Improvvisare non è una risposta ai problemi: Sassuolo - Inter 1-0

Dopo la partita con l'Udinese, contro il Sassuolo (foto: FcInter1908) arriva la seconda sconfitta consecutiva per la nostra Inter. Nella foto la rete decisiva di Falcinelli su cross di Politano.

Scrivo questo post cercando di non lasciarmi trascinare da quella rabbia che non ho nascosto nel commentare a caldo la partita con tutti gli amici del blog. Senza considerare la grande delusione.

Del resto si tratta di reazioni naturali per qualsiasi tifoso e io non faccio eccezione. Allo stesso modo accolgo sia chi vuole considerare oppure ridurre queste due sconfitte consecutive alla pura casualità, così come ritengo legittima la preoccupazione di altri.

La preoccupazione di stare assistendo a un film già visto troppe volte negli ultimi anni.

Su questo ultimo aspetto in particolare, cioè considerare queste due sconfitte come il principio di una crisi irreversibile, tuttavia ritengo giustamente non opportuno sbilanciarmi.

Ma è anche vero allo stesso tempo che apparentemente non vi siano nell’immediato segnali che facciano in qualche modo pensare a un riscatto immediato in coppa nel derby e contro la Lazio in campionato.

Questa è chiaramente una mia sensazione da osservatore esterno delle cose. Naturalmente spero di essere smentito però se le reazioni della squadra ai momenti difficili sono quelle viste a Reggio, secondo me c’è molto poco di cui essere ottimisti.

Provo a ricostruire la situazione nella maniera più oggettiva possibile, aggiungendovi ovviamente quelle che sono le mie considerazioni.

Spalletti nel commentare la partita ha parlato di una buona prestazione della squadra. Una dichiarazione che posso intendere solo in senso mediatico e con l’intenzione di proteggere il gruppo.

Ma mi domando se lo abbia fatto (Ndr. Difendere e mantenere compatto il gruppo.) in maniera adeguata in queste ultime due settimane, che secondo me sono state gestite malissimo. Fermo restando che chiaramente non avremo mai una controprova su cosa sarebbe successo se si fosse agito in maniera differente, né chiaramente possiamo conoscedere determinati meccanismi, non essendo dentro lo spogliatoio e non lavorando quotidianamente con la squadra.

Ma possiamo commentare quello che abbiamo visto sul campo.

Il turn-over eccessivo con il Pordenone in Coppa Italia, una gestione poco convincente della squadra contro l’Udinese, scesa in campo poco serena e pronta a caricare a testa bassa, senza lucidità, di fatto regalando il successo agli avversari nella ripresa. La prestazione di Reggio Emilia, secondo me assolutamente negativa, e anche frutto di scelte tattiche e per quello che riguarda gli uomini da mandare in campo che sono state sbagliate e poco comprensibili.

Senza considerare le tante, troppe chiacchiere relativamente il calciomercato.

Peraltro improduttive per ragioni che appaiono essere oggettive. Quindi...

Dopo la partita con l’Udinese avevo scritto che bisognava ripartire dalle cose semplici per ritrovare sicurezza: secondo me Spalletti ha fatto tutto il contrario.

La mossa iniziale di schierare Cancelo per quanto mi riguarda è stata un vero suicidio sul piano tattico e relativamente gli equilibri in campo e per tutto il gruppo, che in questo momento evidentemente qualche difficoltà ce l’ha

Ho menzionato Mancini, che due anni fa fece una cosa simile con Montoya quando, dopo averlo ignorato da inizio campionato, lo propose inspiegabilmente in campo proprio alla vigilia del mercato invernale. Prima di rispedirlo in Spagna.

Contro il Sassuolo Cancelo probabilmente non è stato il peggiore in campo, né gli si può additare la responsabilità diretta della sconfitta (così come non si poteva fare lo stesso con Santon settimana scorsa) ma la decisione di schierarlo dal primo minuto non trova giustificazioni.

A parte la sicurezza che storicamente il contributo di D’Ambrosio (che ha pagato con un infortunio questo spostamento inutile a sinistra, so che può sembrare una considerazione esagerata, ma del resto il suo movimento sbagliato nasce da una difficoltà tecnica oggettiva nell'azione specifica) in quella zona del campo è stato finora costante nel tempo e impeccabile in fase difensiva contro tutti gli avversari unito a quella che è sempre stata, al netto dei suoi limiti, una proposità costante in fase offensiva (di fatto il binario di destra ha sempre funzionato benissimo sul piano dei meccanismi), mi domando perché schierare un giocatore come Cancelo a destra e costringere Danilo a sinistra, invece che puntare su delle certezze come Santon. Senza dimenticare Nagatomo che aveva cominciato benissimo il campionato.

