Pagine

venerdì 29 settembre 2017

Intervista esclusiva: Massimo Moratti si racconta a Sportitalia

Fratelli del Mondo - Internazionale Sempre propone la trascrizione integrale dell'intervista esclusiva rilasciata dall'ex Presidente Massimo Moratti a Sportitalia è andata in onda lo scorso 22.09.2017. Buona lettura.

Quella che segue è la trascrizione integrale dell'intervista esclusiva rilasciata dall'ex Presidente nerazzurro Massimo Moratti è andata in onda su Sportitalia il 22.09.2017.

Potete vedere il video integrale dell'intervista qui: https://www.youtube.com/watch?v=6x6oiNtvSkM
 
Giulia Stronati: Bentrovati amici di Sportitalia. Siamo in compagnia di uno dei presidenti più vincenti della storia del calcio mondiale.

Basta una parola per definirlo: il triplete. Quello che ha centrato nel 2010 scrivendo la storia del calcio italiano e internazionale con la sua Inter.

Naturalmente tutti avrete capito di chi sto parlando.

È con noi il Presidente Massimo Moratti.

Benvenuto.

Grazie mille.

Innanzitutto la ringrazio.

Le chiedo subito: la posso sempre chiamare 'Presidente'?


Massimo Moratti: Se desidera...

Va bene!

Le chiedo subito di questa Inter che è partita fortissimo. Insomma quattro vittorie in cinque giornate...

Come la vede? Dove può arrivare?


Be', credo che sia partita come non ci si aspettasse. Merito dell'allenatore e di ottimi giocatori che ci sono.

Adesso naturalmente deve mantenere questa continuità, che è la cosa meno facile. Non bisogna abbattersi se non ci sono partite stupende, ma bisogna continuare a lavorare in maniera tale da raggiungere se non altro la velocità nel gioco che è la cosa principale insomma.

Potrebbe vincere lo Scudetto?

Bah, bisogna sempre pensarlo, perché questo poi ti consente di arrivare il più in alto possibile.

L'impronta di Spalletti è stata evidente sin da subito. Potrebbe essere lui l'allenatore giusto per riportare i nerazzurri insomma alla vittoria di un trofeo?

Sì. Ha tutte le caratteristiche per essere un allenatore vincente con l'Inter. Anche perché poi in Italia non ha mai vinto molto. Quindi ha anche tutta l'ambizione di farlo, pure avendo grandi qualità.

È sempre stato molto bravo in tutte le società con cui ha lavorato: ha un carattere forte, è analitico, è attento. Io credo che abbia le caratteristiche giuste. Poi naturalmente ci sono tutte le cose che devono girare in una certa maniera.

Lei sicuramente di allenatori se ne intende. A chi potremmo paragonarlo? Rivede in lui qualcosa di Mancini o di Mourinho? I due allenatori più vincenti della sua Inter.

No. Ha un carattere diverso da tutti e due e ognuno ha proprio la sua personalità e anche il suo modo di giocare.

La Roma giocava molto bene con Spalletti e quindi credo che possa dare anche all'Inter questo tipo di gioco.

Icardi è stato uno degli ultimi colpi della sua gestione. A chi somiglia tra i grandi bomber della storia nerazzurra?

Sulle somiglianze dei giocatori non è facilissimo arrivarci velocemente.

Posso dire che Icardi ha più uno stile che è diciamo che è uno stile del centravanti di una volta: è uno 'sfondatore'.

È un ragazzo che per conto mio ha tantissime qualità anche umane. Nel senso che non si spaventa, che è sempre di buon carattere e quindi ha tutte le doti per poter migliorare sempre di più.

Adesso che è sempre più leader ha insomma anche manifestato la voglia di rimanere a lungo all'Inter.

Pensa che possa ripercorrere la carriera magari di Zanetti? Diventare come lui un simbolo? Una bandiera dell'Inter.


Be', Zanetti è speciale. Diciamo che Zanetti è arrivato giovanissimo da noi e poi subito ha dimostrato le doti che poi dopo lo hanno fatto diventare un mito: la continuità, il gran lavoro...

Io credo che Icardi abbia la volontà e la voglia di fare bene. Ha un ruolo diverso, ma se ha fortuna, ecco, io credo che possa rimanere per tanti anni.

A proposito di Zanetti, come lo vede nei panni di vice-presidente? È il ruolo giusto per lui.

Be', dipende da quali sono le funzioni che gli fanno fare. Ma lui sta facendo bene. Sta portando in giro per il mondo la faccia dell'Inter in maniera molto positiva.

È un ragazzo per bene, quindi come tale rispecchia quella che è l'anima della società.

Io credo che possa ancora migliorare come dirigente e ha la pazienza per farlo.

Nell'estate del 1997 riuscì a portare a Milano un certo Ronaldo, il migliore giocatore al mondo. È stata la trattativa più difficile e il colpo più importante della sua presidenza?

Non c'è stata una trattativa difficile. Per niente. C'è stata apprensione per capire poi se si riuscisse a portarlo a casa.

