La Primavera è ancora... lontana: Inter - Cosenza 2-0

Inter - Cosenza, gara valida per i quarti di finale della Coppa Italia Primavera, si conclude con il risultato di due reti a zero per i ragazzi allenati da Mister Armando Madonna. A segno Merola e Grassini. Il risultato qualifica la Primavera nerazzurra (foto: FcInter1908) per la semifinale della competizione.

Non c’è dubbio che rispetto a inizio stagione la squadra stia migliorando in modo abbastanza netto, soprattutto nella capacità  del gruppo di rimanere compatto esprimendosi dunque da squadra.

Anche individualmente alcuni giocatori manifestano progressi evidenti, sia di crescita in generale sia, probabilmente, di condizione e convinzione.

Nonostante questo siamo ancora distanti dai livelli raggiunti negli ultimi anni, anche se bisogna dire che quelle stagioni sono state per certi versi irripetibili.

Una mossa certamente determinante è stata il passaggio dal 4231 al centrocampo a tre, che consente sicuramente maggior compattezza, perché gli esterni della linea a tre  e anche la punta e il trequartista, spesso in caso di rientro non riuscivano ad accorciare la squadra, mentre i due centrocampisti da soli non riuscivano a guidarla ad accorciare il alto, in fase di possesso.

Per le caratteristiche dei nostri giocatori, non si tratta mai di moduli statici e ben definiti: per esempio è evidente che se a destra gioca Persyn è altra cosa rispetto a quando ci gioca Mulattieri e se una mezz’ala è Gavioli, le cose cambiano rispetto a quando gioca Schirò.

Il modulo a tre si addice poco a Merola, costretto a fungere da ala mentre predilige un ruolo centrale. 

 

C’è da dire però che i sincronismi stanno crescendo per cui nulla impedisce a Davidino di andare centralmente dietro la prima punta, mentre una mezz’ala scala sull’esterno. Oggi ho visto pure dei buoni e tempestivi interscambi anche tra i centrocampisti, con uno a turno che si ferma a coprire le incursioni del compagno.

Dietro e in mezzo anche Zappa, Grassini, Persyn (a seconda di chi è in campo) si interscambiano bene, così come il Colo e Burgio, mentre qualche difficoltà in più ci potrebbe essere quando deve rientrare l’attaccante esterno, che a  sinistra è quasi sempre un offensivo puro.

In quel caso, gli equilibri vanno trovati con una serie di spostamenti più complessi.

La partita poteva sembrare facile solo sulla carta, perché il Cosenza in campionato sta facendo male.

Però non va dimenticato che i calabresi hanno dimostrato una particolare attitudine alla gare secche, ad eliminazione diretta, come dimostra il fatto che in Coppa Italia hanno eliminato il Napoli (che ci ha sconfitto 2-0 al Breda) e il Chievo.

In effetti si è poi visto che loro sono una squadra con un tasso tecnico certamente inferiore al nostro, ma con una grinta, una determinazione, anche un cinismo in alcuni interventi e in alcuni comportamenti provocatori (aizzati anche dalla panchina) che nella singola partita possono dare risultati.

Fino a metà ripresa si può dire che le nostre reti sono venute da calci piazzati (del solito ‘Pompe’) con esecuzioni individuali meravigliose, ma sulle azioni di gioco loro hanno avuto quasi altrettante occasioni rispetto a noi.

In particolare, ricordo una paratissima di Dekic su colpo di testa di Mascari, a fine primo tempo (e l’eventuale 2-1 avrebbe reso la gara ancora più  a rischio) e poi, sempre sul 2-1 l’azione che ha portato al rigore di Roric, sventato magistralmente da Dekic ancora.

Oltre a un paio di occasioni meno clamorose.

Da parte nostra qualche occasione non… grandissima inizialmente, poi un paio di conclusioni sfortunate di Merola.

Verso la fine, con i cambi, siamo passati di fatto al 451 (anche se i 5 non restavano certo fermi in linea) e abbiamo pensato a gestire la partita senza rinunciare ad offendere.

In questa fase la più bella azione della partita dei nostri ha portato Gavioli alla facile deviazione centrale, da non più di 3 metri e con il portiere spiazzato, ma ‘Gavio’, in ritardo col corpo, ha incredibilmente mandato alto.

C’è da dire che il campo, non certo perfetto, ghiacciato sotto inizialmente e poi molto scivoloso quando si è allentato, non ha certo agevolato le giocate di precisione.

