Penso che nulla come una vittoria sonante con il risultato di cinque reti a uno avrebbe potuto fare di meglio in questo momento per risollevare il morale di tutto l'ambiente nerazzurro, che dopo la sconfitta con la Roma (e la vittoria del Napoli contro i giallorossi sabati pomeriggio) è stato come violentemente messo al cospetto dello stato delle cose.
Non che la situazione prima fosse radicalmente diversa, ma viaggiare a bottino pieno per un lungo periodo ci ha sicuramente dato una marcia in più e una bella iniezione di fiducia che però dopo questa partita, sentendo il polso di tutto l'ambiente nerazzurro, ha cominciato evidentemente a mancare.
Siamo sesti in classifica a 51 punti. Davanti abbiamo la Juventus a 67, Roma 59, Napoli 57, Lazio 53, Atalanta 52.
Il Milan, settimo, segue a 50 punti.
I punti di distacco dal Napoli, terzo, non sono così tanti. Se non ci fosse tutta questa bagarre nel giro di così pochi punti, la terza piazza sembrerebbe un obiettivo molto più realistico al di là della buona continuità di risultati del club allenato da Sarri.
Ma la situazione oggi come oggi, a 11 giornate dalla fine del campionato, appare invero molto complessa.
Anche considerando che tra le partite che ci aspettano ci sono scontri diretti contro Napoli, Lazio, Atalanta, Milan.
Il primo contro l'Atalanta di Gasperini a San Siro, domenica prossima.
Una partita che ancora una volta siamo chiamati a vincere a tutti i costi.
Gli scontri diretti in questo senso si possono considerare anche qualche cosa di positivo o comunque di 'probatorio', perché si possono vincere oppure perdere, ma tutto dipenderà (oltre che dalla bravura degli avversari) da quello che riusciremo a dare sul campo contro le nostre dirette concorrenti.
Saremo per forza di cose noi artefici del nostro stesso destino.
INTER - CAGLIARI. Arriviamo allo scontro diretto contro l'Atalanta (che ieri ha pareggiato in casa contro la Fiorentina) dopo avere ottenuto il più largo successo in trasferta stagionale sul campo del Cagliari di Rastelli.
Un avversario che a volere essere onesti, è apparso nel complesso inferiore all'Inter da tutti i punti di vista, tanto che il risultato pure così 'clamoroso', è invero pienamente giustificato da quello che è stato l'andamento della gara.
Pioli si è giocato la partita scegliendo di tornare alla difesa a quattro con D'Ambrosio, Medel, Miranda, Ansaldi davanti ad Handanovic.
Per il resto confermata la formazione-tipo, ad eccezione di Joao Mario, reduce da qualche problema di natura fisica e inizialmente in panchina a favore di Banega.
Non convocato (sempre per infortunio) Marcelo Brozovic.
Credo che questa volta la disparità dei valori a nostro favore in campo sia subito emersa. Seppure non in una maniera straripante come poi lascerebbe intendere il risultato.
Ci abbiamo messo un po' per sbloccarla, probabilmente confermando quanto dichiarato anche dal mister alla vigilia della gara relativamente la mancanza di cattiveria, che continua ad essere un aspetto su cui lavorare (e su cui si dovrà lavorare anche questa estate in sede di calciomercato).
E quando ci siamo riusciti lo abbiamo fatto paradossalmente con uno dei giocatori meno attesi e che fino a quel momento stava giocando una gara anonima, giustificando le scelte del mister che non lo schierava titolare da oltre un mese.
Parlo di Ever Banega.
Un giocatore scostante di natura ma capace quando si accende di creare calcio come pochi e che in pochi minuti indirizzerà le sorti della partita
La nota positiva è stata che per la prima volta da un po' di tempo a questa parte, ho avuto la sensazione che, una volta passati in vantaggio, l'avversario non avesse particolari argomenti da proporre e che allo stesos tempo noi fossimo così messi bene in campo da non dare spazio a possibili repliche.
Ed è stato così in effetti.
Anche se dopo il due a zero (calcio di punizione magistrale calciato a giro sul primo palo di Banega, dopo l'imbucata-assist spettacolare a Perisic in occasione del primo goal) abbiamo avuto comunque un momento di black-out, che loro hanno immediatamente colto, riuscendo ad accorciare le distanze in un goal di Borriello che realizza con un imperioso colpo di testa su cui Handanovic, un minuto prima grande protagonista su Di Gennaro, non può nulla.
Da segnalare tra le fila del Cagliari la buona prestazione, oltre che di Borriello, del giovane classe '97 Barella.
Sicuramente ancora troppo leggero sul piano fisico, ha dimostrato se non altro di possedere veramente un bel calcio e senso della posizione. Anche se al momento mi sembra più un 'progetto' di calciatore e la sua carriera a un livello pure medio-alto resta tutta da vedere.
Considerando la reazione del Cagliari dopo il due a zero, a questo punto era fondamentale rientrare in campo con la testa giusta per riprendere subito in mano il pieno controllo della partita.
Così è stato.
Nel secondo tempo si può dire che in campo si sia vista una sola squadra. Cioè l'Inter.
