Segnali di ripresa: Inter - Zenit San Pietroburgo 3-3

Nella foto (fonte: Inter.it) la formazione schierata dal primo minuto dal Mister Luciano Spalletti nell'amichevole di Pisa contro lo Zenit San Pietroburgo. Da sinistra verso destra abbiamo: Dalbert, Skriniar, D'Ambrosio, Handanovic, de Vrij, Gagliardini. Accosciati: Politano, Asamoah, Borja Valero, Icardi (c), Candreva.

Nel provare ad abbozzare un’analisi di questa partita e delle indicazioni che ha fornito, non possiamo non considerare che siamo alla terza partita in una settimana, con la rosa ridotta all’osso per vari motivi e dopo solo una decina di giorni di preparazione.

Quindi mi propongo di evitare giudizi definitivi sia per quanto concerne  la valutazione dei singoli sia in riferimento alla consistenza  della squadra.

Da qualche parte, per esempio, la caccia al reprobo da cacciare è iniziata trionfalmente.

C’è per esempio chi non ha dubbi: l’Inter deve cercare un altro portiere.

Magari il campo dimostrerà che è vero, eh, ma sostenerlo dopo questa partita sa molto di pregiudizio inveterato e di gusto per l’autodistruzione.

D’altra parte ho letto di persone “incantate” dai nostri giovani, alcuni dei quali hanno… entusiasmato per una quindicina di minuti di presenza in un’amichevole.

Abbiamo dei giovani molto interessanti e di prospettiva, senza dubbio. Nessuno pronto subito (Emmers appare al momento il più vicino).

In passato nelle amichevoli estive ci siamo entusiasmati per giovani poi scomparsi dai radar.

Io non voglio illudermi né illudere nessuno: voglio solo sperare che le qualità interessanti che si sono intraviste possano in tempi medi portare qualcuno di loro a livelli competitivi anche per la prima squadra.

Stessa cosa per una valutazione generale della prestazione.

Dopo questa prova non si può dire né che abbiamo una squadra all’altezza delle aspettative e delle attese dei tifosi, né che il gruppo si è rivelato inadeguato.

Spalletti ha ammesso che tre gol subiti non si possono giustificare  e certamente è stato onesto, senza cercare scusanti che pure sarebbe stato suo diritto invocare.

C’è responsabilità del sistema difensivo su tutte e tre le loro marcature, anche se una è stata casuale e un’altra frutto di una prodezza fantastica.

Ma davanti alla difesa lavorava un giocatore pesante, in evidente ritardo di condizione e un altro che provava quel ruolo (mediano) forse per la prima volta o comunque dopo anni: con Vecino, Brozo, Nainggo è lecito aspettarsi che migliori non solo la fase di ripartenza e in generale offensiva, ma anche quella prettamente difensiva.

Per il momento possiamo dire che nella partita contro lo Zenit e in generale in questa fase della preparazione, sono emersi due problemi, visibili anche al profano: mancanza di automatismi ed efficacia nelle coperture e difficoltà nell’organizzare un’efficace transizione offensiva.

Sono situazioni importanti, sulle quali però potrà (dovrà) incidere, a breve, la ritrovata brillantezza fisica, la completezza dell’organico, qualche nuovo arrivo di peso.

Quindi dobbiamo essere a mio avviso moderatamente fiduciosi, perché il nostro staff tecnico sa dove e come lavorare, il mister ha le idee chiare su come rafforzare la rosa (e speriamo che ci si riesca).

D’altra parte se, imballati, abbiamo subito la superiorità del Sion, che aveva giocatori molto rapidi e quindi verosimilmente più avanti di condizione; contro una squadra più fisica, ‘pesante’ e strutturata come lo Zenit abbiamo evidenziato sicuri progressi.

Proprio questa secondo me è una chiave di lettura importante di queste amichevoli: come lo scorso anno, il gruppo visto in campo sino ad ora mostra di subire la rapidità delle squadra meno solide e blasonate, ma che sanno imprimere un ritmo elevatissimo, mentre contro quelle  più strutturate, al netto di qualche errore comprensibile, reggiamo il confronto in maniera più disinvolta.

Se non guardiamo solo ai sei gol, ma all’insieme delle occasioni e alle prestazioni complessive, credo si possa dire che abbiamo giocato alla pari con i russi, che sono molto più avanti di noi e hanno una quotazione internazionale non disprezzabile.

Questo potrebbe significare che anche le seconde linee, certo non utilizzate tutte insieme, sono in grado di completare una formazione di tutto rispetto.

