giovedì 27 aprile 2017

Il 'top player' della settimana: oggi parliamo di Andrea Adorante (2000)

Andrea Adorante, centravanti classe 2000, è il 'top player' della settimana. Nella foto (guardiagreleweb.net) Ado si esibisce in una spettacolare rovesciata in una gara disputata nel 2015 quando indossava ancora la maglia dei 'Giovanissimi' del Parma contro i pari età del Milan. Dopo un inizio di campionato condizionato dai postumi di un brutto infortunio, il ragazzo ora sta trovando stabilmente posto tra i titolari della squadra allenata da Mister Zanchetta che ora si appresta ad affrontare la fase finale del campionato.

Domenica 23 Aprile a Interello.

Gli U17 dell'Inter affrontano il Cesena nell'ultima partita della 'regular season'.

E' un match di fondamentale importanza perché, vincendo, i ragazzi di mister Zanchetta si assicurerebbero il pass per gli ottavi di finale nazionale, senza disputare i play off.

Tuttavia il Cesena è un avversario ostico, perché è in lotta con il Milan per accedere agli stessi play off in posizione vantaggiosa.

L'Inter schiera dunque una delle sue migliori formazioni e aggredisce gli avversari per cercare subito di portarsi in vantaggio.

Al quinto minuto i nostri centrocampisti interrompono un’azione cesenate a centrocampo e Adorante, in posizione centrale, scatta verticalmente a dettare il passaggio, che gli arriva puntuale.

Percussione veloce, palla al piede, protezione col corpo da vero bomber e, una volta giunto quasi alla lunetta, esplode un violento rasoterra, angolato e imprendibile, che si insacca alla destra del portiere.

In quel momento, nella testa di Andrea deve essere passato il film della sua carriera ancora breve, ma soprattutto di questa stagione che non era iniziata nel migliore dei modi.

Nella prima parte del campionato il giocatore era stato un po’ frenato dai postumi di un infortunio rimediato al termine della stagione precedente e i dati lo confermano.

Nelle prime 11 partite Ado è stato in panca 3 volte, ha giocato una media di circa 30 minuti a partita e segnato un solo gol.

Dalla quindicesima alla ventiseiesima e ultima, è stato impiegato con continuità (pur in un contesto di turn over saggiamente applicato a tutta la rosa) e ha segnato 10 gol.

C’è un altro dato che riporto per curiosità, ma non va letto come conseguenza meccanica: la media punti rimediata dalla squadra nelle prime otto partite è stata di 1,7.

Nelle rimanenti diciotto 2,6.

In questo dato pesano molti fattori, come una più approfondita conoscenza della rosa da parte del nuovo mister e altri ancora.

Ma certo il contributo di Ado alla “svolta” resta significativo.

Del resto anche nel prosieguo della partita con il Cesena Andrea si è reso sempre pericoloso, creando occasioni, sfiorando marcature e facendo salire la squadra quando difendeva palla con la sua fisicità.

Insomma, un bomber prezioso  ritrovato ai massimi livelli, che si integra benissimo con Merola (brevilineo esplosivo, dalle caratteristiche opposte).

Tra l’altro, anche se è solo una mia impressione, l’ho trovato più asciutto, come dire, smagrito rispetto alla fase iniziale del campionato.

Ado vanta numerose presenze nelle rappresentative nazionali U15 e U16  e continua ad essere nel mirino dei selezionatori, nonostante la concorrenza davvero fuori dal comune (oltre a Merola, basterà citare Kean, Pellegri, Vigolo…).

Come gli amici del blog sanno, ho spesso paragonato Andrea, fatte le debite proporzioni, a Bobo Vieri e tutti ci auguriamo che possa ripeterne le gesta sportive.

Vediamo dunque di conoscere meglio questa interessante promessa del nostro vivaio.

La formazione umana e calcistica

Andrea nasce a Parma il 5 febbraio 2000 e cresce in famiglia, nel quartiere Crocetta.

E’ una zona densamente popolata, collocata nella parte ovest della città, tra la ferrovia, la tangenziale e la via Emilia.

Per i bambini del quartiere il vicino parco Testoni, intitolato a una giovane promessa del calcio emiliano prematuramente scomparsa, costituisce un importante strumento di gioco e socializzazione.

Soprattutto in questo parco, sin dagli anni della scuola materna, il piccolo Andrea trascorre il tempo libero per  giocare con gli amichetti, rincorrendo una palla.

Ma il nostro bimbetto non si limita a queste…frequentazioni con la sfera magica.

Anche in casa non fa che divertirsi sul terrazzo dove ha sempre a disposizione almeno una decina di… strumenti del mestiere.

Andrea cresce in un ambiente familiare sereno, circondato dall’affetto di mamma Anna Rosa, di papà Domenico, del fratello maggiore Antonio e della sorellina Alessia, che è anche sua compagna di giochi.

La passione per la sfera da prendere a calci è anche una conseguenza della “cultura” familiare: tutti appassionati di sport, di calcio (Alessia in realtà prima seguiva il basket, ma poi ha cominciato ad entusiasmarsi per le prodezze del fratello…).

Che l’ambiente fosse sano, di ottimi principi e culturalmente elevato lo dimostra il fatto che tutti in famiglia tifavano Inter e, naturalmente, da bambino intelligente, anche Andrea sceglie senza esitazioni di abbracciare la vera ‘fede’.

Dal calcio come elemento di socializzazione e svago Andrea passa a qualcosa di un po’ più impegnativo a cinque anni, quando entra a far parte della scuola calcio del Parma, dove resta fino all’età di nove anni.

