Giovanili 2018: perplessità e speranze

Giovanili 2018: perplessità e speranze

Nella foto (Inter.it) il dirigente responsabile del settore giovanile Roberto Samaden e il nuovo allenatore della Primavera, Mister Armando Madonna. Con questo post facciamo - in attesa delle prime prove ufficiali che ci daranno sicuramente molte informazioni in più - un primo punto sulle giovanili (in particolare Primavera e Berretti) per il Campionato 2018/2019.

Emiliano:

“Luciano ma questi risultati negativi (delle giovanili, ndr) pensi da una prima analisi siano dovuti a carenze negli organici? So che è difficile rispondere”.

Non solo è difficile rispondere, ma forse è anche un po’ ingeneroso definire tout court negativi i risultati sin qui ottenuti.

Inferiori alle nostre attese certamente, ma magari  (è una speranza) non così negativi in assoluto.

Stiamo discutendo infatti di  una amichevole dei Berretti e del pre-campionato della Primavera.

Partiamo dalla Berretti.

E’ una squadra costituita soprattutto per far giocare alcuni di quegli ex allievi che hanno delle potenzialità ma non sono pronti per passare direttamente in primavera. In modo da controllarne da vicino la crescita.

In generale la Berretti non è una squadra costruita per vincere, anche se alla lunga diventa sempre abbastanza competitiva, grazie anche alla bravura del mister.

Quest’anno il serbatoio della berretti sono i 2001: un gruppo che ha sempre mostrato carenze di un certo spessore, se rapportato ai massimi livelli.

Come sempre, i migliori (più pronti) tra i 2001 sono passati direttamente in Primavera dove però sono arrivati significativamente anche alcuni 2002, scavalcando i loro omologhi 2001.

E questo già qualcosa dice.

Poi per ragioni di scivolamento dalla prima squadra in giù, anche alcuni 2001 meno pronti (cioè destinati con ogni probabilità  alla Berretti), si sono aggregati temporaneamente alla Primavera.

Alcuni Primavera che non hanno giocato a Sassuolo si sono invece aggregati al gruppo Berretti che ha affrontato la Virtus, all’ultimo momento.

Difficile dare un giudizio in queste condizioni, anche perché  abbiamo affrontato una prima squadra di quasi professionisti (Serie D, Virtus Bergamo).

Queste partite sono sempre difficili.

Io ho visto, ad esempio, un paio di anni fa, una fortissima Primavera di mister Vecchi perdere in amichevole 8-0 contro il Renate (Serie C).

Dunque di per sé il risultato non è così preoccupante come potrebbe sembrare.

Direi che rientra nella norma.

E’ vero però che in questa squadra (che non ho mai visto giocare, non dimentichiamolo) non mi sembra ci siano giocatori del calibro di quelli che nella scorsa stagione sono partiti con mister Corti per poi passare in Primavera (alludo per esempio a Pompetti, D’Amico, Gavioli, lo stesso Gossò, ecc.).

Poiché però i 2001 ne costituiscono l’ossatura e complessivamente mi sono sempre sembrati meno forti dei 2000, era per ma quasi scontata una piccola flessione.

Staremo a vedere.

Passiamo adesso alla Primavera.

Le partite che consideriamo sono:

1. Amichevole contro il Salisburgo persa 3-0.
2. Torneo di Obendorf: secondo posto dopo una finale incertissima e dopo aver sconfitto il Barcellona 2-0 e il Salisburgo.
3. Torneo Città di Vignola: ammessi direttamente alle semifinali, abbiamo perso per 4-2 contro a Spal.

Motivi di preoccupazione, rispetto alla grandeur recente, ci sono di sicuro.

A Obendorf e a Vignola ci eravamo… abituati a vincere, affrontando anche formazioni sulla carta più quotate della Spal.

Però proviamo a entrare nel merito.

Il Salisburgo è una squadra che da qualche anno a livello giovanile per il lavoro che svolge, deve essere considerata nel ristretto gruppo delle top d’Europa.

Abbiamo perso di netto la prima partita, dopo pochissimi giorni dal ritrovo, ma possiamo dire che gli effetti negativi sono stati annullati dalla vittoria sugli stessi avversari qualche giorno dopo quando si lottava per un trofeo.

A Obendorf, direi che abbiamo fatto benissimo, come mostrano i risultati già citati e anche la buonissima prova (almeno il primo tempo) disputata in finale.