Ma non c'è stata una trattativa difficile. Era solo una questione di pagare dei soldi per pagare quella che poi fosse la clausola.

Devo dire che è stato vantaggioso il fatto che Ronaldo desiderasse venire da noi e si fosse messo d'accordo con il Barcellona in maniera tale per realizzare questo sogno.

Siete sempre stati ottimisti quindi?

Be'. È stata la realizzazione di un sogno ecco.

È stata una grande felicità quando ha detto di sì.

Però le trattative difficili sono un'altra cosa insomma.

Sempre nel 1997 arrivò anche 'EL Chino' Recoba. NOn è un mistero che fosse un po' il suo 'pupillo'. Uno dei suoi preferiti.

Cosa lo rendeva così speciale ai suoi occhi? C'è qualcuno nell'Inter di oggi che accende un po' la sua fantasia come ha fatto lui?


No. Oggi non c'è nell'Inter un giocatore che accenda la fantasia da quel punto di vista.

È una squadra molto più ordinata e disciplinata. Che ha le sue caratteristiche.

Se vuoi, Perisic c'ha più classe degli altri. Forse. Ma non c'è un giocatore che sia sorprendente come Recoba.

Io considero ancora adesso che avesse tantissimi doti, che erano evidenti, che ti facevano divertire durante la partita. Che ti facevano sorprendere insomma. Che questo nel calcio è la cosa più bella perché ti sveglia un sogno.

Lei aveva (ne abbiamo appena nominati alcuni) grande passione per tanti campioni. Non con tutti però le cose sono andate nel verso giusto.

Mi viene in mente Roberto Baggio: fu secondo lei colpa dei dissidi con Lippi se non riuscì a diventare per l'Inter così importante come ci si aspettava?


Be', Baggio da noi ha fatto tantissimo!

Baggio da noi ha fatto grandissime partite. L'ultimo anno che è rimasto ci ha fatto entrare in Coppa dei Campioni.

Certo non andava molto d'accordo con Lippi e questo è il motivo per cui dopo è andato via.

Però Baggio con me è rimasto in ottimi rapporti e all'Inter ha dato tantissimo. Non era più giovanissimo, ma ha dato tantissimo.

Allora, una data, una data storica: 5 maggio 2002. A distanza di 15 anni è riuscito a darsi una spiegazione di cosa è successo quel pomeriggio a l'Olimpico contro la Lazio?

Ma io credo che i nostri pensassero che fosse una partita facile, che fosse una partita scontata, e poi man mano si sono spaventati durante il match e quindi...

C'è stato una sorta di black-out?

C'è stato una sorta di black-out aiutato dal fatto che dal fatto che dall'altra parte la Juventus dopo pochi secondi aveva già fatto goal e aveva messo diciamo avanti il piede per vincere il campionato.

Per noi invece è stata una partita difficile e nello stesso tempo affrontata in maniera psicologicamente sbagliata.

Adesso abbiamo appena parlato di una delusione ma ce n'è stata un'altra...

Tutte quante le vuoi tirare fuori? [Ride.]

... Un'altra in particolare è stata l'eliminazione in semifinale di Champions con il Milan.

A questo punto quale tra le due è stata quella più cocente?


Be', quella di Roma certamente, no?

La partita con la Lazio era la partita decisiva per l'assegnazione del campionato.

Quella del Milan certamente era decisiva per arrivare a una finale di Coppa dei Campioni. Ma non era una finale. E poi anche lì c'è stata molta sfortuna: qualcuno dei nostri sbagliò dei goal decisivi in quella partita e quindi andò male.

Però molto sinceramente fu molto più deludente quella di Roma.

Il 2002 ha segnato anche la fine della storia tra Ronaldo e l'Inter: come andò davvero tra il fenomeno e Cuper? Ci fu davvero quel famoso aut-aut 'O lui o io,' da parte del brasiliano?

Sì, un aut-aut a cui io non ho mai creduto per il fatto che io gli allenatori li cambiavo abbastanza spesso, quindi non poteva essere considerato qualche cosa di 'fisso' da impedire a un giocatore di rimanere.

No. Credo che fosse sì un problema per Ronaldo ma che poi Ronaldo fosse poi soprattutto attirato dal fatto di cambiare anche clima e di riprovare daccapo insomma.

Lei anni fa disse, 'Il mio calcio non è un'azienda.'

Sente di essere stato un po' l'ultimo dei presidenti romantici e poi davvero tifosi della propria squadra, viste anche le tante proprietà straniere che ci sono adesso?


No, non so. Ci sono sicuramente altri presidenti che sono tifosi.

Però lei ha sempre dimostrato una grande passione anche allo stadio...

Sì, sì, può darsi. Ma sicuramente io sono sempre stato tifoso interista anche per un fatto di famiglia...

Però questo non toglie che anche gli altri presidenti pure arrivando con scopi magari inizialmente diversi, poi vengono coinvolti da quelle che possono essere le difficoltà, le sconfitte, i sacrifici. Tutte queste cose che poi dopo ti portano ad avere passione.