Da questo momento il parco resta solo un ricordo, perché per tre pomeriggi alla settimana il bambino è impegnato alla scuola calcio e nel rimanente tempo libero… si allena con il papà al campetto dell’oratorio.

Persino durante i mesi estivi che trascorre  interamente dai nonni a Guardiagrele, in Abruzzo, Andrea alterna spiaggia e campi di allenamento, questa volta avendo come partner e istruttore il nonno Antonio.

A nove anni Andrea viene convocato per un provino dalla Cremonese.

Il responsabile organizzativo della squadra grigiorossa, Guerrino Ghio, ne intravede le qualità e lo segnala a Giuliano Rusca, attuale responsabile dell’attività di base dell’Inter.

Rusca, insieme a Bruno Casiraghi, visiona il ragazzo e decide che è da tener sotto controllo.

Interviene allora Samaden che prende contatto con Palmieri (allora responsabile del settore giovanile del Parma, oggi al Sassuolo).

I due decidono di gestire di comune accordo il percorso calcistico di Andrea.

Il ragazzo ricorda con affetto e riconoscenza i validi istruttori avuti a Parma: Dellapina e Manzani per la scuola calcio, Novari, Donati, Melli, Manarin Neri e Turrini fra i tecnici delle giovanili.

Ado resta nelle giovanili del Parma sino ai giovanissimi nazionali e il 28 giugno del 2015 avviene l’inimmaginabile: a Chianciano si gioca la finale per lo scudetto giovanissimi proprio tra Parma e Inter.

Le cronache (ma anche… le mie coronarie) ricordano ancora quel match.

Inter in doppio vantaggio con Esposito e Merola, ma al 60’ il Parma accorcia.

A 3 minuti dal termine è proprio un fantastico colpo di testa di Adorante a costringerci ai supplementari.

L’Inter si porta poi sul 4-2, il Parma accorcia ancora e nel finale solo uno strepitoso Tintori consente ai nostri di conquistare il sospirato scudo.

Andrea nel frattempo ha conquistato la nazionale di categoria e inanellato prestazioni importanti, che gli valgono l’interessamento di molti club.

Si parlava in quei giorni anche di una seria intrusione della juve, della Roma, del Milan e di grandi club stranieri, ma la collaborazione instaurata con l’Inter e soprattutto la decisa volontà del giovane atleta portarono nell’estate alla logica conclusione: il trasferimento in nerazzurro.

In un’intervista rilasciata all’epoca a Chiara Pirani, per un organo di informazione di Guardiagrele, Ado dice: “(del Parma) porterò con me tutto. Le persone, i miei compagni fantastici, le emozioni che il campionato di quest’anno, la finale e i tornei mi hanno regalato”.

E più avanti: “Giocherò con l’Inter. Sono molto determinato, voglio affrontare al meglio questa nuova situazione. Ho scelto l’Inter perché è la squadra che amo ed è la più competitiva.”

Andrea si trasferisce dunque in un ambiente che già conosce (aveva disputato alcuni tornei con l’Inter) e questo attenua le difficoltà di inserimento.

La lontananza dalla famiglia a quell’età un po’ pesa, ma il nucleo familiare si ricompone ogni sabato, sino alla conclusione della partita domenicale.

Andrea va d’accordo con tutti ma fa presto amicizia, in particolare con i compagni Gavioli, Visconti, Bettella, Esposito, Merola e Tintori, poi anche con Corrado e Demirovic, nonché con i più giovani Duse, Ntube e Brigati

Dopo un’ottima stagione nell’under 16, con vittoria della squadra in campionato e conferma di Ado nella selezione azzurra, arriva l’infortunio nella parte conclusiva e poi la storia recente e ancora non conclusa di questo campionato.

Le caratteristiche tecniche

Andrea ha la caratteristica fisicità (e i colpi) della prima punta.

Oggi è alto 1.85 ma è destinato a mettere altri centimetri. Preferisce utilizzare il destro, ma si serve tranquillamente anche del piede mancino.

Fortissimo di testa e in elevazione, non è molto rapido nei primi metri ma in progressione diventa inarrestabile.

Possiede un tiro importante, anche da fuori e ‘vede’ la porta con facilità.

Ultimamente mi sembra che stia imparando a svariare il suo raggio d’azione, arretrando a sostegno e partendo anche da più lontano.

Ado ritiene che i suoi pregi migliori siano il colpo di testa, la capacità di colpire in acrobazia, una buona tecnica e l’altruismo.

Al contrario, fatta salva la necessità di progredire costantemente in tutti gli aspetti, ritiene che al momento il suo limite principale sia una certa mancanza di cinismo.

Conferma anche di ritenere abbastanza azzeccato, sempre fatte le debite proporzioni, il paragone che ho avanzato con Vieri, in relazione proprio alle caratteristiche tecnico-atletiche

Il carattere e gli orientamenti calcistici

Proprio la sorella Alessia, ci fornisce qualche utile indicazione sul carattere di Andrea.

Alessia ne sottolinea infatti il carattere competitivo e agonistico perché, sin da piccolo, racconta, il fratello non ci stava proprio mai a perdere.

Persino alla play station Andrea si innervosiva e non accettava di subire un gol o peggio ancora perdere contro la sorella.

Per il resto, Ado è un ragazzo  tranquillo, riservato, piuttosto permaloso ma sensibile e, come si diceva, determinato.