Il tre a uno arrivava subito dopo pochi minuti con una grande azione personale di Perisic, che sfonda in area, chiede e trova la sponda di Icardi, che gli restituisce palla, Ivan salta un avversario e calcia a rete di sinistro e batte il portiere siglando la sua doppietta perdonale e consacrandosi con Banega come 'man of the match'.
Il quattro a zero è di Icardi su calcio di rigore netto concesso dall'arbitro causa l'atterramento da parte di Gabriel proprio del bomber argentino lanciato a rete da un filtrante di D'Ambrosio.
Mauro calcia centrale ma forte e spiazza il portiere.
Il quinto goal è quello più bello di tutti, perché è il primo goal in Serie A di Gagliardini che realizza con un destro a fil di palo calciato dalla lunga distanza.
Nel corso del secondo tempo entravano in campo Eder per Perisic, Joao Mario per Banega e Nagatomo per Ansaldi. Con l'argentino che a fine partita ha lamentato qualche fastidio di natura muscolare.
GAGLIARDINI. Se vogliamo sottolineare uno degli aspetti più positivi della gara, dobbiamo sicuramente parlare della prova di Roberto Gagliardini, che oltre confermarsi su di un livello molto alto di rendimento, ha anche finalmente (perché ci aveva sicuramente già provato altre volte e con un po' di sfortuna) trovato la via del goal. Che è il suo primo in maglia nerazzurra e il suo primo in Serie A.
La sua prestazione è stata questa volta da assoluto dominatore del centrocampo e determinante nell'inerzia della gara per quello che riguarda entrambe le fasi di gioco. Combattivo in fase di interdizione e subito bravo a rilanciare l'azione. Quindi finalmente anche finalizzatore, dimostrando peraltro di potere andare alla conclusione in modi diversi: da fuori, di testa su calcio piazzato, negli inserimenti senza palla.
Va detto che la sua prestazione da tutti i punti di vista sia stata molto meglio di quella del suo compagno di reparto, Geoffrey Kondogbia, molto criticato e additato da molti come peggiore in campo o come autore di una prestazione insufficiente e sottotono.
Personalmente condivido alcune osservazioni, però ritengo che le critiche siano eccessive.
Il francese secondo me continua a mostrare qualità importanti in fase di interdizione e contrasto, un aspetto sul quale secondo me non è mai veramente mancato, anche se continuo a pensare che lo vorrei comunque più 'cattivo', ma da questo punto di vista la sua gara è stata sicuramente positiva.
Continua a mancare invece in fase di appoggio e nelle conclusioni da fuori area (ci prova spesso ma ricordo nello specchio della porta un solo tiro, forte ma centrale e Gabriel respinge), che del resto secondo me non sono propriamente la sua qualità principale. Oltre che negli inserimenti senza palla. Un aspetto che se migliorato, ne accrescerebbe enormemente il potenziale.
Anche perché come avevo ricordato alla vigilia abbiamo bisogno del suo apporto anche in fase d'appoggio (abbiamo proprio bisogno letteralmente dei suoi muscoli) e per quanto possibile sul piano realizzativo.
Il goal di Gagliardini e quello di Banega hanno mosso seppure di poco il dato che riguarda i goal segnati dai centrocampisti (Banega, Joao, Brozo 3; Gagliardini 1) ma il dato va migliorato ulteriormente e qui c'è bisogno anche dell'apporto di Kondogbia.
Per il futuro vorrei un centrocampista già affermato nel ruolo, un leader caratteriale e carismatico, ma questo non va contro la permanenza di Kondogbia. Il ragazzo va sgrezzato e bisogna ancora lavorarci ma ritengo che ne valga la pena.
Spero che mi dimostrerà ancora da qui a fine stagione che non sbaglio.
LE SCELTE DI PIOLI. Faccio il punto della situazione anche su quella che è stata la prestazione di Mauro Icardi, uno che pure è sempre chiamato dalla critica a ripetersi o anche a superarsi partita dopo partita (cosa che poi molto spesso fa).
La prestazione del nostro capitano secondo me è stata molto positiva, giocata con grande carattere e intelligenza contro un avversario, il suo marcatore diretto, lo 'smaliziato' Bruno Alves (aiutato alternativamente di due terzini Pisacane e Capuano) che sicuramente è uno che non risparmia quando deve mollare qualche calcione per tenere le distanze.
Distinguo almeno due tre giocare di Mauro in particolare da grande centravanti.
Sono convinto che possa fare ancora di più, ma questo perché credo moltissimo nelle sue potenzialità e che con il duro lavoro possa diventare veramente uno dei primi al mondo nel suo ruolo.
Quella traversa ad esempio colpita da posizione molto favorevole starà ancora tremando, ma al di là dei goal fatti (comunque due nelle ultime due partite dopo il rientro dallo sto forzato) è un giocatore che secondo me lavora molto in campo e evidentemente anche durante la settimana.
Per una volta comunque penso di non sbagliare se dico che tutti gli interpreti abbiano affrontato positivamente la gara è giocato una buona partita.
Forse Candreva non è ancora a lucido.
