L'Inter esce sconfitta con il risultato di due reti a uno nella gara casalinga di Coppa Italia contro la Lazio. Un risultato deciso praticamente dopo dieci minuti dall'inizio del secondo tempo, quando la Lazio si portava sul due a zero con una rete su calcio di rigore di Biglia e contemporaneamente l'Inter restava in dieci a causa dell'espulsione, nello stesso contesto, di Miranda per fallo in area di rigore da ultimo uomo.
Una partita che la squadra di Pioli ha male interpretrato sin dalle prime battute, lasciando sovente spazio alle offensive della Lazio che davanti trovava facilmente spazio nelle ripartenze e grazie a due giocatori rapidi come Ciro Immobile e soprattutto Felipe Anderson, che si può definire il vero e proprio mattatore della partita.
Disattenta l'Inter in fase difensiva, soprattutto Miranda, protagonista in negativo della partita, e capace di reagire solo dopo il doppio svantaggio soprattutto grazie alla carica di energia positiva di Perisic, Brozovic e Kondogbia. Saranno proprio i due croati, dopo che anche la Lazio finisce in dieci per il doppio giallo al difensore Radu, a confezionare la rete dell'uno a due. Che poi sarà il risultato definitivo della partita, poiché a nulla serviranno i tentativi nell'assedio finale nerazzurro di pareggiare la partita.
Una sconfitta che in qualche modo ricorda quella al termine del doppio scontro nella semifinale di Coppa Italia contro la Juventus dello scorso anno, quando l'Inter, dopo aver perso tre a zero nella gara di andata, vinceva con lo stesso risultato nella gara di ritorno per poi perdere, probabilmente immeritatamente, ai calci di rigore. Questa volta, invece che in due partite, tutto si è concentrato nell'arco di novanta minuti.
Va dato merito alla squadra di avere reagito comunque in qualche modo al doppio svantaggio e contro una Lazio che sicuramente è scesa in campo a San Siro con un atteggiamento molto determinato e aggressivo.
Resta per quanto mi riguarda il rammarico di non aver passato il turno. Non cambio idea sul fatto che questa partita andava affrontata al massimo delle possibilità e credo che le intenzioni dell'allenatore fossero queste.
Faranno sicuramente discutere le scelte di Pioli per quello che riguarda il mancato turn-over a cinque giorni dalla importante partita di campionato contro la Juventus e costituiranno argomento di discussione da qui a domenica e (spero di no) forse anche dopo quello che sarà il risultato nel derby d'Italia.
Come ho scritto dopo la gara contro il Pescara, tuttavia, sto con l'allenatore.
Forse avrei cambiato proprio i due giocatori menzionati prima, preferendo dal primo minuto Medel e Eder, ma questo è solo un mio giudizio personale. È chiaramente troppo facile adesso, dopo il triplice fischio finale, dire quale scelta sarebbe stata giusta e quale no.
IL TABELLINO.
INTER (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, Murillo, Miranda, Ansaldi (13' st Medel); Brozovic, Kondogbia; Candreva, Banega (1' st Joao Mario), Perisic; Palacio (1' st Icardi). A disposizione: Carrizo, Andreolli, Gagliardini, Biabiany, Santon, Eder, Nagatomo, Gabigol, Pinamonti. Allenatore: Pioli.
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Patric, De Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Biglia, Murgia (33' st Wallace); Felipe Anderson (29' st Milinkovic-Savic), Immobile, Lulic (30' st Lukaku). A disposizione: Strakosha, Vargic, Basta, Folorunsho, Bastos, Luis Alberto, Rossi, Djordjevic. Allenatore: Inzaghi.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.
MARCATORI: 20' pt Felipe Anderson (L), 11' st rig. Biglia (L), 39' st Brozovic.
NOTE: Espulsi: al 9' st Miranda (I) per fallo da ultimo uomo; al 31' Radu (L) per doppia ammonizione. Ammoniti: Brozovic (I), Patric (L), Parolo (L), Hoedt (L), D'Ambrosio (I), Lulic (L). Angoli: 12-4 per l'Inter. Recupero: pt 1', st 4'.
LA PARTITA.
LE SCELTE DI PIOLI. Spazio in primo luogo a quelle che sono state allora le scelte dell'allenatore. Stefano Pioli rispetto alla gara con il Pescara, cambia comunque praticamente ben cinque giocatori titolari. Giocano infatti Ansaldi e Murillo in difesa, rispettivamente squalificato e reduce da una influenza per quello che riguarda la gara contro il Pescara, invece che Nagatomo e Medel; Kondogbia prende il posto di Gagliardini a centrocampo; Banega quello di Joao Mario; Palacio parte titolare nel ruolo di centravanti al posto di Mauro Icardi.
Confermato tra i pali Handanovic invece che quello che ci si aspettava sarebbe stato il portiere di coppa, Carrizo, una scelta che credo tutti i tifosi abbiano condiviso al fischio d'inizio e che si è rivelata anche giusta per come Handa ha giocato la partita. Anche se i suoi interventi non sono bastati a far sì che l'Inter riuscisse a portare a casa la vittoria.
Confermato il sistema di gioco. Il 4-2-3-1. Praticamente gli interpreti, nonostante il cambio di cinque titolari rispetto alla partita contro il Pescara, si può dire che siano nella sostanza quelli che si possono considerare comunque dei titolari. Se escludiamo Palacio, terminale offensivo della squadra davanti al trio composto da Candreva, Banega e Perisic, e per l'occasione (come a Bologna) in campo con la fascia di capitano.
PRIMO TEMPO. La Lazio di Simone Inzaghi, reduce da una sconfitta casalinga contro il Chievo e annunciata a San Siro con un atteggiamento aggressivo (così come volevano le dichiarazioni dell'allenatore biancoceleste alla vigilia), risponde con un 4-3-3 atipico, dove l'esterno alto di sinistra, Lulic, gioca in verità più sulla linea di centrocampo e badando anche a raddoppiare su Candreva e limitare le discese di D'Ambrosio. A destra invece opera Felipe Anderson, che come detto sarà il grande protagonista della partita nel corso del primo tempo. Particolarmente prezioso, come sempre per quello che riguarda il gioco della Lazio, il ruolo di Parolo, centrocampista poco considerato in generale, ma sempre generoso e pericolosissimo negli inserimenti senza palla.
Le prime occasioni da goal paradossalmente capitano proprio all'Inter che, anche trovando pochi spazi nell'area di rigore, cerca tre volte la conclusione a rete, prima con un diagonale in corsa di Perisic lanciato in corsa sulla destra dell'area di rigore e successivamente con due conclusioni da fuori di Banega, di poco a lato, e di Kondogbia, che scheggia il palo alla sinistra di Marchetti.
Ma è la Lazio a leggere meglio la partita e a colpire pericolosamente sulle ripartenze e sfruttando qualche disattenzione e insicurezza della retroguardia nerazzurra, che è posizionata molto alta. Appena recuperato il pallone, la Lazio cerca subito il lancio lungo verso Immobile o - soprattutto - verso Felipe Anderson che va sempre all'uno contro uno contro Miranda e Ansaldi, che fanno molta fatica a contenerlo, nonostante anche il lodevole apporto di Perisic alla fase difensiva.
Il brasiliano è in serata di grazia ed è proprio lui al ventesimo a sfruttare (su cross di Lulic) un buco difensivo all'interno dell'area di rigore dell'Inter, anticipare Ansaldi e colpire di testa a rete e fare uno a zero.
Un goal che, va detto, in qualche modo era nell'aria per come la retroguardia nerazzurra sembrava farsi cogliere impreparata da queste ripartenze e un vantaggio che la Lazio giustifica poco dopo con un altro paio di nette occasioni da goal mancate clamorosamente. La prima capita a Immobile che calcia alle stelle a tu per tu con il portiere; la seconda a Felipe Anderson su assist di... Miranda e che viene fermato invece da un grandissimo intervento di Handanovic.
SECONDO TEMPO. Per il resto va detto che l'Inter appare incapace di rendersi pericolosa. L'asse di destra composto da Candreva e D'Ambrosio è praticamente blindato, mentre a sinistra Perisic ha poco sostegno da parte di Ansaldi. L'Inter cerca allora per lo più di attaccare per vie centrali o comunque lanciando lungo Palacio, ma l'argentino contro la coppia composta da de Vrij e Hoedt non la becca quasi mai. Troppo poco concreti i fraseggi ricercati da Brozovic e Kondogbia, mentre Banega è praticamente un fantasma. Discutibile l'arbitraggio di Guida che al termine del primo tempo giudica inesistenti due possibili calci di rigore per l'Inter e comunque non ammonisce Hoedt, protagonista di un intervento falloso da ultimo uomo al limite dell'area di rigore su Palacio e comunque sanzionato con un calcio di punizione a favore dei nerazzurri.
Ancora discutibile, peraltro, l'assegnazione del calcio di rigore alla Lazio dopo dieci minuti dall'inizio del secondo tempo (con Pioli che intanto inseriva in campo Icardi e Joao Mario per Palacio e un inconsistente Banega). Miranda nel caso secondo me sbaglia intervento su Immobile e nonostante avesse recuperato il vantaggio sull'attaccante della nazionale italiana, ma non commette successivamente fallo in area di rigore. Non la pensa così Guida comunque, che espelle Miranda e dà calcio di rigore alla Lazio. Inter in dieci. Dal dischetto va Biglia che fa due a zero.
Pioli non getta la spugna e opera il terzo cambio, mettendo dentro Medel e cambiando lo schieramento della squadra, che passa a un 3-4-1-1 con D'Ambrosio e Murillo nel ruolo di terzini e Candreva e Perisic che si sacrificano facendo sia la fase difensiva che quella d'attacco.
La reazione d'orgoglio della squadra non manca. L'Inter continua a essere in qualche maniera disordinata nel fraseggio. Joao Mario non entra mai in partita e Brozovic e Kondogbia sbagliano molto, anche se va sottolineato il loro atteggiamento, così come quello di Perisic, senza dubbio il migliore in campo tra le fila nerazzurre e che praticamente da solo cerca di ribaltare la situazione.
L'Inter va vicino al goal con un colpo di testa di Murillo e poi con Icardi, che gioca quarantacinque minuti molto generosi e che con una sua giocata costringe Radu all'intervento falloso e a prendere il secondo giallo e la conseguente espulsione.
Ottenuta la parità numerica, gli ultimi quindici minuti sono un vero e proprio assedio da parte dell'Inter, che a cinque minuti dalla fine trova anche la rete con un'azione cominciata da Candreva che dalla destra crossa per Perisic, che di testa serve Brozovic che, ancora di testa, colpisce a rete e fa uno a due.
Sarà questa tuttavia l'ultima occasione degna di nota di una partita a due facce e che la Lazio porta a casa per averla affrontata con una maggiore concentrazione e organizzazione tattica sin dalle prime battute e che l'Inter invece ha cominciato a giocare troppo tardi.
