abbiamo perso solo con Napoli e juve e pareggiato solo contro il Milan.

Contro partenopei e milanisti erano le prime uscite del mister dopo la sbornia inziale subita dalla squadra con FDB.

Contro la juve si è vista a mio parere un'inferiorità non così netta come si poteva pensare, tanto che l'arbitraggio ha influito sul risultato in modo abbastanza evidente.

Adesso c'è la Roma: un match che ci dirà se esiste la possibiltà reale di agganciarci al treno di testa.

C'è un dato che secondo me non viene considerato abbastanza e che indica il carattere straordinario della nostra progressione numerica, in relazione alla qualità dell'organico.

Nelle ultime dieci partite (quelle dei 27 punti) abbiamo subito solo 3 gol con una media di 0,3.
E di queste reti, due sono state ininfluenti.

Nelle prime quindici gare invece le reti al passivo sono state 21, con una media di 1,4 a partita.

Il miglioramento è stato quasi tutto nella fase difensiva (non direi nella difesa): infatti per le reti segnate la media gol a partita è passata da 1,5 a 1,8.

I dati dicono che la squadra sembra aver trovato l'equilibrio ottimale, ma suggeriscono anche che difficilmente si potrà continuare a lungo con un rendimento difensivo così elevato.

Anche perché il Napoli ha segnato una volta e mezzo i nostri gol (60 contro 40), juve e Roma una quindicina in più.

I dati del passato sono fatti anche per essere smentiti dal futuro e la speranza che già la partita contro la Roma possa incrinare qualche (mia) convizione esiste, è forte e legittima.

Questo non significa che si possa trascurare quanto il campionato nel suo insieme ha detto fino ad ora.

Magari può essere sbagliata o troppo pessimista la  mia “lettura” dei dati stessi, questo si.

Contro la Roma in ogni caso sarà una prova della verità: giochiamo in casa, con l'apporto di un pubblico tornato entusuasta; dovremmo essere quasi al completo, tranne Miranda, assenza importante ma non tale da giustificare alibi.

Credo che qualcuno mancherà anche a loro, a partire da Florenzi, ma è vero che Miranda nel nostro contesto è più determinante.

Soprattutto però non potrà essere una gara da affrontare con cali di concentrazione.

Entrambe le squadre daranno il massimo possibile in questo momento.

Non a livello di impegno (per me quello è scontato sempre) ma proprio di tensione emotiva, una cosa che non si può comandare.

Dopo le nostre prime disastrose giornate, è già molto arrivare a giocarsi un piazzamento da sogno a fine febbraio.

Ma questo non può accontentarci e non ci accontenterà: adesso è il momento di provare ad essere più ambiziosi.

La partita.

La differenza fra un tifoso (tutti i tifosi) e un allenatore sta nel fatto (soprattutto) che il tifoso guarda alle giocate, l'allenatore a tutto il movimento di tutti i giocatori in tutta la partita, perché la giocata può essere decisiva se il comportamento di tutta la squadra nel resto della partita  ha consentito che la giocata fosse decisiva.

Voglio dire che dal mio punto di vista, un peso determinante per questo successo l'ha avuto la capacità di Pioli di leggere correttamente la partita.

Non ci sono certezze sul fatto che lo schieramento inziale fosse “giusto” o “sbagliato”.

Mancano, come sempre nel calcio, le controprove.

C'è invece certezza sulla giudiziosa gestione dei cambi, cioè sulla capacità del mister di leggere la partita in corso.

Basti considerare che quando c'è stata necessità di premere sull'acceleratore il mister è passato alla difesa a 4 (che in realtà c'era anche prima, grazie alla duttilità di D'Ambrosio: solo che nel secondo tempo Pioli ha sostituito un esterno più difensivo con uno più offensivo).

Abbiamo avuto così il miglior momento della partita, ma non siamo riusciri a segnare, complice anche l'appannamento (comprensibile) di Candreva e Palacio.