Nel primo tempo mi è sembrato positivo e giocare con una certa intensità, mentre nella ripresa aveva sicuramente qualche difficoltà.
Da capire se il giocatore possa essere nel caso gestito diversamente o se egli stesso debba gestire meglio le sue energie.
Va detto che comunque Candreva gioca sempre. Credo che in campionato non abbia saltato neanche una gara dall'inizio della stagione (come Handanovic).
Probabilmente ha semplicemente bisogno di una pausa, ma è evidente che per quanto necessaria, questa costituirebbe un 'lusso' che non ci possiamo concedere.
Si è parlato comunque moltissimo del modulo e del ritorno alla difesa a quattro, un sistema molto sponsorizzato (si fa per dire) da Perisic e che ha evidentemente permesso alla squadra di affrontare al meglio l'avversario, messo in campo a sorpresa con il 3-5-1-1 e dove inizialmente poteva destare 'perplessità' la posizione di Joao Pedro sulla trequarti.
Ma non ci abbiamo messo molto a prendere le misure. Anche grazie a una buona prestazione della difesa dove ha fatto bene Medel, che a me era piaciuto anche domenica e chiaramente meglio quando accompagnato in campo dalla esperienza e intelligenza calcistica Miranda.
Bene tutti e due gli esterni di difesa in entrambe le fasi. Da valutare i problemi di Ansaldi, che lo hanno costretto a lasciare anzitempo il campo da gioco, ma mi sembra di capire che non si tratti di nulla di grave.
CONCLUSIONI. La squadra era chiamata a reagire prontamente dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Roma e dimostrare di non lasciarsi condizionare dal 'rumore dei nemici' e il possibile malumore della piazza.
La gara di Cagliari è stata un test, il primo in questo senso per la squadra e per l'allenatore Stefano Pioli, che da come gestirà questa lunga coda e dove sulla carta poi sono ancora raggiungibili tutti gli obiettivi, si giocherà per forza la sua riconferma.
Come abbiamo detto non abbiamo un calendario facilissimo, ma il fatto di giocare tutti gli scontri diretti ci rende in qualche modo artefici del nostro destino.
Io ritengo che questa squadra valga il quarto posto, considerando il terzo qualche cosa che potremo centrare molto difficilmente ma questo non tanto per le sconfitte contro Napoli, Roma e Juventus (che comunque devono farci considerare sul valore effettivo della squadra) quanto per il gap iniziale accumulato. Fermo restando che in ogni caso credo che alla partenza fossimo dietro già le storiche prime tre del nostro campionato.
Penso che Pioli abbia giocato a quattro dietro contro il Cagliari dopo avere valutato la gara, le condizioni dei suoi giocatori, quindi l'avversario, e non perché condizionato da nessuna pressione esterna.
Allo stesso modo ritengo che deciderà variamente di partita in partita secondo gli stessi criteri di valutazione.
Penso che le discussioni relative il modulo adottato e la scelta degli uomini nella sfida contro la Roma non siano comunque sufficienti per spiegare la sconfitta. Mi pare che tra le due squadre vi sia una differenza di classifica e di dati che evidenzino in maniera chiara il divario che ci separa e che comunque sul campo si sia vista una loro manifesta superiorità.
Eppure ce la siamo comunque giocata.
Nel senso che determinati episodi avrebbero forse potuto permetterci di rientrare in partita se le cose fossero girate in maniera diversa.
Va in ogni caso considerato che anche quando siamo scesi in campo con la difesa a tre, Pioli ha sempre adottato nel ruolo di esterno di destra Antonio Candreva, che del resto non è sicuramente un terzino, ma un vero e proprio esterno d'attacco. Ne consegue nello schieramento della squadra sempre una certa flessibilità che poi, come abbiamo visto, a seconda delle situazioni di gioco, porta i giocatori a disporsi alternativamente in maniera differente.
Se devo esprimere un mio parere personale, ma comunque penso che le valutazioni poi nel caso della partita contro la Roma in maniera specifica siano state variamente argomentate, quindi la mia è una considerazione di carattere generale, a prescindere dal modulo, ritengo centrale cercare di mettere sempre Perisic nelle condizioni di esprimersi al meglio negli ultimi metri, dove il calciatore ha dimostrato di essere decisivo in più occasioni e dove può combinare al meglio con l'altro diciamo migliore giocatore della nostra squadra, Icardi, dando luogo a una accoppiata che penso possa mettere in difficoltà qualsiasi squadra del nostro campionato.
Questa è solo una mia considerazione personale. Ma non penso che Pioli non tenga conto di questa variabile nel mettere la squadra in campo e che per quello che riguarda la partita contro la Roma vada considerata l'assenza di Miranda, cosa che ha comportato la scelta di spostare D'Ambrosio nella posizione di terzino. Ci fosse stato il brasiliano, credo che avremmo visto in campo un'altra formazione. Ma queste sono tutte considerazioni che fatte a posteriori, lasciano ovviamente il tempo che trovano.
