Il "pagellone" dell'Inter 2017/2018

Nella foto (fonte: sportellate.it) il difensore slovacco classe 1995 Milan Skriniar durante la gara dello scorso febbraio contro il Benevento. Il calciatore, arrivato dalla Sampdoria durante la scorsa estate, è il pilastro su cui Spalletti ha costruito la nuova Inter. Difensore completo da ogni punto di vista, già tra i migliori del nostro campionato, ha dimostrato una continuità di rendimento incredibile e ha giocato praticamente sempre. Se dovessi scegliere un giocatore tra tutti come "simbolo" di questa fantastica annata, non potrei che nominare lui, anche se nello stilare questo "pagellone" ho voluto in ogni caso sottolineare l'importanza di ogni singolo componente di questo fantastico gruppo.

Come alla fine dello scorso campionato, propongo il "pagellone" dei nostri ragazzi per il campionato 2017/2018, aggiungendo al voto anche un breve e sintetico giudizio personale su ognuno di loro. Come sempre il post, lo considero anche come uno spunto per un confronto sui giudizi e per commentare il campionato di ciascuno, ma anche per quelle che possono essere riflessioni sul futuro sia per quello che riguarda i singoli che la squadra nel suo complesso.

In ogni caso ho cercato di non essere troppo generoso con i voti, anche se è stato difficile, dato che finalmente si commenta una annata positiva e dopo anni in cui tutto è girato storto.

Idealmente darei e dò 10 a tutti, ma in fondo quello che conta non sono tanto i numeri (come sempre), ma i giudizi.

PORTIERI

Berni. All'Inter dal 2014, praticamente non ha mai giocato. Durante questa stagione credo neppure nelle amichevoli precampionato. Contratto in scadenza, come sempre, così come sempre si valuterà la sua permanenza dopo avere stabilito il parco portieri. sv

Handanovic. Parco portieri che avrà al 99% come titolare Samir Handanovic, reduce da una stagione di altissimo livello e nella quale non ha mostrato segni di cedimento e anche grazie a una rinnovata fase difensiva, ha subito solo 30 goal in 38 partite. 17 volte la porta è rimasta imbattuta e non sono mancati interventi spettacolari, dove invece così su due piedi non ricordo particolari e vistosi errori. Parata simbolo della stagione: quella su Milinkovic-Savic nel primo tempo di Lazio - Inter, bellissima e decisiva. 7.5

Padelli. Uno dei nuovi acquisti. Ha giocato praticamente, grazie alla continuità di Handanovic, solo i 120' contro il Pordenone, risultando peraltro decisivo alla lotteria dei calci di rigore. Forse avrebbe meritato di giocare anche la gara successiva col Milan, ma va bene così. Voto molto relativo. 7

Pissardo. sv

DIFENSORI

Ansaldi. sv

Dalbert Henrique. Qualche perplessità sul giocatore ce l'avevamo tutti. Poi devo dire che l'insistenza su di lui in particolare mi ha fatto pensare a una operazione chirurgica, mirata e che quindi si doveva fare perché il giocatore avrebbe costituito un elemento fondamentale della nuova Inter, ma di fatto il brasiliano non si è mai integrato. È apparso sempre troppo timido e a un certo punto, praticamente da febbraio, è uscito dai radar. Si è rivisto contro l'Udinese alla terzultima giornata, prova sufficiente ma che non salva una stagione per lui negativa. 5

D'Ambrosio. Quando lo abbiamo preso (fu il primo acquisto di Thohir) francamente mi sembrò un acquisto inutile anche in un contesto in cui i titolari erano due giocatori medi come Jonathan e Nagatomo (il cui rendimento in verità durante la gestione Mazzarri fu positivo). Piano piano ho imparato a conoscerlo e apprezzarlo e sono diventato un suo tifoso. Comincia a destra, che poi è il ruolo dove rende di più, anche se di tratta di attaccare. Con l'inserimento di Cancelo passa a sinistra, dove è più in difficoltà nel giocare la palla ma ugualmente efficace in fase difensiva. Gioca in tutti i ruoli della difesa e in tutti i moduli. Affidabile, meritatamente chiamato in Nazionale dal neo-commissario tecnico Roberto Mancini. 7

