Qualche riga sui fatti degli ultimi giorni prima del calcio di inizio della partita di questa sera di San Siro contro il Napoli di Carlo Ancelotti.
CHIEVO - INTER
Commentare positivamente la partita di Verona è impossibile: sicuramente bisognava andare oltre il pareggio in una partita su un campo che è pure storicamente difficile, ma contro una squadra che quest'anno sembrerebbe destinata alla retrocessione (fermo restando una certa ripresa dopo l'arrivo sulla panchina di Mimmo Di Carlo, che proprio al Chievo ha ottenuto i suoi risultati migliori in classifica, centrando ben tre "salvezze").
La partita, che come hanno detto molti, avrebbe potuto segnare un colpo importante anche in chiave corsa Champions e alla vigilia della sfida contro il Napoli, non ha avuto uno svolgimento così negativo come il risultato finale potrebbe fare sembrare.
Al contrario non si può dire che l'Inter abbia giocato male o avuto un approccio molle alla gara, ma è sicuramente mancato quel "qualcosa" in più che fa la differenza tra una squadra i cui meccanismi non sono (ancora?) perfetti e quel cinismo che ti porta sempre a andare in vantaggio e poi chiudere partite come queste.
Proprio la mancata "chiusura" del match, al netto delle occasioni avute, è il punto dolente su cui battere: le tante occasioni sbagliate sono secondo me il segno di una "insufficienza" (uso le virgolette, perché definire questa squadra come "insufficiente" in assoluto non ha nessun senso) che comunque va colmata in un processo di crescita che non si può esaurire in quattro mesi di campionato e neppure in una stagione intera.
Questo mancato cinismo, che poi si trasforma in una forma di "ansia" o comunque di stress mentale e in partite dove la tensione è e resta comunque alta fino al novantesimo, porta inevitabile situazioni come quella che si è poi concretizzata in una maniera beffarda e con la rete del pareggio del solito Pellissier.
L'analisi di Spalletti nel post-gara a me è apparsa lucida e la condivido, ma sono sincero se dico che non riesco a trovare colpe specifiche nell'atteggiamento del mister e nelle sue scelte. Probabilmente avrebbe potuto fare scelte migliori.
Mi verrebbe da dire che sia sempre possibile fare scelte migliori, ma sinceramente mi domando chi alla vigilia avrebbe optato per uno schieramento diverso.
Peraltro il principale destinatario delle critiche nei giorni precedenti era stato Ivan Perisic, che poi è stato proprio il giocatore che ha sbloccato la gara.
Molte critiche arrivano poi sulle scelte a partita in corso, ma pure qui diventa difficile stabilire dove si sia sbagliato con esattezza: mi sento di continuare a sostenere Spalletti e in una fase che poi forse è la più difficile dall'inizio della sua gestione. Inevitabile è arrivato un certo scoramento dopo l'eliminazione dalla Champions e poi i risultati di questo periodo non hanno aiutato.
Ma immagino che a nulla serva sottolineare che i punti di "ritardo" rispetto all'anno scorso contano molto poco, se pensiamo alle differenti "partenze" e poi la crisi da dicembre a febbraio. Oltre che l'impegno Champions aggiuntivo da San Siro contro il Tottenham alla ultima gara contro il PSV.
Non applaudo Spalletti, ma nel mese di dicembre abbiamo pareggiato contro Roma, PSV e Chievo; abbiamo vinto con l'Udinese e abbiamo perso con la Juventus.
Parlare di un bilancio disastroso oppure di una Inter in crisi irreversibile è secondo me esagerato e penso che manterrò questa linea anche dopo la eventuale sconfitta (sottolineo "eventuale") di questa sera.
Se dobbiamo valutare questa Inter sulla base di questi risultati, la bilancia non è "positiva", però se guardiamo la classifica siamo ancora terzi e continueremo ad esserlo in ogni caso anche dopo la vittoria della Lazio a Bologna.
Il punto è che sono convinto che nella seconda parte del campionato si possa fare meglio.