Invece i due sono rimasti in panchina anche quando Spalletti ha dovuto sostituire D’Ambrosio per infortunio.

Se c’era una partita e un momento in cui non bisognava sperimentare, questo era senza dubbio la partita di ieri.

In ogni caso si è trattato di una scelta sperimentale secondo me dettata da una specie di improvvisazione perché ha di fatto compromesso ogni equilibrio e dei meccanismi che la squadra conosce, minandone le già traballanti certezze in un momento particolare.

Contro la squadra di Iachini siamo stati inconsistenti, prevedibili e impalpabili in fase offensiva dove Cancelo non ha aggiunto nulla al contributo del solito volenteroso Candreva. Uno dei pochi forse a meritare la sufficienza con Gagliardini, secondo me il migliore dei nostri (non ci fosse stato lui non so quanto sarebbe finita), Miranda, probabilmente Icardi per l'impegno profuso, nonostante la sorte questa volta non gli sia stata favorevole. Mentre Skriniar, comunque positivo, credo abbia qualche responsabilità specifica sul goal di Falcinelli.

Male Perisic, poco o per nulla ispirato; assolutamente confusionario Brozovic (ma Eder non ha fatto meglio di lui); male Borja Valero, la sua prestazione peggiore da quando indossa la maglia nerazzurra.

Faccio notare a latere che il goal è arrivato ancora una volta da sinistra. Poco contano le responsabilità individuali: cambiano i protagonisti ma il copione è sempre lo stesso.

Non ho il dato ma andando a rivedere tutte le reti subite penso che un 70% almeno arrivino da quella parte e non può essere solo un problema di individualità.

Dopo il primo tempo francamente non volevo vedere il secondo. Era evidente che non l’avremmo spuntata.

Il solito inutile ingresso di Eder mi ha fatto cascare le braccia.

È chiaro che questo giocatore con Spalletti non abbia ruolo.

Forse si poteva inserire Pinamonti per avere una punta in più in area di rigore.

Del resto questa squadra non gioca mai in verticale, soprattutto se in difficoltà, allora non vedo che contributo possa dare Eder che ha dimostrato di potere fare solo questo tipo di gioco.

I limiti appaiono gli stessi che all’inizio del campionato ma che uno spirito di squadra importante e una certa compattezza, oltre che puntare su calciatori veri (e secondo me Cancelo, Dalbert, Joao Mario non hanno finora dimostrato di esserlo, così come per ragioni anagrafiche Karamoh, mentre Pinamonti in pratica non lo abbiamo mai visto) avevano superato di prepotenza.

Quella prepotenza e quella cattiveria che adesso sembrano essere diventati incertezze e dove il primo a essere in difficoltà appare essere proprio Spalletti.

Non ho nessuna cura ai mali che in questo momento affliggono questa squadra. Niente di più di quanto io non abbia già scritto dopo la partita con l’Udinese e alla vigilia della partita di Reggio.

Ripartiamo dalle cose semplici e giochiamo ogni partita come se fosse quella decisiva e al massimo delle nostre potenzialità: che significa schierare i giocatori più forti. Che sono gli unici a cui ci possiamo attaccare.

Forse come rimedi a questo momento difficile questo è un po’ poco.

Ma io non sono per quelle che possono essere risposte di tipo sperimentale, quando è evidente che manca materiale da questo punto di vista.

Mi appello allora a quanto di buono avevamo già visto che almeno, se davanti in questo momento mancano gli spunti (ma qui è una questione anche di mancanza di alternative proprio come soluzioni di gioco), dietro e in fase difensiva il gruppo ha sempre mostrato una solidità importante: certezze che non possono essere andate smarrite completamente anche nonostante una condizione magari non ottimale.

Non posso e non voglio a questo punto fare pronostici per le prossime due partite.

Ma per quanto io sia deluso, preoccupato, arrabbiato, chiaramente assisterò ad entrambe sperando che faremo il massimo possibile. Mi rendo conto di non potere a questo punto chiedere altro, dopo avere definito la partita contro il Sassuolo come ‘quella più importante’.

Forza Inter allora. Come sempre e nonostante tutto.

Approfitto di questo post inoltre per fare gli auguri di buon Natale a tutta gli amici e la comunità del blog e in generale a tutti i lettori. Che possa essere un momento di grande serenità per tutti.

Un grande abbraccio.

Emiliano D’Aniello