Il futuro invece sono i prossimi impegni, a partire dalla gara contro l'Atalanta. Una partita che bisognerà vincere a tutti i costi e che primo degli scontri diretti che ci aspettano da qui alla fine della stagione e che come tale vale doppio perché vincere significa, è evidente, guadagnare tre punti e allo stesso modo 'toglierli' alla squadra avversaria.
Resto in ogni caso convinto che in questo momento Pioli sia la guida giusta per questa squadra.
Lo dimostrano i risultati e anche la pronta reazione contro il Cagliari dopo la sconfitta contro la Roma, è la dimostrazione che l'allenatore ha in pugno la situazione e che comunque, affatto 'depresso' dalle difficoltà oggettive nel raggiungere il terzo posto, sia deciso a giocarsela fino alla fine per ottenere il massimo risultato possibile.
Per farlo dovrà mantenere fede e sicurezza nelle proprie convinzioni, che dovrà conseguentemente trasmettere alla squadra, senza lasciarsi turbare e condizionare da nessuna interferenza.
E sono convinto che sarà così.
Il fatto ieri abbia scelto come cambi, nonostante avesse la partita in pugno, Eder, Joao Mario (e Nagatomo, ma causa l'infortunio di Ansaldi) invece che Barbosa oppure Pinamonti, credo vada nella direzione del fatto che adesso per Pioli non sia più il tempo di sperimentare (che non significa che non rivedremo più in campo i due giovani attaccanti ovviamente).
L'allenatore ha fatto le sue scelte.
Questa qui è la sua Inter. Quella di domani non si sa. Sulla panchina nerazzurra portebbe sedere Pioli come un altro. Ma per essere confermato Pioli adesso ha bisogno di certezze e che questa qui che adesso è la 'sua' squadra renda da ora alla fine del campionato al massimo delle sue possibilità senza tradirlo.
Non che la situazione prima fosse radicalmente diversa, ma viaggiare a bottino pieno per un lungo periodo ci ha sicuramente dato una marcia in più e una bella iniezione di fiducia che però dopo questa partita, sentendo il polso di tutto l'ambiente nerazzurro, ha cominciato evidentemente a mancare.
Siamo sesti in classifica a 51 punti. Davanti abbiamo la Juventus a 67, Roma 59, Napoli 57, Lazio 53, Atalanta 52.
Il Milan, settimo, segue a 50 punti.
I punti di distacco dal Napoli, terzo, non sono così tanti. Se non ci fosse tutta questa bagarre nel giro di così pochi punti, la terza piazza sembrerebbe un obiettivo molto più realistico al di là della buona continuità di risultati del club allenato da Sarri.
Ma la situazione oggi come oggi, a 11 giornate dalla fine del campionato, appare invero molto complessa.
Anche considerando che tra le partite che ci aspettano ci sono scontri diretti contro Napoli, Lazio, Atalanta, Milan.
Il primo contro l'Atalanta di Gasperini a San Siro, domenica prossima.
Una partita che ancora una volta siamo chiamati a vincere a tutti i costi.
Gli scontri diretti in questo senso si possono considerare anche qualche cosa di positivo o comunque di 'probatorio', perché si possono vincere oppure perdere, ma tutto dipenderà (oltre che dalla bravura degli avversari) da quello che riusciremo a dare sul campo contro le nostre dirette concorrenti.
Saremo per forza di cose noi artefici del nostro stesso destino.
INTER - CAGLIARI. Arriviamo allo scontro diretto contro l'Atalanta (che ieri ha pareggiato in casa contro la Fiorentina) dopo avere ottenuto il più largo successo in trasferta stagionale sul campo del Cagliari di Rastelli.
Un avversario che a volere essere onesti, è apparso nel complesso inferiore all'Inter da tutti i punti di vista, tanto che il risultato pure così 'clamoroso', è invero pienamente giustificato da quello che è stato l'andamento della gara.
Pioli si è giocato la partita scegliendo di tornare alla difesa a quattro con D'Ambrosio, Medel, Miranda, Ansaldi davanti ad Handanovic.
Per il resto confermata la formazione-tipo, ad eccezione di Joao Mario, reduce da qualche problema di natura fisica e inizialmente in panchina a favore di Banega.
Non convocato (sempre per infortunio) Marcelo Brozovic.
Credo che questa volta la disparità dei valori a nostro favore in campo sia subito emersa. Seppure non in una maniera straripante come poi lascerebbe intendere il risultato.
Ci abbiamo messo un po' per sbloccarla, probabilmente confermando quanto dichiarato anche dal mister alla vigilia della gara relativamente la mancanza di cattiveria, che continua ad essere un aspetto su cui lavorare (e su cui si dovrà lavorare anche questa estate in sede di calciomercato).
E quando ci siamo riusciti lo abbiamo fatto paradossalmente con uno dei giocatori meno attesi e che fino a quel momento stava giocando una gara anonima, giustificando le scelte del mister che non lo schierava titolare da oltre un mese.
Parlo di Ever Banega.
Un giocatore scostante di natura ma capace quando si accende di creare calcio come pochi e che in pochi minuti indirizzerà le sorti della partita
La nota positiva è stata che per la prima volta da un po' di tempo a questa parte, ho avuto la sensazione che, una volta passati in vantaggio, l'avversario non avesse particolari argomenti da proporre e che allo stesos tempo noi fossimo così messi bene in campo da non dare spazio a possibili repliche.