Anzi sono convinto che si debba fare meglio e soprattutto contro le piccole: questo è il vero "upgrade" che chiedo a Spalletti e la squadra per il prosieguo del campionato e la conditio che ci permetterà di centrare la qualificazione alla prossima edizione della Champions senza patemi.
Questo è il parametro su cui penso vada valutato Luciano Spalletti da qui alla fine della stagione: se poi i piani societari sono e/o saranno differenti, questo non possiamo saperlo.
Sicuramente chi deciderà del suo futuro e della sua permanenza sulla nostra panchina lo farà secondo delle ragioni motivate, ma ad oggi ogni voce costituisce solo una speculazione.
LA GESTIONE DEL "CASO" NAINGGOLAN
A proposito di gestione dirigenziale, fa discutere chiaramente la situazione relativa Radja Nainggolan.
Il belga rientra sicuramente tra quelle "variabili" secondo cui molti vogliono valutare la gestione di Luciano Spalletti, considerando il giocatore come una sua scelta precisa e un investimento importante in fase di mercato e che avrebbe poi peraltro impedito il riscatto di Cancelo e/o Rafinha.
Fermo restando che nel merito dei riscatti, le cose non stiano esattamente in questo modo, non si può negare che Radja non abbia avuto finora un rendimento all'altezza delle aspettative.
Questo è successo primariamente per questioni di natura fisica: gli infortuni hanno pesato come un macigno sull'ambientamento e l'impatto del ninja sul peso specifico tecnico della nostra squadra e questo è un fatto.
È difficile per il resto per quanto mi riguarda additarlo di mancato impegno.
Spalletti lavora con un gruppo di giocatori e sceglie sicuramente sulla base del merito; chi ha visto Nainggolan giocare nel corso di questa stagione non avrà sicuramente in ogni caso notato un giocatore svogliato.
Allo stesso tempo non possiamo dire nulla sulla sua condotta fuori dal campo, queste non ci interessano, né possiamo lanciare ipotesi che vadano oltre quelle filtrate in maniera ufficiale e che riguarderebbero dei ritardi all'allenamento, da cui la successiva decisione di escludere il giocatore dalla partita contro il Napoli.
Una scelta molto forte, quella di privarsi di un giocatore così importante, e una assunzione anche di responsabilità da parte della società per una situazione che evidentemente ha una certa importanza.
Se però la "rottura" costituisca una frattura insanabile oppure no, non possiamo saperlo. Né possiamo in questo momento parlare in maniera chiara di scenari futuri.
Quello che sappiamo ad oggi è che Radja stasera non sarà in campo.
Se mi chiedete un parere sulla questione, dico allora che sicuramente non esulto. Perché preferirei che Radja fosse in campo o comunque a disposizione del mister. Se non è così ha sicuramente lui delle responsabilità e che nel caso vanno divise non solo con Spalletti ma con tutta la società, perché comunque ogni scelta viene fatta in maniera collettiva e lo stesso vale per la gestione del gruppo e dei singoli calciatori. Pure perché poi non è che si può di volta in volta ricercare un colpevole specifico a cui tagliare la testa e pensare di risolvere così le situazioni.
De facto però non escludo poi una certa "noia" da parte del giocatore per un rapporto con il mondo interista forse mai decollato fino a questo momento: magari è lui che ha in tasca oppure sogna soluzioni diverse da Milano e che spinge in questa direzione specifica.
Ma non vediate in questa mia affermazione nessuna presunzione: è solo un pensiero e una possibilità che condivido con tutti gli amici e i lettori del blog e dove mi preme di sottolineare che sono un grande tifoso di Nainggolan, che considero un giocatore molto forte e che può sicuramente dare tanto a questa squadra.
Vada come vada, assumo un atteggiamento attendista: la cosa importante sarà fare chiarezza il prima possibile e rimediare durante la sessione di mercato invernale.
Possibilmente senza aspettare troppo e nel caso sostituire degnamente quello che poi avrebbe dovuto essere il "colpo" principale della scorsa sessione di mercato.