Resta dunque solo l’effetto pesantemente negativo della sconfitta contro la Spal. Soprattutto la considerazione del fatto che i 4 gol subiti parlano chiaramente di un’organizzazione ancora carente, della ricerca di un equilibrio difficoltosa, forse (come paventavo ancora prima dei ritiri), di una mancanza di potenza atletica = velocità + forza nelle zone chiave del campo.

Però restano impressioni, scritte sull’acqua, perché legate soprattutto a una sola prova preoccupante.

Rispetto alla quale si devono considerare delle attenuanti: la mancanza ancora di parecchi giocatori importanti; il fatto che la rosa che sarà definitiva non ha mai giocato e forse non si è mai allenata insieme; il fatto che l’essersi allenati a aver giocato con la prima squadra può aver provocato in qualche giocatore, rientrato nei ranghi all’ultimo momento, una sorta di demotivazione o in un caso almeno, un complesso di superiorità.

La sensazione che qualcosa si sia un po’ ridimensionato rispetto agli altri anni resta, ma per ora è solo una sensazione.

Il contributo di mister Madonna è ancora da verificare, ma è indubbio che siamo passati da una certezza (Vecchi) a una speranza.

Dall’altra parte è fuori discussione la competenza straordinaria dei massimi dirigenti, come pure la loro passione per il lavoro e per i nostri colori.

Samaden è da tutti riconosciuto come il guru organizzativo del calcio giovanile italiano, Bernazzani alle doti calcistiche naturali (lo ricordo talentuoso centrocampista di corsa ma soprattutto di cervello della nostra Primavera, capace di inserimenti, anche di testa, letali) ha aggiunto l’esperienza fatta con le nostre giovanili da allenatore e soprattutto la collaborazione con Mou che ha portato al triplete.

Quindi personalmente ho la certezza che nelle condizioni date (ma che noi non consociamo)  sia stato fatto il massimo per presentare squadre al massimo della competitività.

Questo anche se in qualche categoria la stagione non risultasse brillante come in passato.

Nel calcio non si può vincere sempre, ma sei tituli in due anni e ammennicoli vari (tipo Viareggio, Supercoppa, ecc.) sono sufficienti per farci aspettare con fiducia.

L’impressione (ma appunto di un’impressione stiamo parlando) è che per vari motivi a livello di Primavera non si sia ripetuto il mercato straordinario dello scorso anno.

Parliamo chiaro: gente come Odgaard, Zaniolo, Colidio quest’anno non ne è arrivata.

Anche semplicemente dal punto di vista dell’esborso finanziario, che poi, anche se non in modo automatico, incide decisamente  sul livello tecnico-agonistico.

In più, per esigenze della prima quadra, si è perso il perno difensivo fondamentale, appena in età di Primavera, cioè Bettella.

Qualche acquisto forse di valore forse rientra in un gioco di scambi più complesso con squadre come Genoa e Atalanta.

Salcedo è sicuramente un potenziale talento e sono felice del suo arrivo, ma è ancora tutto da inquadrare: bisogna vedere se avrà la testa e l’umiltà di mettersi completamente al servizio della squadra, di giocare con la squadra e simili.

Rizzo Pinna è un buonissimo giocatore, mi piaceva anche.

Ma è uno di quelli che non è passato dagli Allievi alla Primavera, dove mi pare che lo scorso anno abbia sommato pochissime presenze.

Personalmente, da profano assoluto, se avessi potuto scegliere, dall’Atalanta prima di lui avrei optato per almeno altri 5-6 giocatori che secondo me si facevano preferire, anche in considerazione del fatto che in mezzo al campo abbiamo due centrocampisti di grande qualità, ma non di eccelsa potenza fisica (Schirò e Pompetti) e che il sostegno di  Gavioli non può bastare a compensare il possibile deficit atletico.

Magari si preferirà giocare di più la palla, ma cambierebbe con qualche rischio tuta la filosofia degli anni di Vecchi.

Nell’ultima stagione per esempio potevamo contare su Emmers, Brignoli, Rada, Danso, oltre che sullo stesso Gavioli.

Insomma, è meglio aspettare almeno un paio di mesi per emettere giudizi che possano avere un qualche fondamento, ma l’impressione è che qualche altra squadra ha potuto fare uno sforzo superiore (anche di tipo finanziario) per colmare un differenziale che era importante ma non così netto, se parliamo di rose 2000-2001.

La speranza, di tutti gli interisti e comunque del blog, è che queste prime impressioni si rivelino inconsistenti.

Forza ragazzi… !

Luciano Da Vite