Certo per me è stata una cosa particolare e grazie al cielo perché è stata una bellissima avventura.

C'è un nuovo Moratti tra i presidenti del calcio italiano oggi?

Ma non so giudicare me stesso e quindi è difficile che io possa poi trovare dei paragoni.

Tra poche settimane ci sarà il derby Milan - Inter tutto cinese. Che stracittadina sarà senza da una parte lei e da una parte Silvio Berlusconi?

Be' sì, cambia molto. Senza dubbio cambia molto: cambia la struttura, diciamo.

Sotto il profilo del tifo sono due squadre che entrano in campo con le maglie di prima e la storia di prima e per il pubblico è uguale insomma.

Lei ha avuto anche Mario Balotelli all'inizio della sua carriera quando sembrava potesse diventare un campione. Un fenomeno. Poi a un certo punto si è perso. Che cos'è successo secondo lei? Che cos'è mancato?

Balotelli era un fenomeno. Ha tuttora tutte le doti per essere un super-campione. Ma non si sa esattamente... Forse ha creduto in se stesso troppo presto e poi sia il fatto economico, sia la notorietà ti può portare a fare qualche piccolo errore e lui l'ha pagato molto questo.

Abbiamo appena parlato di un campione... Se lei fosse presidente adesso, quale sarebbe il campione che le piacerebbe portare all'Inter?

A me diverte vedere i giocatori delle altre squadre e capire quali sono quelli interessanti. Certamente ci sono dei giovani molto interessanti in Italia come Chiesa. Come Verdi. Che sono sinceramente interessanti e giocano molto bene. E all'estero ci sta questo Gabriel Jesus che gioca molto bene. Be', tanto per dirne qualcuno. Certamente ce ne sono degli altri interessanti.

Allora le chiedo subito se è vero che nel 2004 era stato a un passo dal portare Messi all'Inter e se sì, come mai l'affare non è andato in porto.

No. Con Messi è tutta un'altra storia. Avevo visto una partita dell'Under 19 oppure Under 20 spagnola [NDR. Credo si riferisca o al campionato giovanile spagnolo o alla rappresentativa giovanile argentina. Non ricordo i fatti con esattezza.] con questo ragazzo giocare che nessuno conosceva. Ero rimasto impressionato. Lo avevo anche detto. Però appena fatto questo poi dopo Messi si è messo d'accordo con la sua società, il Barcellona, e quindi è rimasto lì.

C'è stato un momento di trattativa. Ma Messi è stato cresciuto dal Barcellona, che lo aveva curato e lo aveva fatto crescere e quindi sarebbe stato piuttosto brutto fare tutta una trattativa senza coinvolgere il Barcellona. Coinvolgendo il Barcellona invece Messi ovviamente è entrato al Barcellona.

Estate 2006: Calciopoli.

Quello scudetto a tavolino vi ha risarcito un po' di tante delusioni e episodi sfavorevoli.

Diciamo un po' strani.


Be', credo che che tutta la questione sia stata chiarita dalla giustizia sportiva e non sportiva, quindi... Episodi strani è un modo molto eufemistico di affrontare la cosa.

No, non ci ha risarcito di niente. È stata solo così la condizione finale che ci ha consentito di vincere un campionato.

Ma non ci siamo sentiti risarciti di niente. La delusione della passione durante i campionati è stata peggiore di quello che possa essere

Con il VAR comunque anche durante la sua presidenza l'Inter avrebbe qualche scudetto in più in bacheca oppure no?

Non lo so. Questo non si può dire.

Le piace questa novità comunque?

Be', sì è molto positivo da un punto di vista che... Va bene, sì. Tutto perfetto. 90% diciamo.

Toglie molta emotività.

Toglie sinceramente molta emotività. Spacca abbastanza la partita per i tempi morti che ci sono. Insomma è qualche cosa a cui bisogna abituarsi.

È positivo comunque secondo lei?

Sì. È positivo.

Toglie un elemento di emotività e di discussione, che era l'arbitro insomma.

Mancini e Mourinho: sono loro gli allenatori più vincenti e che le hanno regalato più gioie. In cosa si assomigliano e in che cosa sono diversi?

Si assomigliano nella serietà e nella professionalità sicuramente. Sono diversi nel carattere profondamente. Però sono tutti e due di grandissima qualità.

E Mourinho ha una continuità grandissima e questo lo rende speciale perché ha la continuità in due anni...

La costanza...

Sì. Per questo Mourinho ha avuto poi più successo alla fine.

Ma Mancini ha avuto anche lui un grande successo con noi: è stato il primo allenatore a vincere.

E se dovesse definire Mourinho in una parola soltanto?

Un superprofessionista sinceramente.

È molto serio. Ama il calcio. Poi ha un carattere particolare per cui il tutto diventa di un colore, come dire, vivace.

Ma ci racconta un po' come convinse lo Special One ad arrivare all'Inter? C'è stato un corteggiamento?