Dice in proposito, nell’intervista già citata: “quando sono in campo, la testa è solo lì, non penso ad altro, solo a far gol.”

Quando torna a casa, ama stare in famiglia, giocare alla play station, mentre un altro suo hobby è la pesca.

Naturalmente uno spazio importante è riservato a Camilla, la sua ragazza che si vede spesso alle partite, compatibilmente con i suoi impegni.

Ado è molto ambizioso e come tutti i giovani calciatori della sua età, sogna e si propone di diventare professionista di alto livello (al momento, essendo ancora minorenne, è seguito da Tullio Tinti).

L’obiettivo personale più immediato, per la prossima stagione è fare direttamente il salto in Primavera, con la quale si è già allenato in parecchie occasioni, trovandosi pienamente a suo agio (tra l’altro nella fila della Primavera ha giocato anche un’amichevole contro la prima squadra).

Dopo le primarie, frequentate all’Anna Frank di Parma e la prima superiore al liceo delle scienze umane  Vittorio Alfieri, arrivato a Milano si è trasferito alla ragioneria, indirizzo sportivo e ora frequenta il terzo anno all’Istituto Milano.

Andrea non trova particolare difficoltà a conciliare calcio e studio, soprattutto perché… lo studio gli viene facile ignorarlo, o quasi.

Come quasi tutti i compagni, segue con interesse il grande calcio, anche quello estero.

In particolare trova avvincenti le partite della Premier League, della Bundesliga e della Liga.

Predilige il gioco offensivo rispetto a quello di rimessa (del resto lui è essenzialmente uomo d’area che necessita di rifornimenti continui…), l’allenatore che ritiene al momento al top è Conte mentre pensa che Lewandoski e Ibrahimovic siano i giocatori più forti al mondo.

Proprio Lewandoski è il giocatore a cui si ispira, quello che, per così dire, è il suo modello ideale.

Tra i compagni in nerazzurro, guardando le diverse categorie, se deve fare un solo nome sul cui avvenire scommettere, cita Pinamonti, ma molti altri, a suo parere hanno la possibilità di arrivare in alto.

Invece tra i giocatori avversari che ha affrontato in carriera sceglie, come grandi promesse, Kean e Plizzari, il giovane portiere cremasco del Milan.

In campionato gli U17 sono arrivati alla fase decisiva, dopo aver condotto una stagione altalenante, che ha messo in evidenza una difficoltà chiara, almeno nei confronti dell’Atalanta.

Andrea tuttavia conferma la sua grinta e la determinazione: non ritiene affatto che i bergamaschi siano superiori, anche se certamente costituiscono il pericolo maggiore.

Al contrario, Ado non vede particolarmente attrezzate per vincere Milan e juve.

La sua grinta, la sua fiducia nei suoi mezzi e in quelli della squadra non possono che suscitare entusiasmo e venir condivise dai tifosi nerazzurri che si interessano di giovanili.

L’auspicio di tutti noi  è che il ragazzo e i suoi compagni vadano incontro a un  futuro prossimo e a una carriera pieni di successi.

Luciano Da Vite

77 commenti:

  1. Col tempo si riprenderà anche la Nazionale. Sta avendo un grandissimo rendimento. Sono curioso di vedere se farà il 'salto' in primavera e con quali risultati.

    RispondiElimina
  2. Grandissimo post Luciano. Veramente prezioso.

    RispondiElimina
  3. Dovresti aggiungere nel post che il...nonno allenatore si chiama nonno Antonio

    RispondiElimina
  4. cambiando un attimo discorso, mi risulta che ieri l'incontro a Madrid con il Cholo ci sia stato davvero e protagonisti sarebbero stati personaggi di primo piano.. Se poi non si è chiuso, come temo, lo vedremo nelle prossime settimane.
    mi risulta anche che una trattativa parallela, condotta a livelli meno impegnativi sia in corso anche con Spalletti e che lo stesso Jardim abbia incontrato più di una volta nostri rappresentanti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Jardim però al Monaco ha fatto un lavoro veramente molto positivo. Avrebbe bisogno di tempo. Soprattutto se non partiamo da subito con una squadra 'top' (come pare che alla fine dovremmo rassegnarci). Ma se gli si danno quattro elementi di esperienza e forti (perché non puoi restare fuori dalla CL) e si fa un lavoro intelligente su prospetti di grande qualità, potrebbe uscirne fuori qualche cosa di interessante.

      Spalletti ovviamente avrebbe a suo vantaggio il fatto di conoscere meglio il calcio italiano. Probabilmente con una squadra adeguatamente attrezzata riuscirebbe a rientrare tra le prime quattro... Va valutato se si considera possa fare un ulteriore salto di qualità rispetto a quanto ha fatto finora in carriera. Certo per centrare la CL può andare benissimo, ma per mettere in piedi un lavoro di prospettiva vincente negli anni? Perché, mi dispiace essere così pessimista, che non potremo lottare da subito per lo scudetto (salvo colpi di scena) mi sembra evidente.

      Conta secondo me oltre che prendere buoni giocatori anche fare una scelta che sia allo stesso tempo forte sia sul piano tecnico che mediatico (quindi prendere un allenatore che sia carismatico e che magari, diciamolo, abbia anche qualche contatto forte nel mondo dei procuratori) e che quindi possa in qualche maniera dare entusiasmo a tutto l'ambiente e magari attirare anche qualche giocatore.

