I problemi della nostra Under 15

Un inizio difficile per la nostra selezione Under 15 allenata dal Mister Paolo Annoni (foto: sito ufficiale). Con questo post Luciano Da Vite fa il punto sulla situazione attuale della squadra e le prospettive immediate e future di un gruppo completamente rinnovato e ancora alla ricerca di una sua identità ben definita in una competizione sicuramente più agguerrita del campionato regionale che i 2004 hanno vinto lo scorso anno.

Visti da un semplice appassionato (ndr).

Ringrazio il cortesissimo, Unknown, per aver pensato a me (qui, ndr) come dialogante ‘autorevole’ sui problemi di una delle nostre govanili in maggior difficoltà, la Under 15.

Purtroppo le risposte che proverò a dare non sono autorevoli perché, come gli amici del blog sanno benissimo, sono un semplice tifoso, per quanto appassionatissimo delle nostre  giovanili.

Altro… purtroppo: i 2004 non sono in difficoltà solo “come si deduce dai miei post”, ma è la classifica a rivelarsi  eloquente.

La vittoria nel campionato regionale dello scorso anno, come pensavo e come mi hanno confermato gli esperti, non è del tutto o sempre significativa, perché lì si affrontano in pratica solo due squadre di livello (Atalanta e Milan).

Nel campionato U15 invece sono tutte squadre importanti.

Poi dai 13 ai 14 anni cambiano moltissime cose nei ragazzi: alcuni si sviluppano completamente e diventano uomini, altri sono ancora bambini.

Uno che faceva bene prima, ma è in ritardo di sviluppo fisico-atletico soffre da morire.

Uno che dominava quando gli altri erano più indietro, non fa più la differenza.

Cambia tutto.

Bisogna avere la capacità di capire in anticipo chi può far bene e chi no, nelle condizioni mutate e solo dei professionisti con grande esperienza lo possono fare.

Di solito i nostri non sbagliano: basta vedere l'albo d'oro dei campionati nazionali Under 15.

Ma non tutte le annate possono riuscire bene.

Posso dire che in società c'era qualche dubbio sul livello complessivo della squadra, che si è cercato di rafforzare nei punti considerati deboli.

Cioè (mi sembra) soprattutto il reparto centrale della difesa e le punte...

Sono arrivati infatti tre centrali e 4 punte

Sempre in società mi avevano detto che era un'annata, in Italia, con buoni giocatori, come tutte, ma questa non aveva giocatori acquistabili davvero capaci di farti svoltare.

Per un campionato nazionale la rosa deve essere di circa 25, dunque gli arrivi (non ricordo il numero preciso, ma sono stati una decina) erano necessari.

Di solito gli arrivi erano dei top, quest'anno erano giocatori che potevano provare a competere tra di loro e con i "vecchi", confermati.

Nei ruoli citati erano tanti, probabilmente perché si sperava  nella crescita precoce almeno di qualcuno di essi

Invece i nuovi hanno quasi tutti ancora delle difficoltà di inserimento. Forse in parte anche spiegabili con i problemi di ambientamento, perché non per tutti è facile uscire di casa a 14 anni

Il mio comunque non è un giudizio, ma un parere, dato in tutta serenità e non escludo che le cose possano evolversi col tempo.

Mi pare ingiusto però dire che non c'è turn over. Secondo me si sta cercando la soluzione migliore in un percorso che è continuamente in divenire. Anche commettendo errori.

Poi c'è qualcuno che magari l'allenatore non vede molto, anche per la sua idea di gioco, oppure nel suo ruolo c'è un altro nel quale si crede ma che deve giocare per progredire più rapidamente.

Tra i giocatori un po' accantonati a mio parere non c'è nessuno che farebbe sicuramente meglio, al momento.

C'è Perin che io considero forte ora e fortissimo in prospettiva (so che persino la juve lo ha cercato con insistenza).

Dal mio punto di vista (di semplice tifoso) io lo farei giocare molto di più. 

Poi c'è Maffi che potrebbe almeno venir provato, forse, perché ha doti di velocità che in fascia un po' ci mancano.

Anche se, non avendolo quasi mai visto in stagione, non so se abbia conservato lo spunto, con il salto di categoria.

Che il mister non sia troppo interessato a questo tipo di giocatori (esterni che puntano tutto sulla velocità) lo confermerebbe anche lo scarso impiego di Lamine, che avrà tanti limiti, ma sulla fascia è inarrestabile per la progressione che sa esprimere.

Che ci fosse difficoltà a trovare top player lo conferma il fatto che stiamo ‘provinando’ altri giocatori, alcuni buoni, nessuno straordinario, (almeno tra quelli che ho visto), tranne forse chi per ora non può venire per motivi di tesseramento.

La difficoltà di mercato è confermata da altri elementi: l'Atalanta sta andando malissimo, proprio come noi e in testa ci sono compagini "nuove" per quelle posizioni (primo se non ricordo male è il Cagliari al quale abbiamo rifilato 4 gol, poi vengono Bologna e Spal).