No. Non c'è stato un grande corteggiamento.

È stato causa Mancini. Che si dimise dopo la partita col Liverpool. Dopodiché feci chiamare senza essere per niente sicuro di poterlo prendere e perché anzi aspettavo poi ulteriori decisioni di Mancini. Gli domandai se per caso avesse preso in considerazione l'ipotesi di allenare l'Inter, disse subito di sì e poi le cose andarono di seguito.

Con il triplete del 2010 ha scritto la storia eguagliando anche suo padre. Che effetto le ha fatto rivivere le stesse emozioni e gli stessi trionfi?

Be'. Orgoglio senza dubbio. E il grande piacere come famiglia di avere portato ancora l'Inter allo stesso risultato positivo nella Coppa dei Campioni che era mancato da allora.

Be', parlando di triplete, non posso che fare un nome e un cognome: Diego Milito. Il triplete porta la sua firma.

Di quella notte magica a Madrid qual è il primo ricordo che le viene in mente?


Il primo ricordo sono in assoluto i due goal di Milito e il fatto che iniziammo la partita con non dico la sicurezza, ma la fiducia che l'avremmo vinta. E questo è merito di Mourinho che aveva trasmesso a tutti i ragazzi una grandissima fiducia.

Ecco. Lo ha nominato. Unica forse nota dolente di quella sera: Mourinho che dopo la partita sale su una macchina e va verso il Real Madrid.

A distanza di anni gli ha perdonato questo tradimento, visto che poi a gennaio c'era stato anche un patto tra di noi in cui appunto lei gli aveva detto, 'Ti lascio andare, se vinci la Champions.'
È andata veramente così? Ce lo racconta?


No. Non c'è mai stato nessun patto di questo genere. Non ho mai detto nulla di questo genere. Però non volevo assolutamente disturbare quella che fosse la situazione e il clima che si stava vivendo quindi anche se Mourinho fosse stato in contatto con il Real Madrid, a me interessava che lui vincesse i tre titoli. Cosa che ha fatto e per cui lo ho perdonato immediatamente.

Lo scambio invece Eto'o - Ibra lo si può definire lo si può definire l'affare migliore della sua presidenza?

Sì, è stato il più evidente di tutti.

Eto'o, tanto quanto era stato precedentemente utile Ibra per vincere qualche scudetto, è invece stato utilissimo per la vittoria della Coppa dei Campioni

C'è qualcosa della sua presidenza che potendo tornare indietro non rifarebbe più?

Sono passati tanti giocatori che sono venuti e che sono andati via. Anche allenatori, Gasperini o Benitez per esempio, che sono stati nominati e poi sono stati esonerati e mandati via.

Cambierebbe qualcosa?


No. Sugli allenatori no. Non cambierei.

Sui giocatori sì. Senza dubbio. Ci sono stati giocatori magari anche molto bravi che magari vendevamo anche per ragioni di bilancio e che poi invece si sono espressi molto bene. Questo purtroppo capita.

No, sugli allenatori no. Credo che più o meno la storia sia quella.

A questo punto le chiedo: le manca l'Inter?

Sì, senza dubbio. Hai una adrenalina diversa che hai addosso quando sei responsabile di una società del genere e che poi è un fatto pubblico. Comunque l'ho vissuta abbastanza...

Si vocifera adesso che forse vorrebbe comprare le quote di Thohir? È una voce solamente?

Non sarebbe il caso. Poi le ho vendute. Adesso ricomprarle sarebbe assurdo.

Non sarebbe il caso. Ok.

E un giorno invece... Insomma dopo lei e suo padre, potrebbe esserci un altro Moratti un giorno alla guida dell'Inter? Ci sarebbe questa possibilità?


Be' con l'andazzo che c'è adesso di questi valori incredibili, credo che le famiglie siano escluse da questo tipo di gestioni.

Chi di questa Inter attuale avrebbe potuto far parte, anche come riserva nel caso, della squadra del triplete?

Ci sono giocatori che valgono: Icardi, Perisic, Handanovic... Ci sono giocatori che hanno delle grandi qualità.

Io già la ringrazio. Le chiedo un'ultima cortesia. Vorrei chiudere in bellezza: ho qui un foglio e una penna e vorrei chiederle se ha voglia di scriverci la sua personalissima formazione, la sua top 11 della sua presidenza di questi diciotto anni.

No. Ho provato qualche volta a pensare la squadra.

Ma sia per ragioni affettive. Sia perché effettivamente all'Inter sono passati dei grandissimi campioni e la scelta di uno esclude almeno un altro campione eccezionale.

Dovrebbero essere almeno ventidue giocatori per potere stilare una lista.

Parlo anche del passato comunque.

Parlo del passato lontano.

È una storia di squadre e giocatori formidabili, quindi escluderli sarebbe sempre una ingiustizia.

È un giochetto che non faccio volentieri.

Mi dice solo gli attaccanti. Solo questo.

Metti Ronaldo senza dubbio. Metti Ibrahimovic senza dubbio. Milito.

