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lunedì 19 novembre 2018

Del mercato e soprattutto del probabile arrivo di Marotta

Negli ultimi giorni abbondano sui giornali italiani notizie di mercato. Ci sono ovviamente molte incognite, legate principalmente a come finirà il campionato e alle certezze che potranno dare i giocatori che già fanno parte della rosa e quelli che potrebbero rientrare.

Soprattutto, sarà determinante una linea precisa per quello che riguarda le scelte tecniche di fondo e con quali collaboratori e quali disponibilità finanziarie.

In questa ottica si parla del possibile arrivo di Beppe Marotta (foto), un arrivo che sembrerebbe sempre più certo e che divide la tifoseria, ma soprattutto lascia adito a diverse considerazioni sul ruolo che questi assumerà in seno alla società e quale filosofia societaria deciderà di adottare.

Come è ormai consuetudine, i giornalai italiani durante le pause del campionato per gli impegni della nazionale, non avendo molto da scrivere, si dedicano al mercato, un genere che appassiona sempre moltissimo noi tifosi.

I possibili arrivi si moltiplicano: alcuni nomi sono interessanti, altri assolutamente improponibili, altri ancora frutto di pura fantasia.

Alcuni dei nomi più o meno interessanti che circolano in questi giorni, a proposito di Inter, oltre al ricorrente Modric, sono Andersen, Martial, Chiesa, Barella, Tonali, Rabiot, Sunjic.

Ultimamente si è aggiunto pure Milinkovic-Savic.

Altri lasciano più perplessi e potrebbero non produrre un cambiamento di qualità adeguato alle speranze dei tifosi e soprattutto ai progetti della società, molto ambiziosi a quanto si legge e sembra di capire.

Naturalmente il tifoso può esprimere il suo parere sui singoli nomi che si leggono, ma le questioni da tener presente quando si prepara con molto anticipo l’allestimento di una squadra sono numerose e complesse, con elementi di conoscenza che sfuggono necessariamente al semplice appassionato e anche al giornalista, che riceve ‘confidenze’ spesso di comodo: dalla società, dai procuratori, persino da operatori di società rivali o concorrenti.

Cito alcune incognite senza risolvere le quali il giudizio sull’arrivo del singolo giocatore ricorda molto il gioco della raccolte di figurine (ovvio che se invece prendi Messi o CRonaldo… vanno bene a tutti, in qualsiasi situazione e contesto)

Dunque: intanto è fondamentale sapere come finirà il campionato.


Impressioni (e anche qualcosa di più) sugli uomini visti all’opera si possono dare certamente.

Ma è chiaro che se la squadra dovesse sbarellare e magari non centrare neppure l’obiettivo qualificazione in CL i discorsi dovrebbero essere necessariamente rivisti anche su numerosi singoli giocatori.

A parte questa ipotesi calamitosa, ci sono parecchi giocatori che devono ancora dare certezze, nel bene e nel male.

Ma le risposte attese sono anche funzione degli obiettivi immediati che si vogliono perseguire: per esempio un conto è se si vuole incominciare ad essere realmente competitivi anche in Europa, altra cosa se si pensa a una crescita graduale e a un’altra annata di transizione (sempre dando per scontato ciò che non  è tale, cioè che in Europa ci si arrivi)

Ne cito una a caso: Gianmario è davvero recuperato a certi livelli? E a quali livelli? 


Può essere anche solo la prima riserva di un grande centrocampista titolare, in una squadra che punti decisamente, come minimo,  ad arrivare tra le prime otto in Europa?

Il discorso vale per altri giocatori, o perché giovani che possono ancora progredire, o perché elementi esperti, utili in un contesto medio, ma difficilmente proponibili a livelli più elevati.

Situazione che può coinvolgere, come dicevo, diversi giocatori, nostri, ma anche elementi che potrebbero rientrare.

Ancora un esempio: Radu, potrebbe essere ‘riaccolto’ per fare il numero due tra i pali? 

O potrebbe già essere il numero uno?

E se fosse la riserva, varrebbe la pena di metterne a rischio la crescita, sacrificandolo in un ruolo che non gli garantirebbe molte opportunità di giocare?

Ma queste e tante altre domande, come dire, “operative” rimandano a loro volta ad altre questioni preliminari.

Chi farà le scelte tecniche di fondo (quelle sulla filosofia di gioco), con quali collaboratori, con quali mezzi (compresi i proventi della vendita di giocatori considerati non indispensabili o comunque cedibili a condizioni di particolare rilievo, perché sostituibili in meglio)?