Allora ecco l'inserimento di Banega e Barbosa.

Adesso andiamo a esaminare l'azione del gol:
  • Segna Barbosa, un nuovo entrato.
  • Su assist di D'Ambrosio, spostato a destra per permettere l'inserimento di Ansaldi.
  • D'Ambro mette una palla bellissima, di destro.
  • D'Ambro riceva a sua volta palla da un cambio di campo lucidissimo di Banega, un altro nuovo entrato.

Si può dire che tre “cambi” (uno di posizione) hanno confezionato il gol.

Ma attenzione anche a quello che è successo dopo, nei minuti (pochi) finali.

Il Bologna si è reso pericolosissimo, come mai lo era stato in tutta la partita.

Handa, spettare interessato, fino al momento del nostro gol era intervenuto una sola volta in uscita per precedere credo Dzemaili, dopo un errore di Murillo.

Nel finale il Bologna ha travolto il nostro centrocampo, si è riversato in area, abbiamo dovuto compiere qualche fallo da giallo, subire punizioni, calci d'angolo e, soprattutto, c'è stata la netta occasione da gol  (l'unica per loro in tutta la partita) di Torosidis, sventata da Handa.

Tutto questo in pochi minuti.

Certo conta la forza della disperazione dei felsinei, ma forse conta anche il fatto che si era perso l'equilibrio.

Leggo da più parti che Pioli avrebbe sbagliato la formazione iniziale.

Può essere, naturalmente, ma a me non pare, anche se questo mi costerà le solite accuse di filopiolismo.

Del resto ci sono abituato: quando perdeva Leo ero troppo filo Leo, quando perdeva Ranieri filo Ranieri, quando peredeva Strama ero filo Strama,  poi filo Mazzarri, infine quando perdeva il Mancio filo Mancio e via... filando.

Io non ci faccio caso.

Nella mia vita sono stato davvero filo HH e filo Mou.

A posteriori, dopo che avevano ottenuto qualche... risultato.

In tutti gli altri casi ho sempre cercato di pormi dal punto di vista dell'allenatore, sapendo che poteva sbagliare, ma che certo non era così sprovveduto da non vedere cose che apparivano 'evidenti' a ogni tifoso.

Poiché anche gli allenatori sbagliano, le critiche sono sempre legittime.

Per il mio modo profondo di essere, prima di emettere verdetti cerco di riflettere sulle motivazioni possibili di scelte che a prima vista magari non mi sembrano ottimali.

Sulla formazione iniziale di ieri, a mio parere c'erano molti buoni motivi per fare quelle scelte.

Partiamo dalla mediana, nella quale mancavano sia Kondo che Brozo, per cui a fianco di Gaglia ha dovuto giocare Joao, che non dà sicuramente le stesse garanzie difensive  degli altri due.

C'è sempre un problema di equilibrio, se non ragioniamo nei termini “noi siamo l'Inter e loro il Bologna, andiamo là e li asfaltiamo”.

Loro hanno la forza principale in chiave offensiva nel lavoro sporco del centravanti che apre spazi per gli inserimenti centrali, tra le linee, di Verdi dalla fascia e Dzemaili da dietro.

Con la difesa a tre uno dei centrali poteva uscire sul giocatore bolognese di turno, senza scoprire il centro della difesa.

Nello stesso tempo, in caso di riconquista della palla uno dei tre centrali (soprattutto Medel o Miranda) poteva uscire ad appoggiare l'avvio  della ripartenza.

Poi in pratica quando D'Ambro scivolava indietro si ricomponeva la difesa a 4 con Murillo Medel Miranda e D'Ambro.

In fase di non possesso gli esterni arretravano e si ricomponeva una sorta di 442.

Poteva sembrare eccessivo coprirsi a destra con Murillo, togliendo un giocatore di spinta a quella fascia.

Però nella precedente partita Ansaldi aveva profondamente deluso e anche in precedenza non aveva certo brillato in copertura.