Nel complesso comunque mi è parso di vedere una buona squadra, solida, che ha retto lo scontro agonistico, rimanendo compatta producendosi in qualche buona manovra.

La prova del nove sarà prestissimo: a Cagliari domenica prossima, contro la squadra che ha appena sbancato il Filadelfia battendo in casa sua quel Toro che a noi ha rifilato 4 pere a zero ( anche se in realtà per la dinamica della partita le due ultime reti contano relativamente, un po’ come le ultime due segnate dall’Atalanta alla prima squadra).

La formazione

Dekic

Grassini, Nolan, Ntube, Colombini

Roric, Pompetti, Burgio

Adorante, Merola, Mulattieri.

Ovviamente in fase offensiva Burgio faceva l’ala, i centrocampisti si mettevano a due e Merola o Mula si accentravano (andando magari dietro Ado) a formare quasi un 424, ma restando rapidi a recuperare le posizioni

All’inizio del secondo tempo Demirovic ha rilevato Pompetti, la cui incolumità era stata più volte messa a repentaglio dal loro numero 9 con il nostro che si stava innervosendo.

Poi è stata la volta di Persyn e Salcedo che hanno sostituito Mula e Ado. Quindi sono entrati anche Gavioli e nel finale Gianelli (esordio in primavera) ed Espo.

Le pagelle

Dekic: 7.5  Para il terzo rigore consecutivo e mette al sicuro il risultato, che con la squadra rimaneggiata e ancora molto da giocare sarebbe stato a rischio.  Nel primo tempo un grandissimo riflesso sul colpo di testa di Mascari, da 5 metri e angolato. Poi qualche altro buon intervento e qualche imperfezione, alla quale però ha posto lui stesso rimedio, anche rischiando… l’incolumità.

Grassini: 7  Prestazione di sicuro spessore per il nostro esterno che si è segnalato soprattutto in fase di spinta e di appoggio, con alcune belle giocate, oltre che con il gol strepitoso.

Meno efficace in qualche contesto difensivo, ma conta anche la copertura ricevuta (o non ricevuta).

Nolan: 7 È la dimostrazione vivente di quel che può significare a quest’età un anno in più di lavoro e di esperienza. Nessuno lo scorso anno poteva immaginare il suo salto di qualità (ricordate la sconfitta di Genova?). Oggi è il leader della difesa, imbattibile sulle palle alte, forte in marcatura, sicuro nei rinvii. Una colonna.

Ntube: 7 (Ndr. Mezzo voto in più perché è un quasi esordiente.) Buonissima prestazione.

Sicuro, autorevole, anche elegante in qualche intervento.

Il ragazzo si sta irrobustendo e fa esperienze che gli saranno preziose il prossimo anno, quando verosimilmente con Pirola formerà il tandem centrale della Primavera.

Colombini: 6.5 Gli avrei dato anche sette, ma siccome è noto che ho per lui una sorta di passione calcistica, preferisco stare basso.

Piede davvero educato, alcuni scambi in velocità, con Burgio soprattutto, sono stati fra le cose più belle della partita.

Dal punto di vista difensivo non mi pare che dalla sua parte siano venuti grandi pericoli, anche se è certo che lui i chili di muscoli, per giocare da professionista a livelli elevati, deve ancora metterli eccome.

Roric: 6.5  Lui invece è un giocatore che difficilmente mi entusiasma e quindi… gli dò mezzo voto in più.

Scherzi a parte, ha disputato una buona prova, dimostrandosi efficace tatticamente e come incontrista.

Molto sagace nel coprire le avanzate di ‘Pompe’, insieme a Burgio, con la corsa e l’agonismo ha reso più facile la partita del nostro play.

Gioca molto di posizione e si rende assai utile.

Ordinato, deciso nei tackle e molto concentrato sempre

Gara positiva.

Pompetti: 7 Inutile ripetersi: in prima squadra non esiste un giocatore che calcia da fermo (corner e punizioni) o in corsa come sa calciare Pompe, sinistro e visione di gioco dal possibile (sperabile) grande futuro.

Con due cursori al fianco può dare libero sfogo alla sua creatività, anche se spesso finisce per abbassarsi (ad impostare il gioco) sin quasi sulla linea dei difensori.

Questo oggi gli ha procurato molti guai, perché lo ha portato a scontrarsi sin dall’inizio con il loro centravanti, scorbutico falloso e anche provocatorio.