Ci sarà sicuramente un raccordo tra proprietà, settore tecnico dirigenziale e settore tecnico di campo: ma quale sarà il peso di ciascuno di questi ambiti?

E anche all’interno di uno stesso settore quale sarà la distribuzione dei compiti e quindi il maggior peso decisionale sulle scelte di mercato?

Si parla dell’arrivo di Marotta. Ma quali deleghe e che tipo di poteri avrebbe specificamente Marotta?


Certo, un po’ di tutto, di ‘politica’ e anche di mercato: ma quali saranno in quest’ultimo ambito compiti e responsabilità sue, di Ausilio e dell’attuale AD, che dovrebbe restare in carica?

E poi, sembra che non ci saranno più i vincoli del FFP, ma questo non credo significhi che si potrà… emulare il nostro governo, predisponendo un passivo di bilancio gravissimo in funzione di un’auspicabile crescita tecnica (che del resto, probabilmente comporterebbe maggiori oneri  per spese contrattuali, a causa sia dell’arrivo di giocatori prestigiosi, sia delle rinnovate pretese di quelli già all’Inter che abbiano guidato la squadra a risultati importanti).

Faccio solo un esempio, anche qui; se qualcuno offrisse 8 milioni di ingaggio (cifra a caso) a Skriniar, sarebbe difficile confermarlo con due milioni…

Quindi chi opera e progetta deve sapere quali sono i margini di incremento del fatturato e qual è la disponibilità di una proprietà che ha sede in  uno Stato ad economia centralizzata, sapendo che comunque gli autofinanziamenti sono possibili in misura limitata dall’attuale normativa UEFA.


Poi c’è da tener presente anche la questione dei 4 italiani e dei 4 di scuola Inter.

E’ vero che se la rosa è riportata a 25 almeno un paio dei 4 di scuola Inter potrebbero anche non vedere mai il campo, senza gravi danni.

Ma in questo caso si  dovrebbe trattare o di giocatori avanti con gli anni, che non hanno nulla da chiedere o di  giovani disposti a sacrificare un anno importante.

I più papabili, per un rientro sarebbero, oltre al citato Radu, Benassi, Biraghi, Dimarco, Bastoni, Puscas, Pinamonti, Emmers. Ma alcuni avrebbero un costo di riacquisto che renderebbe problematica  l’operazione, se non si crede in loro senza riserve.

In ogni caso la questione di fondo mi sembra resti la “filosofia” societaria.


Suning ha dimostrato finora di voler rafforzare la squadra senza perdere i pezzi pregiati, pur in situazione di difficoltà.

Ma, sia per questioni finanziarie che comunque potrebbero persistere anche senza il peso del FFP, e cioè la necessità di tenere un bilancio relativamente in equilibrio, sia per eventuali questioni di filosofia della crescita, potrebbe essere che si pensi  a dei cambi che interessino anche dei top (del resto negli anni juventini di Marotta questa pratica è stata frequente).

Anche qui, faccio degli esempi riferendomi alle discussioni vive proprio nel nostro blog, ma ovviamente in tutta la rete.

Dovessimo o ritenessimo opportuno cedere un big per rafforzare la squadra e ci offrissero 120 milioni per Icardi e 100 per Skriniar, che cosa sceglieremmo?

Se intendessimo cambiare la manovra offensiva (renderla più moderna, secondo alcuni) dovremmo cedere Icardi.

Però poi con i 120 milioni oltre a qualche cessione di altri uomini del reparto e magari con una piccola immissione di denaro in deficit, dovremmo prendere un fortissimo centravanti di manovra (che non lo faccia troppo rimpiangere anche come realizzazioni) e almeno un esterno con caratteristiche complementari al nuovo arrivo, per sfruttarne al meglio le caratteristiche.

Poi però probabilmente non avremmo le possibilità finanziarie di  intervenire su giocatori di prima fascia in altri ruoli in cui siamo deficitari: centrocampo, trequartista, terzino.

Se scegliessimo di cedere Skriniar (e tenere Icardi) andando su Andersen e magari su un parametro zero come Vertonghen (che personalmente non mi entusiasma) avremmo un tesoretto importante da investire sui ruoli deficitari prima citati.

Chiaro che io vorrei rimanessero entrambi e si trovassero comunque i mezzi per rafforzare la squadra.