Invece Murillo a destra consentiva di passare in fase difensiva al già citato 4411 e in fase offensiva di attaccare con sette uomini, più eventualmente un centrale che si sganciava.

Questo mantendo in zona almeno due marcatori (qualche volta avanzava anche Murillo).

Con questo schieramento non abbiamo sfondato, dunque Pioli ha avuto torto.

Forse.

Perché poi nel finale con  il  modulo e gli  uomini “alternativi” abbiamo corso parecchi rischi.

Dice: però prima di correre rischi abbiamo segnato.

Vero: ma le occasioni le avevamo avute pure in precedenza anche se non numerose. E senza rischiare nulla.

Tra l'altro anche sul gol abbiamo avuto il contributo determinante di due uomini freschi e tecnici (Banega e Barbosa).
Però non ci sono prove (dubbi legittimi si, almeno a me pare) che quei due uomini messi dall'inizio avrebbero colpito senza sbilanciare la squadra.

Perché una cosa è entrare a 15' dalla fine, quando si deve rischiare il tutto per tutto e altra cosa è disputare 90' con giocatori che non garantiscono movimenti e tempi di copertura ideali.

Poi c'è la questione di D'Ambro a sinistra: che l'ex torinista attacchi meglio a destra è certo, ma per necessità accade sovente che un terzino venga spostato di fascia: Zanetti per esempio ha forse giocato più volte a sinistra  che a destra.

Quando Mou metteva Zanetti al posto di Chivu, nessuno sosteneva che avesse schierato un giocatore fuori ruolo: le necessità della squadra vengono prima di tutto.

Che poi il subentrato Ansaldi abbia disputato una discreta gara, quasi solo in appoggio perché Verdi si era spostato centralmente, è vero.

Ma ripeto, secondo me è questione di equilibri. E di momenti della partita.

Con Brozo o Kondo al posto di Joao e con il portoghese più avanti, probabilmente saremmo partiti a quattro dietro, con due terzini anche di spinta.

Fatto sta che per un tempo abbiamo subito nulla e attaccato poco.

Sostenere che la scarsa produttività offensiva sia stata determinata dalle scelte di schieramento del mister è pienamente legittimo. Forse è anche vero.

A me invece sembra, altrettanto legittimamente credo, che sia stato soprattutto un problema di concentrazione.

Noi non abbiamo aggredito la partita; non nel senso che dovevamo attaccare di più, ma nell'aggressività da mettere su ogni palla.

Siamo stati molli, l'atteggiamento sembrava quello di chi si sente superiore e aspetta pensando che tanto prima o poi il gol sarebbe venuto.

Quando nella prima parte del secondo tempo è cresciuto il nostro tono agonistico (anche prima dell'ingresso di Ansaldi) abbiamo messo il Bologna in maggiore difficoltà.

Per correttezza, proprio perché non ho una tesi pre costituita da difendere, ma mi sforzo di ragionare su quello che ho visto, posso anche ritenere che la scelta dei tre difensori abbia potuto incidere suggerendo inconsciamente ai giocatori quell'atteggiamento di attesa fideistica (nelle proprie forze) che nel campionato italiano, dove le distanze sono quasi sempre ridotte, non paga.

Poi c'è il problema non contingente ma assoluto delle scelte di Pioli nei confronti di due giocatori: Banega e Barbosa.

Sempre in rete, ho letto cose che a me paiono assurde.

I due sono diventati due idoli.

Per aver fatto l'uno non un assist ma un passaggio a seguito del quale D'Ambro ha prodotto un assist.

L'altro per aver segnato un gol praticamente a porta vuota.

Vero che lì bisognava esservi e vero anche che in una situazione abbastanza simile  Palacio aveva calciato alto.

Ma da questo a “esigere spiegazioni dal mister” (cit.) per averli esclusi troppe volte, ce ne corre.

Personalmente condivido la scelta del mister di gestire Banega con molta oculatezza e di lavorare su Barbosa prima di farne uno dei 15-16 autentici titolari.