DOVE HA SBAGLIATO PIOLI. Se ha sbagliato.
Queste sono ovviamente delle mie considerazioni e che come tali, non essendo io un tecnico né addentro a tutte quelle che possono essere state le diverse motivazioni che abbiano portato l'allenatore a fare determinate scelte, lasciano il tempo che trovano.
Sicuramente ha sbagliato per quello che riguarda la scelta degli uomini da mandare in campo. In pratica quello che è stato l'undici titolare. Se la prestazione negativa di Miranda era difficilmente preventivabile, il brasiliano è apparso leggero sul piano della concentrazione più che indietro fisicamente (ma può anche questo essere un segno di stanchezza), è stata sicuramente infelice la scelta di puntare sull'asse centrale composto da Banega e Palacio, dove il primo si è rivelato praticamente assente dal gioco per tutti i primi quarantacinque minuti e il secondo ha faticato veramente tantissimo, senza tuttavia mai riuscire a beccare palla contro i due difensori centrali della Lazio.
Va detto altresì che proprio contro la Lazio, in dicembre e prima della sosta natalizia, l'Inter affrontava la stessa Lazio di Inzaghi giocando allora forse la migliore partita della stagione e con Banega che nell'occasione stravinceva lo scontro diretto su Biglia, rivelandosi al contempo preziosa arma tattica e anche uomo risolutore per le sorti dei nerazzurri.
Non è stato così questa volta. La Lazio ha bene interpretrato la partita e preso le debite contromosse arginando in pratica ognuna delle chiavi di gioco di Pioli, che si è fatto oggettivamente trovare impreparato a affrontare l'avversario anche da questo punto di vista e incapace anche di procedere a correzioni in corsa.
Neppure i cambi (forse è stato persino frettoloso in qualche modo il doppio cambio) sono serviti a cambiare l'inerzia di una gara che, cominciata male, è continuata peggio con il raddoppio di Biglia e l'espulsione di Miranda.
È stata una partita dove nonostante la reazione d'orgoglio dopo il due a zero degli avversari, bisogna dire che non abbia funzionato veramente nulla.
Veniamo al dunque. Come dobbiamo considerare questa sconfitta? Soprattutto, questa sconfitta è da imputare al mister per il mancato ricorso al turn-over?
Rispondo prima alla seconda domanda. Secondo me chiaramente no. Sono convinto che se Pioli abbia scelto Miranda, che poi sarebbe l'unico giocatore imputato di avere avuto un rendimento al di sotto della media per intensità e concentrazione (l'altro sarebbe Candreva, ma va detto che sul piano atletico l'ex Lazio è già da un po' al di sotto dei suoi standard), lo abbia fatto considerando che il brasiliano potesse dare il massimo. E lo stesso penso valga per tutti gli altri schierati in campo. Che poi la reazione nella seconda parte della ripresa, ha dimostrato che fisicamente la squadra aveva ancora delle energie da spendere. Quindi la verità è che è mancato l'approccio alla partita giusto o che comunque queste - le energie - sono state nel primo tempo spese male.
Aggiungo che rispetto alla gara di sabato, come detto, erano cambiati in partenza ben cinque giocatori. Discutibile forse la scelta di Palacio, ma non si è sempre considerato Banega se non alla pari di Joao Mario, comunque uno dei 'titolari' della squadra?
Mancano cinque giorni alla gara contro la Juventus allo Stadium (oggi quattro, nb) perché mai scegliere deliberatamente di fare turn-over e non giocarsela con quella che si reputava potesse essere la formazione migliore possibile per affrontare la Lazio? Paradossalmente sarebbe maggiormente criticabile secondo me, invero, l'esclusione di Mauro Icardi dal novero dell'undici titolare.
Sebbene il mio giudizio sulla partita e su Pioli in questo caso particolare sia negativo, non riesco a trovare causa specifiche nella sconfitta in questo aspetto della questione.
Senza volere ridurre in qualche modo la cosa, è stata una partita sbagliata e male interpretrata dall'allenatore e da alcuni dei giocatori mandati in campo. Probabilmente pesa anche la questione di avere affrontato più impegni ravvicinati, perché no, quindi il fatto che la squadra non si possa permettere neppure il 'surplus' di quattro partite in più di Coppa Italia tra gennaio e la fine della stagione, ma non riesco a dare adito dopo questa sconfitta a letture di tipo catastrofico per quello che riguarda il prosieguo della stagione né comunque diverse da quanto fatto precedentemente.
Pioli ha affrontato apparentemente questa partita come le altre, ma questa volta ha 'sbagliato'. Non significa che la squadra abbia mollato né che contro la Juventus a Torino dobbiamo aspettarci una squadra rinunciataria o traumatizzata dal primo stop dopo una lunga serie positiva. Non fasciamoci la testa prima del tempo e consapevoli che comunque ci aspetta un'altra partita molto difficile, ricordiamoci nel merito delle considerazioni affatto apocalittiche fatte nel post-partita contro il Pescara.
Non mi piace l'espressione 'incidente di percorso'. Penso che la partita potesse essere affrontata diversamente e avrei chiaramente voluto il passaggio del turno.
Non cambio tuttavia opinione generale sulla bontà del lavoro fatto da Pioli e la squadra e pure alla vigilia di una partita così difficile come il derby d'Italia. Una partita che si potrà anche perdere, ma che voglio credere che sarà affrontata con una determinazione e concentrazione diversa sin dal primo minuto e che vada come vada, questo stop abbia magari dato una qualche utile lezione per il prosieguo del campionato.
LE PAGELLE.
1. Handanovic.Giudizio sulla sua prestazione tutto sommato positivo. Anzi. Se la partita ha continuato a avere senso anche dopo il primo tempo e nonostante tutto anche dopo il raddoppio di Biglia su calcio di rigore, gran parte del merito è della sua parata su Felipe Anderson nel corso del primo tempo e con la Lazio già sul risultato di uno a zero e che ripaga la scelta di Pioli di affidargli il ruolo di titolare invece che Carrizo. Esentato secondo me da colpe particolari in occasione delle due reti della Lazio. 6.5
33. D'Ambrosio. Simone Inzaghi legge bene la partita e sul versante sinistro, in corrispondenza al binario costituito da D'Ambrosio e Candreva, oppone un terzino vero e proprio come Radu e una finta ala, cioè Lulic. Una scelta che paga, dato che in pratica Candreva non entrerà mai in partita e Danilo sarà invece costretto alla sola fase difensiva, dove comunque va detto che non soffre particolarmente il suo diretto avversario, più interessato alla fase di copertura che ad attaccare. 6
24. Murillo. Tutto sommato una buona partita. Appare in buone condizioni fisiche e nella pratica non gli si può imputare nessuna responsabilità né per quello che riguarda i due goal subiti, né le altre occasioni da goal capitate alla Lazio. Forse (dico forse) qui anzi ha sbagliato Pioli ad invertire i due centrali. Chissà che invece il colombiano non si sarebbe rivelato un avversario più difficile per Felipe Anderson di quanto lo è stato Miranda... 6.5
25. Miranda. Partita disastrosa. Forse la sua peggiore in assoluto in maglia nerazzurra o comunque in ballottaggio da questo punto di vista con quella contro la Fiorentina nel girone d'andata dello scorso campionato. Appare da subito in difficoltà contro Felipe Anderson che punta nell'uno contro uno alternativamente lui e Ansaldi e con Joao e l'argentino che non riescono mai a combinarsi come dovrebbero nel fermarlo. Dopo il vantaggio biancazzurro perde completamente la testa e prima praticamente serve una specie di assist al brasiliano (salvataggio miracoloso di Handanovic), poi nel secondo tempo è protagonista in negativo commettendo, secondo l'arbitro Guida, fallo da rigore su Immobile. Ribadisco che secondo me il fallo non c'era, ma il modo in cui il difensore affronta l'attaccante della nazionale è veramente pessimo e non degno di un giocatore del suo livello. 4
15. Ansaldi. Felipe Anderson è un brutto cliente e chiaramente il giocatore su cui la Lazio punta per scardinare la difesa nerazzurra. Il brasiliano è in una delle sue serate migliori e viene lanciato e cercato continuamente dai compagni, andando all'uno contro uno alternativamente con Miranda e l'argentino, mettendo in difficoltà entrambi. Su un cross di Lulic sarà proprio Ansaldi a chiudere in ritardo sul brasiliano, che di testa fa uno a zero. Cerca di riscattarsi pressando alto in fase offensiva, ma i ritardi in chiusura pesano come un macigno sulla sua valutazione. Già poco amato dai tifosi, per lui non tira una bella aria. 5
(13' s.t.) 17. Medel. Entra in campo dopo la seconda rete della Lazio e con Pioli che decide di cambiare lo schieramento della squadra e passare alla difesa a tre. Si posiziona nel ruolo di centrale di difesa, cercando da lì di fungere da perno difensivo e anche in qualche modo da guida in fase di impostazione. Missione compiuta a metà. 6
77. Brozovic. Sia lui che Kondogbia sbagliano tantissimo per quello che riguarda i fraseggi e nel cercare la combinazione nello stretto con i compagni. Nel primo tempo inoltre il croato, come in altre occasioni in cui la squadra va in confusione, si lascia in qualche modo prendere dal panico e perde letteralmente la bussola, risultando inconsistente in entrambe le fasi e correndo a vuoto. Si riprende solo nella seconda metà della ripresa, quando se non altro dimostra di volere dare fondo a tutte le sue energie (e che di energie, nonostante abbia corso tanto, ne ha ancora da spendere) e trova anche meritatamente il goal di testa su assist di Perisic. Sei e mezzo per il goal. 6.5
7. Kondogbia. Non è stata una prestazione indimenticabile. In parte messo in difficoltà da un giocatore mobile e bravo negli inserimenti come Parolo, in parte privo di punti di riferimento cui attaccarsi causa le prestazioni inconsistenti di Brozovic e di Joao Mario nel secondo tempo, praticamente nulla di Banega nel corso della prima frazione di gioco. Sbaglia molto, ma nel secondo tempo gli va dato merito di essere il primo con Perisic a rialzare la testa e di mostrare un atteggiamento pugnace che per quanto improduttivo ai fini del risultato, se non altro dimostra che mentalmente il ragazzo c'è. 6-
87. Candreva. Che non è in condizioni fisiche ottimali, lo avevano già annotato nel corso delle ultime prestazioni. Non è stato molto brillante, Antonio, nel corso di questo mese di gennaio per quello che riguarda il rendimento sul piano puramente atletico. Eppure era sempre riuscito in ogni modo grazie al suo carattere e la sua determinazione e esperienza, a risultare in qualche maniera decisivo per le sorti della squadra. Contro la sua ex squadra, la Lazio, invece è stato veramente bene imbrigliato e solo nel finale, quando l'espulsione di Radu gli ha aperto spazi, ha trovato una giocata positiva e che ha dato l'avvio all'azione del goal di Brozovic. Troppo poco per giudicare positivamente la sua prestazione. 5.5