Joao Cancelo. Qui faccio mea culpa. E la cosa non mi dispiace. Sinceramente pensavo fosse un acquisto inutile e la mia sensazione sembrava confermata da prove poco convincenti (condizionate anche da un infortunio in Nazionale occorso a inizio stagione praticamente subito dopo il suo acquisto), compreso l'inutile tentativo di provarlo alto (un buon esterno di difesa vede il campo in maniera nettamente diversa da un esterno d'attacco, noi ci sta niente da dare). A gennaio sembra dovere e volere andare via, ma Spalletti invece comincia a regalargli sempre più spazio. Si prende la titolarità sulla fascia destra e le sue qualità tecniche saranno fondamentali nella ripresa dopo la crisi prolungata a metà campionato. Probabilmente non lo rivedremo in maglia nerazzurra l'anno prossimo. In questo caso andrà sostituito degnamente. 7.5

Lisandro Lopez. Arrivato come "tappabuchi" a gennaio, ci si aspettava forse qualche cosa in più da questo difensore argentino preso in prestito dal Benfica. Invece gioca solo 45' contro il Bologna. Peraltro senza convincere. 5

Lombardoni. sv

Joao Miranda. L'anno scorso aveva deluso, ma le colpe chiaramente non erano state solo sue. Rinvigorito dalla cura-Spalletti, le buone prestazioni con la Selecao e l'arrivo di Skriniar, ritorna a esprimersi su buoni livelli. In particolare nella seconda parte del campionato fa valere la sua intelligenza calcistica (sa sempre dove finirà il pallone) e la sua freddezza atipica per un brasiliano e da leader silenzioso, qualità con cui compensa la fisicità non straripante. 7

Nagatomo. Chi l'avrebbe mai detto che alla fine, al momento di lasciare l'Inter, Naga sarebbe stato rimpianto da quegli stessi tifosi che lo avevano sempre criticato? E in effetti stava facendo bene, ma evidentemente superato nelle gerarchie da Cancelo, a gennaio lascia e va al Galatasaray. Lascia l'Inter dopo più di 200 partite, non ha fatto la storia del club, ma va ricordato come un professionista serio. Oltre che per la sua grande simpatia. 6+.

Ranocchia. Una bella storia. Sin dal primo giorno stringe un patto importante con Spalletti che lo difende dagli insulti di un "tifoso". Ciononostante sembrerebbe destinato a partire (ricordate la trattativa per Mustafi?) ma poi data la ristrettezza del parco difensori, resta e pure da riserva, dà un contributo importante e si rivela sempre all'altezza della situazione. Riscatta l'autogoal col Genoa, segnando subito la settimana dopo col Benevento. Spalletti lo ha eletto come nuovo simbolo dell'interismi. Magari sbaglio e a questo punto non diventerà un campione, ma il giocatore è in crescita e potrebbe aprirsi alla soglia dei trent'anni una nuova fase nella sua storia calcistica. Dentro nel momento decisivo di Lazio - Inter, chiude in ginocchio e in lacrime di gioia. 6.5

Santon. Con Candreva è il più beccato dai "tifosi" che non gli perdoneranno la brutta prestazione contro l'Udinese e che lo additano come responsabile di quella farsa che è stata Inter - Juventus. Sorprendentemente rimesso a nuovo da Spalletti, quando si pensava fosse un giocatore oramai finito a causa dei troppi stop per infortunio, in realtà non disputa una brutta stagione, ma perde sicurezza in determinati momenti anche causa alcuni limiti tecnici e una certa timidezza giovanile mai superata. Se resta mi fa piacere, ma non saprei se per lui sarebbe meglio cambiare aria o meno. 6-