Come gradualmente sta avvenendo.

Naturalmente posso sbagliare anch'io, ma anch'io dall'inizio avrei messo Palacio vice Icardi e Eder dietro di lui.

Anzi, al momento del cambio, probabilmente avrei messo Pinamonti e non Barbosa, anche in considerazione dei numerosi cross che non sfruttavamo.

Ma questa scelta, di natura agonistica e tecnica per quanto riguarda la consapevolezza, posso ammettere che fosse influenzata inconsciamente da questioni affettive.

Secondo me dunque il primo tempo soprattutto, col freno a mano tirato, è da addebitarsi in maggior misura all'approccio mentale alla gara rispetto alle questioni di schieramento, come mi sembra suggerirebbero anche i dati relativi al possesso palla (55% con soli 11 tiri contro 7), e delle palle perse (ben 19 contro 12 sole dei bolognesi), mentre anche il numero di palle recuperate è inferiore alla nostra media abituale.

Le pagelle.


Handanovic: nel primo tempo un'uscita bassa tempestiva, ma normale. Nel secondo la parata che decide il risultato. 7

Murillo: prestazione mediocre. Sufficiente in fase di interdizione, poi commette qualche errore negli appoggi, che non sono il suo forte.  In fase di spinta fa quel che può. 5.5

Medel: sicuramente il migliore dei difensori: intercetta molti palloni, non sbaglia gli appoggi, se la cava anche in marcatura sul colosso Pektovic. 6.5

Miranda: gioca 'pulito' per evitare il cartellino giallo che gli costerebbe la Roma, ma al primo fallo, a metà campo, deve arrendersi. 6

Candreva: fa tanto lavoro sulla fascia, senza particolare brillantezza, ma il calcio è anche e soprattutto quantità.  Poi è difficile mettere cross in mezzo per Palacio ed Eder. Esce  abbastanza provato. 6

Gagliardini: prova meno illuminante del solito, ma a livello di rendimento sempre tanta roba. Forse paga un po' il fatto di avere un compagno di linea con scarsa attitudine alla fase difensiva 6.5

Joao:
spesso in ritardo nella marcatura e si sapeva. In fase di costruzione non è brillante come al solito. Ha l'attenuante di essersi dovuto adattare, per esigenza di squadra, a un ruolo che non gli è del tutto congeniale. 6

D'Ambrosio: ancora uno dei migliori. A sinistra deve vedersela col pericoloso Verdi, ma lo chiude bene. E riesce pure a sostenere l'azione offensiva. Poi passa a destra e inventa l'assist decisivo. Cosa chiedere di più? 7+

Eder: si sbatte come sempre, ma con risultati meno positivi rispetto alle ultime prove. Non è lucido in  nessuna delle due fasi. Davanti sbaglia tra l'altro una facile occasione; in fase difensiva rischia moltissimo con un intervento ai limiti. 5+

Perisic: alterna buone cose a periodi di appannamento, in ogni caso non è decisivo come ci si poteva aspettare,nel momento in cui, per le assenze, doveva caricarsi sulle spalle il peso della squadra. 6

Palacio: solita volontà e dedizione, ma risultati francamente insufficienti. Sbaglia un gol facile facile e almeno altri due più... problematici. 5

Ansaldi: sulla fascia sinistra spinge con lucidità e non corre rischi, aiutato anche dal fatto che nel finale Verdi si sposta in mezzo da trequartista. 6.5

Barbosa: segna il gol decisivo ed è autore di 2 dei pochissimi tiri in porta effettuati dai nostri. Una prova incoraggiante. 7

Banega: entra in modo importante nell'azione del gol. Dà un po' di vivacità alla manovra offensiva. 6+

Pioli: per i cambi merita 7. Per la formazione schierata inizialmente almeno 6.