Ma queste scelte al di là dei nomi fatti e delle cifre, da considerare solo nella loro proporzione interna, possono essere fatte solo sulla base della filosofia e delle disponibilità finanziarie della squadra, che non conosciamo.

Per esempio: ci fosse stato Marotta con carta bianca sulle scelte strategiche, magari si sarebbe trovato il modo di trattenere Cancelo, sacrificando qualcun altro.

Magari, o magari no.

Insomma, molte scelte sembrano rimandare all’eventuale arrivo dell’ex juventino, al ruolo che potrebbe avere, al tipo di delega che gli verrebbe concessa e alla sintesi più o meno felice fra la sua personalità e quella degli altri operatori societari che dovranno interagire con lui.

Ma chi è Marotta? O meglio, che ne pensiamo noi appassionati e tifosi interisti?


Riporto per curiosità alcune delle prese di posizione (tutte di interisti) più interessanti tra quelle che ho trovato in rete:

“Il probabile arrivo di Marotta scinde la tifoseria: idealismo e appartenenza da una parte, pragmatismo (cinismo?) e ambizione dall'altra. Non c'è una visione errata, la domanda è: cos'è un club nel 2018? Famiglia che tramanda valori o azienda votata al profitto?

 

Banalmente la scissione nasce qui.”


Altra voce:

“Raga, molto semplice: Marotta ha contraddistinto tutta la sua carriera per un atteggiamento prepotente e arrogante o solo l’ultimo periodo alla Juve?!

 

Si attribuiscono al singolo caratteristiche tipiche di una società. Talvolta ha sbagliato (indicando il 36 con il dito), sovraesponendosi su determinate questioni (del resto il ruolo di AD porta le persone che lo ricoprono ad identificarsi con una determinata realtà), ma se ora viene da noi lo farà da professionista che ha il dente avvelenato.”


Ho scelto queste due posizioni in quanto espressione di un atteggiamento  problematico, complesso, in qualche modo non aprioristico. Poi ne discuteremo qualcuna che si esprime a favore e qualcuna assolutamente contraria.

Il primo intervento in pratica presenta una alternativa secca fra due opzioni viste come opposte e inconciliabili: idealismo o pragmatismo, famiglia con valori o azienda votata al profitto?

Io invece credo che esista una terza via.

Mi ritengo “cinico”, quasi oviniano, quando sostengo che “nel calcio conta solo vincere”. Divento però l’opposto dell’ovino quando completo la frase:

“Nel calcio conta solo vincere LEALMENTE.”


Alla fine forse sono più romantico che cinico, per il solo fatto di ritenere che questa cosa sia possible.

Però onestamente mi sembra che dei successi ottenuti distinguendoci da chi pratica altri metodi, nella nostra storia ce ne siano stati  (parlo di metodi e comportamenti “sporchi”, perché azioni border line le fanno tutti – per esempio bloccare in anticipo uno che poi, ma solo poi, andrà a parametro zero).

Il secondo intervento riportato si può dividere in due parti: nella prima si discute sul passato di Marotta e questa mi pare francamente una questione di qualche interesse, sì, ma secondario.

Se Marotta  avesse sempre avuto, anche nella Samp o in squadre più piccole, un atteggiamento “prepotente e arrogante”, significherebbe che queste caratterstiche gli sono proprie a prescindere dalla nefasta influenza ambientale del mondo juventino e quindi le riprodurrebbe anche da noi.

In verità io credo che Marotta alla juve abbia fatto di peggio che essere prepotente e arrogante.


Se fossi un proprietario di azienda vorrei che un mio dirigente fosse competente e leale.

Il suo carattere, i suoi atteggiamenti, potrebbero dispiacermi ma non li considererei un fatto dirimente.

Se invece con questi termini ci riferissimo a maneggi illeciti, almeno eticamente e forse non solo (altra cosa sono le parole, come vedremo), il discorso sarebbe diverso.

Non credo che alla Samp o altrove Marotta abbia messo in atto comportamenti censurabili (oltre un certo limite, perché ripeto, in affari anime belle non ce ne sono).

Insomma si potrebbe dire che l’occasione fa l’uomo ladro e lui… l’occasione l’ha avuta.

Mi basterebbe, per esempio, che da noi lavorasse per avere arbitraggi imparziali e non per avere arbitraggi di assoluto favore.

Vorrei dire “come ha fatto il grande Giacinto”, se non fosse ingiurioso mettere i due nomi nella stessa frase.

A questo punto il discorso diventa: è accettabile un dirigente con delle ombre sul suo passato? 