      Elimina
  5. Con Simeone e il suo 'progetto' secondo me avremmo lottato subito per lo scudo. Lottato, non dico vinto

    RispondiElimina
  6. Non prendere Simeone è un ridimensionamento

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche rinnovare a medel lo è, e ben peggiore

      Elimina
    2. Se fa le presenze di Andreolli... Perché qualcuno migliore di lui gioca al suo posto...per me possono rinnovare tutti :-)

      Elimina
  7. Io spero che arrivino Simeone e Griezmann. Come tutti.

    Parliamo di un top allenatore e di un top player.

    Ma non ci sto già da ora a dire che senza il mancato arrivo di due figure che costituiscono peraltro l'eccellenza nel panorama calcistico attuale, allora non ci sta niente da fare e ci avviamo per forza di cose verso una nuova stagione fallimentare.

    Siamo a fine aprile.

    Il campionato oramai è finito. Abbiamo visto che è andato in una maniera completamente storta (a prescindere da se riusciamo in maniera insperata a raggiungere la qualificazione in EL) ma penso, devo per forza pensare (altrimenti dovrei ritenere suning un gruppo di incapaci) che si sia già al lavoro per la prossima stagione e che non esista un solo PIANO ma che ce ne siano diversi.

    Io penso, anzi sono convinto che quest'anno siano stati commessi sul piano complessivo una serie incredibile di errori...

    Penso che ci siano dei buoni giocatori, così come ce ne sono degli altri che evidentemente non sono all'altezza della situazione.

    Penso che ci siano delle risorse economiche a disposizione (per quanto non così mostruose come potremmo sperare) e che ci sia la possibilità di prendere dei buoni giocatori. Anche se non si tratta di 'top player'.

    Come posso concludere che la prossima stagione sarà un fallimento?

    Perché non pensare che se non puoi prendere il top, non puoi comunque essere competitivo in un altro modo?

    È inaccettabile pensare che 'O Simeone o muerte.'

    Guardiamo la realtà delle cose.
    1. Non faremo la Champions League per l'ennesima volta dopo anni.
    2. Probabilmente resteremo fuori anche dall'EL.
    3. Abbiamo una squadra con un'età media comunque molto alta rispetto quella delle altre squadre del campionato.
    4. Oggettivamente c'è un gruppo di giocatori che non sono all'altezza della situazione.

    Nessuno pretende di vincere subito, ma che almeno ci sia un'inversione di rotta sì, considerando d'altro canto dei lati positivi come:
    1. Abbiamo alcuni giocatori in una fascia d'età tra i 24 e i 26-27 anni che sono sicuramente buoni (o forti).
    2. Abbiamo un bacino d'utenza molto importante. L'Inter resta comunque un 'brand' molto importante e quotato a livello internazionale.
    3. Ci sono delle risorse economiche che possono essere investite nel rafforzare la squadra.
    4. Abbiamo un vivaio che è sicuramente se non il migliore, uno dei migliori del nostro campionato.

    È stata un'annata disgraziata, ma non è tutto da buttare, in ogni caso ci sono dei presupposti da cui ricominciare e costruire.

    RispondiElimina
  8. Penso nessuno voglia dire.. simeone o fallimento.
    Penso che in molti pensiamo che l'arrivo di simeone sarebbe una notizia sia dal punto di vista del tecnico top che da quella di possibili acquisti top, senza i quali di certo non si mioverebbe da madrid.
    In tal senso non riuscire a prenderlo potrebbe essere un ridimensionamento... Anche sul mercato.

    RispondiElimina
  9. C'è molta verità a mio parere in quello che scrive Emiliano.
    Direi soprattutto che
    1. nessun allenatore è insostituibile
    2. molte squadre vincono o fanno bene anche senza il Cholo.

    Ma.

    Premesso che non considero sfumato Simeone (in questo momento lui non può che far trapelare l'idea che resterà, ma in Spagna qualcuno sta già avanzando dubbi).

    Tuttavia immaginando che Simeone non venga il ridimensionamento sarebbe probabile, perché da un lato i nomi che si fanno (spalletti e jardim sono obiettivamente di un altro livello, mentre Conte sembra sfumato).
    Simeone conosce il calcio italiano mentre jardim dovrebbe pagare dazio. Sembra che nel calcio d'oggi tutti conoscano tutti, ma non è così e FDB lo ha dimostrato.
    Spalletti ha dei limti. Limiti elevti, lo riconosco, ma limiti abbastanza chiari e noti a tutti.

    Ma il problema sta soprattutto in un fatto: il Cholo non lascerebbe una squadra che vince e arriva sempre come minimo in semifinale di CL per una squadra senza progetto che sta fuori anche dall'EL.
    Lui viene se il piano di rafforzamento è entusiasmante. Spalletti e forse Jardim verrebbero anche per un piano buono.
    So anch'io che Suning ha un piano B e anche un piano c. Ma se si chiamano B e C è perché vengono considerati inferiori a A.
    Io non ho parlato di disastro, se non viene il Cholo. Ho detto solo che per me con il Cholo potremmo addirittura lottare per il vertice. con Spalletti per una qualificazione in CL che rispetto all'attuale campionato non sarebbe male.
    Su Griezman che tra l'altro non è il mio preferito è logico che lo vorrei se venisse il Cholo e lo chiedesse esplicitamente.
    un attaccante di quel livello comunque è indispensabile per accrescere a competitività. Se non sarà lui, poi, sarà un altro e staremo a vedere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai espresso in modo più articolato e corretto il mio concetto...
      Concordo

      Elimina
    2. Ma ridimensionamento rispetto a...? Rispetto ai nostri desideri e alle nostre speranze, direi.