Ed è stato così in effetti.
Anche se dopo il due a zero (calcio di punizione magistrale calciato a giro sul primo palo di Banega, dopo l'imbucata-assist spettacolare a Perisic in occasione del primo goal) abbiamo avuto comunque un momento di black-out, che loro hanno immediatamente colto, riuscendo ad accorciare le distanze in un goal di Borriello che realizza con un imperioso colpo di testa su cui Handanovic, un minuto prima grande protagonista su Di Gennaro, non può nulla.
Da segnalare tra le fila del Cagliari la buona prestazione, oltre che di Borriello, del giovane classe '97 Barella.
Sicuramente ancora troppo leggero sul piano fisico, ha dimostrato se non altro di possedere veramente un bel calcio e senso della posizione. Anche se al momento mi sembra più un 'progetto' di calciatore e la sua carriera a un livello pure medio-alto resta tutta da vedere.
Considerando la reazione del Cagliari dopo il due a zero, a questo punto era fondamentale rientrare in campo con la testa giusta per riprendere subito in mano il pieno controllo della partita.
Così è stato.
Nel secondo tempo si può dire che in campo si sia vista una sola squadra. Cioè l'Inter.
Il tre a uno arrivava subito dopo pochi minuti con una grande azione personale di Perisic, che sfonda in area, chiede e trova la sponda di Icardi, che gli restituisce palla, Ivan salta un avversario e calcia a rete di sinistro e batte il portiere siglando la sua doppietta perdonale e consacrandosi con Banega come 'man of the match'.
Il quattro a zero è di Icardi su calcio di rigore netto concesso dall'arbitro causa l'atterramento da parte di Gabriel proprio del bomber argentino lanciato a rete da un filtrante di D'Ambrosio.
Mauro calcia centrale ma forte e spiazza il portiere.
Il quinto goal è quello più bello di tutti, perché è il primo goal in Serie A di Gagliardini che realizza con un destro a fil di palo calciato dalla lunga distanza.
Nel corso del secondo tempo entravano in campo Eder per Perisic, Joao Mario per Banega e Nagatomo per Ansaldi. Con l'argentino che a fine partita ha lamentato qualche fastidio di natura muscolare.
GAGLIARDINI. Se vogliamo sottolineare uno degli aspetti più positivi della gara, dobbiamo sicuramente parlare della prova di Roberto Gagliardini, che oltre confermarsi su di un livello molto alto di rendimento, ha anche finalmente (perché ci aveva sicuramente già provato altre volte e con un po' di sfortuna) trovato la via del goal. Che è il suo primo in maglia nerazzurra e il suo primo in Serie A.
La sua prestazione è stata questa volta da assoluto dominatore del centrocampo e determinante nell'inerzia della gara per quello che riguarda entrambe le fasi di gioco. Combattivo in fase di interdizione e subito bravo a rilanciare l'azione. Quindi finalmente anche finalizzatore, dimostrando peraltro di potere andare alla conclusione in modi diversi: da fuori, di testa su calcio piazzato, negli inserimenti senza palla.
Va detto che la sua prestazione da tutti i punti di vista sia stata molto meglio di quella del suo compagno di reparto, Geoffrey Kondogbia, molto criticato e additato da molti come peggiore in campo o come autore di una prestazione insufficiente e sottotono.
Personalmente condivido alcune osservazioni, però ritengo che le critiche siano eccessive.
Il francese secondo me continua a mostrare qualità importanti in fase di interdizione e contrasto, un aspetto sul quale secondo me non è mai veramente mancato, anche se continuo a pensare che lo vorrei comunque più 'cattivo', ma da questo punto di vista la sua gara è stata sicuramente positiva.
Continua a mancare invece in fase di appoggio e nelle conclusioni da fuori area (ci prova spesso ma ricordo nello specchio della porta un solo tiro, forte ma centrale e Gabriel respinge), che del resto secondo me non sono propriamente la sua qualità principale. Oltre che negli inserimenti senza palla. Un aspetto che se migliorato, ne accrescerebbe enormemente il potenziale.
Anche perché come avevo ricordato alla vigilia abbiamo bisogno del suo apporto anche in fase d'appoggio (abbiamo proprio bisogno letteralmente dei suoi muscoli) e per quanto possibile sul piano realizzativo.
Il goal di Gagliardini e quello di Banega hanno mosso seppure di poco il dato che riguarda i goal segnati dai centrocampisti (Banega, Joao, Brozo 3; Gagliardini 1) ma il dato va migliorato ulteriormente e qui c'è bisogno anche dell'apporto di Kondogbia.
Per il futuro vorrei un centrocampista già affermato nel ruolo, un leader caratteriale e carismatico, ma questo non va contro la permanenza di Kondogbia. Il ragazzo va sgrezzato e bisogna ancora lavorarci ma ritengo che ne valga la pena.
Spero che mi dimostrerà ancora da qui a fine stagione che non sbaglio.