Io penso che alla stragrande maggioranza degli interisti facciano velo non tanto i suoi maneggi di potere  (chi sta alla juve non può tenersi fuori e andare alla juve è purtroppo un traguardo professionale importante), quanto alcune prese di posizione pubbliche vissute dal tifoso nerazzurro (anche da me, ovvio, come oltraggiose per la nostra storia e per la verità (cfr il numero di scudetti audacemente rivendicato, ma non solo).

L’ultimo punto della seconda citazione mi convince a metà: credo anch’io che se verrà all’Inter lavorerà da professionista, ma non penso affatto che possa avere il dente avvelentato verso chi gli ha garantito il percorso più importante, ad oggi, della carriera professionale.

Passiamo quindi all’esame di alcune posizioni incondizionatamente favorevoli al suo arrivo:

“La sua figura dal punto di vista del background divide la tifoseria, ma dal punto di vista del curriculum personale non si può dubitare delle sue capacità e l'Inter, così come i suoi tifosi, devono riuscire a scindere le due cose nel tentativo di apprezzare la professionalità di un manager di acclamata caratura mondiale.”


Posizione molto discutibile, per conto mio.

La juve ha fatto bene e lui aveva un ruolo importante, dunque di sicuro anche lui ha fatto bene. 

Vedremo con i nuovi responsabili torinesi se ha contato di più la struttura della juve per fare grande lui o le sue capacità a fare grande la juve.

Prima non lo so.

Gli “esperti” mi dicono che avesse fatto bene alla Samp, portandola una volta in CL.

Mi pare di ricordare che fosse la sua ultima stagione a Genova, nel 2010. Di certo aveva un altro presidente rispetto a quello attuale e questo un po’ conta…

Chi lavora ora alla Samp sta, per esempio, scoprendo talenti a pochi soldi in quantità industriale, solo che non rafforzano stabilmente la squadra, perché il presidente li vende. Ma sono operatori che stanno facendo bene. Non so se quanto lui, mutatis mutandis.

Dunque sul fatto che farà bene anche in una realtà diversa da Torino (sotto il profilo del potere politico societario) e molto complessa (ricordate il Trap? “Lavorare all’Inter è come essere perennemente in una centrifuga”) si possono nutrire fondate speranze, non certezze.

E’ vero però che dal punto di vista del curriculum il suo arrivo sarebbe più interessante rispetto a quasi tutte le altre figure individuabili.


Interessante è la posizione seguente, che se non sbaglio è stata espressa da Nicoletti. Affermazione molto importante perché fatta da una persona di grande spessore, con la quale mi trovo molto spesso in disaccordo, persino in polemica, ma della quale ho grandissima stima

“Marotta non ha ancora iniziato e già si respira un'aria nuova, una maggiore considerazione e pure speranza nel futuro, anche se so che di lottare per vincere non vi interessa più tanto.”


Io non sono introdotto negli ambienti che contano e quindi non so se si respiri aria nuova, se solo la voce del suo arrivo ci abbia davvero fatto guadagnare in considerazione. 

Sono più propenso a credere che siano stati fondamentali i buoni risultati conseguiti sino ad ora in Europa.

Sono anche convinto, però che Simone non parli a vuoto e quindi spero che questi effetti benefici si sentano davvero.

La seconda parte della sua frase è ironica, rivolta ai “puri”, contrari al suo arrivo per la contaminazione dei trascorsi juventini e per il ruolo ostile alla nostra squadra e implicitamente ai nostri valori, come è emerso da diverse sue (di Marotta) affermazioni.

Se passiamo nel campo avverso, troviamo appunto espressioni molto nette, che escludono ogni possibilità di accettazione, anche critica.

Una persona che stimo quanto e più di Simone, un’interista di ferro con la quale ogni volta che mi trovo in disaccordo provo un profondo dispiacere (ho un solo rimpianto, di non averla conosciuta personalmente), Narya, alias Ecatetrifrmis, ha rilanciato il seguente tweet:

“Non riuscirò MAI a digerire uno come Marotta all'Inter nemmeno dovesse arrivare un altro triplete.

 

Questa scelta della proprietà mi disgusta totalmente. Scelta indecente. Sotto ogni punto di vista."


Io capisco il suo disgusto, frutto di un’integrità e di un’intransigenza che le fa onore, perché vi ricorre in ogni situazione, con coerenza. Però da parte mia riconosco di essere più fragile, più sottoposto alle tentazioni, caratterialmente più incline alla ricerca della mediazione (fanno eccezione fascisti, razzisti, e, in ambito calcistico, dirigenze juventine in servizio o passate senza… pentimenti e loro seguaci acritici).