19. Banega. Al solito, l'argentino non conosce la via di mezzo. Può tanto essere brillante quanto invece essere irritante oppure praticamente un fantasma. Un fantasma. Ecco. Nessuna definizione sarebbe migliore per quella che è stata la sua prestazione a San Siro ieri sera. Si distingue solo per la ricerca in un paio di occasioni del lancio lungo a cercare Palacio, ma sia lui che el trenza sono in una serata completamente da dimenticare. 5
(dal 1' s.t.) 6. Joao Mario. Subito in campo a inizio ripresa al posto di Banega, proprio in lui sono riposte gran parte delle speranze dei tifosi nerazzurri di recuperare la partita. Purtroppo non fa neanche in tempo ad 'acclimatarsi' che l'Inter prende la seconda rete e si ritrova in inferiorità numerica. Stretto nella morsa dei mediani biancocelesti, non trova mai spazi, né - va detto - se li va a cercare come ha fatto altre volte allargandosi a sinistra a seconda delle esigenze di gioco. Poco meglio di Banega, ma anche la sua prestazione è nel complesso insufficiente. 5
44. Perisic. Migliore in campo tra le fila dei nerazzurri e con Felipe Anderson, protagonista della partita con i due giocatori che in verità si troveranno diverse volte faccia a faccia e con il croato che si disimpegna quanto può anche in fase difensiva. Il suo rendimento cresce di molto nel corso della ripresa, proprio in corrispondenza a un calo del brasiliano (che verrà poi sostituito da Inzaghi) e anche quando l'Inter resta in dieci. Padrone assoluto della sua fascia, cerca con le sue offensive di creare spazi e più volte l'assist per i compagni di squadra, che però non sempre reagiscono in maniera brillante alle sue giocate. Riesce comunque a confezionare un assist per Brozovic quasi allo scadere del match. Avrebbe sicuramente meritato di più. 7
8. Palacio (c). Dispiace, ma la sua partita, nonostante la grande generosità al solito encomiabile e che sarebbe pure inutile continuare a riconoscergli (inutile mettere in discussione infatti le sue qualità umane), è stata assolutamente insufficiente. Purtroppo viene lasciato molto solo in attacco e la squadra lo cerca per lo più con il lancio lungo, ma davanti a sé ha due difensori molto forti fisicamente come De Vrij e Hoedt che non gli lasciano praticamente mai spazi. Pioli lo toglie alla fine del primo tempo per Icardi. Forse a posteriori sarebbe stato interessante e più produttivo vedere i due in campo contemporaneamente, ma non avremo mai la controprova in tal senso. 5
(dal 1' s.t.) 9. Icardi. Il suo impatto sulla gara è chiaramente positivo. L'argentino fa valere subito il suo peso specifico e la sua pericolosità in area di rigore, costringendo sia De Vrij che Hoedt a stare molto più accorti che nel corso del primo tempo e in generale la Lazio a giocare più 'bassa' per cercare di ridurre gli spazi a sua disposizione. Molto più nel vivo del gioco rispetto a Joao Mario, esce quando può dalla morsa dei centrali per provare a cercare il dialogo con i compagni. Manca purtroppo una facile conclusione a rete su cross di Perisic e una sua conclusione a rete non riesce a fare centro, ma la sua prestazione nel complesso è sicuramente positiva. 6+
All. Stefano Pioli. Chiaramente alcune scelte, come detto, sono facilmente giudicabili a posteriori, ma nel valutare la partita e nello specifico nel dare un voto all'allenatore, non possiamo non tenerne conto. Va detto infatti che questa volta il mister ci ha visto male sia per quello che riguarda le scelte dei calciatori mandati in campo (Miranda era quanto meno deconcentrato, Banega e Palacio non sono praticamente mai entrati in partita) che per quello che riguarda proprio l'interpretrazione della gara. Bene Simone Inzaghi gli riusciva a chiudere ogni sbocco per quello che riguarda il versante destro, costringendolo invece sulla sinistra alla difensiva per le offensive di Felipe Anderson. Perso ogni sbocco sulle fasce, data la scarsa vena di Banega e l'incapacità di Palacio di essere pericoloso, il primo tempo è stato praticamente regalato agli avversari. Sbaglia forse anche i cambi. Almeno quello di Joao Mario, che non entra in partita e dove forse avrebbe potuto essere più produttivo quello che proprio ieri avevo definito il 'dodicesimo' uomo (Eder) oppure anche lasciare in campo Palacio al campo di Icardi. Purtroppo in ogni caso qualunque scelta è apparsa troppo in ritardo. I due nuovi entrati non hanno fatto in tempo a entrare in partita che la Lazio si portava sul due a zero. Reazione d'orgoglio nel finale, ma è troppo poco per dare un voto positivo a questa squadra e all'allenatore e in una partita che affrontata diversamente, si sarebbe potuto probabilmente portare a casa. Adesso, come ha dichiarato lo stesso Pioli, andiamo avanti e testa subito alla Juventus. 5
Emiliano D'Aniello
Una partita che la squadra di Pioli ha male interpretrato sin dalle prime battute, lasciando sovente spazio alle offensive della Lazio che davanti trovava facilmente spazio nelle ripartenze e grazie a due giocatori rapidi come Ciro Immobile e soprattutto Felipe Anderson, che si può definire il vero e proprio mattatore della partita.
Disattenta l'Inter in fase difensiva, soprattutto Miranda, protagonista in negativo della partita, e capace di reagire solo dopo il doppio svantaggio soprattutto grazie alla carica di energia positiva di Perisic, Brozovic e Kondogbia. Saranno proprio i due croati, dopo che anche la Lazio finisce in dieci per il doppio giallo al difensore Radu, a confezionare la rete dell'uno a due. Che poi sarà il risultato definitivo della partita, poiché a nulla serviranno i tentativi nell'assedio finale nerazzurro di pareggiare la partita.
Una sconfitta che in qualche modo ricorda quella al termine del doppio scontro nella semifinale di Coppa Italia contro la Juventus dello scorso anno, quando l'Inter, dopo aver perso tre a zero nella gara di andata, vinceva con lo stesso risultato nella gara di ritorno per poi perdere, probabilmente immeritatamente, ai calci di rigore. Questa volta, invece che in due partite, tutto si è concentrato nell'arco di novanta minuti.
Va dato merito alla squadra di avere reagito comunque in qualche modo al doppio svantaggio e contro una Lazio che sicuramente è scesa in campo a San Siro con un atteggiamento molto determinato e aggressivo.
Resta per quanto mi riguarda il rammarico di non aver passato il turno. Non cambio idea sul fatto che questa partita andava affrontata al massimo delle possibilità e credo che le intenzioni dell'allenatore fossero queste.
Faranno sicuramente discutere le scelte di Pioli per quello che riguarda il mancato turn-over a cinque giorni dalla importante partita di campionato contro la Juventus e costituiranno argomento di discussione da qui a domenica e (spero di no) forse anche dopo quello che sarà il risultato nel derby d'Italia.
Come ho scritto dopo la gara contro il Pescara, tuttavia, sto con l'allenatore.
Forse avrei cambiato proprio i due giocatori menzionati prima, preferendo dal primo minuto Medel e Eder, ma questo è solo un mio giudizio personale. È chiaramente troppo facile adesso, dopo il triplice fischio finale, dire quale scelta sarebbe stata giusta e quale no.
IL TABELLINO.
INTER (4-2-3-1): Handanovic; D'Ambrosio, Murillo, Miranda, Ansaldi (13' st Medel); Brozovic, Kondogbia; Candreva, Banega (1' st Joao Mario), Perisic; Palacio (1' st Icardi). A disposizione: Carrizo, Andreolli, Gagliardini, Biabiany, Santon, Eder, Nagatomo, Gabigol, Pinamonti. Allenatore: Pioli.
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Patric, De Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Biglia, Murgia (33' st Wallace); Felipe Anderson (29' st Milinkovic-Savic), Immobile, Lulic (30' st Lukaku). A disposizione: Strakosha, Vargic, Basta, Folorunsho, Bastos, Luis Alberto, Rossi, Djordjevic. Allenatore: Inzaghi.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.
MARCATORI: 20' pt Felipe Anderson (L), 11' st rig. Biglia (L), 39' st Brozovic.
NOTE: Espulsi: al 9' st Miranda (I) per fallo da ultimo uomo; al 31' Radu (L) per doppia ammonizione. Ammoniti: Brozovic (I), Patric (L), Parolo (L), Hoedt (L), D'Ambrosio (I), Lulic (L). Angoli: 12-4 per l'Inter. Recupero: pt 1', st 4'.
LA PARTITA.
LE SCELTE DI PIOLI. Spazio in primo luogo a quelle che sono state allora le scelte dell'allenatore. Stefano Pioli rispetto alla gara con il Pescara, cambia comunque praticamente ben cinque giocatori titolari. Giocano infatti Ansaldi e Murillo in difesa, rispettivamente squalificato e reduce da una influenza per quello che riguarda la gara contro il Pescara, invece che Nagatomo e Medel; Kondogbia prende il posto di Gagliardini a centrocampo; Banega quello di Joao Mario; Palacio parte titolare nel ruolo di centravanti al posto di Mauro Icardi.
Confermato tra i pali Handanovic invece che quello che ci si aspettava sarebbe stato il portiere di coppa, Carrizo, una scelta che credo tutti i tifosi abbiano condiviso al fischio d'inizio e che si è rivelata anche giusta per come Handa ha giocato la partita. Anche se i suoi interventi non sono bastati a far sì che l'Inter riuscisse a portare a casa la vittoria.
Confermato il sistema di gioco. Il 4-2-3-1. Praticamente gli interpreti, nonostante il cambio di cinque titolari rispetto alla partita contro il Pescara, si può dire che siano nella sostanza quelli che si possono considerare comunque dei titolari. Se escludiamo Palacio, terminale offensivo della squadra davanti al trio composto da Candreva, Banega e Perisic, e per l'occasione (come a Bologna) in campo con la fascia di capitano.
PRIMO TEMPO. La Lazio di Simone Inzaghi, reduce da una sconfitta casalinga contro il Chievo e annunciata a San Siro con un atteggiamento aggressivo (così come volevano le dichiarazioni dell'allenatore biancoceleste alla vigilia), risponde con un 4-3-3 atipico, dove l'esterno alto di sinistra, Lulic, gioca in verità più sulla linea di centrocampo e badando anche a raddoppiare su Candreva e limitare le discese di D'Ambrosio. A destra invece opera Felipe Anderson, che come detto sarà il grande protagonista della partita nel corso del primo tempo. Particolarmente prezioso, come sempre per quello che riguarda il gioco della Lazio, il ruolo di Parolo, centrocampista poco considerato in generale, ma sempre generoso e pericolosissimo negli inserimenti senza palla.
