Nel segno del Toro: Lugano - Inter 0-3

La stagione 2018/2019 della nostra Inter comincia nel segno del Toro. Nella foto il centravanti argentino Lautaro Martinez, il nuovo numero dieci nerazzurro e subito in rete nella prima amichevole stagionale contro il Lugano.

Voglio aprire con una citazione (dell’utente di twitter Ninof78):

“Sarà pure una “stupida amichevole estiva” ma per chi ha il cuore nerazzurro, quando gioca la Beneamata è sempre un’emozione unica."

Da parte mia poche considerazioni sparse, perché al carattere del tutto sperimentale della partita, con molti assenti, con una sola settimana di lavoro alle spalle e contro un avversario modesto ma più avanti nella preparazione, si è aggiunto il fatto che in pratica mi sono perso la prima mezz’ora di gioco.

Spalletti conferma quanto detto in conferenza e parte con il modulo che probabilmente gli dà maggior affidamento: un 4231 classico, anche se gli uomini acquistati potrebbero nel tempo far propendere per un competitivo 352 (o 3412).

Infatti sia de Vrji che Asamoah sono in grado certamente di giocare a 4, ma forse renderebbero di più con la difesa a tre.

Prima della partita sui social si diffondono notizie che stimolano i tifosi o creano un po’ di panico e riguardano il possibile completamento della squadra.

Prima la voce (positiva) della vicina cessione di Gianmario a una squadra inglese, poi quella delle trattative per Di Maria o Chiesa.

Da ultimo la notizia che l’arrivo di un attaccante sarebbe collegato alla cessione di Perisic.

A questo punto difficile fare una valutazione: meglio aspettare il corso degli eventi reali, anche se, dopo aver sentito il mister, sempre in conferenza, non sembra probabile la partenza del croato, sul quale sono state spese da Spalletti parole importanti.

E’ anche vero che con la vendita di Ivan probabilmente si potrebbe realizzare una plusvalenza super  e magari prendere un giocatore  forte, più giovane e comunque funzionale.

A mio parere Perisic è oggi più forte di Chiesa ma Chiesa è giovane e può migliorare.

Quanto a Di Maria, ha indubbiamente delle qualità, è veloce e ha esperienza ad alto livello, ma credo non abbia dimostrato in carriera le capacità realizzative di Ivan.

Sembra più un giocatore capace di ribaltare velocemente l’azione un uomo da contropiede.

Ma non so quanto all’Inter sarà consentito di agire in ripartenza, almeno nelle partite di campionato.

Ovviamente da parte mia c’è estrema fiducia nelle scelte societarie: mi permetto solo di dire che probabilmente, potessi scegliere, mi terrei Perisic e prenderei Malcom, per averne in casa il sostituto tra un paio d’anni.

Ma torniamo ai fatti, anche se queste voci  non possono non riverberarsi sui fatti stessi o comunque sulla loro “lettura”.

Dunque Spalletti schiera inizialmente:

Padelli

D’Ambrosio, Ranocchia, de Vrji,  Dalbert

Gagliardini, Emmers

Politano, Nainggo, Candreva

Lautaro

I quesiti più interessanti (sempre considerando che si sono ritrovati lunedì e la partita è il primo sabato successivo) riguardano ovviamente i nuovi, ma anche Dalbert, che molti si aspettano in crescita.

Avendo visto solo la parte finale del primo tempo, non posso esprimere valutazioni, ma qualche impressione in libertà.

Dalbert mi è parso un po’ meno timido nella spinta rispetto alla scorsa stagione, de Vrji  (anche nel secondo tempo) conferma le sue potenzialità, come Nainggo (ma direi che non ce n’era bisogno…).

Di Politano mi ha impressionato positivamente qualche recupero profondo, mentre velocità e aggressività mi erano già note.

Il Toro sembra proprio non essere una scommessa ma può dimostrarsi subito una realtà importante.

I “vecchi” pur essendo tra i giocatori il cui fisico richiede maggior lavoro, sembrano già in buona condizione.

Tra i giovani (anche quelli visti bel secondo tempo), Emmers conferma di essere probabilmente il più pronto, pur avendo giocato in una posizione per lui inconsueta.