Tre centravanti non si possono vedere, però può darsi che in certe partite stai perdendo e allora li puoi mettere.

Emiliano D'Aniello

48 commenti:

  1. Allora, l'unico punto sul quale mi trovo veramente in disaccordo con luciano e' la questione fisica/atletica che molto spesso viene individuata da lui come motivo principale della sconfitta o come spiegazione di quasi tutti i fenomeni, soprattutto quando parliamo delle giovanili.

    Poi ogni anno a inizio stagione per due-tre risultati non esaltanti si fa prendere troppo facilmente dal panico.

    Per il resto quasi sempre d'accordo su tutto.

    A mio avviso il processo di maturazione potrebbe essere accelerato e migliorato con l'introduzione delle Squadre B.

    RispondiElimina
  2. Si continua ad accostare Torreira all'Inter, parlando de giocatore in termini entusiastici. Che ne pensate?
    https://www.tuttomercatoweb.com/inter/?action=read&idnet=ZmNpbnRlcm5ld3MuaXQtMjU4MDUz

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne parlano tutti molto bene. Il problema secondo me è che non ha eclatanti doti tecniche. A memoria non mi sembra che abbia un grande gioco verticale. Non segna. E' un giocatore di grande rendimento che fa tantissime cose in giro per il campo, alla Cambiasso. Ma potrebbe assestarsi anche sui livelli di un Gargano, una scommessona diciamo.

      Elimina
    2. Essendo così 'piccoletto' mi ricorda per forza di cose Pizarro, uno degli intoccabili di Spalletti. Grande rendimento comunque e nonostante sia giovanissimo è molto costante. L'anno scorso feci un post verso la fine del campionato con le statistiche sugli under 23 e lui era tra quelli che praticamente giocavano sempre (primo posto tra i giocatori di movimento: Skriniar).

      https://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/04/una-analisi-statistica-sul-minutaggio.html

      A me piace anche Donsah comunque. Che è un giocatore diverso. Mi ricorda più... Essien (facendo le dovute proporzioni). Ha una valutazione più bassa. Sono due buoni giocatori comunque ma soprattutto il primo non sposta tanto nell'immediato secondo me, lo vedo più come acquisto da fare in estate per poi impostarci il gioco su.

      Elimina
  3. bellissima intervista

    ora capisco cosa intende quando parla di Recoba e sono pienamente d'accordo

    (anche se sportivamente parlando "odiavo" Recoba).

    sul VAR invece non capisco proprio i tempi morti sono altri.. finti infortuni, rinvii del portiere..(e per una decisione corretta e magari determinante sono ben lieto di aspettare anche un paio di minuti)

    le tantissime proteste invece sono diminuite e soprattutto la cosa per me odiosa le simulazioni..

    poi per risolvere il tutto beh TEMPO EFFETTIVO..


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, credo che per molti dovrà solo passare un po' di tempo e abituarsi. Nel frattempo l'uso sarà più efficiente.

      Elimina
  4. Sì, ho voluto postarla perché intanto nessuno ne aveva postato il testo integrale, ma solo stralci e poi perché comunque è una bella intervista e tocca un sacco di argomenti. Per 'staccare' un attimo dalla routine campionato-primavera ci stava secondo me. Su Recoba... avrei abbozzato anche un post, magari lo posterò settimana prossima. Intendo su Recoba e le considerazioni di Moratti. Io comunque amavo Recoba ovviamente, ma più per una questione di fascino, sicuramente se poteva essere un campione (il sinistro c'era) non lo è mai diventato.

    RispondiElimina
  5. Ah, la top 11 morattiana... secondo me la risposta invece è facile, perché i migliori 11 sono quelli del triplete (va be' i 13-14 titolari diciamo). Farei al massimo un cambio Ibra per Pandev tipo ma solo sulla carta perché quella squadra lì era ed è stata perfetta.

    RispondiElimina
  6. Ho postato su istagram un augurio di pronta guarigione,come fans di INTERELLO , e un arrivederci di vederlo presto a San Siro in prima squadra.Mi ha risposto ringraziandoci. Lui ha postato una foto con una scritta " Ho lavorato duro per arrivare . Ora lavorerò ancora più duro per ritornare più forte di prima .

    RispondiElimina
  7. Ho ancora problemi di connessione, quasi sempre assente
    Ho visto in diretta l'intervista a Moratti e l'ho trovata soprattutto nostalgica
    nel senso che mi ha provocato sentimenti di nostalgia.

    Sono d'accordo con Marin sulle squadre B. Qui lo diciamo tutti da sempre, ma sembra impossibile arrivarci.
    Sulla partita avrò anche visto male, poi spiegherò perché, ma a me è sembrato che spesso nell'anticipo e nella velocità loro vincessero gli uno contro uno. Per altro, escluso il 10, forse nessuno aveva la tecnica individuale dei nostri. Ho anche detto che l'occupazione regolare degli spazi forse li ha favoriti nell'esprimersi agonisticamente.