LE SCELTE DI PIOLI. Faccio il punto della situazione anche su quella che è stata la prestazione di Mauro Icardi, uno che pure è sempre chiamato dalla critica a ripetersi o anche a superarsi partita dopo partita (cosa che poi molto spesso fa).
La prestazione del nostro capitano secondo me è stata molto positiva, giocata con grande carattere e intelligenza contro un avversario, il suo marcatore diretto, lo 'smaliziato' Bruno Alves (aiutato alternativamente di due terzini Pisacane e Capuano) che sicuramente è uno che non risparmia quando deve mollare qualche calcione per tenere le distanze.
Distinguo almeno due tre giocare di Mauro in particolare da grande centravanti.
- La prima quando Perisic a sinistra entra in area e mette una palla filtrante in direzione del secondo palo. Mauro è in posizione centrale, si stacca e aggancia il pallone con un attimo di ritardo. Il movimento è da manuale, fatto alla perfezione, anche se con mezzo secondo di ritardo. Ma molto bene secondo me.
- La seconda ancora in combinazione con l'ispiratissimo Perisic che entra di prepotenza tra le maglie della difesa dei cagliaritani e serve Icardi che attacca la profondità e spalle alla porta di forza difende la posizione e restituisce palla al croato che poi realizzerà la rete del tre a uno, che di fatto chiude la partita.
- La terza in occasione del calcio di rigore (con cui tornerà a segnare in trasferta), quando su palla filtrante di D'Ambrosio in direzione del primo palo, attacca l'area piccola con un movimento da 'rapace' (i francesi adesso li usano anche per combattere i droni), impatta il pallone e costringe Gabriel ad atterrarlo.
Sono convinto che possa fare ancora di più, ma questo perché credo moltissimo nelle sue potenzialità e che con il duro lavoro possa diventare veramente uno dei primi al mondo nel suo ruolo.
Quella traversa ad esempio colpita da posizione molto favorevole starà ancora tremando, ma al di là dei goal fatti (comunque due nelle ultime due partite dopo il rientro dallo sto forzato) è un giocatore che secondo me lavora molto in campo e evidentemente anche durante la settimana.
Per una volta comunque penso di non sbagliare se dico che tutti gli interpreti abbiano affrontato positivamente la gara è giocato una buona partita.
Forse Candreva non è ancora a lucido.
Nel primo tempo mi è sembrato positivo e giocare con una certa intensità, mentre nella ripresa aveva sicuramente qualche difficoltà.
Da capire se il giocatore possa essere nel caso gestito diversamente o se egli stesso debba gestire meglio le sue energie.
Va detto che comunque Candreva gioca sempre. Credo che in campionato non abbia saltato neanche una gara dall'inizio della stagione (come Handanovic).
Probabilmente ha semplicemente bisogno di una pausa, ma è evidente che per quanto necessaria, questa costituirebbe un 'lusso' che non ci possiamo concedere.
Si è parlato comunque moltissimo del modulo e del ritorno alla difesa a quattro, un sistema molto sponsorizzato (si fa per dire) da Perisic e che ha evidentemente permesso alla squadra di affrontare al meglio l'avversario, messo in campo a sorpresa con il 3-5-1-1 e dove inizialmente poteva destare 'perplessità' la posizione di Joao Pedro sulla trequarti.
Ma non ci abbiamo messo molto a prendere le misure. Anche grazie a una buona prestazione della difesa dove ha fatto bene Medel, che a me era piaciuto anche domenica e chiaramente meglio quando accompagnato in campo dalla esperienza e intelligenza calcistica Miranda.
Bene tutti e due gli esterni di difesa in entrambe le fasi. Da valutare i problemi di Ansaldi, che lo hanno costretto a lasciare anzitempo il campo da gioco, ma mi sembra di capire che non si tratti di nulla di grave.
CONCLUSIONI. La squadra era chiamata a reagire prontamente dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Roma e dimostrare di non lasciarsi condizionare dal 'rumore dei nemici' e il possibile malumore della piazza.
La gara di Cagliari è stata un test, il primo in questo senso per la squadra e per l'allenatore Stefano Pioli, che da come gestirà questa lunga coda e dove sulla carta poi sono ancora raggiungibili tutti gli obiettivi, si giocherà per forza la sua riconferma.
Come abbiamo detto non abbiamo un calendario facilissimo, ma il fatto di giocare tutti gli scontri diretti ci rende in qualche modo artefici del nostro destino.
Io ritengo che questa squadra valga il quarto posto, considerando il terzo qualche cosa che potremo centrare molto difficilmente ma questo non tanto per le sconfitte contro Napoli, Roma e Juventus (che comunque devono farci considerare sul valore effettivo della squadra) quanto per il gap iniziale accumulato. Fermo restando che in ogni caso credo che alla partenza fossimo dietro già le storiche prime tre del nostro campionato.
Penso che Pioli abbia giocato a quattro dietro contro il Cagliari dopo avere valutato la gara, le condizioni dei suoi giocatori, quindi l'avversario, e non perché condizionato da nessuna pressione esterna.
Allo stesso modo ritengo che deciderà variamente di partita in partita secondo gli stessi criteri di valutazione.