Le prime occasioni da goal paradossalmente capitano proprio all'Inter che, anche trovando pochi spazi nell'area di rigore, cerca tre volte la conclusione a rete, prima con un diagonale in corsa di Perisic lanciato in corsa sulla destra dell'area di rigore e successivamente con due conclusioni da fuori di Banega, di poco a lato, e di Kondogbia, che scheggia il palo alla sinistra di Marchetti.
Ma è la Lazio a leggere meglio la partita e a colpire pericolosamente sulle ripartenze e sfruttando qualche disattenzione e insicurezza della retroguardia nerazzurra, che è posizionata molto alta. Appena recuperato il pallone, la Lazio cerca subito il lancio lungo verso Immobile o - soprattutto - verso Felipe Anderson che va sempre all'uno contro uno contro Miranda e Ansaldi, che fanno molta fatica a contenerlo, nonostante anche il lodevole apporto di Perisic alla fase difensiva.
Il brasiliano è in serata di grazia ed è proprio lui al ventesimo a sfruttare (su cross di Lulic) un buco difensivo all'interno dell'area di rigore dell'Inter, anticipare Ansaldi e colpire di testa a rete e fare uno a zero.
Un goal che, va detto, in qualche modo era nell'aria per come la retroguardia nerazzurra sembrava farsi cogliere impreparata da queste ripartenze e un vantaggio che la Lazio giustifica poco dopo con un altro paio di nette occasioni da goal mancate clamorosamente. La prima capita a Immobile che calcia alle stelle a tu per tu con il portiere; la seconda a Felipe Anderson su assist di... Miranda e che viene fermato invece da un grandissimo intervento di Handanovic.
SECONDO TEMPO. Per il resto va detto che l'Inter appare incapace di rendersi pericolosa. L'asse di destra composto da Candreva e D'Ambrosio è praticamente blindato, mentre a sinistra Perisic ha poco sostegno da parte di Ansaldi. L'Inter cerca allora per lo più di attaccare per vie centrali o comunque lanciando lungo Palacio, ma l'argentino contro la coppia composta da de Vrij e Hoedt non la becca quasi mai. Troppo poco concreti i fraseggi ricercati da Brozovic e Kondogbia, mentre Banega è praticamente un fantasma. Discutibile l'arbitraggio di Guida che al termine del primo tempo giudica inesistenti due possibili calci di rigore per l'Inter e comunque non ammonisce Hoedt, protagonista di un intervento falloso da ultimo uomo al limite dell'area di rigore su Palacio e comunque sanzionato con un calcio di punizione a favore dei nerazzurri.
Ancora discutibile, peraltro, l'assegnazione del calcio di rigore alla Lazio dopo dieci minuti dall'inizio del secondo tempo (con Pioli che intanto inseriva in campo Icardi e Joao Mario per Palacio e un inconsistente Banega). Miranda nel caso secondo me sbaglia intervento su Immobile e nonostante avesse recuperato il vantaggio sull'attaccante della nazionale italiana, ma non commette successivamente fallo in area di rigore. Non la pensa così Guida comunque, che espelle Miranda e dà calcio di rigore alla Lazio. Inter in dieci. Dal dischetto va Biglia che fa due a zero.
Pioli non getta la spugna e opera il terzo cambio, mettendo dentro Medel e cambiando lo schieramento della squadra, che passa a un 3-4-1-1 con D'Ambrosio e Murillo nel ruolo di terzini e Candreva e Perisic che si sacrificano facendo sia la fase difensiva che quella d'attacco.
La reazione d'orgoglio della squadra non manca. L'Inter continua a essere in qualche maniera disordinata nel fraseggio. Joao Mario non entra mai in partita e Brozovic e Kondogbia sbagliano molto, anche se va sottolineato il loro atteggiamento, così come quello di Perisic, senza dubbio il migliore in campo tra le fila nerazzurre e che praticamente da solo cerca di ribaltare la situazione.
L'Inter va vicino al goal con un colpo di testa di Murillo e poi con Icardi, che gioca quarantacinque minuti molto generosi e che con una sua giocata costringe Radu all'intervento falloso e a prendere il secondo giallo e la conseguente espulsione.
Ottenuta la parità numerica, gli ultimi quindici minuti sono un vero e proprio assedio da parte dell'Inter, che a cinque minuti dalla fine trova anche la rete con un'azione cominciata da Candreva che dalla destra crossa per Perisic, che di testa serve Brozovic che, ancora di testa, colpisce a rete e fa uno a due.
Sarà questa tuttavia l'ultima occasione degna di nota di una partita a due facce e che la Lazio porta a casa per averla affrontata con una maggiore concentrazione e organizzazione tattica sin dalle prime battute e che l'Inter invece ha cominciato a giocare troppo tardi.
DOVE HA SBAGLIATO PIOLI. Se ha sbagliato.
Queste sono ovviamente delle mie considerazioni e che come tali, non essendo io un tecnico né addentro a tutte quelle che possono essere state le diverse motivazioni che abbiano portato l'allenatore a fare determinate scelte, lasciano il tempo che trovano.
Sicuramente ha sbagliato per quello che riguarda la scelta degli uomini da mandare in campo. In pratica quello che è stato l'undici titolare. Se la prestazione negativa di Miranda era difficilmente preventivabile, il brasiliano è apparso leggero sul piano della concentrazione più che indietro fisicamente (ma può anche questo essere un segno di stanchezza), è stata sicuramente infelice la scelta di puntare sull'asse centrale composto da Banega e Palacio, dove il primo si è rivelato praticamente assente dal gioco per tutti i primi quarantacinque minuti e il secondo ha faticato veramente tantissimo, senza tuttavia mai riuscire a beccare palla contro i due difensori centrali della Lazio.
Va detto altresì che proprio contro la Lazio, in dicembre e prima della sosta natalizia, l'Inter affrontava la stessa Lazio di Inzaghi giocando allora forse la migliore partita della stagione e con Banega che nell'occasione stravinceva lo scontro diretto su Biglia, rivelandosi al contempo preziosa arma tattica e anche uomo risolutore per le sorti dei nerazzurri.
Non è stato così questa volta. La Lazio ha bene interpretrato la partita e preso le debite contromosse arginando in pratica ognuna delle chiavi di gioco di Pioli, che si è fatto oggettivamente trovare impreparato a affrontare l'avversario anche da questo punto di vista e incapace anche di procedere a correzioni in corsa.
Neppure i cambi (forse è stato persino frettoloso in qualche modo il doppio cambio) sono serviti a cambiare l'inerzia di una gara che, cominciata male, è continuata peggio con il raddoppio di Biglia e l'espulsione di Miranda.
È stata una partita dove nonostante la reazione d'orgoglio dopo il due a zero degli avversari, bisogna dire che non abbia funzionato veramente nulla.
Veniamo al dunque. Come dobbiamo considerare questa sconfitta? Soprattutto, questa sconfitta è da imputare al mister per il mancato ricorso al turn-over?
Rispondo prima alla seconda domanda. Secondo me chiaramente no. Sono convinto che se Pioli abbia scelto Miranda, che poi sarebbe l'unico giocatore imputato di avere avuto un rendimento al di sotto della media per intensità e concentrazione (l'altro sarebbe Candreva, ma va detto che sul piano atletico l'ex Lazio è già da un po' al di sotto dei suoi standard), lo abbia fatto considerando che il brasiliano potesse dare il massimo. E lo stesso penso valga per tutti gli altri schierati in campo. Che poi la reazione nella seconda parte della ripresa, ha dimostrato che fisicamente la squadra aveva ancora delle energie da spendere. Quindi la verità è che è mancato l'approccio alla partita giusto o che comunque queste - le energie - sono state nel primo tempo spese male.
Aggiungo che rispetto alla gara di sabato, come detto, erano cambiati in partenza ben cinque giocatori. Discutibile forse la scelta di Palacio, ma non si è sempre considerato Banega se non alla pari di Joao Mario, comunque uno dei 'titolari' della squadra?
Mancano cinque giorni alla gara contro la Juventus allo Stadium (oggi quattro, nb) perché mai scegliere deliberatamente di fare turn-over e non giocarsela con quella che si reputava potesse essere la formazione migliore possibile per affrontare la Lazio? Paradossalmente sarebbe maggiormente criticabile secondo me, invero, l'esclusione di Mauro Icardi dal novero dell'undici titolare.
Sebbene il mio giudizio sulla partita e su Pioli in questo caso particolare sia negativo, non riesco a trovare causa specifiche nella sconfitta in questo aspetto della questione.
Senza volere ridurre in qualche modo la cosa, è stata una partita sbagliata e male interpretrata dall'allenatore e da alcuni dei giocatori mandati in campo. Probabilmente pesa anche la questione di avere affrontato più impegni ravvicinati, perché no, quindi il fatto che la squadra non si possa permettere neppure il 'surplus' di quattro partite in più di Coppa Italia tra gennaio e la fine della stagione, ma non riesco a dare adito dopo questa sconfitta a letture di tipo catastrofico per quello che riguarda il prosieguo della stagione né comunque diverse da quanto fatto precedentemente.
Pioli ha affrontato apparentemente questa partita come le altre, ma questa volta ha 'sbagliato'. Non significa che la squadra abbia mollato né che contro la Juventus a Torino dobbiamo aspettarci una squadra rinunciataria o traumatizzata dal primo stop dopo una lunga serie positiva. Non fasciamoci la testa prima del tempo e consapevoli che comunque ci aspetta un'altra partita molto difficile, ricordiamoci nel merito delle considerazioni affatto apocalittiche fatte nel post-partita contro il Pescara.
Non mi piace l'espressione 'incidente di percorso'. Penso che la partita potesse essere affrontata diversamente e avrei chiaramente voluto il passaggio del turno.
Non cambio tuttavia opinione generale sulla bontà del lavoro fatto da Pioli e la squadra e pure alla vigilia di una partita così difficile come il derby d'Italia. Una partita che si potrà anche perdere, ma che voglio credere che sarà affrontata con una determinazione e concentrazione diversa sin dal primo minuto e che vada come vada, questo stop abbia magari dato una qualche utile lezione per il prosieguo del campionato.
LE PAGELLE.