    Comunque ormai perdo i colpi e comincio a credere che davvero sia l'ora di ritirarmi. oggi a tre metri di distanza ho scambiato Gavioli per Pompetti: chissà cosa vedo quando l'azione si svolge a 70-80 metri...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Li hai scambiati tra loro solo perché sono due giocatori di indubbia classe. :)

      Elimina
  8. Luciano ti assicuro che ci vedi bene . Un conto è riconoscere un giocatore, comprendere un'azione a 70-80 metri non è complicato.
    Infatti le tue osservazioni di mercoledì le trovo in sintonia con le mie . AMALA SEMPRE

    RispondiElimina
  9. La top 11 morattiana, per me, lascia il tempo che trova. Mi basta solo ricordare che grazie a lui ho visto giocare Ronaldo, Baggio, Vieri, Ibra, Zanetti, Carlos, coutinho, Pirlo, Eto 'o, sneider, djorkaeff, Adriano, Recoba, Julio Cesar, cambiasso, Samuel,dalmat, ince, milito, maicon...

    RispondiElimina
  10. Fino al derby la nuova piattaforma su SKY INTER-TV sul canale 232
    è possibile vederlo in chiaro senza essere abbonato.

    RispondiElimina
  11. Le dichiarazioni dell'allenatore della Dinamo Igor Kostiuk dopo la partita (trovate in inglese e tradotte al volo per voi). Mi sembra una persona molto equilibrata e intelligente da queste poche parole.

    Sicuramente è un risultato e una prestazione positiva. Gli avversari erano forti e bene organizzati in ogni reparti e abbiamo selezionato al meglio i nostri giocatori. La squadra attraversa un momento positivo e ha avuto un grande ritmo di gioco e intensità per tutti e novanta minuti. Tutto quello che avevano pianificato alla vigilia, le transizioni veloci dalla difesa all'attacco, le marcature sugli esterni ad esempio, hanno funzionato bene. Chiaramente anche l'avversario ha avuto da dire la sua e penso che per questa ragione abbiamo assistito a una grande gara che ha sicuramente entusiasmato tutti gli spettatori. Perciò credo che il pareggio sia un risultato giusto anche se vincevamo 2-0

    Kucheruk nel primo tempo ha giocato un po' basso e all'intervallo gli abbiamo chiesto di tenere la linea più alta perché l'Inter stava molto alta per attaccare. Nel secondo tempo non ha fatto male. Ha fatto ottimi interventi quindi non merita di essere biasimato per un errore come quello in occasione nel secondo goal. È il calcio. Per lui questa può essere solo una lezione. Ho continuato a guardare la cosa più importante: cioè che sta migliorando sempre di più. NOn è successo niente di terribile. I giovani portieri studiano, tutti sanno che i portieri raggiungono la maturità praticamente verso i trent'anni.

    Shaparenko ha fatto un lavoro incredibile. Sì. Il primo tempo ha anche dimostrato grande personalità in un faccia a faccia con l'arbitro, prendendosi qualche rischio. All'intervallo gli abbiamo detto che doveva smetterla però e pensare a usare tutte le sue energie per giocare invece che discutere con l'arbitro. Ha fatto un grande lavoro anche in fase difensiva, aiutando gli esterni. Ha mostrato grandi doti di leadership, ma devo dire che da questo punto di vista tutti i classe '98 si sono comportati alla grande.

    Il rigore è stato una ingenuitòà dettata dall'inesperienza. È andato al contrasto e senza controllarsi ha fatto un intervento da dietro. Questi errori si verificano quando non ce la fai più perché il cuore batte 200 battiti al minuto e si gioca solo sulle emozioni. Loro da questo punto di vista sono stati più bravi: riuscivano a tenere un buon controllo anche giocando a duecento battiti al minuto. Dobbiamo crescere da questo punto di vista. Ma credo che questa partita comunque sia da giudicarsi positivamente.

    I ragazzi hanno dato tutto sul campo. Come avrebbe potuto fare diversamente? Così tante quante sono le forze, tante i giocatori ne devono lasciare sul campo. E se qualcuno non lo fa e c'è un punto debole, questo va a favore degli altri. Il fatto che fossero molto stasnchi significa che hanno dato tutto fino alla fine o quando sono stati sostituiti da un compagno. Per quanto riguarda le condizioni del campo, erano le stesse per entrambe le squadre. È stata una bella partita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Kucharuk è il portiere chiaramente.

      Elimina
    2. Due righe sulle varie cose trovate su Shaparenko invece... Che comunque aggiungono poco alla cronaca del match di Luciano anche sul giocatore.

      Mikola Shaparenko.

      Classe '98, nato a Donetsk Oblast (Ucraina). Alto 180 centimetri. In patria viene avvicinato a Bastian Schweinsteiger.

      In realtà è un centrocampista cui si riconoscono grandi doti di dinamismo e aggressività (pare abbia un caratterino niente male, quindi quello che abbiamo visto in campo contro di noi non è casuale), è uno che lavora duro sul campo anche in fase difensiva, ma a cui piace tentare anche la giocata e il lancio lungo. Vuole in ogni caso essere sempre al centro del gioco.