Una posizione al limite del masochismo è espressa in quest’altro tweet:

“Non lo accetto nemmeno se ci porta Barella, SMS e Martial in 6 mesi.

 

Non lo accetterò mai e dubiterò sempre di ogni sua azione/parola!”


Ecco, in proposito devo riconoscere che se mi portasse entro sei mesi Barella, Milinkovic-Savic e Martial comincerei a guardare a lui con… maggior interesse, anche se continuerei a seguirne l’operato con vigile e critica attenzione.

Un altro vecchio nostro amico, Pap, si esprime sulla questione, come sempre con equlibrio:

“Questa  visione di Marotta come Chuck Norris che come lo vedono tutti si cagano addosso e che d'ora in poi persino Toninelli la smetterà di dire cazzate, la trovo oltremodo puerile."


Dal mio punto di vista, ha ragione.

La mitizzazione di Marotta non ha motivo di essere, non ha fondamento alcuno.


Mi pare legittimo l’apprezzamento per il lavoro svolto (che io umilmente ammetto di non conoscere, nel senso che attribuisco alla parola, cioè di conoscenza diretta di situazioni), attenendomi solo ai risultati (anche se come ho scritto più volte, pure Branca è stato il direttore più vincente della storia dell’Inter, ma non gode di buona stampa tra i tifosi. Questo anche se riconosco trattarsi di personaggi, figure e compiti e epoche non assimilabili).

In definitiva, se davvero arriverà, per quel nulla che conta la mia opinione personale, non gli farò sconti.

Dovrà lavorare duramente e con grande profitto per l’Inter, dovrà saperci portare alla vittoria con metodi diversi da quelli vissuti alla juve e dovrà fare ammenda di frasi e comportamenti passati irrispettosi verso la nostra storia e la nostra società.

Le condizioni sono dure, anche se solo…  mie. Una speranziella sussiste, per me.

Luciano Da Vite

36 commenti:

  1. Gabriele Lombardo19 novembre 2018 16:49

    Spalletti dalla Roma all'Inter reduce da un settimo posto. Marotta dalla Juve all'Inter reduce da quarto posto per un pelo.
    Mi pare che la nostra crescita sia come la VAR: non se ne può più contestare l'esistenza, bisogna solo verificare il "quantum". Ma scommetterei più sull'Inter...
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    Fabio Frigiola19 novembre 2018 17:59

    Elongazione alla gamba per vrsaljko.
    Mala tempora currunt
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    Gabriele Lombardo19 novembre 2018 18:36

    Salta Tottenham, Roma e forse Juve? Poteva andare peggio...
    Però se il CT croato dice che non può giocare ogni tre giorni non dovrà essere convocato.
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    Lou19 novembre 2018 18:56

    ...una elongazione non è uno stiramento, non drammatizziamo ....
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    Lou19 novembre 2018 18:57

    ..sto rivedendo Bastoni con l'Under 21...a me ricorda molto Ranocchia....
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    Fabio Frigiola19 novembre 2018 19:24

    Brutto paragone... Spero diventi meglio...
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    Lou19 novembre 2018 19:37

    ...le movenze mi sembrano quelle (come Frog nel gennaio 2010, prima dell'infortunio, era un gran prospetto...assai quotato), si spera che abbia una garra maggiore ...
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    sergio19 novembre 2018 19:46

    Vedetelo nel match di domenica e nei suoi esordi con i bergamaschi. Puntuale avete visto l'unica prestazione incolore fatta peraltro con altri giovani. Il ragazzo è fortissimo e con una personalità che ranocchia non ha mai avuto
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    Lou19 novembre 2018 20:16

    ... non hai capito il senso di quanto scritto.
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    Francesco Buono19 novembre 2018 20:50

    Mi piace l'epiteto Maretta ed ancora di più speranziella.
    Chi ci salva?
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  2. Chi ci dia qualcuno 120 milioni per la riserva di lotarino in nazionale mi sembra opinabile. Così. Per amor di polemica :) Io son felice che arrivi qualcuno che non ha esitato a spendere 40 per un rifiuto dell'Inter. A proposito. Anche quest'anno manco un terzino affidabile. Ed i miei amati davidino e cristiano titolari. In CL e nazionale. Chissà....