Skriniar. È la colonna di questa Inter. Gioca tutti i minuti di tutte le partite con un rendimento che forse cala leggermente nella seconda parte, ma resta comunque alto e forse la verità è anche che a un certo punto ci ha praticamente abituati alla sua grande forza e bravura, che anche prestazioni di alto livello ci sono apparse ordinarie. Difensore completo e continuo, fa anche goal: quattro in totale tra cui uno mostruoso nella gara di andata contro il Chievo. Un colpo importantissimo e fatto con grande lungimiranza su un ragazzo classe 1995 che oggi nel suolo in Serie A ha dimostrato di avere pochi rivali. Su di lui prima di tutti va costruita una squadra ancora più forte. 9

Valietti. sv

Zinho Vanheusden. Avrebbe dovuto far parte stabilmente della prima squadra, ma un brutto infortunio gli ha rovinato la stagione. A gennaio parte per il Belgio in prestito allo Standard, dove ha trovato comunque poco spazio. Mi sembra che il club belga abbia l'opzione per il prestito per un'altra stagione, ma non so se ci saranno altri diversi sviluppi. sv

CENTROCAMPISTI

Borja Valero. Il rapporto qualità-prezzo ci sta tutto, anche se l'ex viola non è stato poi effettivamente determinante come forse si auspicava il mister prima di tutti. Parte bene, titolare sulla trequarti e coperto dai due colossi Gagliardini e Vecino, ma quando qualcosa nel sistema di gioco si inceppa, diviene in quella posizione poco funzionale e perde la titolarità con l'inserimento di Rafinha. Resta comunque un elemento prezioso e che fa valere la sua esperienza e intelligenza, Spalletti lo continua a tenere in grande considerazione e infatti alla fine un po' a sorpresa, risulterà comunque come il centrocampista più utilizzato. 6+

Brozovic. Ho sempre creduto in lui, ma tutte le volte che faceva bene, poi non riusciva mai a confermarsi. Non si capisce quanto sia stata solo colpa sua e quanto vittima delle difficoltà di questi anni. Fatto sta che a un certo punto il "brutto anatroccolo" è diventato a tutti gli effetti cigno e quella versione epica di sé stesso che simpaticamente celebra mettendosi in posa dopo ogni goal. Oggi è uno dei centrocampisti più forti e completi del campionato e in attesa di una conferma e della ribalta sul palcoscenico europeo: per me è incedibile e penso anche per la società e Spalletti. Centrocampista completo da tutti i punti di vista e motore pensante della squadra, va affiancato con un altro forte giocatore per creare una coppia di centrocampo di alto livello. 8

Candreva. Giocatore più discusso. Penso che il suo apporto e il suo rendimento siano sottovalutati dalla maggioranza dei tifosi e dei commentatori. Nella prima parte della stagione sforna una quantità industriale di cross (sette assist), sbaglia molto, ma la verità è anche che oltre Icardi, l'area si rigore è spesso e volentieri svuotata di altri calciatori nerazzurri. Sempre primo per impegno e corsa, brucia un sacco di energie ed è il giocatore più sostituito. Con l'ingresso di Cancelo si dedica sempre di più a un lavoro "oscuro". Sicuramente non è stata la sua stagione migliore e il numero 0 alla voce "goal segnati" effettivamente stona un po', ma quello che conta è il bene della squadra e a questo si è sicuramente dedicato senza batter ciglio e senza mai risparmiarsi. 6.5

Emmers. sv

Gagliardini. Nonostante tutto stagione interlocutoria. Eppure tra mille difficoltà, si ritaglia comunque lo spazio che merita grazie alla sua fisicità e senso della posizione. In particolare sembrerebbe il complemento ideale per Brozovic per completare il trio di centrocampo con Rafinha, poi un infortunio lo costringe a chiudere anzitempo la stagione e saltare le prime convocazioni della gestione Mancini. Come detto, stagione interlocutoria e più difficile di quella scorsa, ma secondo me anche per questo molto utile nella sua crescita. Mi aspetto un salto di qualità il prossimo anno. 6.5

Gnoukouri. Sinceramente non so che fine abbia fatto. Brutte vicende lo hanno riguardato da tutti i punti di vista. Gli auguro in tutti i casi di stare bene e se possibile di ritornare a calcare i campi di calcio, perché se lo merita e perché sa giocare. sv

