Under 19: Inter - Tottenham 1-1 (e qualche cenno sull'amichevole della Berretti)

La prima partita nella Youth League della nostra selezione Under 19 termina con il pareggio casalingo di 1-1 contro i pari età del Tottenham.

Un risultato tutto sommato giusto, ottenuto contro un avversario fortissimo, in una gara in cui avremmo anche potuto avere la meglio.

Nella foto (fonte: inter-news.it) i due capitani Ryan Nolan e Brandon Austin durante il "terzo tempo" organizzato nel dopo-gara.

Partita durissima per i nostri ragazzi U19 che l’hanno giocata a viso aperto, rischiando di perderla e molto più di vincerla.

Gli inglesi sono una squadra di grande livello e questo tipo di scontri, a prescindere da come si concludano, costituiscono momenti di crescita fondamentale per i nostri,  che non sono abituati a lottare contro avversari che hanno questo passo e questa potenza fisica.

Ancora una volta viene dimostrata, dal mio punto di vista, l’inadeguatezza di coloro che attribuiscono ai sistemi di allenamento il presunto gap che esiste tra i nostri giovani e quelli dei Paesi “più evoluti”.

La differenza la fa l’immissione di “sangue fresco” di origine, in questo caso, africana: infatti ben 7 dei loro 11 titolari sono giocatori di colore.

Sia chiaro: non ho assolutamente nulla contro l’utilizzo anche di 11 giocatori di colore o comunque stranieri.

 

Il calcio per me è troppo importante per sottostare ad angusti nazionalismi o a provincialismi da strapazzo: ogni squadra ha il dovere di mettere insieme gli undici migliori che riesce a reperire, non importa dove.

 

A maggior ragione poi se si tratta di giocatori che, con una legislazione più civile e intelligente della nostra, ottengono presto la cittadinanza del paese in cui vivono.

Detto questo va anche riconosciuto che il loro miglior giocatore, di gran lunga, è un inglese, il numero 4 Skipp, probabilmente il migliore di tutta la partita.

Skipp non è alto, ma ha una potenza muscolare incredibile, copre una vasta zona centrale del campo a un ritmo e con un’intensità fuori dal comune e gioca pure un calcio ispirato.

Un vero talento. Anche il numero dieci Roles, il numero sette Bennet e l’undici Maghoma, sono (o mi sono parsi) giocatori di assoluto livello internazionale.

Credo che nel complesso i giovani Spurs ci siano superiori e temo che a casa loro sarà molto dura.

Ma la loro superiorità, sempre a mio parere, non è affatto di natura tecnica, dove abbiamo giocatori che loro si sognano, se per tecnica intendiamo qualcosa che prescinde dall’aspetto fisico, della corsa, del ritmo, della potenza.

Il fatto è che nel calcio, se tu hai un’evidente superiorità i questi campi, ti riescono trame di gioco più semplici e persino piacevoli.

Loro possono giocare molto larghi, occupando tutto il campo,  perché nell’uno contro uno prevalgono sia nello scontro fisico, sia nella corsa, sia nell’eventuale recupero.

Le loro ali sono sempre incollate alla linea laterale e questo mette in difficoltà la nostra fase difensiva, perché noi abbiamo necessità di fare densità dove c’è la palla, soprattutto in zona centrale.

Se gli spazi sono ampi, anche i passaggi, pur senza possedere una tecnica trascendentale, risultano evidentemente più precisi che in spazi strettissimi e il gioco fluisce più armonioso, per cui lo spettatore dice “come giocano bene, che facilità di trovarsi, hanno”.

Però poi le azioni devono quasi sempre concludersi al centro, dove i nostri grazie alla densità riescono a opporsi spesso anche alla loro velocità e potenza.

E al contrario, quando si riparte in modo corretto (questo si, dipende dall’abilità: riguardatevi il gol di Colidio, si tratta di calcio ad altissimo livello) si riesce a metterli in difficoltà, perché i Colidio, i Merola, un po’ meno i Mulattieri competono con loro in velocità e li annichiliscono in tecnica.

Ne è nata una partita piacevolissima da vedersi, anche per un osservatore neutrale (ne ho visto parte accanto al milanista Pellegatti, per esempio, che ha dovuto ammettere di aver visto un match di grande interesse).