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  3. Ho specificato che le cifre erano puramente ipotetiche. Contava il fatto che si trattasse di grandi cifre e soprattutto il rapporto tra loro. Sono convinto che comunque, non fosse altro per il ruolo (e quindi i gol) da mautrito ricaveremmo di più che da Skriniar. Questo solo volevo dire

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  4. La mitizzazione di Marotta credo sia quella che riceve - e in alcuni casi subisce - chiunque sia oggetto di un passaggio da una squadra all'altra nel mondo del calcio di oggi, purché abbia un minimo di rilevanza: calciatori sopravvalutati e dirigenti mitizzati.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Penso che il post sia il più obiettivo possibile sulla sempre più concreta possibilità - Marotta. L'approccio di Luciano secondo me è quello più razionale possibile e senza comunque escludere l'aspetto emotivo e etico e che è chiaramente importante ma non può essere umorale e distruttivo. Penso che bisognerà valutarlo per il suo operato e per i risultati come tutti. L'aspetto etico io lo considero una condizione fondamentale e che abbiamo sempre osservato. Ne tenga conto se vorrà guadagnare credito e stima da parte mia come di tutti noi tifosi nerazzurri. Se è intelligente quanto dicono bravo e se suning sa che scelta ha preso, terranno conto di tutto questo entrambe le parti.

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  7. In sintesi:

    1) un Ad bravo è meglio di un Ad meno bravo. Io non so se Marotta sia bravo come dicono, ma SE LO E' DAVVERO, sotto questo profilo sarebbe il benvenuto
    2) un Ad che sappia far corpo con la realtà in cui opera, che abbia senso di appartenenza è meglio di uno che non lo abbia. Marotta alla juve ha dimostrato (anche troppo) senso di appartenenza, se lo dimostrasse anche all'Inter sarebbe buona cosa
    3) C'è una questione etica che è reale, visto il suo passato juventino e la complicità (se non la promozione) di comportamenti discutibili (eufemismo). Però un errore lo si perdona a tutti. Solo che il perdonato deve essere attentamente controllato perchè non ci ricada.

    Infine una riflessione assolutamente assurda, tra il fantasioso e il paranoico: e se Marotta facesse di proposito una telefonata ai designatori dicendo: mandateci l'arbitro X che è dei nostri?

    L'unica cosa in cui la juve ci è inferiore e colmare il gap non dipende da lei ma da nostri "errori" è la militanza in serie B

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  8. Narya scrive: "Non riuscirò MAI a digerire uno come Marotta all'Inter nemmeno dovesse arrivare un altro triplete".

    Mi sembra che quando si parlò di Conte sulla nostra panchina più o meno ripeté lo stesso concetto....ora, premesso che ognuno è libero di desiderare quello che gli pare, il concetto non dovrebbe essere piuttosto: "sei qui per portare la tua esperienza vincente, ora lavori per questi colori e finché lo farai è bene che tu sappia che dovrai operare secondo standard elevati di onestà e lealtà....e adesso aiutaci a vincere di nuovo"?

    Il fatto è che a prescindere dal talento o dalle abilità, tutto ciò che proviene dai ladri è comunque mal visto (lo capisco)...ma a noi serve gente sgamata che sappia farsi largo nel fango. L'alterativa in questo calcio malato è continuare così come siamo....sperando che succeda qualcosa che rompa gli equilibri.....sappiamo benissimo che da noi essere "competitivi" non è sufficiente.

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  9. E' il concetto di "sgamato" che risulta un po' border line

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  10. mi era piaciuto molto il commento di qualcuno che più o meno diceva così

    volevate bonucci, volevate conte , volete marotta

    tifate direttamente loro

    bonucci era uno dei migliori difensori al mondo portato via da la è stato un disastro

    ora son due cose diverse MA al primo errore già immagino le critiche e gli insulti

    quando era là esibiva gli scudetti parlava di cultura della sconfitta (che non abbiamo e probabilmente ce la insegnerà lui)
    difendeva gli arbitri (solo quelli italiani)

    sono molto scettico eravamo arrivati a un buon equilibrio

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  11. Cosa mi dite di Report di lunedì su Saras acquirente di petrolio Isis ?
    L' Internazionale F.C. non c'entra nulla ma fosse vero Moratti persona/imprenditore potrebbe ancora definirsi etico ?