IL NAPOLI
Il presente è comunque la partita contro il Napoli, la squadra che dopo la Juventus, è sicuramente la principale "corazzata" di questa Serie A.
Un dato peraltro confermato dall'andamento degli azzurri negli ultimi anni e da una gestione, quella di Aurelio De Laurentiis, fatta di scelte tutte azzeccate.
Da Mazzarri a Benitez, da Sarri a Ancelotti, il Napoli è sempre rimasto in alto e chi parla di "fortuna" forse esagera nel sottovalutare quella che alla fine si è rivelata anche bravura da parte di De Laurentiis, se non altro nell'affidarsi a figure che nella loro alternanza, hanno saputo anche loro scegliere bene e bene operare nel processo di crescita e poi mantenimento ad alto livello di una squadra, la cui unica "pecca" è quella di non essere forte come la Juventus, che ha tuttavia mezzi e possibilità ben superiori ai partenopei.
I nove punti che in questo momento separano la Juventus dal Napoli non sono probabilmente, facciamocene una ragione, poi tanto diversi da quelli che ci separano in classifica dalla squadra di Ancelotti.
Il Napoli ci è superiore da ogni punto di vista: forse la nostra coppia di centrali è più forte e forse loro manca un centravanti forte come Mauro Icardi, ma sanno sopperire a questa mancanza con soluzioni diverse e sempre efficaci.
Una macchina già perfetta come quella di Sarri (forse fin troppo) è stata migliorata e resa più compatta da quello che è indubbiamente uno dei migliori allenatori degli ultimi vent'anni: Ancelotti sa gestire il gruppo e una piazza che non è meno fumantina di Milano e che è facile alle emozioni e soffre sempre di più il gap con i bianconeri, esploso in una rivalità che storicamente non è mai stata così forte.
Anzi. Conoscendo per ovvie ragioni molto bene la città, posso dire che storicamente la Juventus non è mai stata la vera grande rivale del Napoli. Il fatto che oggi lo sia però spiega come il Napoli sia oggi sempre in alto come mai è successo nella storia, eccetto gli anni d'oro di Maradona.
Come si batte questo Napoli?
È difficile dare una risposta precisa: partiamo sicuramente sfavoriti e con l'unico "favore" di giocare questa sfida in casa.
Ancelotti sa fare giocare la squadra in modo diverso e questo rende l'andamento della gara meno prevedibile.
Il suo carattere, diametralmente opposto a quello dell'ambiente partenopeo e del suo presidente (vedi le dichiarazioni sulla scelta dell'arbitro), è un ulteriore punto di forza di questo Napoli sul piano della consapevolezza dei propri mezzi.
Inoltre il pareggio della Juventus con l'Atalanta di oggi pomeriggio, costituisce per il Napoli una ghiotta occasione di ridurre il richiamato divario in classifica con la capolista.
Dal canto nostro conteranno molto le motivazioni, che non mancheranno, ma soprattutto legate in questo caso specifico alla reazione pure emotiva dopo il pareggio con il Chievo, la questione Nainggolan e le tante chiacchiere su cambio allenatore, gioco, risultati e scenari futuri immaginifici dopo l'arrivo di Marotta.
Qui sarà interessante cominciare a misurare l'impatto del nuovo ad: proprio contenere questo bombardamento mediatico dovuto al suo arrivo in seno alla corte di Suning e gestirlo in contemporanea con l'affiancamento al mister Luciano Spalletti, proteggendo il gruppo e l'intera "piazza", costituisce la sua prima sfida. In bocca al lupo.
Probabili formazioni:
INTER: Handanovic; Vrsaljko, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic, Joao Mario; Politano, Icardi, Perisic.
NAPOLI: Ospina; Mario Rui, Koulibaly, Albiol, Maksimovic; Fabian Ruiz, Hamsik, Allan, Callejon; Insigne, Milik.
Arbitra Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo (BG).
LE "STATS" CONTRO LE "PICCOLE" PER LA STAGIONE 2018/2019
Ndr. In attesa dell'ultima sfida del girone d'andata contro l'Empoli.