Significa che il mercato non ha inciso molto, per nessuno.

Ha fatto bene chi si è trovato in casa, con le opportune correzioni, il gruppo più pronto.

Lo scorso anno, solo per fare un esempio, abbiamo inserito elementi del calibro di Zanotti, Cepele, Magazzù (tutti nazionali, ora) e altri ancora di ottimo livello.

Quest’anno su cinque convocati, per altro non per la nazionale ma per una pre selezione, solo uno, Bonucci (un portiere), è un nuovo arrivo.

Secondo me il problema principale è che manca forza e determinazione in mezzo al campo, per cui, dirò una sciocchezza, sposterei in avanti ma non in fascia bensì a mezz’ala Pelamatti, che considero (come del resto il CT azzurro Panico) uno dei nostri 3-4 migliori in assoluto.

Portando ‘Pela’ al fianco di Bonavita la consistenza del centrocampo crescerebbe.

In difesa, a destra siamo a posto, con Marocco (altro nazionale)  e a sinistra sono convinto che  farebbe benissimo il ‘mio’ Perin.

In mezzo Cugola non si discute.

Il piede non è raffinatissimo ma la sua forza debordante gli consente di rimediare a qualche errore che ogni tanto gli capita.

E poi è pericolosissimo davanti sui calci piazzati.

Tra Schiavo, Nava, Peretti e  Bailo bisognerebbe fare una scelta definitiva, non nel senso di escludere gli altri, che devono entrare nel turn over, ma per creare una coesione di reparto (una volta ottenuta, gli inserimenti non dovrebbero essere più un problema).

In difesa, giocare a memoria è molto importante.

Giocando con il 433 si dovrebbe poi scegliere il terzo centrocampista, tra Gatti che ha buona tecnica ma è piuttosto lento, Menegatti che ho visto di recente fare bene in amichevole da terzino, ma chiaramente non era una situazione indicativa. Menegatti però difetta ancora un po’ sul piano fisico.

Restano Moratti e Motti che sicuramente devono crescere molto.

Un discorso a parte meriterebbe Uberti: in una squadra molto più fisica (per esempio nel Milan dei 4-5 giocatori di colore) sarebbe quasi indispensabile.

Qui nel centrocampo a tre sarebbe un lusso, perché chiaramente la squadra soffrirebbe la sua (per ora) scarsa fisicità.

Però lui è uno dei pochi che gioca la palla di prima e vede il gioco con un certo anticipo.

Potrebbe trovar posto, alternandosi con altri, da finta ala sinistra (un po’ come faceva… Corso) oppure come trequartista in un 4312.

Tornando al 433 puro, io non prescinderei da Lamine, che, come esterno destro è in grado di spaccare più di una partita..

Il centravanti è Curatolo e la scelta dell’altra punta sarebbe forse determinante.

In quel ruolo si potrebbero alternare Clerici, che fa molto movimento ma fino ad ora, anche se ha giocato poco, non è stato molto presente in area, Gabor, che ha forza fisica ma ancora non convince del tutto, Gambato, che è certamente quello con più qualità ma anche più indietro fisicamente (talento da aspettare a mio parere) e poi Sarr.

‘Mata’ è fisicamente dirompente, ti aspetti sempre che spacchi la partita, ma non lo fa quasi mai.

Con le sue leve dovrebbe essere irresistibile, ma non sa correre, deve potenziarsi per migliorare l’equilibrio dinamico, perché qualche buona giocata la sa esprimere.

Per motivi diversi anche lui come Gambato è un possibile talento da crescere e su cui lavorare..

Su Maffi e Naimzada non posso dir molto, perché in questa stagione, il primo per scelte dell’allenatore e il secondo per infortunio, non li ho mai visti.

Posso dire che Maffi faceva spesso la differenza, in velocità, nei giovanissimi regionali e che Naimzada aveva mostrato qualche buona capacità realizzativa da coltivare.

A mio parere di tifoso, a gennaio se vogliamo davvero rientrare nel giro che conta servirebbero almeno due altri inserimenti, ma di qualità, non per far numero, soprattutto in mezzo al campo, mentre, di conseguenza un paio di ragazzi potrebbero essere prestati per fare esperienza e giocare, con continuità, altrove.

Sono convinto che, una volta trovato dall’allenatore l’assetto stabile su cui lavorare in profondità (che magari sarà diversissimo da quello da me ipotizzato) e con gli eventuali arrivi che… vorrei, potremmo rientrare in zona play off e poi giocarcela.

Certo, non possiamo più perdere punti contro il Cittadella e poi a Udine. A quel punto, ci sarà una partita da dentro o fuori, contro il Verona, a Milano (e la farei giocare a Interello, non all’Enotria).

Luciano Da Vite