Penso che le discussioni relative il modulo adottato e la scelta degli uomini nella sfida contro la Roma non siano comunque sufficienti per spiegare la sconfitta. Mi pare che tra le due squadre vi sia una differenza di classifica e di dati che evidenzino in maniera chiara il divario che ci separa e che comunque sul campo si sia vista una loro manifesta superiorità.
Eppure ce la siamo comunque giocata.
Nel senso che determinati episodi avrebbero forse potuto permetterci di rientrare in partita se le cose fossero girate in maniera diversa.
Va in ogni caso considerato che anche quando siamo scesi in campo con la difesa a tre, Pioli ha sempre adottato nel ruolo di esterno di destra Antonio Candreva, che del resto non è sicuramente un terzino, ma un vero e proprio esterno d'attacco. Ne consegue nello schieramento della squadra sempre una certa flessibilità che poi, come abbiamo visto, a seconda delle situazioni di gioco, porta i giocatori a disporsi alternativamente in maniera differente.
Se devo esprimere un mio parere personale, ma comunque penso che le valutazioni poi nel caso della partita contro la Roma in maniera specifica siano state variamente argomentate, quindi la mia è una considerazione di carattere generale, a prescindere dal modulo, ritengo centrale cercare di mettere sempre Perisic nelle condizioni di esprimersi al meglio negli ultimi metri, dove il calciatore ha dimostrato di essere decisivo in più occasioni e dove può combinare al meglio con l'altro diciamo migliore giocatore della nostra squadra, Icardi, dando luogo a una accoppiata che penso possa mettere in difficoltà qualsiasi squadra del nostro campionato.
Questa è solo una mia considerazione personale. Ma non penso che Pioli non tenga conto di questa variabile nel mettere la squadra in campo e che per quello che riguarda la partita contro la Roma vada considerata l'assenza di Miranda, cosa che ha comportato la scelta di spostare D'Ambrosio nella posizione di terzino. Ci fosse stato il brasiliano, credo che avremmo visto in campo un'altra formazione. Ma queste sono tutte considerazioni che fatte a posteriori, lasciano ovviamente il tempo che trovano.
Il futuro invece sono i prossimi impegni, a partire dalla gara contro l'Atalanta. Una partita che bisognerà vincere a tutti i costi e che primo degli scontri diretti che ci aspettano da qui alla fine della stagione e che come tale vale doppio perché vincere significa, è evidente, guadagnare tre punti e allo stesso modo 'toglierli' alla squadra avversaria.
Resto in ogni caso convinto che in questo momento Pioli sia la guida giusta per questa squadra.
Lo dimostrano i risultati e anche la pronta reazione contro il Cagliari dopo la sconfitta contro la Roma, è la dimostrazione che l'allenatore ha in pugno la situazione e che comunque, affatto 'depresso' dalle difficoltà oggettive nel raggiungere il terzo posto, sia deciso a giocarsela fino alla fine per ottenere il massimo risultato possibile.
Per farlo dovrà mantenere fede e sicurezza nelle proprie convinzioni, che dovrà conseguentemente trasmettere alla squadra, senza lasciarsi turbare e condizionare da nessuna interferenza.
E sono convinto che sarà così.
Il fatto ieri abbia scelto come cambi, nonostante avesse la partita in pugno, Eder, Joao Mario (e Nagatomo, ma causa l'infortunio di Ansaldi) invece che Barbosa oppure Pinamonti, credo vada nella direzione del fatto che adesso per Pioli non sia più il tempo di sperimentare (che non significa che non rivedremo più in campo i due giovani attaccanti ovviamente).
L'allenatore ha fatto le sue scelte.
Questa qui è la sua Inter. Quella di domani non si sa. Sulla panchina nerazzurra portebbe sedere Pioli come un altro. Ma per essere confermato Pioli adesso ha bisogno di certezze e che questa qui che adesso è la 'sua' squadra renda da ora alla fine del campionato al massimo delle sue possibilità senza tradirlo.
Emiliano D'Aniello
Luciano ho anticipato a oggi il mio post per mantenere calda la discussione sulla partita. Aspetto il tuo, quando sarà pronto, per pubblicarlo nella giornata di domani.
RispondiEliminaok, in tarda serata penso di mandarti il post
RispondiEliminaCompletamente in disaccordo su icardi.
RispondiEliminaNella prima occasione è proprio il mezzo metro di ritardo tra un buon movimento e un movimento sbagliato.
Su palla esterma e difensori a controllo del pallone, si trova alle loro spalle ma non attacca la profondità per portarsi quasi in linea con il difensore ma rimane troppo indietro.
In quella posizione è scontato il cross tra portiere e difensore e un attaccante deve essere pronto alla facile deviazione in rete.
La differenza con il gol di mertens di sabato è stato proprio questo movimento mancato.
Nel secondo caso invece prende palla in profondità e fa uno scarico dietro verso perisic troppo lento e impreciso, sul quale il difensore commette un errore.
Però la sua giocata non era stata ottimale.