- Sassuolo - Inter 1-0
- Inter - Torino 2-2
- Bologna - Inter 0-3
- Inter - Parma 0-1
- Inter - Cagliari 2-0
- Spal - Inter 1-2
- Inter - Genoa 5-0
- Inter - Frosinone 3-0
- Inter - Udinese 1-0
- Chievo - Inter 1-1
Contro Sassuolo, Torino, Bologna, Parma, Cagliari, Spal, Genoa, Frosinone, Udinese e Chievo (10 partite), abbiamo fatto in totale 20 punti, così suddivisi: 6 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte.
La media è di 2,00 punti a partita: in casa abbiamo fatto 13 punti (2,16), fuori solo 7 (1,75).
I goal fatti sono stati 19, quelli subiti solo 6, ma va detto che su 19 goal, 11 sono stati segnati nelle tre sole partite contro Bologna (3), Genoa (5) e Frosinone (3).
La già richiamata sfida a migliorare questi dati e in particolare per i punti fatti e i goal segnati (distribuiti in maniera più "equa" nelle diverse partite anche) sono la sfida principale per il girone di ritorno e l'anno 2019.
Alzare l'asticella, aggiungendo 3 punti e qualche goal con la sfida contro l'Empoli, non guasterebbe, ma a questo penseremo da domani: questa sera avanti con la sfida contro il Napoli, pure perché la vittoria contro una grande, in questo momento specifico ci darebbe una bella iniezione di fiducia e farebbe tornare il sereno nel cielo nerazzurro di Milano e dove troppe nubi fastidiose si stanno affollando in questo inizio d'inverno.
Poi lo sappiamo, se vinceremo, sarà merito di Spalletti, se perderemo, tutto il contrario. Che ci vuoi fare mister, così va il calcio.
Tale è quale alla vita.
Emiliano D'Aniello
carlo26 dicembre 2018 13:11
RispondiEliminaQuello che sta accadendo a naingollan è oltre il buon gusto.
Sento anche che Marotta stia portando lo stile Juve da noi. Ma, scusate, alla juve non erano bravi a nascondere le cose e risolvere le cose dentro le mura di Vinovo?
Invece, questo mettere in piazza le cose...
Dubito lo abbia voluto Marotta o qualcuno della società
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carlo26 dicembre 2018 15:06
No, dai, questa autorete dell'Atalanta è incredibile. Poco credibile
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Clinamen26 dicembre 2018 16:41
Tanti auguri a ciascun lettore del blog.
Spero che abbiate trascorso un bellissimo Natale e che l'anno nuovo possa regalarci un'Inter più bella e molto più forte grazie all'arrivo di un grande campione.
Tanti auguri ancora!
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Ga ber26 dicembre 2018 17:24
* grazie all'arrivo di almeno un grande campione
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luciano26 dicembre 2018 18:08
RispondiEliminaScrivo poco prima del match, prendendomi tutti i rischi di chi fa previsioni (spero ragionate, almeno ci provo) su una cosa che sta per accadere.
Penso che l’Inter farà una grande o almeno buonissima partita
Preciso che non appartengo a quel gruppo di tifosi per cui la partita è buona se si vince, è pessima se si prende il gol del pareggio al 93’, magari dopo aver dominato e sbagliato diverse occasioni.
Nel calcio chi ottiene (lealmente) il risultato che si prefiggeva ha sempre ragione e ha giocato bene.
Ma non è detto che chi se lo vede sfuggire abbia giocato male.
Questo per spiegare che per me l’espressione “fare una buona gara” non significa necessariamente vincere.
Ci sono anche gli avversari, nella fattispecie hanno 8 punti più di noi e sono universalmente ritenuti più forti.
Però è vero che stiamo parlando del calcio italiano, denigrato da quasi tutti e difeso da me non certo per patriottismo (la mia patria continua a chiamarsi mondo, con tutte le diversità che lo arricchiscono, proprio come avviene in natura)
Ho letto di conferma rovinosa del livello negativo del nostro calcio perché due sole squadre sono passate in CL.