      Sicuramente Simeone darebbe una accelerata alla nostra risalita, per i motivi già esposti. Ma se Spalletti va via da Roma è perché, credo, sappia che almeno per i prossimi due anni la Roma non riuscirà a meritare qualcosa superiore al secondo posto. E se dovesse venire all'Inter non sarebbe per lo stipendio. Lungi da me preferire lui al Cholo o difenderlo (ho diverse riserve tecniche e umane), ma da quando è alla Roma ha fatto pochi punti in meno della Juve prendendo una squadra sì forte ma che era a pezzi. Quindi Spalletti (o chi per lui) più ottimo mercato è uguale a quale ridimensionamento? Lo considerate inferiore a quali dei nostri ultimi allenatori?

      Elimina
    3. Anche perché è vero quello che dice Luciano, "Lui viene se il piano di rafforzamento è entusiasmante": su questo concordiamo tutti, sarebbe sicuramente una garanzia ulteriore rispetto alle competenze dello stesso Simeone. Ma il non poter arrivare a Simeone non significa che noi non abbiamo ugualmente un piano di rafforzamento entusiasmante. Potremmo averlo, potremmo proporlo e lui potrebbe rifiutare (cioè immagino che non dipenda solo dalla nostra offerta). Rimarrebbe il nostro serio ed entusiasmante piano.

      Elimina
    4. Ridimensionamento rispetto a ciò che avverrebbe prendendo simeone o conte o mourinho o guardiola o ancelotti. Allenatori che si muovono solo di fronte ad un progetto dai grandissimi investimenti

      Elimina
    5. Sì, chiarito e concordo. Purtroppo al momento sono solo ipotesi...

      Elimina
  10. esatto, Gabriele: ridimensionamento rispetto ai nostri desideri che non sarebbero più utopistici nel caso di arrivo del Cholo.
    Spalletti non è certo simpatico ma come allenatore sulla carta è leggermente meglio degli ultimi: diciamo che se dovessi dare voti da 1a 10 (ma è solo un gioco) a Simeone darei 9, a Mancini 8 a Spalletti 7 a Pioli sei.
    Spalletti se ne vien via da Roma perché la Roma è in crisi finanziaria. Dall'interno della società romanista mi dicono che cederà 2 big..
    Ma questo è uno dei problemi: un conto è venir via da una squadra che non ha vinto e deve cedere, altra cosa venir via da una squadra che va sempre benissimo in CL e inaugura lo stadio nuovo. nel secondo caso lo fai se le condizioni ti rassicurano. nel primo vai dove trovi qualcosa di accettabile

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sapevo di una vera e propria crisi finanziaria, pensavo che il peggio fosse passato con la cessione di Pjanic la scorsa estate e eventualmente di Manolas a giugno.

      Sono comunque d'accordissimo che qualunque siano le nostre aspettative, con Simeone c'è un "rischio" alto che queste vengano soddisfatte. Credo che anche con altri possiamo avere alte aspettative... con maggiori possibilità che queste non si traducano in risultati. La differenza tra "lottare per" e "vincere".

      Elimina
  11. Non sarà un allenatore top... Non avrà l esperienza italiana di spalletti...
    Ma se non arrivasse un top trainer...
    Io punterei su Zenga (forse perché è mio idolo fin da bambino...ma soprattutto per la sua personalità e capacità di far rigar dritto i calciatori)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono interista grazie a Zenga ma il giorno in cui siederà sulla nostra panca vorrà dire che non avremo più ambizioni di vertice

      Elimina
  12. Semplicemente io non vorrei che questa prolungata caccia a Simeone si trasformi in una specie di voluto o non voluto alibi a fronte di mancate scelte di altro tipo. Vorrei che l'allenatore fosse già stato scelto e che si stesse già lavorando sin da ora in tutti i sensi possibili. Che poi questo è comunque possibile che stia già accadendo. Io non lo so e probabilmente non lo sa 'nessuno'. È quello che mi auspico in ogni caso a fronte di quello che si prospetta essere un complicatissimo lavoro di ricostruzione che più che di una mannaia, richiede dei bravi chirurghi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I casi sono due: o Simeone è già stato preso, o non verrà. nessuna caccia, secondo me. Se dovesse venire si tratterebbe solo di voci negative diffuse ad arte per motivi di impegni in CL

      Elimina
    2. Mi sembra la cosa più giusta ovviamente Luciano. Del resto né lui né noi possiamo permetterci un giochino di questo tipo.

      Elimina
  13. Quindi, com'è? ....se non arriva simeone è ridimensionamento, allora, se arrivasse zenga cosa sarebbe, un salto nello sprofondo? Fuor di metafora .. credo che il futuro di Simeone, sarà più chiaro fra qualche settimana...ma più che dal suo arrivo o meno (a cui non attribuirei questa valenza eccessivamente salvifica), le ambizioni dell'Inter sui dedurranno dalla campagna acquisti (e cessioni) che la dirigenza riuscirà a concretizzare nei prossimi mesi.
    P.S. neppure Mourinho conosceva la nostra serie A e - cmq - un paragone fra le esperienze di Jardim e FdB, mi sembra un pochino azzardato e fuorviante : il problema vero è riuscire a costruire una squadra fatta di giocatori "veri"...stop mezzeseghe e giocatori umorali, che vanno a corrente alternata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ribadisco ok allenatore e giocatori all'altezza,ma prima di tutto organizzazione societaria e un valido D.G.
      Sono affezionato a Zenga ,ma come allenatore non è assolutamente presentabile a certi livelli.