Vediamo qualche riflessione sui singoli

Handanovic: onestamente ha suscitato più di una perplessità. Ha i suoi anni, non è mai stato particolarmente rapido (anche per la struttura fisica) e pronto nelle uscite, ma è stato tante volte determinante. Potrebbe anche essere iniziato un parziale declino ma è presto e ingeneroso sostenerlo. Sul primo gol, il pallone filtra tra una selva di gambe, dopo una corta respinta della difesa completamente schierata davanti a lui. Il secondo e il terzo sono tiri prodigiosi anche se il secondo si insacca sul suo palo. Ripeto: responsabilità (non solo sue) ci sono, ma io resto fiducioso, sino a prova contraria.

D’Ambrosio: a me è piaciuto, come (quasi) sempre. Guerriero generoso e solidissimo, si propone anche ogni volta che è possibile e dà un grande contributo alla squadra. Non ha i piedi delicati e questo lo fa odiare dai tifosi esteti. Ma non dai… compagni. Ai mondiali ho visto terzini non migliori di lui, anche in squadre che hanno fatto parecchio cammino. Certo, se avesse anche i piedi di Cafu, di Maicon, di… Cancelo, sarebbe ancora meglio.

de Vrji: mi sembra che abbia confermato la sua statura internazionale, indiscutibile. Una volta inserito perfettamente nei meccanismi  e una volta collaudati gli stessi meccanismi di copertura della squadra, farà ancora meglio. Ma centralmente non ho visto sfondamenti. Un gol su calcio piazzato e respinta corta della difesa, uno per una percussione vincente sulla destra, l’ultimo con una prodezza balistica da fuori. A mente, non ricordo altre giocate loro davvero pericolose.

Skriniar: non vale la pena dilungarci. Chi sia lo slovacco lo conosciamo e ne ha dato un saggio anche in alcune giocate, in questa gara. Ha sbagliato qualche appoggio più del solito e deve perfezionare l’intesa con il compagno di reparto, anche lui subisce gli effetti di una copertura del centrocampo da perfezionare. Ma non si può discutere.

Dalbert: sembrava il gemello buono rispetto a quello visto in campo nelle altre amichevoli e nello scorso campionato. Molto più propositivo e ottimo anche in alcuni traversoni. Gli ho visto fare buone cose anche in fase difensiva, con una determinazione che non gli conoscevo. Si è fatto tagliar fuori, non solo per colpa sua, nell’azione del secondo gol, ma nel complesso la sua prova secondo me è di piena sufficienza. Non è certo un giocatore su cui puntare a occhi chiusi, ma adesso mi sembra elemento da seguire con fiducia per ulteriori miglioramenti. Possibili.

Gagliardini: un altro che… gli impazienti vorranno crocifiggere. E’ un giocatore pesante, quindi probabilmente più di altri ha necessità di tempo per trovare la condizione ottimale. Il suo contributo in termini quantitativi lo dà sempre, mentre è più difficile che attraverso i suoi piedi partano transizioni offensive rapide ed efficaci. E’ comunque un giocatore che nel gruppo, per le sue caratteristiche, ci sta benissimo. Poi, certo, esistono centrocampisti più completi..

Asamoah: si è disimpegnato abbastanza bene nel ruolo inconsueto. Con la palla nei piedi è sicuro e ha giocate affidabili anche se non trascendentali. La sua partita andrebbe rivista per valutarne i movimenti in fase di copertura e a sostegno dei compagni, ma nel complesso potrebbe aver dimostrato che quando necessario è in grado di costituire un’alternativa in più per giocare in mezzo al campo.

Politano: più attivo che nelle precedenti uscite, forse sta recuperando la condizione. Si è esibito in qualche importante recupero, cominciando a incrinare i dubbi di chi lo vedeva come puro giocatore offensivo. Però ancora non riesce a piazzare quella che dovrebbe essere la specialità della casa: dribbling secco, in velocità e conclusione rapida potente e precisa. Anzi, ha perso qualche occasione proprio per un lievissimo ritardo nel calciare.

Borja: si è dato da fare, ha mostrato la solita intelligenza, ma al momento la condizione atletica (non tanto la corsa, quanto la forza fisica) non lo sorreggono adeguatamente. Si dovranno valutare i margini di possibile miglioramento, ma per ora non appare certo un punto di forza, anche considerando che quello ricoperto non è certo il suo ruolo.

Candreva: troppe volte l’ho difeso per valutarne la prova nella partita in cui segna un gol da cineteca, fornisce un assist bellissimo sul terzo gol, lavora con la solita costanza e abnegazione. Non è Salah o Robben, ma può starci anche in un gruppo ambizioso. Magari come alternativa.