E’ il solito modo di giudicare senza analizzare.
continua
luciano26 dicembre 2018 18:08
EliminaIntanto le due che sono passate erano già qualificate prima dell’ultima partita quindi direi che hanno fatto…, poi le due non qualificate erano in gironi di ferro, i più difficili del torneo e le loro rivali dirette erano le inglesi probabilmente più forti al momento e sicuramente molto più ricche.
Una è uscita neppure per differenza reti, ma a parità di reti per il valore diverso di un gol segnato in trasferta.
Le squadre italiane, inoltre giocano un campionato particolare, assolutamente più logorante degli altri per l’equilibrio dei valori (che a questo punto non si può sostenere sia un equilibrio in basso, se due squadre passano il turno e due escono in modo tutto sommato casuale).
Voglio dire, solo per fare un esempio, che se il PSV militasse nel campionato italiano, dovendosi guadagnare l’ammissione alla CL per il prossimo anno, non sarebbe arrivato nelle stesse condizioni di forma fisica, di rabbia, di concentrazione agonistica, con cui è sceso in campo a San Siro, facendo ostruzionismo dal primo minuto per guadagnarsi un inutile punticino.
Nel campionato italiano quasi ogni partita è una battaglia, perché lo scarto tecnico tra la terza e l’ultima è relativamente ridotto e comunque tale da essere compensato da un tatticismo esasperato ed efficace, da un animus pugnandi spinto all’estremo, e dall’eventuale superiorità di ritmo e intensità.
Voglio dire che se, non dico la juve, ma lo stesso Napoli gioca contro l’ultima, può anche vincere largamente, ma può anche non farcela, se solo si trova all’80 % della condizione psicofisica e gli avversari sono al 100%.
O addirittura se uno o più episodi casuali (errore arbitrale, errore grave di un singolo, episodio di gioco fortuito che indirizza la partita) le dicono male.
Per questo, per definire i rapporti di valore tra le varie squadre hanno una certa perentorietà solo il complesso dei risultati ottenuti nel lunghissimo periodo.
Non la singola partita, non le miniserie, positive o negative che siano.
Se tutto questo ha un fondamento di verità, come sono convinto, non esiste la partita che ‘dobbiamo vincere’ per il solo fatto che ‘siamo l’Inter’
Esistono partite in cui siamo favorite ed altre in cui sono favorite le rivali.
Se non fosse così, oggi potremmo anche non giocare, perché il Napoli è certamente favorito.
I partenopei sono accreditati da tutti di una maggior qualità della rosa, hanno 8 punti di vantaggio che qualcosa devono significare e sono in un buon momento.
Noi veniamo, se non sbaglio, da due vittorie nelle ultime nove partite.
Anche se questo dato, senza un’analisi dice poco, ma i ragionamenti, giusti o sbagliati provocano insofferenza in molti.
Così non importa se in queste nove partite abbiamo giocato contro Tottenham (a Londra) Barcellona Roma juve, i campioni d’Olanda del PSV (l’Olanda non era il Paese del calcio meraviglioso?). Due le abbiamo vinte, con juve e a Londra ci sta di perdere di misura, altre pareggiate, i risultati che si possono ritenere del tutto negativi sono un pareggio (ma poi bisognerebbe andare a vedere è venuto) e la sconfitta di bergamo.
Ricordiamoci sempre che vorremmo tutti essere uno squadrone irresistibile, come io vorrei possedere un’intera isola ai Caraibi, per esempio, ma dobbiamo accontentarci realisticamente di quel che abbiamo.
E abbiamo una squadra finita a 30 punti dalle prime lo scorso anno, rinforzata con qualche innesto positivo e qualche altro che non ha ancora dato frutti, sempre alla ricerca del salto di qualità e consapevole del fatto che si dovrà lottare sino al termine per qualificarsi di nuovo in Cl e che nel percorso che ci aspetta perderemo ancora punti contro squadre più ‘piccole’ di noi. Proprio perché la nostra superiorità non è così clamorosa.