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  12. Mah, dico che se fosse anche solo verosimile probabilmente si configurerebbe un reato e la magistratura indagherebbe. Resto in attesa degli eventi

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  13. Bel post che non dà risposte (e come potrebbe?) a chi come me è un po' disorientato ma offre molti spunti di riflessioni. Troverei pericoloso essere entusiasti e senza riserve per Marotta e tuttavia rappresenterebbe qualcosa che già accade in altri contesti: chiamare giornalisti professionisti "giornalai", "vedove e burattini", "prostitute intellettuali", "mediaservi" e poi credere a quello che dicono quando conviene, perché alimentano una speranza o un timore.
    Essendo interisti poniamo i nostri pensieri dal punto di vista dell'Inter: cerchiamo di capire perché l'Inter prende Marotta, i pro, i contro di questa operazione. Io la rovescerei concentrandomi proprio sul neo dirigente. Perché viene? Cosa lo porta a pensare che venire a Milano sia una sufficiente, buona, ottima o eccellente opportunità? Perché pensa che la sua persona e il suo recente passato non siano incompatibili con il nuovo contesto che lo sta per accogliere? E cosa pensa davvero di questo mondo?

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  14. Eh, si domande davvero interessanti. Bisognerebbe...intervistarlo

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  15. Se l'Inter raggiungesse 400 milioni di fatturato e facesse un "deficit" di mercato o anche di bilancio totale di 9,4 milioni di euro sarebbe TERRIBILE. Una infamia, subito severe punizioni... Ma di COSA stiamo parlando?
    A pelle l'arrivo di Marotta non mi piace. Spero solo sia bravo, intelligente per CAPIRE che la Società è altra, con (spero e voglio credere) valori diversi; in quanto alle dichiarazioni passate, certamente fastidiose, se al primo giorno di Inter dichiarasse che gli scudetti juventini sono "solo" quelli ufficiali, rivendicando come giusto il nostro del 2006, a me cambierebbe zero, lo aspetterei "al varco"...gli riconoscerei di essere un ottimo paraculo.
    Se poi la si butta sull'etica individuale, io che all'etica individuale tengo, chiedo: in cosa tronchetti provera era, eticamente, meglio di marotta?
    La mia, personale, convinzione è che fosse e sia persino peggio. E, senza "passare" dalla juve, ha più affari con ovini vari di quanti mai possa averne marotta.
    Ma tronchetti aveva le amicizie giuste...

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  16. «All’indomani della cessione del 48% del Milan al thailandese Bee Taechaubol, il direttore generale della Juventus, intervistato da QS, l’inserto sportivo del gruppo QN, esprime perplessità sul crescente ingresso di capitali stranieri.
    “Il senso di appartenenza ti aiuta molto nel raggiungimento degli obiettivi – afferma il dirigente bianconero – C’e’ stato un cambiamento del modello calcio in Italia, il mecenatismo non è più sostenibile. Alcuni si affidano a personaggi stranieri che dovrebbero garantire certe cose, dovrebbero appunto. Gli stranieri arrivano e spariscono con facilità, essendo radicati a centinaia di migliaia di chilometri, chi li vede più?”.

    Quindi meglio il made in Italy? “È un plusvalore. La nostra proprietà è italiana – risponde Marotta -, noi siamo italiani. Avendo giocatori italiani, bravi e lo sottolineo tre volte, e’ più facile arrivare a vincere lo scudetto. Sanno quanto è importante, come si fa, quanto è importante indossare la maglia della Juve”.

    FRATELLI DEL MONDO, INTERNAZIONALE SEMPRE...

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    1. Non rimprovero mancata coerenza, ci mancherebbe. Ma quel "noi siamo italiani" cosa significa? Noi chi?

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    2. I gruppi anglo-olandesi, ad esempio.

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  17. Per me il discorso Marotta verte su due concetti.

    1 etica
    2 competenza

    Sul primo abbiamo delle certezze, eticamente non è adeguato alla nostra societa' e alla nostra storia.

    Sul secondo non abbiamo certezze, in quanto non è' dimostrabile a priori il suo impatto porti benefici.

    Per questa somma di fattori, Marotta, al mio giudizio da esterno, non era una scelta da fare.

    Ovviamente se dal punto di vista etico da noi sara perfetto, e porterà grandi risultati sportivi, il gioco varrebbe la candela, e sarebbe corretto scendere a compromessi. Ma non avendone la ceetezza era un matrimonio da non fare.

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  18. Marotta deve sapere che ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.
    Marotta deve sapere cos'è l'Inter. Non è mia la frase ma del Grande GIACINTO . (da loro sbeffeggiato)

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  19. Trasferire i sentimenti e il pensiero dei tifosi ai professionisti è un errore.
    Perché non sono tifosi.