1. Handanovic.Giudizio sulla sua prestazione tutto sommato positivo. Anzi. Se la partita ha continuato a avere senso anche dopo il primo tempo e nonostante tutto anche dopo il raddoppio di Biglia su calcio di rigore, gran parte del merito è della sua parata su Felipe Anderson nel corso del primo tempo e con la Lazio già sul risultato di uno a zero e che ripaga la scelta di Pioli di affidargli il ruolo di titolare invece che Carrizo. Esentato secondo me da colpe particolari in occasione delle due reti della Lazio. 6.5
33. D'Ambrosio. Simone Inzaghi legge bene la partita e sul versante sinistro, in corrispondenza al binario costituito da D'Ambrosio e Candreva, oppone un terzino vero e proprio come Radu e una finta ala, cioè Lulic. Una scelta che paga, dato che in pratica Candreva non entrerà mai in partita e Danilo sarà invece costretto alla sola fase difensiva, dove comunque va detto che non soffre particolarmente il suo diretto avversario, più interessato alla fase di copertura che ad attaccare. 6
24. Murillo. Tutto sommato una buona partita. Appare in buone condizioni fisiche e nella pratica non gli si può imputare nessuna responsabilità né per quello che riguarda i due goal subiti, né le altre occasioni da goal capitate alla Lazio. Forse (dico forse) qui anzi ha sbagliato Pioli ad invertire i due centrali. Chissà che invece il colombiano non si sarebbe rivelato un avversario più difficile per Felipe Anderson di quanto lo è stato Miranda... 6.5
25. Miranda. Partita disastrosa. Forse la sua peggiore in assoluto in maglia nerazzurra o comunque in ballottaggio da questo punto di vista con quella contro la Fiorentina nel girone d'andata dello scorso campionato. Appare da subito in difficoltà contro Felipe Anderson che punta nell'uno contro uno alternativamente lui e Ansaldi e con Joao e l'argentino che non riescono mai a combinarsi come dovrebbero nel fermarlo. Dopo il vantaggio biancazzurro perde completamente la testa e prima praticamente serve una specie di assist al brasiliano (salvataggio miracoloso di Handanovic), poi nel secondo tempo è protagonista in negativo commettendo, secondo l'arbitro Guida, fallo da rigore su Immobile. Ribadisco che secondo me il fallo non c'era, ma il modo in cui il difensore affronta l'attaccante della nazionale è veramente pessimo e non degno di un giocatore del suo livello. 4
15. Ansaldi. Felipe Anderson è un brutto cliente e chiaramente il giocatore su cui la Lazio punta per scardinare la difesa nerazzurra. Il brasiliano è in una delle sue serate migliori e viene lanciato e cercato continuamente dai compagni, andando all'uno contro uno alternativamente con Miranda e l'argentino, mettendo in difficoltà entrambi. Su un cross di Lulic sarà proprio Ansaldi a chiudere in ritardo sul brasiliano, che di testa fa uno a zero. Cerca di riscattarsi pressando alto in fase offensiva, ma i ritardi in chiusura pesano come un macigno sulla sua valutazione. Già poco amato dai tifosi, per lui non tira una bella aria. 5
(13' s.t.) 17. Medel. Entra in campo dopo la seconda rete della Lazio e con Pioli che decide di cambiare lo schieramento della squadra e passare alla difesa a tre. Si posiziona nel ruolo di centrale di difesa, cercando da lì di fungere da perno difensivo e anche in qualche modo da guida in fase di impostazione. Missione compiuta a metà. 6
77. Brozovic. Sia lui che Kondogbia sbagliano tantissimo per quello che riguarda i fraseggi e nel cercare la combinazione nello stretto con i compagni. Nel primo tempo inoltre il croato, come in altre occasioni in cui la squadra va in confusione, si lascia in qualche modo prendere dal panico e perde letteralmente la bussola, risultando inconsistente in entrambe le fasi e correndo a vuoto. Si riprende solo nella seconda metà della ripresa, quando se non altro dimostra di volere dare fondo a tutte le sue energie (e che di energie, nonostante abbia corso tanto, ne ha ancora da spendere) e trova anche meritatamente il goal di testa su assist di Perisic. Sei e mezzo per il goal. 6.5
7. Kondogbia. Non è stata una prestazione indimenticabile. In parte messo in difficoltà da un giocatore mobile e bravo negli inserimenti come Parolo, in parte privo di punti di riferimento cui attaccarsi causa le prestazioni inconsistenti di Brozovic e di Joao Mario nel secondo tempo, praticamente nulla di Banega nel corso della prima frazione di gioco. Sbaglia molto, ma nel secondo tempo gli va dato merito di essere il primo con Perisic a rialzare la testa e di mostrare un atteggiamento pugnace che per quanto improduttivo ai fini del risultato, se non altro dimostra che mentalmente il ragazzo c'è. 6-
87. Candreva. Che non è in condizioni fisiche ottimali, lo avevano già annotato nel corso delle ultime prestazioni. Non è stato molto brillante, Antonio, nel corso di questo mese di gennaio per quello che riguarda il rendimento sul piano puramente atletico. Eppure era sempre riuscito in ogni modo grazie al suo carattere e la sua determinazione e esperienza, a risultare in qualche maniera decisivo per le sorti della squadra. Contro la sua ex squadra, la Lazio, invece è stato veramente bene imbrigliato e solo nel finale, quando l'espulsione di Radu gli ha aperto spazi, ha trovato una giocata positiva e che ha dato l'avvio all'azione del goal di Brozovic. Troppo poco per giudicare positivamente la sua prestazione. 5.5
19. Banega. Al solito, l'argentino non conosce la via di mezzo. Può tanto essere brillante quanto invece essere irritante oppure praticamente un fantasma. Un fantasma. Ecco. Nessuna definizione sarebbe migliore per quella che è stata la sua prestazione a San Siro ieri sera. Si distingue solo per la ricerca in un paio di occasioni del lancio lungo a cercare Palacio, ma sia lui che el trenza sono in una serata completamente da dimenticare. 5
(dal 1' s.t.) 6. Joao Mario. Subito in campo a inizio ripresa al posto di Banega, proprio in lui sono riposte gran parte delle speranze dei tifosi nerazzurri di recuperare la partita. Purtroppo non fa neanche in tempo ad 'acclimatarsi' che l'Inter prende la seconda rete e si ritrova in inferiorità numerica. Stretto nella morsa dei mediani biancocelesti, non trova mai spazi, né - va detto - se li va a cercare come ha fatto altre volte allargandosi a sinistra a seconda delle esigenze di gioco. Poco meglio di Banega, ma anche la sua prestazione è nel complesso insufficiente. 5
44. Perisic. Migliore in campo tra le fila dei nerazzurri e con Felipe Anderson, protagonista della partita con i due giocatori che in verità si troveranno diverse volte faccia a faccia e con il croato che si disimpegna quanto può anche in fase difensiva. Il suo rendimento cresce di molto nel corso della ripresa, proprio in corrispondenza a un calo del brasiliano (che verrà poi sostituito da Inzaghi) e anche quando l'Inter resta in dieci. Padrone assoluto della sua fascia, cerca con le sue offensive di creare spazi e più volte l'assist per i compagni di squadra, che però non sempre reagiscono in maniera brillante alle sue giocate. Riesce comunque a confezionare un assist per Brozovic quasi allo scadere del match. Avrebbe sicuramente meritato di più. 7
8. Palacio (c). Dispiace, ma la sua partita, nonostante la grande generosità al solito encomiabile e che sarebbe pure inutile continuare a riconoscergli (inutile mettere in discussione infatti le sue qualità umane), è stata assolutamente insufficiente. Purtroppo viene lasciato molto solo in attacco e la squadra lo cerca per lo più con il lancio lungo, ma davanti a sé ha due difensori molto forti fisicamente come De Vrij e Hoedt che non gli lasciano praticamente mai spazi. Pioli lo toglie alla fine del primo tempo per Icardi. Forse a posteriori sarebbe stato interessante e più produttivo vedere i due in campo contemporaneamente, ma non avremo mai la controprova in tal senso. 5
(dal 1' s.t.) 9. Icardi. Il suo impatto sulla gara è chiaramente positivo. L'argentino fa valere subito il suo peso specifico e la sua pericolosità in area di rigore, costringendo sia De Vrij che Hoedt a stare molto più accorti che nel corso del primo tempo e in generale la Lazio a giocare più 'bassa' per cercare di ridurre gli spazi a sua disposizione. Molto più nel vivo del gioco rispetto a Joao Mario, esce quando può dalla morsa dei centrali per provare a cercare il dialogo con i compagni. Manca purtroppo una facile conclusione a rete su cross di Perisic e una sua conclusione a rete non riesce a fare centro, ma la sua prestazione nel complesso è sicuramente positiva. 6+
All. Stefano Pioli. Chiaramente alcune scelte, come detto, sono facilmente giudicabili a posteriori, ma nel valutare la partita e nello specifico nel dare un voto all'allenatore, non possiamo non tenerne conto. Va detto infatti che questa volta il mister ci ha visto male sia per quello che riguarda le scelte dei calciatori mandati in campo (Miranda era quanto meno deconcentrato, Banega e Palacio non sono praticamente mai entrati in partita) che per quello che riguarda proprio l'interpretrazione della gara. Bene Simone Inzaghi gli riusciva a chiudere ogni sbocco per quello che riguarda il versante destro, costringendolo invece sulla sinistra alla difensiva per le offensive di Felipe Anderson. Perso ogni sbocco sulle fasce, data la scarsa vena di Banega e l'incapacità di Palacio di essere pericoloso, il primo tempo è stato praticamente regalato agli avversari. Sbaglia forse anche i cambi. Almeno quello di Joao Mario, che non entra in partita e dove forse avrebbe potuto essere più produttivo quello che proprio ieri avevo definito il 'dodicesimo' uomo (Eder) oppure anche lasciare in campo Palacio al campo di Icardi. Purtroppo in ogni caso qualunque scelta è apparsa troppo in ritardo. I due nuovi entrati non hanno fatto in tempo a entrare in partita che la Lazio si portava sul due a zero. Reazione d'orgoglio nel finale, ma è troppo poco per dare un voto positivo a questa squadra e all'allenatore e in una partita che affrontata diversamente, si sarebbe potuto probabilmente portare a casa. Adesso, come ha dichiarato lo stesso Pioli, andiamo avanti e testa subito alla Juventus. 5
Emiliano D'Aniello
Luciano, ti rispondo solo adesso e purtroppo dopo la sconfitta per quello che riguarda il mio 'ottimismo'. Diciamo che più che ottimista, cerco di considerare quello che è lo stato delle cose e di guardare positivamente alle cose almeno prima che le cose negative si verifichino nel concreto.
RispondiEliminaNon posso chiaramente intendere questa sconfitta come un segnale negativo tout-court per quello che riguarda il prosieguo della nostra stagione. Devo PER FORZA, coerentemente con quanto espresso precedentemente, considerare che abbiamo affrontato anche questa in partenza come le altre, ma che poi sul campo (e nella lettura della partita fatta precedentemente e la preparazione) abbiamo sbagliato.
È chiaro che la cosa si potrebbe ripetere. DOmenica giochiamo con la Juventus. Possiamo teoricamente perdere di nuovo. Sarebbe deleterio ovviamente per la squadra in una simile eventualità ragionare in termini di crisi. COsì come intendere questo 'stop' come la fine di un percorso positivo fatto finora.