      Ha esordito con il Mariupol nel 2015 contro lo Shaktar in prima squadra e ha segnato il suo primo goal tre settimane dopo contro l'Olimpik Donetsk. Nel 2016 passa alla Dinamo dove firma un triennale. Per ora non trova molto spazio in prima squadra dove gli viene preferito il più esperto Sydorcuk, un piccoletto di 189 x 80 kg.

      Elimina
    3. Molto interessanti e equilibrate queste osservazioni dal punto di vista dell'avversario. Grazie Emiliano.

      Elimina
    4. Infatti ho apprezzato particolarmente i toni. Penso che chi lavori con i giovani in particolare deba avere quella certa moderazione e stile proprio per impartire ai ragazzi una lezione anche in questo senso.

      Elimina
  12. Molto interessante l'indiscrezione sulla cittadella in zona piazza d'armi...by suning

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo significherebbe che ha libertà di spesa. Le parole di Antonello mi sembravano comunque proiettate verso un futuro non così immediato... se non sbaglia diceva che "in futuro forse potremmo anche pensare di...".

      Elimina
    2. Quello sarebbe un investimento incredibile e da società seria e che non avrebbe impedimenti. Se non la disponibilità finanziaria effettiva e... la voglia di farlo :)

      Elimina
  13. A me Torreira piace molto, lo pagerei anche 35M per averlo subito a gennaio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Personalmente.. no a quelle cifre.

      Elimina
    2. è molto tecnico, rapido, lucido, combattivo. E giovane. E difficile da strappare a gennaio.

      Elimina
    3. Secondo me non lo vendono a gennaio, perché sanno già che a giugno costerà molto di più. Sono d'accordo con il tuo giudizio. A me ricorda tanto Pizarro come ho detto e penso che per Spalletti sarebbe perfetto, ma per gennaio mi sembra difficile. Poi non so, prenderlo ora significherebbe ripensare a tutta la squadra a gennaio.

      Elimina
  14. Spiace per l'esclusione di Gagliardini dai convocati della nazionale. Resto convinto che un giocatore con le sue caratteristiche in quella squadra serva moltissimo.Speriamo si rilanci, secondo me sta avendo un 'attacco mediatico' ingiustificato. Non sta entusiasmando ma sembra quasi si tratti di un bidone a leggere certi commenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sta giocando molto male (almeno in relazione ai suoi esordi in nerazzurro), fuori condizione al momento è atleticamente poco presentabile. Ovvio che sia tutt'altro che un bidone, ma così sta giocando.

      Elimina
    2. La penso come te Karlito ed è una situazione che persiste dal finale della scorsa stagione....da capire il perchè....

      Elimina
    3. Perché i giocatori di sistema “alla Gasperini” fuori da un dato sistema durano poco poco. Perché ha lacune tecniche e fisiche (soprattutto di velocità) imbarazzanti. Non varrà mai più i 28 milioni pattuiti per comprarlo

      Elimina
    4. Con la Fiorentina è entrato bene, con la Spal ha fatto bene. Col Genoa e col Bologna non ha giocato. Ha fatto male a Roma e a Crotone.
      Io non sarei così netto coi giudizi, è entrato molto bene l'anno scorso ma è normale avere un calo. Poi non mi pare che gli altri compagni di reparto abbiano fatto faville...

      Elimina
    5. Lacune tecniche e fisiche imbarazzanti. Un giocatore di serie A... beati voi che godete a dar giudizi così

      Elimina
    6. Lacune tecniche e fisiche imbarazzanti di Gagliardini non si può leggere dai, in questo momento sta soffrendo le fatiche di quest'estate, poi probabilmente starà anche soffrendo come il resto della squadra la fase della preparazione di qualche settimana fa.

      Elimina
    7. Gagliardini avrà anche lacune di sistema ma non ricordo tanti giocatori dell'Inter che, negli ultimi 7 anni hanno esordito giocando così bene come lui. Certo, poi è crollato, come tutta la squadra, e ancora quest'anno non si è ripreso, ma se ha saputo giocare bene nell'Inter per un periodo, lontano da Gasperini, non vedo perché non possa farlo ancora.

      Elimina
  15. Faccio un nome per tastare gli umori del blog, come rinforzo a gennaio Gabbiadini vi andrebbe bene? Ammesso ovviamente lo si potrebbe prendere a determinate cifre di 'occasione'.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no! :D
      anche perché penso che abbiamo altre urgenze:
      1) difesa, perché altrimenti fra un po' ci fa a giocare Icardi.
      2) centrocampo, Torreira se lo contendono tutti perciò la vedo dura, ma sarebbe il regista veloce e tecnico che ci serve per dare più luce (già ha portato qualche lume BV ma lui da solo non basta ancora) al centrocampo

      Elimina
    2. Donsah (diverso da Torreira ma più abbordabile) ti piace? NOn ti fa svoltare ovviamente come giocatore ma ha caratteristiche comunque che ci mancano. Restando al centrocampo.