      Elimina
    2. si, secondo me se arriva Zenga andiamo allo sprofondo. Semplicempente per me, naturalmente, Zenga non è un allenatore.

      Elimina
  14. Il mio proporre zenga era come sogno da bimbo in quanto idolo. Ovvio vorrei qualche altro allenatore, con piu garanzie.
    Ps a mio parere zenga non vale molto meno di Pioli...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me invece tra Pioli e Zenfga c'è la stessa differenza che esiste, nella guida, tra me e un pilota solo discreto di formula 1

      Elimina
  15. Un allenatore straniero (ovviamente deve essere uno molto bravo, de Boer secondo me è bravo ma non molto bravo) contattato ad aprile ha tutto il tempo per aggiornarsi e studiare la situazione e presentarsi preparato sin dal primo giorno di ritiro con le idee ben chiare. Un allenatore preso nove giorni prima dell'inizio del campionato no. vorrei comunque che chi sarà il nostro allenatore fosse coinvolto sin da ora a costruire per l'anno prossimo. Le squadre si costruiscono assieme dirigenza e allenatore, soprattutto se c'è molto 'lavoro' da fare. E qui c'è n'è.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo è meglio se uno straniero viene preso ora e studia. Ma, Emiliano, mi spiace io la penso diversamente. Tu puoi studiare tutto quel che vuoi, poi dal didentro, una volta vissuto, il campionato italiano è un'altra cosa.
      Mou era il top dei top ma nel primo anno ha fatto meno bene che nel secondo

      Elimina
    2. Io penso che il campionato i italiano sia nettamente il più difficile tra tutti quindi non posso darti torto. sicuramente comunque non sogno allenatori stranieri venditori di improbabile calcio-spettacolo (di cui non mi frega niente).

      Elimina
  16. Per me l'inter dovrebbe puntare su kessiè

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo sia della Roma, ma personalmente lo accoglierei voletieri pur essendo convinto che c'è di meglio. Molto.

      Elimina
  17. Gentilissimi. Vi dico la mia. In questa fase storica abbiamo bisogno di un ottimo allenatore, ma chiudersi nel recinto "o Simeone o la mediocrità" credetemi non ha nessuna logica.
    Le squadre competitive si costruiscono un poco alla volta con un allenatore che ha personalità e carisma sul gruppo. Abbiamo bisogno di una persona competente di calcio in grado di far crescere un progetto di squadra un poco alla volta e con un'idea chiara di gioco. Nessuno venda la sciocchezza di pensare che l'anno prossimo giocheremo per lo scudo, neanche Simeone.
    Mi va bene anche un allenatore giovane purché abbia le caratteristiche che ho detto sopra.
    Quello che invece imprescindibile per tornare per lo meno in CL è ricostruire dal nulla di oggi una catena di comando. Una dirigenza forte in grado di fare da tramite tra la la proprietà e la squadra , o le squadre se in questo ci mettiamo anche le giovanili.
    La verità è che dopo Moratti - Branca - Oriali è venuto il nulla e l'improvvisazione.
    Uscirei fuori da questo equivoco prima di ogni altra cosa e poi penserei a Simeone o a qualche altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido ogni aspetto del tuo intervento.

      Elimina
    2. Io invece lo condivido solo per la parte relativa alla necessità di costruire una catena di comando valida.
      Per il resto ricordo che la juve finì fuori dalle coppe europeee, a metà classifica e l'anno dopo con Conte (e gli acquisti adatti) stravinse.
      Con Simeone (ma anche con gli altri top che non verranno) e una canpagna acquisti adeguata si può lottare per lo scudo (non ho detto vincerlo). In estate molti qui dicevano che non siamo inferiori a Roma e Napoli, ora nemmeno con un grande allenatore e grandi acquisisti potremmo assurgere al loro livello. Io non ci credo.E sono molto molto scettico sulle costruzioni pluriennali

      Elimina
    3. Purtroppo sono pessimista sul possibile giocare da subito per lo scudetto. Perché non credo che arrivi simeone e penso si debba per forza andare per fasi o comunque almeno intanto tornare in cl. Sarei felicissimo di essere smentito e di essere qui tra un anno a combattere con il cholo per la vittoria del titolo...

      Elimina
  18. Non considero zenga un grande allenatore. Anche se secondo me ha fatto meno di quanto avrebbe potuto causa un carattere che non ammette compromessi di alcun tipo.

    Sinceramente: io non sarei contrario in linea di principio a nessun allenatore. Ovvio Simeone per me è il top... ma qualsiasi scelta fatta in condizioni ragionate e progettuali può essere positiva. Se non potrà essere un top secondo me dovrebbe avere questi requisiti: 1. Bravura sul piano mediatico e della comunicazione. Se alleni l'Inter devi per forza farti valere sotto questo aspetto all'interno e nei rapporti con l'esterno; 2. Una buona conoscenza del nostro calcio e se non particolarmente esperto un affiancamento da parte di uno o più soggetti che conoscano il calcio italiano e l'Inter; 3. Flessibilità mentale circa sistemi di gioco e metodi di allenamento; 4. Presenza di tre quattro giocatori forti e esperti e che siano 'suoi'; 5. Bravura nella gestione del gruppo e coinvolgimento si tutti i giocatori in qualsiasi momento della stagione.