Si sono viste molte occasioni e se il nostro portiere è salito al proscenio per qualche grande parata, per lo più al termine di azioni non nitidissime, il loro è stato graziato da qualche insolito errore di esecuzione di Merola e di Colidio al termine di azioni irresistibili, da un palo e da… un favore arbitrale.

Ho letto sul blog che per alcuni quello reclamato dai nostri non era rigore.

Rispetto tutti i pareri, ma chi era al Breda ha sentito un boato di tutta la tribuna, scattata in piedi come un sol uomo a reclamare un rigore che dal campo è apparso nettissimo e indiscutibile.

Non parliamo poi se rapportato al rigore ridicolo assegnato a loro per il non fallo di Nolan.

Il quale poteva anche non intervenire, perché non c’era necessità, ma non doveva essere punito per essere intervenuto in modo non scorretto.

Probabilmente il gruppo dello scorso anno avrebbe potuto gestire diversamente la partita, ma questi ragazzi hanno fatto davvero il massimo, considerando anche che mancavano due colonne come Zappa e Roric e che avevamo diversi giocatori in fase di recupero da infortuni (da Merola a Schiro, da Rizzo, non entrato, a Persyn, subito uscito, allo stesso Grassini che era rientrato a tutti gli effetti la domenica precedente e probabilmente non avrebbe avuto i 90' nelle gambe).

Consideriamo anche che la loro superiorità fisica si è manifestata anche alla distanza, con i crampi e quant’altro che hanno colpito soprattutto quelli con un ruolo più dipendioso (Gavioli e Pompetti).

Non sono alibi, perché i ragazzi hanno fatto tutti molto bene e non hanno bisogno di alibi.

Lo prova il fatto che siamo stati competitivi fino alla fine e anzi proprio nella parte terminale siamo andati vicinissimi al gol del successo, forse sventato solo dalla stupida espulsione di un Salcedo inutilmente nervoso.

Si può dire che il pari in fondo sia risultato giusto, ma è anche lecito pensare che una possibile vittoria non sarebbe stata demeritata.

Le prestazioni individuali

Dekic: incredibilmente reattivo tra i pali, autorevole e sicuro nelle uscite. Impeccabile.

Persyn: spinge come un treno sulla fascia destra ed è fondamentale nel far ripartire l’azione. Purtroppo esce per infortunio.

(Grassini: dopo uno splendido primo tempo in campionato ha preso una brutta botta che lo ha limitato nella seconda parte di quella gara e non doveva neppure essere in campo oggi. Invece ha giocato davvero con una personalità e una tecnica difficili da vedere in categoria. In certe partite mi piacerebbe vedere una fascia destra formata da Grassini e Persyn.)

Nolan: non si può fargli una colpa per un intervento… riuscito, anche se rischioso forse inutilmente. Per il resto, il solito mastino potente e concentrato.

Van den Eynden: una buona prova, senza sbavature e soprattutto con una contrazione continua. Fortissimo di testa.

Corrado: sulla destra all’inizio si fatica, anche perché Demirovic non ha le caratteristiche dell’incontrista e l’avversario comunque è di primo livello. Col tempo però Corrado gli prende le misure e finisce in crescendo.

Gavioli: si batte tantissimo nel doppio compito di intenditore e incursore, fra un nugolo di avversari che corrono e mordono. Finché ce la fa il suo apporto è fondamentale.

(Schirò: entra davvero alla grande, forse poteva entrare prima perché ha dato un contributo fondamentale in fatti di impostazione, ma anche di corsa e contrasto.)

Pompetti: per conto mio un’altra prestazione super. Lui che è uomo di qualità ha dovuto lasciare il fioretto e impugnare la spada e lo ha fatto con una grinta, un’applicazione, una continuità impressionanti. Certo che con avversari meno… stressanti sarebbe più facile creare. Ma è in queste partite che dimostri se ci sei. Nel finale è stato commovente. E batte i calci piazzati come nessuno della nostra prima squadra.

Demirovic: fa il suo con impegno e dedizione, ma forse non è nel ruolo in cui meglio può esprimersi in una partita come questa, nella quale da mezz’ala deve difendere più che dedicarsi all’assistenza delle punte.

(Burgio: entra e ci mette fisico, garra, corsa. Secondo me un notevole progresso rispetto alle ultime prove.)