Pompe si è innervosito ma non si è mai intimorito e questo depone a suo favore.

Io l’avrei tolto anche prima, per evitare una sua possibile reazione (che per fortuna non c’è stata) o un infortunio. Sacrosanta la sostituzione alla fine del tempo.

Riguardatevi il gol di Grassini su schema. "Grass" sta larghissimo dalla parte opposta del campo, mentre attaccanti e difensori si ammassano al centro. Lui con un passaggio di 50 m (se il campo è largo 60) gliela mette sul piede buono.

Magari qualcuno (anche interista) sosterrà che è stato casuale…

Che Dio (se ama il calcio) gli mandi tanti chili di muscoli.

Burgio: 6-7 Impressionate il suo miglioramento.

Era un mio pupillo negli esordienti, quando giocava da mezz’ala sinistra o trequartista, aveva già un gran fisico ma soprattutto era un virtuoso del pallone.

Cosa che poi ha un po’ perso (forse si trattava soprattutto della superiorità fisica a quell’età, che gli consentiva giocate ubriacanti).

Nei giovanissimi nazionali era stato sul punto di venir ceduto.

Poi è rimasto, ritagliandosi un ruolo a volte da comprimario.

E’ però molto duttile: può giocare da terzino, da ala o da interno di centrocampo.

Ma sono sincero, perché gli voglio bene, non avrei mai pensato di vederlo titolare nella nostra Primavera.
Invece adesso ci sta tranquillamente.

Nel primo tempo ha esibito anche alcune giocate di qualità (penso a un paio di aperture di prima) poi è andato perdendo di lucidità, per la fatica, ed è tornato a emergere nel finale.

Incredibile quanto volte ha percorso il campo. Sotto di me, mister Madonna lo incitava sempre a rientri, dispendiosissimi, che lui eseguiva puntualmente.

Oggi in categoria si può considerare un giocatore di rendimento.

Merola: 7 Mezzo punto in più per il gol… alla Garlini. (Ndr. Scherzo, eh, a Garlini che ne tentava 100 ne riusciva forse uno.)

Strepitosa la conclusione sulla spizzata di Ado.

Il mister gli chiede di aiutare nella fase difensiva, ma è evidente nonostante l’impegno encomiabile, che quando erano in campo lui e Mula sugli esterni dietro un po’ si soffrisse.

Così non gli arrivano tante palle, ma solo… quanto basta.

Gran gol, come dicevo oltre a almeno due altre occasioni procuratesi e sfumante per pura malasorte.

Adorante: 6 Non piacerà mai (come non piace… Icardi) a quelli che pensano il calcio come un’attività da circo equestre.

I numeri parlano per lui anche se è chiaro che un attaccante della sua tipologia dipende in maniera decisiva dai rifornimenti e in questa stagione l’Inter raramente ha surclassato il centro campo avversario.

Lui in area è un Killer, di testa o di piede.

E sta migliorando molto nel giocare per la squadra e nel sacrificarsi.

Gli ho anche visto fare un paio di belle aperture di prima, segno che anche il piede, senza essere quello di un virtuoso, sta migliorando.

Poi c’è la spizzata che ha procurato il gol del vantaggio: non è stato un assist, ma se non ci fosse arrivato lui su quella palla…

Mulattieri: 6 Perché non voglio dare insufficienza parziali, come forse meriterebbe la sua prestazione.

Nella fase offensiva mi sembra in ripresa rispetto a qualche tempo fa ma ancora non riesce a incidere come dovrebbe.

Si sbatte, ma è evidente che fatica quando deve recuperare.

Per me, giocatore da aspettare

dal 46’ Demirovic: 6+  Sostituisce Pompetti nel ruolo per lui abbastanza insolito di play basso e se la cava con discreta sicurezza.

dal 46’ Persyn: 7 Ingresso molto importante per dare equilibrio e nel frattempo aumentare la pericolosità.

dal 65′ Gavioli: 6+ Lavora molto e sbaglia anche parecchio, ma il suo contributo  lo dà sempre. Non chiude la partita quando ne ha l’occasione.

dal 68’ Salcedo: 6.5 Ho letto gudizi negativi sul suo conto.

Invece a me è sembrato che abbia gocato molto più di squadra del solito e che abbia messo anche qualche buona palla.

Più vivace e meno egoista rispetto alle ultime uscite.

Luciano Da Vite