Icardi: freddo sul rigore, efficace in un paio di giocate da… assistman, tocca ancora pochi palloni, spesso isolato là davanti, pur arretrando più del solito. Lui ha bisogno di un centrocampo che prevalga su quello avversario per offrirgli più palle gol. Ci sono punte centrali che lavorano più con la squadra. Non so se queste punte garantiscano anche i suoi gol.

Dal 65’:

Ranocchia: meno bene che in precedenza. Ha sbagliato qualche appoggio in modo abbastanza rischioso. Farà meglio in futuro.

Emmers: ha fatto meglio di Borja, sicuramente, nel breve periodo in cui ha giocato, anche se la posizione non era proprio la stessa. Sembra in crescita costante e se continuerà così potrebbe a breve davvero diventare un’alternativa di valore. Naturalmente per sbilanciarsi andrà visto in gare vere contro avversari di prima fascia.

Lautaro: non voglio esaltarmi né illudermi, ma mi sembra abbia le possibilità di diventare in tempi non lunghissimi, un giocatore di eccellente qualità. Oggi sembra un investimento di straordinaria lungimiranza, per grinta, movimenti, capacità realizzative.

Dal 79’:

Zappa: impressiona in questo ragazzo che due anni fa giocava in Berretti l’assoluta disinvoltura con cui tiene il campo e si prende pure iniziative. Anche per lui un crescendo continuo. Da seguire con molto interesse.

Roric: nelle prime stagioni in Italia non mi aveva entusiasmato. Centrocampista ordinato, con un buon piede, ma che non eccelleva né sul piano fisico né su quello delle giocate importanti. I dirigenti, che sono dirigenti perché ne capiscono più di me,  ci hanno invece creduto, anche se lui è stato uno dei 2000 che nella scorsa stagione hanno visto la Primavera solo nel finale. Adesso sembra poter giocare con i grandi con buona sicurezza.

Colidio: mi è piaciuto molto in alcune giocate e in qualche movimento importante. Si comincia a vedere il motivo di un investimento così oneroso. Questo per lui è un anno importante. Dovrà dirci sino a che punto potrà arrivare. Ho molta fiducia.

Salcedo: lascia intuire gradi potenzialità ma è anche troppo ingenuo e pretenzioso, parte sempre in dribbling  e naturalmente, contro avversari navigati, spreca molte palle. Però ha personalità e considerato che si tratti di un diciassettenne è davvero da considerarsi un prospetto importante.

La squadra e il mercato

Spalletti è stato chiaro: servono ancora due pedine e nessuno dei big deve partire.

Questo dovrebbe significare che sugli esterni alti si sente coperto, potendo contare su Perisic, Candreva, Karamoh e Politano. Oltre che, in caso di necessità, su qualche giovane.

E’ chiaro che infatti due ruoli da potenziare assolutamente sono quelli di terzino e di centrocampista.

Per quel che conta, i nomi che oggi vengono dati come molto vicini sono quelli di  Vrsaljko e Vidal.

Vrasljko non è certo un fenomeno (non crossa meglio, mi pare, dei vituperati D’Ambrosio e Candreva), però è un giocatore di sostanza, che ha disputato da protagonista la finale mondiale. In sede previsionale si può preferire Cancelo, ma lui non si può discutere.

Per Vidal i dubbi possono solo riguardare l’integrità: se sarà in grado di fare almeno un paio di stagioni ai suoi livelli migliori darà un contributo fondamentale. I dubbi sono legittimi, ma poi parlerà il campo.

A me non dispiacerebbe Paredes che ieri mi è sembrato molto migliorato sul piano della personalità. 

Naturalmente però con Paredes il centrocampo dovrebbe essere a tre e bisognerebbe cambiare la posizione di Brozo.

Che invece potrebbe giocare centrale in un centrocampo a tre con Vidal e Nainngo ai lati (variante del centrocampo a 2+1 con Vidal, Brozo e Nainggo davanti). Comunque stiamo parlando sempre di uomini forti, considerando anche Vecino.

Immaginiamo che arrivino i due citati

Potremmo avere (difesa a 3):

Handa

Skriniar, de Vrji, Miranda

Vrsaljko, Vidal, Brozo, Asamoah

Nainggo

Icardi, Perisic

(Prime riserve: Rano, D’Ambro, Dalbert, Vecino, Gagliardini, Borja, Emmers, Candreva, Politano, Lautaro, Karamoh.)

Sicuri che sarebbe una squadra da… sesto posto?

Si può anche immaginare una difesa a quattro, ma non cambierebbe molto: fuori un centrale e dentro un’ala in più…

Insomma, ad oggi sono più fiducioso che negli altri anni, di questi tempi.

Luciano Da Vite