Io contro il Napoli voglio vincere, so che possiamo anche farcela, so che se non ci riusciremo ma avremo disputato una prova all’altezza delle nostre possibilità, non avrò nulla da rimproverare alla squadra.
luciano26 dicembre 2018 18:09
EliminaMa cosa significa una prova all’altezza? Meglio chiarirlo prima.
Non significa che dobbiamo dominare il Napoli, annichilirlo nel possesso palla o giocando settanta minuti nella loro metà campo.
Significa prima di tutto “restare in partita” sino al termine, mantenendo equilibrio, lucidità capacità di offendere ma anche di difendere.
Significa esprimere il top delle nostre possibilità agonistiche saper restare continuamente corti e stretti in fase di non possesso, sapersi aprire per 90’ in fase di costruzione, senza correre eccesivi rischi.
Per conto mio non ho dubbi sul fatto che l’allenatore conosca alla perfezione le potenzialità di tutti i suoi uomini e le qualità nonché i difetti degli avversari.
Nell’analisi della partita, a posteriori, non mi sovrapporrò quindi alle sue decisioni, al massimo esprimerò qualche perplessità (spero non ce ne sia bisogno) nel rispetto della diversità di ruoli, conoscenze e competenze.
continua
luciano26 dicembre 2018 18:11
EliminaLe mie idee le dico prima, proprio perché sono idee in libertà, senza pretese di verità assolute.
Loro dovrebbero giocare, leggo, con il 442; noi con il 433 (a meno di sorprese).
In linea puramente teorica (il calcio è gioco di movimento e tempistica, intelligenza e coordinamento dei movimenti collettivi possono far saltare qualunque previsione) ci sono dei punti di forza e debolezza in entrambi i moduli
Con il 442 opposto a una difesa a 4 gli esterni bassi nostri affronteranno le loro ali in un uno contro uno al meno teorico, ma i nostri centrali dovranno affrontare due avversari e l’uno contro uno al centro dell’area è assai più pericoloso.
Le contro mosse possibili sono la diagonale (tempestiva) di uno degli esterni, con il centrocampista che scivola (come si dice oggi) a prendersi cura dell’ala o con il centrocampista basso che arretra sulla linea dei centrali.
Né Brozovic, per quanto bravo, né Borja possono fare questo lavoro, secondo me.
La conseguenza è che io schiererei D’ambrosio sulla linea difensiva o, se preferisco avere in campo un uomo in più discreto in transizione offensiva, potrei anche lasciarlo fuori ma dovrei pretendere dai due terzini un’attenzione particolare nelle diagonali (e in questo Vrsaljko mi dà qualche affidamento in più rispetto a Asa).
Noi avremmo un vantaggio nella zona centrale del campo, con un centrocampista centrale in più. Nessuno dei nostri tre è però un incursore micidiale, neppure Vecino, quindi è prevedibile che si vedranno lunghe azioni manovrate e in palleggio (soprattutto se il terzo, con Vecino e Brozo sarà Joao), con il terzino che sale, il centrocampista esterno che si propone e la punta esterna che si apre a chiudere il triangolo, mentre l’altra stringe per fungere quasi da seconda punta centrale e il terzino opposto si posiziona quasi da ala.
Sono spostamenti complicati che vanno attuati in continuità e soprattutto con la massima precisione di tempi, in particolare nei rientri.
Il 442 secondo me assicura maggior compattezza, che può essere giocata in chiave offensiva o difensiva (ad esempio: quando si attacca, 6 uomini possono partecipare alla manovra senza coprire grandi spazi; quando si difende, basta che una delle due punte arretri, a turno, per avere 9 uomini dietro la linea della palla.
Se però la squadra riesce a star cortissima e stretta, sia in avanti (nell’azione di attacco ma anche nel pressing sul portatore di palla una volta persa la stessa), sia quando deve abbassarsi, e riesce a farlo per tutta la partita, i possibili vantaggi tattici si annullano e la lucidità di una giocata o la qualità di un interprete possono risultare decisivi.
Poi magari non succede nulla di tutto questo, le squadre si dispongono in un altro modo o un episodio fortuito rimescola dall’inizio le carte in tavola.