    Poi i nomi possono essere tanti. Posso dire che uno che mi sembra veramente bravo è Simone Inzaghi? Non lo sto proponendo come nome, non credo sia in 'lizza', ma mi sembra molto bravo per quanto riguarda tutti gli aspetti richiamati e meglio di Sarri, montella, gasp. Spalletti per me è bravo ma mi è sempre sembrato monotematico nelle scelte. Chiaramente è però il più quotato tra gli italiani prendibili, a meno di non voler fare più di un passo indietro verso il Mancio, cosa che non succederà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io fino all'anno scorso ritenevo Spalletti monotematico. Quest'anno ha giocato con una vera prima punta, ma anche con la difesa a tre...

      Elimina
    2. È cresciuto molto rispetto al passato. È chiaramente molto più pragmatico. Comunque secondo me vuole vincere. Negli anni della sua prima esperienza alla Roma era molto apprezzato per il suo gioco, or tutti per lo più lo vedono come un perdente. Penso voglia togliersi da dosso questa etichetta.

      Elimina
  19. Aggiungo che vecchi potrebbe essere un nome da tenere in considerazione. È comunque apprezzato e stimato dal club e dai tifosi. Conosce l'ambiente. È un tipo tosto e non è di 'primo pelo' come strama. Conosce il calcio italiano. È una opzione che considererei a patto di affiancarlo con figure (non a lui sovrapposte o sovrapponibili) forti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ps In ogni caso I ritorni di butti, oriali, verdelli per me sarebbero tutti graditi.

      Elimina
  20. Sulla eventualità vecchi, ammesso sussista questa possibilità, mi piacerebbe avere un giudizio di luciano. Sarebbe un salto nel vuoto o può essere una buona scelta tra le alternative che si paventano sfumato l'arrivo di un big?

    RispondiElimina
  21. amici miei, siamo passati dal ritenere un'eventuale arrivo di Spalletti come un dramma a proporre nomi come Zenga e Vecchi.
    stiamo un attimino andando fuori!

    RispondiElimina
  22. e cmq per me Spalletti è un buon allenatore. se non posso arrivare a gente come Conte o Simeone, mi va bene Spalletti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me Spalletti è molto bravo e chiaramente il migliore allenatore italiano sulla piazza tra quelli prendibili. Questo è un dato di fatto. Poi magari può non piacere ma è la realtà.

      Elimina
    2. Sono d'accordo. Spalletti è il miglior profilo disponibile. Giusta ambizione è giusto carisma.

      Elimina
  23. D'accordo con Chris, anche se dovrei fare violenza a me stesso perché Spalletti proprio non lo sopporto (non guardo alle controversie passate, proprio non lo sopporto come uomo. Ma se mi fa vincere o migliorare molto me lo faccio andar bene). Zenga Vecchi, lasciamoli dove sono.
    Non mi entusiasmano neppure i ritorni di oriali Butti Verdelli. Per cambiare così, mi tengo i miei. Vorrei uno solo ma grandissimo.
    A me non basta che uno quando vinci corra per manina con l'allenatore, come non mi basta chi bacia la maglia e non mi importa se uno è bravo ma venale.

    RispondiElimina
  24. Dai Emiliano....per noi che cerchiamo un coach carismatico, un gladiatore con alle spalle un bagaglio importante fatto di battaglie significative (se possibile nel nostro campionato), Vecchi per quanto valido non può essere preso in considerazione, per me non è neanche un'ipotesi.
    La mia paura di questi ultimi giorni invece è che torniamo a ripetere l'errore fatto con De Boer...lasciandoci suggestionare da qualche santone in giro per il mondo.
    Dobbiamo andare sul sicuro costi quel che costi, dobbiamo ripartire tassativamente da uno di questi: Mourinho, Conte, Simeone, Allegri, Ancelotti....per quanto riguarda Sarri e Spalletti mi sono già espresso, allenatori buoni, mettono a posto le cose ma come Pioli faticano a vincere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Daniele, la mia preferenza va chiaramente a un allenatore top. In alternativa provo a considerare tutte le alternative. Io preferirei uno straniero bravo come potrebbe essere Jardim o marco silva (molto sponsorizzato da Kia) per non parlare di pochettino o sampaoli, ma concordo che Spalletti sia forse la scelta più razionale. Vecchi sarebbe una scelta solo possibile con un grande rafforzamento delle truppe e dei ranghi societari. Io sogno il grande tecnico ma mi preparo a non avercelo.

      Elimina
  25. A mio parere dopo i Top (mou simeone ancelotti guardiola conte), penso che l allenatore migliore potrebbe davvero essere spalletti, per conoscenza del calcio italiano. Sarri vale altrettanto, se non di più ma ha un tipo di gioco che presumerebbe una rivoluzione totale nella squadra e nel gioco, quindi poco fattibile.
    Sotto a questi si puo passare ad un emergente estero con il rischio de boer...
    O fare un pensiero al buon Claudio Ranieri... Che ho sempre apprezzato come persona e allenatore, ma che ha in apparenza un carisma che in uno spogliatoio come il nostro potrebbe esser carente.
    Oltre a questi penso bene o male gli altri si equivalgano...e non fanno per noi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarri per te sarebbe una disgrazia! Avrebbe in Icardi l'assoluta prima certezza da cui partire.

      Elimina
    2. Mah... Per il gioco manovrato di sarri... Icardi non lo vedo proprio benissimo...