Luciano Da Vite

21 commenti:

  1. Commento più tardi più approfonditamente. Per questioni di tempo.

    Voglio solo sottolineare che mi è piaciuta un sacco l'espressione: 'accuse di filopiolismo.' :)

    Infatti l'ho anche volutamente evidenziata in fase di editing del post.

    RispondiElimina
  2. Ciao Luciano, ti ripropongo un messaggio che ti avevo lasciato qualche giorno fa: Luciano,volevo fare un'osservazione, allora è vero che il nostro settore riesce a creare dei giocatori a parer mio tecnicamente ottimi, il mio pensiero è, e mi chiedo, se però vengono preparati mentalmente, perchè e so già che divergiamo da questo punto di vista il vero talento è sempre e solo la testa.
    Quindi se i ragazzi sono abituati a giocare sempre nella squadra più forte, non è che poi arrivando a giocare nei professionisti in squadre che non sono le più forti si trovano in difficoltà proprio per un'abitudine ad avere un compito più facilitato? In breve, se nelle giovanili ci fosse una squadra composta da tanti giocatori mediocri ma due bravi, e questa squadra trova spesso difficoltà e quindi questi due giocatori di talento devono sapersela cavare da soli per vincere, secondo te nell'approccio al professionismo questi ragazzi non sono più portati mentalmente ad emergere?

    RispondiElimina
  3. Matteo, la questione secondo me è complessa. magari farò un post aposito per cercare di trattarla, dal mio modesto punto di vista di tifoso. Considerato anche che questa settimana non ci sarà il post sul top player

    RispondiElimina
  4. Concordo sul fatto Banega sia un giocatore che va per forza di cose gestito.

    Storicamente non ha mai abbinato al suo grande talento, grande determinazione e intensità, continuità non solo nelle prestazioni ma pure nell'arco dei novanta minuti. Lo stesso sembrerebbe per questa sua stagione in nerazzurro, in cui comunque ha avuto momenti molto alti.

    Secondo me partirà dalla panchina anche domenica contro la Roma. Dove facendo tesoro anche delle spiegazioni tattiche del post di Luciano, penso che giocheremo a quattro, ma con la squadra pronta a schiearsi a tre dietro se necessario. Quindi Handanovic - D'Ambrosio, Medel, Murillo, Ansaldi - Gagliardini, Kondogbia - Candreva, Joao, Perisic - Icardi.

    Non mi aspetto qualche cosa di diverso per una sola ragione: perché questi sono gli undici migliori giocatori presenti nella nostra rosa o comunque quelli su cui Pioli ha dimostrato maggiormente di puntare. Unico ballottaggio secondo me quello solito tra Kondo e Brozovic.

    Hai fatto bene a sottolineare che Miranda sia stato praticamente punito al primo fallo... Anche se forse su un fallo come quello penso ci sia poco da dire per il cartellino ricevuto. Lo stesso Miranda non ha protestato nell'occasione.

    Assenza importante, ma che - va bene - non può essere un alibi. Aggiungo che secondo me Dzeko è il tipico giocatore che lui soffre più che altri (in effetti mi sembra vada in difficoltà soprattutto con giocatori dal fisico molto importante, paradossalmente lo stesso Petkovic - a proposito come vi sembra questo giocatore? - mi pare lo abbia un po' fatto faticare) e che secondo me nonostante la differente statura, sarà francobollato da Medel.

    Non ho capito bene le condizioni di Murillo, ma ovviamente sarà necessaria anche una sua grande prestazione. Chiaro che ci fosse stato Miranda, con la coppia composta da lui e Medel mi sarei sentito molto più sicuro...

    Chi dice quelle cose su Barbosa comunque non vuole il bene del ragazzo. Se Gabi è intelligente, ma mi sembra di sì, si rende benissimo conto da solo che Pioli lo sta gestendo nella migliore maniera possibile.