Ma sono convinto che il Napoli cercherà di stare il più possibile compatto e di contro proverà ad allungarci e ad arrivare rapidamente in area in modo da esporre i nostri difensori al 2 contro 2.
Sono convinto che se i nostri saranno al top possiamo giocarcela con buone possibilità, perché la qualità, almeno dei titolari, non è molto inferiore, anzi…
Speriamo, dai!
Finalmente il primo di tanti gol in campionato di Zaniolo, sono molto contento per lui che sta confermando tutto il bene che aveva promesso nella Primavera dell'Inter e tutte le qualità ben conosciute da tutti (non ci vuole certo un laureato in Calcio, per capire che Zaniolo è già il più forte giocatore italiano e contnuerà a migliorare.
RispondiEliminaSì è vero lo affermo con un certo isterismo perché non ho mai digerito la sua cessione e continuerà a mal digerirla per molto tempo.
E Zaniolo è meglio di Naingg!!!
EliminaL'operazione naing zaniolo segnera la separazione (finalmente) di ausilio e probabilmente di spalletti. Perche erano tutti a conoscenza dei problemi del belga e della sua professionalita reiterata per anni. Zaniolo un talento emerso prima di quanto pensassi ma la perdita tecnica ed economica di questa operazione, basata sulla valutazione di professionisti, non sara tollerata da imprenditori seri
EliminaMagari con Duncan e Benassi al posto di Joao Mario e Brozovic staremmo facendo a pezzettini il Napoli. Sempre alla ricerca di colpevoli e di errori, ma che piacere ci sarà così...
RispondiEliminaOgni giocatore ha la sua storia, non si può paragonare Zaniolo con Duncan e Benassi che, pur promettendo molto bene si dalla primavera, si vedeva lontano un miglio che avrebbero avuto bisogno di molto tempo per arrivare ad essere titolari in squadre di media caratura. Zaniolo ha caratteristiche tecniche e fisiche uniche che spiccavano in maniera lampante. Certo tutti sono bravi con il senno di poi e forse nessuno si aspettava un tale exploit .
Eliminaduncan e benassi?
EliminaE paragoniamolo a Emmers, Zinho e Pinamonti e tutti gli altri che abbiamo tenuto e non ceduto, facendo dei sacrifici. E mettiamo in mezzo Santon e il Ninja e i soldi che ci hanno permesso di chiudere in pareggio.
EliminaTOOOOOOOOROOOOOOOOOO!!!!!!!
RispondiEliminaFelicissimo per lui, speriamo che gli serva, se serve, a fargli credere ancora in più in lui e nella scelta fatta. Le vittorie e i gol servono anche a questo
EliminaUna buona Inter, ma che fatica.
RispondiEliminaRischi di perdere e vinci. Quanto cambierebbero i giudizi...
RispondiEliminaPer me primo tempo magnifico... perderla sarebbe stato un peccato anche per questo. Anche se l'abbiamo vinta così.
EliminaAnche per me. Ma, se avessimo perso, avresti letto giudizi durissimi...
EliminaCosì, senza esagerare, si potrà evidenziare anche il buono fatto. Perché avremmo potuto segnare molto prima.
p.s.) Ci sono anche cose...meno buone: per esempio Vecino...
Amstaf d'accordissimo... Ma mi tengo il primo tempo, la vittoria e i suoi effetti benefici. Poi ci sarà chi prenderà questa partita come prova evidente di una propria tesi. Ma ubi maior...
EliminaDevo complimentarmi con il Toro. Si é fatto trovare pronto. Per il resto partita difficile era ovvio ma provo vergogna per gli insulti a koulibaly. Probabile sanzione pesante per la prossima partita, nulla da dire
RispondiEliminaOttimo asamoah e abbastanza bravi politano joao e brozovic
EliminaChi critica EL TORO e consiglia di andare farsi le ossa altrove , il calcio non è il suo sport. Vada a giocare a bocce . Forza Inter e Forza Luciano nostro (non Spalletti.)