      Elimina
    3. Certo meglio che con i cross da ogni dove di Candreva :-)

      Elimina
    4. bè, Sarri la scorsa estate aveva detto al suo presidente di volere in attacco solo e soltanto Icardi, o lui o niente (tra cui Aubameyang). cosa ammessa successivamente anche pubblicamente. direi che Sarri ha considerazione diversa di Icardi rispetto alla tua, per quanto riguarda l'adattamento al suo gioco.

      Elimina
  26. Luciano, ma tu lo conosci tale Enzo Margiotta?

    http://www.mondo-inter.it/esclusiva-mi-faccia-faccia-zhang-simeone-madrid-linter-un-altro-passo-verso-cholo/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma la cena di cui si parla in questo articolo è quella anticipataci da Luciano ?

      Elimina
  27. Sono il solo a trovare ridicola la decisione di Pioli e dirigenti di sciogliere per qualche ora il ritiro imposto in vista della sfida contro il Napoli in quanto è stato valutato molto positivo il lavoro svoltoin ritiro ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io non ci vedo problemi. è pur sempre un calcio, non sono in carcere. se per qualche ora li lasci andare dalle famiglie, mi sembra una cosa umanamente accettabile. A volte noi pensiamo a sti ragazzi come calciatori e basta, ma dietro il calciatore c'è pur sempre un uomo, e per esempio sono felice che l'uomo D'Ambrosio abbia avuto l'opportunità di passare un paio d'ore col figlio appena nato.

      Elimina
    2. Non lo so,se "punizione" doveva essere andava fatta fino alla fine, altrimenti non sarai più credibile in situazioni analoghe
      Tengo comunque a precisare che non mai creduto a questo metodi coercitivi, anche e soprattutto in altri ambiti più importanti ( scuola, famiglia)

      Elimina
  28. Sarri a me non dispiacerebbe, in due anni ha dato un gran bel gioco alla sua squadra e non ha fatto sentire la mancanza di Higuain. Certo per il suo gioco si dovrebbe stravolgere la rosa...il mio preferito comunque rimane Simeone e con lui prenderei Gimenez che secondo me è meglio dei vari manolas, rudiger...

    RispondiElimina
  29. Chris: No, non conosco questo Margiotta. però che ci fosse stato l'incontro mercoledì con Steven risultava anche a me. Non ho voluto insistere sul tema per non creare aspettative smodate che poi potrebbero andare deluse.
    Perché dal mio punto di vista uno tanto importante non va a Madrid a incontrare il Cholo così, all'avventura. Ci va se sono già state poste buone basi. E a me risultavano anche diversi incontri precedenti, con nostri emissari.

    RispondiElimina
  30. Tieni anche presente che io non sono un giornalista, non mi occupo di mercato. Se qualcuno mi racconta qualcosa (dall'interno della società o dal mondo dei procuratori o altro, ne valuto la credibilità, poi se è il caso lo riferisco, così a titolo di curiosità, senza nessuna presunzione di dire il vero.
    Comunque non diffonderei mai una notizia che rischiasse di danneggiare l'Inter o una trattativa. proprio perché non sono un giornalista in cerca di scoop

    RispondiElimina
  31. Riccardo: in quest'articolo si parla di un pranzo e non di una cena

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero ma la sostanza non cambia la tua indiscrezione trova conferme....per fotuna !

      Elimina
  32. Non conosco jair Tavares, ma che l'Inter stia lottando con la juve per il mini gioiellino del Benfica mi sembra in ogni caso un buon segno

    RispondiElimina
  33. Luciano, proprio perchè non sei un giornalista noi ci illudiamo. Immagino che per dire una cosa cosi dettagliata tu abbia parlato con qualcuno seriamente informato, non credo che te l'abbia detto il primo che passava ad Interello. E se il mio amico Steven ha incontrato Simeone, la cosa non può che essere seria, praticamente definita.

    RispondiElimina
  34. Calma Chris, calma. Diciamo che si può nutrire qualche speranza. Io non ho ....assistito all'incontro fra Stevene il Cholo

    RispondiElimina
  35. Sarà un cavolata... Ma il 22 gennaio... Durante la trasmissione comica con Pio e Amedeo...conte manifestava il suo voler tornare in italia... E alla battuta dei due comici "ma chi te li da i soldi che prendi qui, in Italia"...
    Lui si lascia scappare...
    "Beh...ci sono delle nuove proprietà"

    È un indizio non da poco della sua apertura all'inter...
    Poi puo aver cambiato idea...
    Ma... chissà..

    RispondiElimina
  36. con lo schifo che stiamo facendo negli ultimi anni, è difficile stare calmi! qui ci vuole una svolta immediata, perchè se non entriamo in champions neanche il prossimo anno con la nuova formula, è un disastro clamoroso.
    Ma dall'ambiente a me vicino ti hanno detto che per Griezmann è già chiusa o si sta ancora trattando? :)

    RispondiElimina
  37. Chris, io non ho mai parlato di nessun giocatore che sarebbe virtualmente "chiuso" tranne (forse) de Vrij e Berardi.
    Ma personalmente non sono certo neppure di loro, anche se li considero molto probabili.
    Non ci sono ambienti a me vicini. ogni tanto c'è qualcuno che, bontà sua, mi dice una cosa

    RispondiElimina
  38. Khrickowiak... Gran bel giocatore. Scambio alla pari con brozovic lo farei subito

    RispondiElimina
  39. Nuovo post online: http://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/04/una-analisi-statistica-sul-minutaggio.html?m=1

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Printfriendly