Joao Mario. Spalletti vuole puntare su di lui, ma sin dall'estate il giocatore non mostra segnali apprezzabili di nessun tipo, confermando quella indolenza e la poca cattiveria già considerati nel corso della stagione passata. Molle, deconcentrato, resta per lunghi tratti fuori dal gioco e si riconferma inadatto al calcio italiano. Va via in prestito a metà campionato. Non penso lo rivedremo in nerazzurro, anche se toccherà trovargli una sistemazione. 5-

Kondogbia. Durante il precampionato sembrerebbe un titolare, ma poi dopo una scenata (preparata?) in allenamento, rompe definitivamente con il mondo Inter. Va a Valencia e fa bene e viene riscattato. Nessun rimpianto. Tutti contenti per aver trovato questa soluzione. sv

Rafinha Alcantara. L'uomo della svolta. Prodotto della "cantera" blaugrana, figlio e fratello d'arte, era un predestinato e forse lo è ancora, anche se un brutto infortunio sembrava averne stroncato la carriera. Siamo proprio noi a credere in lui a gennaio. Spalletti lo ha saputo gestire, lo ha inserito in squadra gradualmente e lo ha aspettato e lui piano piano si è preso l'Inter diventandone leader. Ha grande tecnica ma soprattutto è un vincente e ho la sensazione che non sia ancora tutto qui. Mi piacerebbe fosse confermato (fare tutta la preparazione con la squadra consegnerebbe al mister da subito un giocatore chiave) ma per ora non se ne parla, anche se... Penso che non sia il caso di perdere tutte le speranze. Aspettiamo. 7.5

Vecino. L'eroe che non ti aspetti. Arriva dalla Fiorentina in estate con Borja Valero per una somma di circa venti milioni. È un acquisto che non esalta i tifosi, ma che si inserisce da subito bene nel gruppo e dimostra di possedere una buona fisicità e un buon passo, tecnica discreta e anche tempi di inserimento. Giocatore di livello medio e che fa parte del giro della sua nazionale, fa un paio di goal importanti contro la Roma all'andata e al ritorno, ma il rendimento non è sempre elevato e un infortunio lo mette a lungo ai margini della squadra. Quando rientra è suo malgrado protagonista contro la Juventus, quando viene espulso clamorosamente. Poi c'è Lazio - Inter e lui cambia la storia di questi anni difficili riportandoci in Champions. Acquisto azzeccato. 7+

Zaniolo. sv

ATTACCANTI

Gabriel Barbosa. sv

Eder. Rispetto alla scorsa stagione, il suo rendimento è nettamente in calo da tutti i punti di vista. Probabilmente è anche a causa del sistema di gioco, nel quale non si combina evidentemente con gli altri calciatori del reparto offensivo e senza mai trovare una precisa collocazione in campo. Forse le sue partite migliori restano del resto quelle al posto di Icardi, quando l'argentino è stato fuori per infortunio. Non si risparmia come sempre tutte le volte che è chiamato in causa e questo è un grande merito. Sono stato sicuramente molto critico con lui quest'anno (così come foriero di elogi quello precedente) ma ha dato anche lui il suo contributo. 6

Icardi. Fa 29 goal e quasi ci sembra tutto normale. Tutto troppo facile. Tutto scontato nella stagione in cui infrange record dopo record e si toglie finalmente la soddisfazione di portare l'Inter in Champions. La sua continuità negli anni come nel corso di questa stagione è stata incredibile. Vero che non vince la partite da solo, ma i momenti più difficili non a caso sono coincisi anche con il suo stop. Finalmente ha fatto pace con (quasi) tutto il mondo Inter e ha guadagnato anche la giusta considerazione. Come giocatore direi che si è ancora migliorato sul piano dell'applicazione. Adesso voglio vederlo in Champions e con una squadra più competitiva. Mi auguro che questa sia l'Inter e in verità fossi in lui resterei, perché questa qualificazione se l'è guadagnata e l'ha meritata dimostrando di essere un bomber vero e forte dentro l'area di rigore come in giro se ne vedono pochi. 9