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    1. ...per alcuni sembra che Marotta (verso il quale non nutro simpatia..) sia nato come dirigente nel 2010 quanto è passato ai gobbi. Non è così. E' un dirigente di lungo corso che aveva già dimostrato di essere un ottimo professionista. Ribadisco : la società faccia la società, i tifosi facciano i tifosi.

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    2. E fare la società che significa?

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    3. Fare scelte nell'interesse della società, in maniera assolutamente professionale... (tipo i maneggi di certi "dirigenti"....)

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    4. E l'interesse della società è...? :)
      Sono clausole e definizioni generali queste, potremmo farci rientrare tutto quello che vogliamo.

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    5. Un dirigente nato da ragazzino quando da svogliato studente andava al campo del varese a dare una mano ai magazzinieri, che è entrato nelle frazie del presidente del varese e di fascetti e a 19 anni dopo esser stato magazziniere, gli affidarono la gestione delle giovanili del varese, poi per varie casualita divento ds e addirittura presidente...
      Non e un uomo di grande cultura o capacita imprenditoriali, e un uomo di calcio, un maneggione che conosce perfettamente quel mondo, e che con il tempo e entrato perfettamente in quel mondo/casta.
      Si è fatta una scelta per gli agganci nel calcio, non per migliorare la società in senso industriale

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  20. Io non riesco a valutare seriamente l'operato di un dirigente per i motivi che ho provato a spiegare nel blog: non conosco le deleghe, i rapporti di forza e di colaborazione interni, il budget, la situazione tecnico-tattica (dell'organico) e finanziaria di partenza e tante altre cose.
    Prima di andare alla juve, certo che era un buon professionista, ma come tanti. Quanto poi lui abbia fatto decollare la juve e quanto la juve abbia fatto decollare lui, è impossibile per me quantificare.
    Dunque io non ho certezze sul fatto che professionalmente sia un top assoluto. Probabilmente lo sarà e lo dimostrerà anche qui, ma, ripeto, invidio quelli che hanno certezze.
    Anche sul piano etico io non ho certezze. Mi ha dato un fastidio enorme il suo essersi appiattito sulle posizioni della sua società in questioni dove quanto meno il riserbo avrebbe fatto fare migliore figura. Però che sia stato responsabile, personalmente di comportamenti iimmorali o addirttura illegali non lo posso sostenere. Di comportamenti odiosi, di sicuro.
    La mia posizione è pertanto quella che ho descritto: lo aspetto al lavoro con speranza, ma anche con spirito molto critico, senza essere prevenuto.

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  21. Mi trovo vicino alla posizione espressa da Luciano nell'ultimo commento.
    Al "Quanto poi lui abbia fatto decollare la juve e quanto la juve abbia fatto decollare lui, è impossibile per me quantificare" aggiungerei soltanto che per essere rimasto lì così tanto se lo sarà meritato: è arrivare in una Juve che era settima ma è rimasto nei sette anni seguenti. Se non fosse stato in grado di dare qualcosa alla società immagino che sarebbe andato via molto prima.
    Non mi fido di lui, ma mi fido, ad oggi, di chi lo ha scelto.

    PS: nel frattempo Politano in 9 minuti fa quello che Chiesa (e altri) non è riuscito a fare in diverse partite. Bravo Poli, su assist di Gaglia

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  22. Sono contento di vedere in giro tante certezze, sia in un senso che nell'altro.

    Comunque ho inviato il post sulle giovanili

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  23. Grandissimo gol di icardi nel 2 a 0 contro il Messico, sponda per lamela e dribbling e conclusione in area. Gol splendido.
    Lautaro non entrato

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    1. Gol veramente bellissimo.
      Gol che sono nel bagaglio tecnico di Icardi.
      Non è solo un centravanti d’area. Può fare molto altro - è solo questione di metterlo nelle condizioni di farlo

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  24. Per me Marotta è un errore grande, come lo fu Fassone.
    Poi magari ci farà vincere e dimenticheremo gli scudetti sul campo e tutto il resto.
    Io personalmente non dimentico - e ora sono molto nauseato.
    Suning mi stava piacendo davvero molto - con questo passo mi delude moltissimo.
    E purtroppo per come sono io come tifosola passione un po’ scende.

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  25. Nuovo post: https://fratellidelmondo.blogspot.com/2018/11/settore-giovanile-giornata.html

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