L'obiettivo terzo posto finale (adesso l'unico rimasto) era e resta difficile prima e dopo questa partita e lo sarà anche dopo la partita di Torino a prescindere dal risultato. Certo. Vincere sarebbe una prova di forza importante della squadra e una vera e propria botta di adrenalina, ma se perdiamo non me la sentirei di lasciarmi cadere le braccia sin da ora e con ancora tre-quattro mesi di campionato da giocare.
Non è una risposta ad Emiliano, ma una considerazione. Avevo scritto dopo Inter Pescara: non è un'Intercambiabile.
RispondiEliminaNon è colpa di nessuno se Palcio non è Icardi, se banega non è Joao (almeno, il miglior Joaao e se né naga né ansaldi sono il terzino che ci manca.
Quanto a Miranda, nessuno poteva prevedere un disastrosimile, anche se da un po' di tempo mi sembrava di capire che contro avversari veloci e potenti, sopratutto in campo aperto incontrasse difficoltà
Sui voti, io sono stao un po' più estremo, nel bene e nel male, ma mi sembra che la valutazione sostanziale sia simile
E ho dimenticato: se Kondo non è Gaglia
RispondiEliminaNon imputo a Pioli errori nella scelta degli uomini. Sono questi. Se hai Banega non puoi non farlo giocare neppure in Coppa Italia...
RispondiEliminaAl massimo, ma a posteriori, avrei messo Eder al posto di banega, molto più rapido avrebbe potuto aggredire Biglia, non farlo giocare e forse creare più pericoli, oltre a tornare centralmente.
Forse.
Poi, ma questa è una scelta con una componente affettiva, come prima punta al posto di palacio avrei messo Pinamonti.
Ma ripeto nessuna critica per le scelte a Pioli, incolpevole anche per il "tradimento" imprevedibile di Miranda.
Mi piacerebbe tornare su Miranda e Banega, ma lo farò solo dopo una loro grnade prestazione.
Quello che se mai impito a Pioli è stato l'approccio...olandese alla partita.
Si dice che Inzaghi l'abbia preparata bene. Ha fatto quello che chiunque avrebbe fatto.
Prevedibile che l'Inter attaccasse, quindi difesa folta giocatori con gran corsa (li aveva, non li ha inventati) pronti a ripartire, Punte velocissime in grado di mettere in difficoltà i nostri difensori e soprattutto Anderson messo dalla parte di Ansaldi sapendo che lo avrebbe ridicolizzato.
Tutto questo si sapeva e quindi secondo me (noto italianista e sostenitore dell'anticalcio) poteva essere opportuno tenere la squadra corta ma difendeno più bassi, sempre con 8-9 uomini e cercare di ripartire noi in contropiede. Avremmo sprecato meno energie e se anche loro fossero stati dietro, avremmo potutto rischiare nell'ultima mezz'ora o mal che vada, andare ai rigori.
Da sempre dico che siamo inferiori alle prime tre e più o meno paricome rosa a qualche altra come la Lazio e non ho cambiato idea. Come somma di individualità siamo superiori alla Lazio, ma come omogeneità e assortimento siamo ancora dietro.
detto questo, lottiamo e crediamo al terzo posto. nel calcio la determinazione e l'intelligenza a volte fanno i miracoli-
Non so se lp'avevo scritto ma prima di inter Pescara avevo pensato: sarei flice se la sera di juve Inter la classifica fosse identica ad oggi.
Bene, se anche perdessimo e qualche alrtra però perdesse punti, sarebbe addirittura migliore.
Avanti senza timore e con ferma determinazione, anche se dovessimo perdere a Torino! Non si molla di un centimetro
Conierei un nuovo slogan: il pessimismo della ragione ma anche la ferocia della volontà e della determinazione
Hai ragione secondo me Luciano sulla scarsa intercambiabilità dei giocatori. Quindi da qui a fine stagione avanti con i titolari, cambi ridotti al minimo, solo per estrema necessità. Rispetto a Napoli e Roma abbiamo sicuramente almeno 4 partite in meno da giocare. Quindi caccia al terzo/secondo posto. Poi come va, va.
RispondiEliminaMah...partita strana. A mio parere approccio ottimo e primi 20 minuti buonissimi dell'Inter (dovevamo segnare - putroppo Palacio non l'hai vista come prevedibile) - subito il gol ci siamo molto disuniti e potevamo prenderne 3.
RispondiEliminaPoi in 10 inter generosissima e credo meritassimo il pari.
Il rigore per loro ci sta ma ho grossi dubbi sul rosso diretto.
Ansaldi e Miranda molto male purtroppo; così come Joao Mario e banega.
Perisic secondo tempo pazzesco; non male kondo a mio parere.
La senszazione generale è stata quella di una squadra con meno equilibrio rispetto alle ultime prestazioni, in particolare dopo il gol preso.
Non avere un vice Icardi è rischiosissimo - non abbiamo alternative
Da tifosi siamo i primi a sperare che la squadra rimanga sul pezzo dopo un passo falso, ma vedo che siamo i primi a deprimerci e a scrivere assurdità sul valore assoluto della squadra.
RispondiEliminaTralasciando i deliri di sergio (lazio rosa migliore dell'inter) che evidentemente non vedeva l'ora dopo tante vittorie di buttare un pò di veleno e magari era preoccupato per la sua juve nel match di domenica, vedo un pessimismo generale come se non avessimo inanellato una serie importante di vittorie convincendo anche dal punto di vista della tenuta e del gioco.
Ieri è stata una partita che è girato sul gol "casuale" di Felipe Anderson, che si è inventato una torsione da un innocuo cross di Lulic dalla sinistra su un'azione che non aveva nessuna inerzia di pericolosità.
Prima avevamo tenuto bene il campo, avuto due occasioni da rete (Perisic e palo di Kondogbia) e concesso zero ai laziali.
Dopo abbiamo avuto un quarto d'ora di sbandamento principalmente in due azioni dove Miranda passa la palla a Immobile e un'altra azione dove eravamo disposti malissimo in campo lasciando una prateria a Felipe Anderson.
Dopo ci siamo ricompattati e non ricordo grandi pericoli, salvo un colpo di testa respinto male da Handa e conseguente occasione di Parolo, fino all'espulsione di Miranda, dove sicuramente il brasiliano ha sbagliato facendosi superare da Immobile, che poi simula e prende un rigore e rosso.
La squadra ha reagito anche in 10 contro 11 ed ha schiacciato la Lazio per il rimanente tempo dietro creando anche occasioni da rete, affidandosi alla verve di Perisic, veramente incontenibile.
Ansaldi è un buon giocatore tecnicamente ma ieri veramente inspiegabile la sua incapacità di capire come difendere su Felipe Anderson, io fossi stato Pioli avrei invertito i terzini, continuava a lasciare campo non capendo che doveva partire lui 5 metri dietro Anderson per poterlo contenere e non dargli la profondità di corsa.
Banega ieri molto negativo ma il giocatore ha tanta qualità che può tornare utile, deve solo ritrovare se stesso (che non è poco).
Lo seguivo spesso al Siviglia ed era un altro giocatore, la vera anima di una squadra che ha vinto due Europa League. Purtroppo è umorale e si vede che gioca senza fiducia, con la paura nel piede e nella testa.
Però discutere il valore assoluto di Banega è ridicolo.
Abbiamo una rosa di altissima qualità, a livello di Roma e Napoli, che a differenza nostra hanno una maggior continuità tecnica.
Se dovessimo perdere a casa di sergio niente drammi, il campionato riparte ed abbiamo Roma e Napoli a San Siro.
FORZA INTER!
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EliminaIn fondo la verità - secondo me - sta nel mezzo tra quello che dice Luciano e le osservazioni del Capitano. Anzi, sono convinto che discutendone, ci ritroveremmo tutti e tre fondamentalmente d'accordo sull'analisi della partita, della rosa a disposizione del mister e per quello che riguarda gli obiettivi stagionali.
RispondiEliminaNon definisco il goal di Anderson come casuale perché era chiaro che la Lazio mirava a sfondare da quella parte e il giocatore era chiaramente quello da tenere maggiormente d'occhio. Anche se il goal arriva in effetti non esattamente da una ripartenza (come però succede nel caso del raddoppio, l'azione da cui deriva il calcio di rigore nasce da una palla persa al limite dell'area avversaria).
L'approccio alla partita è stato sicuramente sbagliato così come, è vero che Inzaghi non è stato un genio, ma ha saputo cogliere Pioli impreparato a modificare l'atteggiamento della squadra dopo avere considerato le contromosse dell'avversario.
Per quello che riguarda la rosa, mi sembra che si discuta ora per lo più su Banega (degli altri ho più o meno detto all'interno del post). È un giocatore incostante per definizione. Difficile da inquadrare e che ha una collocazione tattica unica (trequartista) che comunque interpreta in un modo suo particolare e che non è sempre produttivo. E che quando non è produttivo rischia di essere dannoso per l'intera squadra... O comunque significa giocare con un uomo in meno.
Chiaramente sono tutte cose che sappiamo bene e sapevamo già prima della partita di ieri e che sono e restano valide dopo nove vittorie consecutive, dopo la sconfitta di coppa e resteranno valide a prescindere dal risultato di Torino. Dove comunque andremo per vincere, consapevoli dei nostri limiti, ma anche di quanto di buono abbiamo fatto. Non è una partita decisiva. Ma può essere molto importante vincere ovviamente.
RispondiEliminaConcordo totalmente con capt. Cambiasso ; tra l'altro buono l'approccio alla partita (meglio che nella partita di campionato ). Certamente Miranda ed Ansaldi hanno fatto male, ma la difesa ha sofferto anche per la mancanza di equilibrio tattico e filtro a centrocampo e per lo scarso peso fisico di Palacio.Tutto si può dire , ma non che Pioli abbia sottovalutato l'avversario; giusto dare un'occasione a Banega, forse ci stava un turno di riposo a Candreva e Miranda, ma questo è' il senno del poi.
RispondiElimina... ma Pioli l'occasione a Banega (e/o Palacio) avrebbe dovuta dargliela sabato sera contro il derelitto pescara, riservando la migliore formazione contro la lazio ....per l'ennesima volta siamo riusciti a far sembrare un fenomeno Felipe Anderson (che è si forte, ma contro di noi sembra inarrestabile...vedi primo tempo della partita di campionato e le precedenti partite)...di sicuro non ha sottovalutato la lazio, ma di sicuro tre gg prima aveva fatto scelte condizionanti lo schieramento per la partita di ieri sera....