Mulattieri: secondo me la sua prova non è stata del tutto convincente. Si è mosso molto per il campo, nel reparto offensivo, ma ha un po’ pagato la differenza di peso atletico e di passo rispetto agli inglesi. Forse non era la gara di chi va di agilità e di incursioni a sorpresa.

Merola: Davidino è in giornata, i suoi movimenti sono da vero bomber. Peccato che l’arbitro lo fermi un paio di volte mentre filava a rete per fuori gioco mooolto discutibili. Comunque le decisioni vanno accettate visto che l’arbitro non era del clan di Vinovo. In un paio di occasioni manca di un soffio il bersaglio, dopo essere sfuggito ai rudi marcatori. Nella prima occasione si vede come, secondo me, la corsa o la forza condizionano anche la giocata dal punto di vista tecnico. Lui in occasioni normali non strozzerebbe mai quel pallone finito a lato di poco, ma deve anticipare la giocata avvertendo il ritorno del suo marcatore.Comunque Merolino non si discute

(Salcedo: altra prestazione non all’altezza della sua fama, tra l’altro condita da un nervosismo che lo ha portato a reagire a un fallo vistoso, prendendosi il rosso in un momento in cui l’Inter stava producendo il massimo sforzo e con molta efficacia.)

Colidio: per me è un gran giocatore e lo dimostra sempre più di partita in partita. Giocate spettacolari ed efficaci, corsa e tanta presenza nelle situazioni chiave. Oltre al gol, un suo tiro coglie il palo e ci avrebbe dato la vittoria. Poi calcia di poco fuori dopo essersi procurato un’altra ottima occasione.

(Adorante: meno di 15’ per il nostro bomber d’area che non è mai stato servito in maniera adeguata. Lui in mezzo all’area si è battuto come sa e in un paio di occasioni ha avuto ragione di dispiacersi per servizi mancati quando si era disposto in modo ottimale.)

Madonna: dovrà sempre e inevitabilmente fare i conti con chi lo ha preceduto, ma il confronto è in parte ingeneroso: avesse avuto anche lui i Bettella, i Lombardoni, gli Emmers, i Brignoli, i Rover gli Zaniolo i Pinamonti e gli Odggard, tutti colossi sopra il metro e ottantacinque, qualche volta  sopra il metro e novanta (oltre che bravi), forse se la sarebbe giocata diversamente.

Qualche notizia sulla Berretti

Oggi sono andato a Briosco per assistere all’amichevole tra la nostra Berretti e quella del Renate.

Non si è trattato ovviamente di una partita di particolare, interesse, ma per me lo era in quanto per la prima volta in stagione potevo vedere i ragazzi di mister Corti.

La partita si è conclusa 6-4 per noi con gol, se non sbaglio (i nostri non avevano neppure i numeri) di Buba (2) Giannetti (2) Krasniqi e Serpe.

Partita di modesto interesse, dicevo, perché poteva finire 22 a 20.

Penso che entrambe le squadre stessero sperimentando, altrimenti sarebbe preoccupante.

In pratica oltre a 5-6 nuovi che non conosco la squadra si baserà sui 2001 non promossi in primavera, quindi su Serpe appunto, Vezzoni, Zupperdoni, Mitrea, Krasniqi, forse Vaghi, Chrystostomou, Rossi (che però non mi pare di aver visto), Del Grosso (alle prese con un grave infortunio), ecc.

A questi si aggiungono alcuni provenienti dai 2002, come Barazzetta e qualcuno facente parte della rosa di Primavera (oggi Colombini) che di volta in volta potrà mettere minuti nelle gambe.

Oggi erano presenti anche, penso per lo stesso motivo, diversi 2002 come Edu, Verzeni, Buba.

Naturalmente non giurerei proprio di aver elencato tutti i ragazzi in qualche modo coinvolti e chiedo scusa a quelli che ho dimenticato.

Non so proprio come il mister con una rosa così… liquida potrà dare continuità di gioco, punti di riferimento e… risultati. 

 

Ma lo scopo principale di questa categoria è verificare chi potrà eventualmente, sulla scorta dei progressi registrati, venir aggregato alla Primavera del prossimo anno.

Diciamo che oggi mi sono piaciuti… i 2002 che hanno fatto tutti bene, poi Vezzoni e lo stesso Colombini.

Ma avremo modo di parlarne più diffusamente e con maggior cognizione e completezza tra pochi giorni.

Luciano Da Vite