Fabio, io lo ho esaltato apposta per provocarti in modo tale tu possa insultarlo e poi farlo di nuovo segnare. In una specie di circolo vizioso ideale. :)
RispondiEliminaScherzi a parte. Ci stanno anche le tue considerazioni. Però voglio premiare quelli che secondo me sono dei suoi progressi evidenti nel fare questo tipo di movimenti. Mauro al di là del cambio di atteggiamento, è molto meno 'grezzo' rispetto anche solo a inizio campionato. Penso che Pioli sia un allenatore che per quello che riguarda questi aspetti gli possa insegnare molto. La giocata sul goal di Perisic è qualche cosa che non era affatto abituato a fare. Forse non è ancora 'elegante' ma non si può dire che non stia imparando e che comunque ora non sia efficace.
Se per quello Icardi è anche piu continuo dal punto di vista del pressing, è piu abile in fase di recupero palla e cerca maggiormente il gioco con i compagni.
EliminaRipeto è un ottimo attaccante con moltissimi pregi!
Il mio discorso è sulle sue carenze nei movimenti offensivi e sull essere non la punta adatta al nostro gioco.
Lo sarebbe con una seconda punta o con due esterni alti piu di profondità e dribbling con assist filtranti e dribbling secco nei piedi
...9 assist (su 25 partite) per caso .... il caso #icardi
RispondiElimina...due parole su Gagliardini...ieri il giovanotto ha disputato l'ottava partita con l'inter ... eppure da qualche giornata i media avevano lanciato l'allarme..."Gagliardini a secco" ... "Gagliardini non segna mai" ..."Gagliardini ancora in bianco".... ma ci rendiamo conto? è un mediano....
RispondiEliminaGagliardini sta facendo un campionato eccezionele... Hanno cercato il pelo nell uovo (qualche gol mancato di un soffio e il gol di najngolan) per attaccarlo.ma è inattaccabile ed il pilastro del nostto centrocampo
EliminaNainngollan ha pescato due jolly ....e noi (come al solito) abbiamo accentuato le critiche....dimenticando che prima e dopo lo 0-1 avevano avuto chiare possibilità di segnare, al netto di un gioco romanista più lineare ed armonico (peraltro favorito dal repentino vantaggio)...non era stato tutto un disastro, insomma .... #interismi
EliminaSoprattutto, due episodi arbitrali assolutamente avversi
EliminaSquawka FootballAccount
RispondiEliminaMost chances created in Europe's top 5 leagues this season:
Inter Milan (370)
Liverpool (365)
Napoli (363)
Roma (357)
Tottenham (352)
Il problema è che abbiamo fatto minimo dieci gol meno degli altri con piu occasioni a favore...
Elimina...perché abbiamo solo due giocatori ( il 9 e il 44) abituati a metterla e gran parte delle occasioni sono finite sui piedi sbagliati....
EliminaGiù le mani da Gagliardini ragazzi. Questo sarà il perno del nostro centrocampo per almeno dieci anni. Bisogna solo affiancargli un centrocampista di spessore e possibilmente di esperienza. Mi sbaglierò ma sinceramente Kondo non lo vedo per un campionato di vertice se è al vertice che vogliamo puntare.
RispondiEliminaIntanto qualcuno si è dovuto ricredere su Banega. Signori questo è un maestro di calcio!! Va solo inserito in un contesto che funzioni: è la classica ciliegina sulla torta. Il problema è che la ns torta è ancora work in progress.
nella vita bisogna accettare le diversità, anche se sembrano assurde, anche se non vengono condivise dalla maggior parte del popolo. però ognuno è libero di seguire il proprio istinto e il proprio essere.
RispondiEliminaPer questo Fabio io ti accetto per quel che sei, tranquillo. :)
Grazie Chris... Anche se non credo le mie siano critiche cosi assurde... Per alcune caratteristiche tecniche di icardi...
EliminaNotò solo ora da smartphone una sequela di errori tipo parole che mancano, nella parte iniziale del post. Ammetto di non avere avuto il tempo di rileggerlo e quella parte l'ho scritta di getto per introdurre il post mentre ero sommerso di carte in ufficio. Lo sistemerò domattina, spero sia stato comunque comprensibile. :)
RispondiEliminaDomattina presto il post
RispondiEliminaInviato il post. Mi scuso anticipatamante se soprattutto nella prima parte sono stato un po' polemico e magari sarcastico
RispondiEliminaGagliardini ho l'impressione che stia con noi da una vita ed invece era solo alla sua ottava in campionato. Fa specie.
RispondiEliminaRendiamo merito a Luciano di aver preceduto i giornali di una settimana buona sull'acquisto possibile di devrij
RispondiEliminaAssolutamente. Io ne ero convinto, la paura semmai è il giovane piuttosto forte da dare in contropartita, che potrebbe essere un difensore...
EliminaDa quando Lotito vuole contropartite invece di soldi ? A me pare strano.
EliminaAnche perché il suo settore tecnico funziona forse meglio del nostro..
EliminaRicevuto Luciano. Scusami ma stamattina sono stato in giro fino a questo momento. Lo pubblico il prima possibile.
RispondiEliminaOnline il post di Luciano sulla partita: http://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/03/stroncato-il-cagliari-ora-evidenti-gli.html
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