EliminaPerò avevamo detto che la gara col Pescara era assolutamente da vincere, no? Non te lo dico in maniera provocatoria. Diciamo che sì, forse Banega e Palacio potevano giocare col Pescara che sulla carta era più abbordabile, ma e se poi fosse andata male contro gli abruzzesi? Oggi saremmo veramente in ambasce e molti di più che per l'eliminazione dalla coppa probabilmente...
Elimina....ok, qualificazione buttata nel cesso....sabato... ci resta solo il campionato....Pioli scelga i titolari (per conto mio 10/11 definiti, con un solo buco in basso a sx) e giochino - in partenza - quelli, salvo infortuni e/o squalifiche.... #avanti
RispondiEliminaMi spiace, ma ho visto una partita diversa da quella di Cambiasso e Marco Sibe. Probabilmente sbaglio io, ma resto della mia idea.
RispondiEliminaresto della miaidea anche sulla rosa: inferiore alle prime 3, può lottare con successo rispetto alle altre perché ha qualche individualità migliore, ma anche qualche punto debole maggiore 8considerando i 15-16
Chiedo scusa a tutti per il post di risposta a capt.cambiasso,vorrei solo che lo leggesse poi potete eliminarlo, dopo anni di sopportazione alle sue provocazioni non ho retto più e ho perso la calma. Il che va contro il mio modo di essere, mi rendo conto di quanto sia inaccettabile per cui eviterò una volta per tutte di commentare. Al furbone gli chiedo solo questo: ma secondo te, un bugiardo antisociale si smaschera solo quando deve "delirare" sulle sconfitte sconfitte oppure quando può anche smorzare gli entusiasmi? Perché se fossi lucido capiresti bene che non ci sarebbe distinzione alcuna. Evidentemente non ti sei mai trovato a contatto con personalità provocatorie: quelle, in questo mondo, non perdono occasioni di rompere le scatole, ti spingerebbero sistematicamente per non farti godere nessuna vittoria. E poi un'altra dritta maestro, i tifosi viscerali osservali un Po di più, perché oltre ad essere istintivi possono essere superstiziosi ed amplificare i giudizi, A CALDO. Detto questo mi scuso ancora per l'o.t. con tutti, ma preferisco tirarmi fuori e rispondere una volta per tutti a combiasso
RispondiEliminaCiao sergio,
Eliminasinceramente non volevo nè offenderti nè provocarti.
Ho accettato il fatto che sei juventino e sinceramente quando parli di calcio mi piace anche leggerti perchè si vede che ne capisci.
Sulla psicologia dei "troll" potrei scrivere libri, e ne esistono svariate qualità, quindi per favore non offendere la mia intelligenza.
A me farebbe piacere se continuassi a scrivere qua, pur esaltando ogni tanto i Romagna, i Kean, i Rugani, persino i Sturaro.
Però almeno abbi rispetto dei giocatori dell'Inter e limitiamoci a parlare nell'ambito delle situazioni calcistiche senza provocare dopo le sconfitte. Dire che la Lazio ha una rosa superiore all'Inter non sta nè in cielo nè in terra neanche per il più negativo degli interisti... Trattasi di mera provocazione.
Detto questo ti chiedo scusa se ti sei sentito offeso o dileggiato dai miei interventi, non era mia intenzione.
Per me la parentesi possiamo chiuderla qui, non voglio annoiare gli altri utenti del forum.
Vi invito se possibile a trovare un compromesso. Nel senso che pure non condividendo gli stessi punti di vista, possiate confrontarvi senza alzare troppo i toni. Sono sicuro che la cosa sia possibile. Scusatemi se intervengo, lo faccio chiaramente nell'interesse vostro e di tutti gli altri amici del blog.
EliminaNon offendo la tua intelligenza capt.cambiasso direi piuttosto che ti senti molto sicuro di te. Mi sono permesso di mettere in dubbio la tua lettura psicologica dei "troll" per un semplice motivo: in qualità di psicologo ed educatore. Anche se ciò può sembrare strano ti assicuro che senza conoscere le motivazioni legate a certe affermazioni, lo stesso concetto (o la stessa affermazione )in due circostanze diverse hanno significati diversi. Ho reagito in questo modo perché come sai, oltre a cercare un dialogo, ti ho fornito diversi strumenti per verificare l'attendibilità della mie affermazioni (tifo e altro), sia diretti che indiretti. Purtroppo (presumendo che tu sia di milano) non vivo più a Milano altrimenti senza tutte queste polemiche avrei preso un caffe volentieri: detesto avere pregiudizi per qualsiasi cosa figurati le certezze virtuali degli altri sul mio conto. Non si tratta di offendere la tua intelligenza ribadisco, si tratta di mettere alla prova le proprie impressioni: da popperiano convinto sono sicuro che l'unico modo per avvicinarsi alla realtà presunta di un'ipotesi o idea sia provare a controllare la realtà del suo contrario! Ho una psicologia particolare e lo ammetto ma forse una qualità ne la riconosco: non riconoscere alcuna verità come definitiva. So bene che le persone hanno bisogno di certezze per dare ordine al caos ma gli schemi che utilizzano per farlo, diventati sistematici, possono essere rigidi. L'unica cosa che ti chiedo, visto che ti considero piuttosto istruito, è di considerare il beneficio del dubbio. Detto in modo diverso, non ho mai voluto avvelenare, semmai lo scopo di alcune provocazioni era di tirare fuori opinioni tecniche opposte. Ad es. Se considero kean fenomenale fisicamente tecnicamente e nella lettura delle giocate mi aspetto qualcuno che approfondisca o smentisca con cognizione di causa. Anzi, a dirla tutta, la critica costruttiva di qualcuno al mio intervento non solo migliora la mia visione ma neutralizza anche un eventuale timore, soprattutto se si tratta di giocatori della Juventus. Per finire al tema del post, io credo che la Lazio ha due esterni offensivi come Keita e f.Anderson superiori ai nostri perisic e candreva nell'uno contro uno: il F.A. di ieri rientra e copre pure per cui anche come apporto quantitativo sembra ora superiore ai nostri, e come cambio di passo non è inferiore a perisic. Lulic e radu secondo me sono superiori ai nostri esterni bassi, sia in spinta (lulic) che in copertura (lulic e radu). Inoltre ritengo che de vrij sia un centrale completo, ai livelli di manolas in grado di aiutare il proprio compagno di reparto a rendere al meglio. Noi abbiamo un centrocampo superiore e una punta come icardi. Detta in questo modo penso siamo in equilibrio come fattori di forza ma l'organizzazione tattica dei laziali ieri ha spezzato una freccia al loro favore. Inoltre sul 2-1 non hanno più subito occasioni clamorose. Senza entrare nei dettagli io qualche dubbio lo possiedo: sono il primo a considerare poi la presenza di gaglia in grado di poter dare più sostanza. Detto questo possiamo terminare la polemica : ripeto puoi contattarmi in qualsiasi modo, se davvero vuoi darmi credibilità. Ad ogni modo grazie per la risposta !
EliminaGrandissimo Icardi, non solo sul campo. ha capito tutto.
RispondiElimina"Noi purtroppo andando sempre avanti a cercare gol concediamo un po' dietro, e loro sono bravi a ripartire. Questa cosa ci ha penalizzato".
Leggo che si insiste sul problema turnover, in realtà i peggiori sono stati Ansaldi e Miranda. Due titolari.
RispondiEliminaSinceramente Ansaldi è un pessimo giocatore, commette errori sin dalla prima partita ma gode di bonus che gente come Dodo o JJ non ha mai avuto.
Non abbiamo terzini migliori ma lui non solo non fa la differenza in positivo, è causa di svariati goal subiti e se Miranda é andato over ieri sera lo dobbiamo anche ai 40 metri a campo scoperto omaggio del terzino argentino. Mica son tutti Perisic.
Leggo che si insiste sul problema turnover, in realtà i peggiori sono stati Ansaldi e Miranda. Due titolari.
RispondiEliminaSinceramente Ansaldi è un pessimo giocatore, commette errori sin dalla prima partita ma gode di bonus che gente come Dodo o JJ non ha mai avuto.
Non abbiamo terzini migliori ma lui non solo non fa la differenza in positivo, è causa di svariati goal subiti e se Miranda é andato over ieri sera lo dobbiamo anche ai 40 metri a campo scoperto omaggio del terzino argentino. Mica son tutti Perisic.
Condivido... La solidità difensiva sulla sx con il solo perisic è stata maggiore che con ansaldi e perisic
RispondiEliminaBisogna anche analizzare il contesto però. Ansaldi lascia il campo sul due a zero per la Lazio. Biancocelesti che arretrando il baricentro, Inter che aumenta i ritmi di gioco. Dopo poco Felipe Anderson (che nel secondo tempo ha oggettivamente fatto poco o niente) lascia il campo. A quel punto la Lazio si difende solo.
RispondiEliminaCiò non toglie ovviamente Ansaldi non abbia fatto una buona partita. Nèmé merito a Perisic che in fase difensiva ha dato una mano anche nei primi quarantacinque.
Luciano aspetto il tuo post sul top player per dare a tutti una ventata di ottimismo per i tempi che verranno. :)
RispondiEliminaGrazie Emiliano e scusami per il tono
RispondiEliminaVa bene Sergio. Non ti preoccupare. Può capitare di perdere le staffe. Spero che la cosa appartenga al 'passato' sia per te che per Capitan Cambiasso.
EliminaCome vedete, pure senza essere d'accordo, ci si può comunque confrontare liberamente. Che non si abbia tutti le stesse idee o lo stesso punto di vista del resto è inevitabile. Però che senso avrebbe scontrarsi in maniera violenta... Priverebbe di ogni senso la propria partecipazione a questo blog o comunque a qualsiasi forum di discussione non solo calcistica.
Sono assolutamente d'accordo con te Emiliano. Quando il non risolto resta in superficie per anni prima o poi si rischia di affrontarlo con troppa intensità. Riguardo all'analisi dei giocatori a noi funzionali per caratteristiche, fra de vrij e manolas voi chi prendereste? E tra Felipe Anderson e bernardeschi? Il greco dietro offre più garanzie in termini di infortuni ma l'olandese secondo me, a parità di marcatura e colpi di testa, ha piedi migliori. Io prenderei il greco per una questione di resistenza, mentre in avanti un giocatore dalle caratteristiche di Felipe Anderson ci serve di più di un bernardeschi secondo me, almeno sul piano del ritmo e dell'intensità ci sono ancora differenze fra i giocatori. Per personalità nessuno dei due ha la grinta di Berardi ma il Felipe di ieri è utilissimo anche in fase di ripiego. Contro di noisi sfoga sempre....la doppietta di due anni fa non si dimentica, pare che sia un po più continuo. Chissà. Inoltre come alternativa ai titolari il prossimo anno prenderei il 31 enne lulic, secondo me aiuterebbe molto anche a dare equilibrio in copertura oltre che in fase di transizione. Sia chiaro dovrebbe alternarsi con un altro titolare valido
EliminaHo qualche perplessità su Felipe Anderson. Non sul talento in assoluto, che già gli riconoscevo prima ancora del suo approdo alla Lazio e nel nostro campionato e nonostante le difficoltà iniziali, ma perché in generale effettivamente preferirei puntare su un giocatore con quelle caratteristiche solo ove si trattasse di un campione assoluto oppure di un giovane, come potrebbe essere Barbosa (anche se Barbosa dovrebbe essere più punta e meno fantasista diciamo). In alternativa ammetto di essere più votato a scegliere un giocatore che punti maggiormente sul fisico e sulla costanza. Forse è una 'deformazione professionale' tuttavia, dovuta al fatto che negliultimi anni siamo stati molto instabili e mi sembra sempre che siamo in fase di costruzione. Che mancano delle certezze e allora preferisco puntare su questo tipo di soluzioni invece che su quella che potrebbe essere la ciliegina sulla torta diciamo.