    Ah. Anche io avrei messo Pinamonti comunque. A riprova del fatto che è molto meglio che non sia io l'allenatore dell'Inter. :)

    RispondiElimina
  5. Comunque Medel quasi in ogni partita è il miglior difensore e direi il leader del reparto ed è curioso che il solo Pioli abbia pensato di metterlo nel suo ruolo naturale. Domenica grande sfida, l'Inter ha invitato i propri tifosi a portare una sciarpa allo stadio e anche noi tifosi con nostro tifo dovremo dare una mano alla squadra impegnata in una durissima sfida. Credo sia un importante esame per la squadra e per Pioli, devono dimostrare di aver compiuto ulteriori passi avanti nel divenire una grande squadra. E questo lo valuteremo a prescindere dal risultato.

    RispondiElimina
  6. Mi è andata bene quando propugnavo Medel difensore :) , rischio la derisione se propongo Candreva terzino in determinate partite ? Siate clementi :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso che i tempi per sperimentare in questo scorcio di fine stagione siano troppo pochi per questo. Però per il futuro penso che sia una soluzione che ci potrebbe stare. Secondo me Antonio può fare quel ruolo.

      Elimina
  7. Comunicato dal sito ufficiale sicuramente interessante in vista della gara di domenica.

    APPIANO GENTILE - Nella giornata di oggi, Jeison Murillo e Marcelo Brozovic si sono sottoposti a esami clinici presso l'Istituto Humanitas di Rozzano: ecografia con esito negativo per il difensore colombiano; per il centrocampista croato fase di avanzata guarigione della frattura della falange del piede. Le condizioni dei due giocatori, che oggi svolgeranno lavoro personalizzato, saranno valutate giorno dopo giorno.

    Non prenderanno parte all'allenamento Geoffrey Kondogbia e Trent Sainsbury, entrambi a riposo precauzionale per una sindorme influenzale. Assenti inoltre Roberto Gagliardini e Andrea Pinamonti, convocati dalle rispettive nazionali.

    RispondiElimina
  8. Io invece Candreva lo vedo a cc per la sua tecnica, tempi di inserimenti e capacità di tiro. Non sarebbe nemmeno una novità: a inizio carriera giocava mezzala.

    RispondiElimina
  9. No dai, Riccardo. Candreva non riesce neppure ad aiutare aggiungendosi alla difesa, figurati se facesse proprio il difensore..

    RispondiElimina
  10. La partita l'ha vinta Banega (e Pioli, mettendolo in campo).

    RispondiElimina
  11. Mah, può darsi, Marco. Io continuo a considerare banega una buona alternativa da giocare nei finali di gara. ma posso sbagliare. certo non è il tipo di giocatore che prediligo

    RispondiElimina
  12. Partita di Champions interessante, ho visto due talenti che basta poco ed esplodono come Mbappè e Leroy Sanè. Mi piacciono anche i terzini del Monaco, magari riusciamo a fare il bis..

    RispondiElimina
  13. Eh già Matteo, Mbappe veramente interessante, cosí come Bernardo Silva e tanti altri talenti del Monaco. Sané pure ma già più noto e appena acquistato dal City quindi direi fuori portata

    RispondiElimina
  14. Anche io credo che banega sia più utile come cambio ora come ora. Ciò non toglie che col Bologna potevamo giocare altri 90 minuti e non vincere senza quel filtrante.

    RispondiElimina
  15. Sinceramente non ho visto nessun filtrante, ma un bel cambio di campo, come se ne vedono parecchi.
    però forse mi sbaglio.

    Domani in primissima mattinata invierà il consueto post sulle giovanili

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Manda pure Luciano. Fammi solo sapere se preferisci che lo pubblico domani o se vuoi che aspetto giovedì.

      Elimina
  16. Non sono riuscito a trovare neanche io nessuna informazione su Mutton. Luciano ci sai dire se il ragazzo si sta effettivamente allenando con i nostri?

    RispondiElimina
  17. Il post l'ho ricevuto. Lo pubblico più tardi.

    RispondiElimina
  18. Online il post sul week end delle nostre giovanili: http://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/02/il-week-end-dei-nostri-giovani-19022017.html

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.