Jovetic. sv

Karamoh. Che a differenza di Barbosa, qui ci sia materiale su cui lavorare, si vede subito. Tanto più dopo la prima stagione più che positiva e in cui pure pagando l'impatto con un campionato così difficile, ha mostrato segnali di crescita e che alla fine lo hanno fatto entrare nel giro dei titolari. Mi sembra avere ottime potenzialità e credo che l'anno prossimo potrebbe essere quello decisivo per inquadrarlo. Capiremo qualcosa già in estate. Che debba migliorare in fase difensiva e sul piano della concentrazione è evidente e paga forse una certa emotività sotto porta. Tutte cose superabili col lavoro e l'applicazione. 6.5

Perisic. Lo ho ripetuto per tutto il campionato: forse Skriniar e Icardi sono stati i migliori per rendimento e continuità, ma se c'è un giocatore che più di tutti ha i numeri per decidere una gara, sterzare e raddrizzare una partita che si è messa male, questo era ed è solo Ivan Perisic, uno dei più forti esterni in circolazione del calcio europeo. Lo voleva Mourinho, ma Spalletti su di lui è stato chiaro da subito e ha avuto ragione. Giocatore semplicemente incredibile e generosissimo, i suoi tipici ripiegamenti strappano applausi a scena aperta. Poi ha avuto anche lui alti e bassi, ma ha praticamente sempre giocato senza mai rifiatare. Cosa che vale per anche per altri ma che lui (come Candreva) ha pagato forse di più data la mole incredibile di superlavoro. Per me non si discute. 7.5

Pinamonti. Stagione deludente per la stella del nostro settore giovanile. Ha giocato poco, 45' in coppa contro il Pordenone e solo 19' in 2 partite di campionato. Va valutato con attenzione come gestire il calciatore nel prossimo futuro. Credo in lui e gli auguro un futuro radioso in maglia nerazzurra. Sono certo che se pure ci dovessimo separare, le nostre strade si incroceranno ancora. Ma dipenderà anche da lui. Forza Pina! sv

All. Spalletti. Chiaramente le pagelle date sull'arco di una intera stagione sono una variabile indicativa e che serve a fare un bilancio da diversi punti di vista. Ogni voto tiene conto delle circostanze e del lavoro di un intero anno. Che voto dare allora a un allenatore che ha oggettivamente, a parte che centrare l'obiettivo, letteralmente rivitalizzare un intero ambiente calcistico che sembrava una specie di pugile suonato dopo annate deludenti e troppe situazioni aperte e senza nessun punto solido di riferimento? Spalletti è un uomo meno affascinante che gli allenatori che più hanno vinto con il nostro club. Tra gli ultimi chiaramente Roberto Mancini e José Mourinho. È uno che ha fatto veramente la gavetta, per tutta una vita come calciatore e poi come allenatore. Uno che ha anche perso e fallito, prima di affermarsi a un buon livello a Roma (due volte), ma che per vincere è dovuto andare in Russia. Nessuno gli ha mai diciamo regalato nulla, crede nel lavoro ed è un uomo di campo che si è elevato al rango di allenatore migliorandosi sotto ogni punto di vista. Tatticamente preparato e intelligente, dimostra grande personalità e autorevolezza e di sapere cambiare in corsa (sia nella singola gara che nell'intero campionato) nonostante i pochi giocatori a disposizione, ma soprattutto crea un gruppo forte e unito, esaltando al massimo le capacità di ciascuno facendolo sentire al centro di qualcosa di grande. Gestisce il momento difficile con lucidità. La stessa che avrà a Roma nell'ultima giornata, dove azzecca tutte le scelte e vince. Dovrà ripetersi, la nostra crescita passa soprattutto da lui. Non sarà facile ma ha la fiducia dell'intero mondo Inter adesso. Per me sarebbe 10, ma non gli dò il massimo giusto perché credo che lui come allenatore possa crescere ancora e farci tornare a vincere e allora... 9

Emiliano D'Aniello

Nb.  È ancora online e possibile votare il sondaggio di fine anno: https://goo.gl/forms/Fg3VauWDqtJgUbxl1