Il tempo finisce 1-0 con al nostro attivo un palo, un gol annullato che probabilmente era regolare e pochi veri patemi difensivi.

Ma naturalmente questo conta poco.

Credo comunque che Spalletti abbia avuto alcune risposte abbastanza confortanti.

Nel secondo tempo, cinque cambi iniziali: Handa per Padelli, Skriniar per il Rano, Asamoah per Dalbert, Borja per Emmers e Karamoh per El Toro.

La squadra sembra guadagnare molto in tutti i reparti, soprattutto nella linea difensiva, molto vicina a quella che potrebbe essere lo schieramento base.

Ma anche Borja ha al momento qualcosa in più sul piano della manovra e della sapienza tattica rispetto al giovane Emmers, e davanti in 10 minuti Karamoh spacca la partita dimostrando che il lavoro (e la pazienza) pagano.

Karamoh a mio parere fa meglio da punta centrale, molto mobile ma pronta ad aggredire l’area a velocità supersonica.

Quando torna in fascia un po’ si perde e soprattutto è in ritardo in un paio di ritorni difensivi importanti (anche se si deve considerare che quando lui torna in fascia, la squadra è ormai snaturata).

Il mister, oltre alla partita ormai chiusa, tiene conto infatti della distribuzione dei carichi di lavoro ed ecco che, dopo una quindicina di minuti scarsi arriva un’altra tornata di cambi: Roric per Gagliardini, Colidio per Politano, Zappa per D’Ambro, Salcedo per Candreva.

Per uno schieramento simile:

Zappa, de Vrji, Skriniar, Asamoah

Borja, Roric

Karamoh, Nainggo, Salcedo

Colidio

Anche se Karamoh e Colidio si scambiano a volte di posizione, mentre Salcedo resta abbastanza stabilmente a sinistra.

La squadra tiene il controllo della partita e affonda di meno.

de Vrji e Skriniar confermano le grandi doti individuali ma devono progredire nell’intesa.

Asamoah, in attesa di prove più impegnative mostra di essere comunque un upgrade rispetto a chi interpretava il suo ruolo nella scorsa stagione, mentre Nainggo appare comprensibilmente un po’ meno lucido rispetto al primo tempo.

I giovani mostrano di essere buoni giocatori, in grado di fare una carriera interessante, ma al momento (anche questo era scontato) pagano qualcosa sul piano della possanza fisica e dell’esperienza.

Zappa spinge anche, quando è il caso, senza complessi; Roric ribadisce le sue doti di centrocampista ordinato e tignoso; Colidio è indubbiamente in crescita atletica e tattica (le qualità tecniche le ha sempre avute) e Salcedo si rende pericoloso con la sua velocità e la sua iniziativa.

Per tutti naturalmente si deve considerare che giocare contro i professionisti di serie A e a maggior ragione a livello internazionale, le cose cambiano.

A una quindicina di minuti dal termine due nuove sostituzioni: entrano Nolan e Demirovic e anche loro non demeritano.

In conclusione, per i titolari nulla più che una sgambata utile a mettere minuti nelle gambe, ma sulla prima squadra è presto per qualsiasi considerazione, non solo per il discorso sui possibili movimenti già accennato, ma anche per le assenze rilevanti.

Invece secondo me qualche nota interessante è venuta dai giovani.

Quelli visti in campo a livello di primavera sono certamente in grado di fare mooolto bene e credo ci siano gli elementi per  puntare a un’altra grande stagione

Cito alla rinfusa:

• difesa:  Zappa, Nolan, Serpe, Rizzo, Pirola (?), Sala (?), Van den Eyden, Corrado, Zugaro, Colombini (?), Elizalde (?).

• centrocampo: Emmers, Pompetti, Rizzo Pinna, Gavioli, Schirò, Roric, Demirovic.

• esterni: D’Amico, Gossò (?), Visconti, Colidio.

• punte: Merola, Adorante, Salcedo, Vergani, Mulattieri (?).

Salcedo può giocare anche da esterno.


Penso che manchi ancora qualcosa, come “peso” in mezzo al campo, ma sono convinto che arriverà.

Insomma, nel complesso una giornata interlocutoria ma non priva di indicazioni positive e confortanti, ai diversi livelli.

Luciano Da Vite