RispondiEliminaSpettacolo. Grande il mister, grandi tutti. Goal capolavoro.
RispondiEliminaZaniolo, un gol in campionato (ininfluente) è già il miglior giocatore italiano. Quagliarella (10 gol) immagino sia il secondo...
RispondiEliminaLaprina cosa che mi viene in mente è la vergogna per i cori razzisti (di pochi. Ma lo stadio deve reagire) e ancora di più per la risposta debole data da Spalletti alla domanda a riguardo.
RispondiEliminaBuona Inter, ma a un minuto dalla fine, il Napoli stava per vincere in 10.
Lautaro gran gol.
Zaniolo non è il migliore italiano in assoluto, ma probabilmente il miglior debuttante (per usare un criterio baskettaro). Esaltato al momento è tafazzismo, ma anche non riconoscerne il valore mi pare visione alterata.
Bene che la società non faccia commenti sul file audio: non si devono giudicare queste comunicazioni private. Vergognoso che siano uscite.
Forse naingollan si circonda di persone poco affidabili. Che apprenda da questa esperienza.
Se si chiede a icardi generosità a tutto campo, la presenza di una seconda punta mi pare utile, dato che le ali e i centrocampisti faticano a segnare
RispondiEliminaTre punti importanti per centrare l'obiettivo qualificazione Champions senza soffrire come l'anno scorso. Provo vergogna per i cori razzisti: sarebbe meglio non avere certi "tifosi" soprattutto per una squadra che si chiama Internazionale.
RispondiEliminaCome prevedibile pochi commenti dopo la bella vittoria sul Napoli, se avessimo perso si era già ai 50 commenti come minimo...
RispondiEliminaDi sicuro ci sono degli imbecilli e dei razzisti tra i tifosi dell'Inter, come in tutte le altre squadre. Ma mi riesce difficile vedere del razzismo negli ululati a Koulibaly, vedo più un modo per colpire il giocatore e sfogare le proprie frustrazioni. Abbiamo da sempre in squadra giocatori di ogni colore e nazionalità e gli unici fischiati sono stati i giocatori indolenti e che non davano tutto per la maglia, a prescindere dal colore della pelle e dalla provenienza.
Però capisco che c'è stata l'onda del razzismo cavalcata dal Napoli e da Sky e quindi bisogna accodarsi con messaggi di solidarietà a Koulibaly, che stava facendo una partita fantastica (tanto condizionato dall'ambiente non sembrava quando ha salvato due gol in maniera fantastica..) rovinato da un gesto molto polemico su un cartellino giallo che poteva tranquillamente essere dato.
La vergogna la riserverei su cose più serie, per esempio sul razzismo, quello sì reale, usato come propaganda politica per trovare il consenso della parte di popolazione più ignorante.
Non condivido la linea del minimizzare. Quel tipo di ululati sono un atto vergognoso.
EliminaQuando lo facevano al balotelli interista eravamo i primi a indignarsi.
Poi, che in altri casi si sia lasciato correre, mentre con noi tutto viene esasperato, questo è un altro discorso
Leggo ora la notizia terribile sugli scontri prima della partita e del decesso di un tifoso nerazzurro. Una bellissima Inter e una bella partita. Ma un contorno terribile e che in questo momento mi fa passare la voglia di commentare la gara. Avevo scritto un post, ma rinvierò la pubblicazione.
RispondiEliminaBlog aggiornato: https://fratellidelmondo.blogspot.com/2018/12/inter-napoli-morto-il-tifoso-nerazzurro.html
RispondiEliminaCiao a tutti
RispondiEliminaho appena finito di vedere la partita (ieri non ho potuto)
Devo dire che la vittoria è ampiamente meritata e che Spalletti è stato bravo a prepararla ...poi al minuto 89 avremmo potuto perderla...ma alla fine è andata come doveva...
Mi auguro che adesso il mister dimostri un po più di coraggio con le piccole(vedi 2 punte dall inizio) e che non si sprechino più punti stile Chievo...
Sui cori stendiamo un velo pietoso