Napoli - Inter: non dobbiamo tirarci indietro

Uno scatto di Napoli - Inter dello scorso campionato. Allora la partita terminò 3-0 per la squadra allenata di Maurizio Sarri. Speriamo che questa volta il risultato sarà ben diverso e che la nostra Inter ci regali una prestazione importante e di grande carattere come quella nel derby di domenica scorsa.

Le conferenze stampa di Spalletti sono così belle e convincenti che viene poca voglia di aggiungere qualche cosa di specifico a quanto già detto dal mister.

Tuttavia, in previsione di una partita tanto difficile quanto importante quanto quella di questa sera, aprire una discussione di natura tattica condividendo alcune delle mie modeste considerazioni può essere un modo per calarci ancora di più nella giusta dimensione della gara.

Diciamolo subito chiaramente: partiamo sfavoriti e uscire dal San Paolo senza perdere costituirebbe una vera e propria piccola impresa calcistica.

La squadra allenata da Maurizio Sarri, un allenatore in questo momento molto quotato e cui lo stesso Spalletti ha più volte espresso il suo apprezzamento e stima, gioca praticamente a memoria e in campionato non perde praticamente mai, finalizzando al massimo le tante occasioni da goal che riescono a creare.

Gioca un calcio rapido e tecnico, forte di individualità di grande qualità e un gruppo oramai consolidato e che gioca assieme da diversi anni, conosce a memoria i meccanismi di gioco del proprio allenatore, e che probabilmente ha oggi anche una certezza importante nei propri mezzi rispetto al passato e che la rende una seria competitor della Juventus per la vittoria finale del campionato.

Hanno vinto otto partite su otto, segnato la bellezza di ventisei goal, subendone solo cinque (esattamente come noi in questo caso).

Sono andati molto meno bene in Champions League, ma a parte la presunzione che li vuole concentrati esclusivamente sul campionato, va anche considerato il quoziente di difficoltà della competizione probabilmente troppo elevato per questa squadra che è una 'macchina perfetta' ma evidentemente comunque di cilindrata limitata rispetto ad avversarie come Real Madrid oppure Manchester City.

Ciononostante, sto con Spalletti e quanto espresso dal mister alla vigilia in conferenza stampa.

'Devi andare a sfidarli convinto che puoi avere la meglio in molte fasi di gioco. Non possiamo più tirarci indietro, loro sono talmente bravi che devi andare a creare più di un problema, non puoi pensare di sfruttare una sola situazione a favore, e noi abbiamo le qualità per creargli problemi. Ora siamo dentro fino al collo, magari insperato ma poi dopo un po' prendi i connotati del livello dove vivi e ora devi andare a cercare di vincere in casa loro. Ci vuole equilibrio, ci vuole arte e questa viene dal lavoro quotidiano.'

Non andiamo a Napoli in gita, ma per giocarcela alla pari contro un avversario fortissimo e cercando di fare del nostro meglio, dimostrando e mostrando quella stessa forza e lo stesso carattere che abbiamo visto finora e nello stesso derby di domenica sera vinto 3-2 all'ultimo minuto.

Si è parlato di pragmatismo contro bellezza, come volere rimarcare il fatto che abbiamo finora sempre vinto giocando male, ma questa anche secondo me costituisce una mezza verità. Comunque una dichiarazione da cui non dobbiamo farci condizionare.

Così come parlare di fortuna non deve costituire una 'distazione': comunque non fai otto partite di fila senza perdere solo perché sei fortunato.

Non giochiamo un calcio arioso e d'attacco come quello del Napoli, questo è evidente, ma penso che non fai tre goal a Fiorentina, Roma, Milan per puro caso.

Siamo una squadra solida e che ha una sua personalità e questa sera siamo chiamati a dimostrarlo.

Questo, cioè dimostrare in maniera convincente la nostra personalità e in una sfida così difficile, costituisce secondo me l'interesse primario del mister e anche del tifoso, tanto quanto il risultato finale.

Ad ogni modo, consapevole che questo potrebbe essere negativo, dobbiamo comunque giocarcela e fare del nostro meglio.

E penso che sotto questo aspetto non verremo a mancare.

Per quanto riguarda le formazioni e i sistemi di gioco non mi aspetto sorprese da nessuna delle due parti.

Secondo me noi giocheremo di nuovo con: Handanovic - D'Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo - Vecino, Gagliardini - Candreva, Borja Valero, Perisic - Icardi.

Lo stesso Napoli si presenterà in campo con la formazione tipo con Jorginho ed Allan al proprio posto e con Insigne che secondo me sarà regolarmente in campo.

Come si batte questo Napoli?

Apparentemente anche per quelle che sono le nostre caratteristiche, giocarcela a viso aperto dal primo minuto, significherebbe regalargli la partita.

Probabile che Spalletti chiederà a Candreva e Perisic di stare inizialmente più bassi e a Borja Valero di ripetere con Jorginho la prestazione fatta contro Biglia.

Probabilmente (ma staremo a vedere) in effetti saremo noi e solo noi a prendere contromisure particolari: il Napoli ha forse un solo limite del resto. Cioè è talmente perfetto che non può permettersi di cambiare.

La loro rapidità sia di gambe e di testa nell'esecuzione e nei movimenti con e senza palla costituirà il principale problema cui dovremo fare fronte.

Al centro hanno un attaccante molto rapido, Mertens, che i nostri centrali potrebbero soffrire, mentre Gagliardini e Vecino saranno chiamati a vincere i duelli a centrocampo contro gli avversari, impedire i loro inserimenti e guadagnare metri.

Solo allora potremo secondo me provare a fare il nostro gioco e innescare alternativamente i nostri esterni d'attacco e di conseguenza la nostra 'bocca da fuoco' Mauro Icardi.

Il resto chiaramente possono essere episodi e situazioni di gioco che possono venirsi a creare e dove dovremo avere la cattiveria di essere pronti a avere la meglio.

Dopo la partita potremmo essere primi in classifica, avere 23 oppure ancora 22 punti. In ogni caso non cambieranno i nostri obiettivi: questo lo sa Spalletti e lo devono avere ben chiaro i giocatori ed i tifosi.

Questa squadra deve arrivare al quarto posto e siamo solo all'inizio di un cammino lungo, impervio e pieno di insidie. 

Stasera abbiamo un grosso scoglio da superare in una partita giocata in acque insidiose e dove morì annegata la leggendaria sirena Partenope, un mito ancora oggi conosciuto e raccontato per quello che riguarda le origini della città di Napoli. Spetta al nostro capitano Spalletti e l'equipaggio evitare ogni collisione pericolosa e evitare di colare a picco e in qualsiasi caso dopo continuare a veleggiare con coraggio verso la meta.

Emiliano D'Aniello