      Elimina
    3. Ma invece un Fofana? fortissimo già l'anno scorso, non pensavo potesse riprendersi così bene già quest'anno.

      Elimina
    4. Gabbiadini no. Penso e spero che siamo sempre più destinati a prendere giocatori che determinano.

      Elimina
  16. Torno brevemente sulla partita della Primavera con la Dinamo Kiev, per un vreve commento alle dichiarazioni molto oneste e equilibrate del loro mister.
    Solo per sottolineare come in fondo queste dichiarazioni mi sembra confermino la mia lettura della partita.

    Ho prlato di superiorità ostra almeno a livello di tecnica individuale (non di quella che chiamo tecnica collettiva, che dipende anche dalla disposizione in campo delle due squadre), ma di superiorità agonistica loro.

    Il mister ovviamente non giuduca la prova dei nostri, ma a proposito dei suoi sostiene: “La squadra attraversa un momento positivo e ha avuto un grande ritmo di gioco e intensità per tutti e novanta minuti.”

    Ho scritto di difesa chiusa (due linee di 5 in pratica, schierate a non più di 10-15 metri l'una dall'altra) e di grande facilità nelle ripartenze e lui:
    “Tutto quello che avevamo pianificato alla vigilia, le transizioni veloci dalla difesa all'attacco...” (cioè le ripartenze negli spazi)...le marcature sugli esterni ad esempio, hanno funzionato bene.

    Io ho scritto di inter costretta a infilarsi nell'imbuto (trequartista più due punte) perché sulle fasce non si riusciva a passare. Ho anche detto che le cose sono migliorate con l'ingresso di un'ala pura (Rover).


    Ho celebrato Shaparenko come il migliore in campo: di lui mi ha impressionato, la gran corsa, l'intensità per 90' la presonalità davvero proprompente, unite a una tecnica apprezzabile.

    E il loro mister:
    “Shaparenko ha fatto un lavoro incredibile. Sì. Il primo tempo ha anche dimostrato grande personalità in un faccia a faccia con l'arbitro, prendendosi qualche rischio. Ha fatto un grande lavoro anche in fase difensiva, aiutando gli esterni. Ha mostrato grandi doti di leadership”

    Ho letto del paragone con Schweini. Mi sembra non abbiano granché in comune. Schweini è molto più potente e lineare, questo molto più mobile, ha una corsa più agile e continua, che non si interrompe mai. Schwaini è un mediano, questo un uomo squadra, un uomo che è ovunque. Segna il gol e procura il rigore per gli avversari. Poi ne sbaglia un altro. Ha una personalità e una garra che lo portano a rischiare più volte l'espulsione.

    RispondiElimina
  17. Sugli investimenti: a parte il discorso sul controllo circa la provenienza del denaro speso all'estero, che non riguarda Suning, credo che il governo cinese più che altro voglia dire l'ultima parola per l'oculatezza degli investimenti: nel calcio i cinesi hanno sino ad ora buttato cifre davvero rilevanti. Cito un esempio tra tanti : i 20 milioni di euro annui garantiti a un lavezzi in fase di declino.
    Gli investimenti su strutture come quella che dovrebbero nascere nella zona di piazza d'armi, non sono affatto aleatori e non sono dissimili rispetto a quelli fatti su tantissimi palazzi di Milano, da altra aziende cinesi.
    Questi investimenti poi non rientrano neppure nelle interdizioni dell'UEFA.
    Per questo sono ottimista, spero che tutto si concluda entro l'anno e che dalla primavera possano iniziare i lavori.

    Sui nomi dei nuovi arrivi: se abbiamo fiducia in Spalletti e in Sabatini dobbiamo credere che chi arriverà sarà all'altezza di colmare qualcuno dei buchi evidenti in rosa.

    Se devo esprimere, per gioco un gradimento in percentuale, direi: Gabbiadini 0%, Donsah 20%, Torreira 51%.

    Sempre a mio parere...giocoso, un centrocampista di corsa e un centrale di riserva (magari con margini di miglioramento) si trovino con poco. La spesa maggiore la riserverei alla necessità per me più impellente: una punta capace di assaltare le difese chiuse

    RispondiElimina
  18. Pessimo calendario per le giovanili, quasi tutte impegnate alle 15.00 stessa ora in cui gioca la prima squadra.
    Dovendo scegliere tra Primavera e U15 che giocano in mattinata, andrò a vedere il derby U15. tanto la Primavera credo sia in tv la vedranno e ne parleranno sul blog certamente altri amici

    RispondiElimina
  19. "La 'ndrangheta, la mafia calabraise, exerce «un véritable contrôle sur les groupes qui soutiennent (le club) Juventus».
    Titolo de l'Equipe

    RispondiElimina
  20. Ho pubblicato un post sulla partita di oggi: https://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/10/caccia-alle-streghe-benevento-inter.html

    Riprendo di là le discussioni.

    RispondiElimina
  21. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.