EliminaI due difensori mi piacciono molto entrambi. Penso che vada fatta una valutazione su chi meglio si combini con... Murillo e Medel. Supponendo che il nuovo arrivato dovrebbe prendere nel tempo il posto di Miranda e confidando in una crescita del colombiano. In questo senso, non so, forse meglio de Vrij? Anche se l'esplosività di Manolas mi piace moltissimo.
fatto, Emiliano
RispondiEliminaQuando si vuole fare il "giochetto" della comparazione delle rose,bisogna però anche tenere presente che ,ad esempio, la Lazio ha un'ossatura base collaudata da qualche anno e quindi possiede una solidità che è difficile avere con una squadra in costruzione come la nostra e che ,tra l'altro, ha avuto un inizio di stagione difficilissimo per i motivi che conosciamo. Poi naturalmente ognuno ha la propria visione ed il calcio è bello anche per quello; personalmente mi piace guardare oltre al risultato nudo e crudo.
RispondiEliminaQuesto è assolutamente vero. La valutazione infatti va fatta alla partita di ieri e il dubbio resta aperto proprio in virtù di quello che dici. Credo che al ritorno di campionato in casa loro ne sapremo di più. E sicuramente un indice significativo sarà costituito dalla posizione di classifica finale.
EliminaVa fatta anche al 3-0 per noi in campionato
EliminaSicuramente. Attenuanti nelle singole partite possono esserci da ambo le partite ma la la classifica finale unita all'esito di tutti e tre gli scontri rappresenta un indice di valutazione più completo credo, dove le singole assenze non influiscono
EliminaSicuramente
EliminaIeri, molto deluso per l'eliminazione, mi sono dimenticato di segnalare un fatto per me grave.Dal settore primo anello blu ad ogni rinvio della Lazio partiva lo stupido grido "m..da", vanto dello stadio dei ladri retrocessi. Spero di non sentirlo mai più !
RispondiEliminaCerti tifosi dell'Inter sono impagabili, secondo alcuni con l'eliminazione di ieri Pioli si sarebbe giocato il rinnovo.
Ma il vero quesito per me è se non si ottiene il terzo posto Pioli merita una conferma ?
Devo dire che quel grido sui calci di rinvio (si sentiva benissimo anche in tv) è una costante anche qui al San Paolo sin da quando ero bambino tipo venti anni fa. Chiaramente non è una cosa molto 'simpatica'. Ancora meno lo sarebbero i presunti 'bu' razzisti nei confronti di Lukaku (se veri) cui avrebbero accennato ieri i cronisti della partita sulla Rai. Ma questi ammetto di non averli sentiti (non perché io sia 'omertoso', non li ho sentiti davvero) quindi non posso confermare.
EliminaNel merito devo dire che in ogni caso purtroppo 'tifosi' di un certo tipo sono diffusi un po' dappertutto. Le virgolette sono d'obbligo perché questo tipo di atteggiamenti non hanno nulla a che fare con il gioco del calcio e lo sport.
Intervistato dal sito TuttoB.com, l'allenatore della Primavera dell'Inter Stefano Vecchi sottolinea i benefici per i giovani calciatori di un'esperienza nei campionati di B e Lega Pro, portando gli esempi diretti di Loris Zonta e Rey Manaj, recentemente passati al Pisa: "Zonta è cresciuto nel nostro settore giovanile ed ha offerto prestazioni importanti lo scorso anno, ricordo che mister Roberto Mancini lo aveva portato spesso in panchina. E’ un ragazzo con grande voglia ed un gran lavoratore, ha la possibilità secondo me di poter far bene. Per il suo ruolo deve ancora crescere dal punto di vista fisico e dinamico, ma in generale è un calciatore di grande resistenza e forza. L’impatto con la Serie B non sarà scontato, ma conoscendolo penso che lui saprà imporsi. Manaj è invece più pronto rispetto a Zonta perché ha già avuto modo di misurarsi coi “grandi”. Nella scorsa stagione in prima squadra ha giocato diverse partite oltre ad alternarsi ogni tanto con noi. E’ più maturo rispetto agli altri ragazzi della sua età ovviamente con tanti pregi e difetti. La sua esperienza in Serie A anche con il Pescara gli è stata sicuramente utile al di là dei risultati".
RispondiEliminaQuesta formula potrebbe essere impiegata in futuro per Axel Bakayoko e Andrea Pinamonti? "Credo che Pinamonti sia un profilo già da prima squadra dell'Inter sebbene sia ancora molto giovane, penso che per lui la prossima annata sarà importante ma non sarà facile perché ovviamente deve ancora crescere. In B Bakayoko potrebbe far bene così come altri nostri giovani, penso ad esempio a Rivas, Auwa, Gravillon, Carraro, ragazzi che devono dimostrare in questo finale di Campionato Primavera di avere qualcosa in più e le grandi potenzialità per poter affrontare la Serie B. Ovviamente non tutti potranno giocare subito, perché penso che ci voglia un periodo di “rodaggio”, passato il quale sono convinto che sapranno imporsi".
Mi sembrano dichiarazioni significative sia su Zonta che per il futuro prossimo dei nostri ragazzi della primavera. Grazie per averla riportata. Mi fido di Vecchi francamente, penso che sicuramente ogni tipo di operazione in tal senso abbia il suo consenso... Evidentemente il ciclo di Zonta con la primavera era finito, vediamo come se la caverà a Pisa. Immagino ci metterà un po' di tempo a uscire fuori, ma il prestito è di un anno e mezzo quindi diciamo che ha tutto il tempo per ambientarsi e far vedere le proprie qualità e il proprio impegno.
EliminaOvviamente mi piacerebbe avere un parere di Luciano anche sugli altri ragazzi. Anche se magari vale bene la pena di aspettare la fine della stagione prima di 'tirare le somme'.
EliminaIo non guardo affatto i risultati che per altro nel calcio sono tutto.non guardo ai singoli risultati, altrimenti 1-2 e 3-0 dovrei dire che surclassiamo la Lazio
RispondiEliminaIo guardo alle rose e sono convintissimo che la nostra abbia punte più elevate, la loro sia più omogenea e dunque può arrivare prima l'una o l'altra.
Poi non ho fatto u discorso sul motivo per cui loro sonopiù equilibrati e omogenei, mi sono limitato a fare una considerazione sull'oggi, che a me sembra evidente, ma so benissmo che potrebbe anche essere il contrario.
Su Pioli: questa storia he se non arriva terzo lo licenziamo mi fa sorridere (e sono benevolo). Se arriva terzo a un punto dopo un bellissimo campionato, che differenza c'è dall'arrivare terzo davvero in termii di rendimento?
Spero proprio che i cinesi o chi per essi sappiano valutare il lavoro svolto.Quando un mister (Pioli o un altro) avrà una squadra competittiva al massimo, sarà giusto chiedergli i risultati
se arriva quarto a un punto
RispondiEliminaQuindi quali sono i parametri per valutare Pioli ? Un bellissimo campionato da che cosa è determinato ? Dal bel gioco ? Dalla crescita di alcuni giocatori ? Dal lancio di giovani ? Arrivare quinti a due punti dal terzo posto come deve essere valutato ? Siamo d'accordo che i risultati sono tutto e credo che il risultato chiesto sia il terzo posto, poi mi sbaglierò e ci sono altri parametri che Sunig ha per valutare Pioli....
RispondiEliminaLuciano, ho ricevuto il post. Sarà online domattina.
RispondiEliminaPer ovvie ragioni non posso che apprezzare comunque. Ovviamente ho grande simpatia per i miei concittadini che indossano i colori del cielo e della notte. Anche per questo mi ergo sovente a paladino di Danilo D'Ambrosio probabilmente (ragazzo che merita in ogni caso).
EliminaDel resto ne parleremo dopo la pubblicazione del post. Senza svelarne i contenuti prima del tempo.
ribadisco.......se non battevamo gli abruzzesi con quella squadra, come potevamo pensare di battere la lazio che (in campionato) ha fatto il quadruplo dei punti in più? E' una battuta, ovvio....il nostro allenatore era chiamato a fare delle scelte ....stiamo solo dicendo che le ha toppate (perché poi JM e Icardi li ha messi al 46°...)...la partita più impegnativa era contro la lazio (anche perché nessuno poteva aver dimenticato ce nel p.t. dell'andata n campionato ci aveva messo in grossa difficoltà) che non è stata affrontata con la formazione più collaudata e migliore... #avanti
RispondiEliminaLe tue considerazioni, Lou, ci stanno tutte. Solo che come sempre non avremo la controprova. Nel senso che magari con Banega e Palacio col Pescara magari non si vinceva. Lo so che sono sembrati veramente poca roba, ma come possiamo dire che in questo caso avremmo vinto la partita?
EliminaSai però che cosa ti dico, fornisco una ulteriore visione delle cose e che ho accennato anche nel post, cioè che magari io avrei schierato Icardi dal primo minuto sia col Pescara che con la Lazio... Penso che i novanta minuti Maurito se li sarebbe potuti giocare e che li avrebbe giocati con la giusta carica e determinazione. Poi magari avremmo perso lo stesso, eh, questo ovviamente è solo un mio pensiero ovviamente.
Non pensare in ogni caso che io non sia dispiaciuto per l'eliminazione. Al contrario. Io sono uno di quelli che vorrebbero la propria squadra giocare al massimo ogni partita e ogni competizione (trovo orribile l'atteggiamento di molti, ma anche della nostra squadra questa stagione, per quello che riguarda l'Europa League...) quindi... Che dire. Incasso la sconfitta e sicuramente ho rimarcato le colpe di Pioli. Però penso che col Pescara non abbia sbagliato. Quella partita andava vinta comunque a tutti i costi.
....guarda, alla fine questa eliminazione potrebbe essere salutare: una partita a settimana, mentre quella importante con la roma la giocheremo in casa, con loro reduci dal doppio impegno col Villareal e prima del derby di coppa (do' x scontata la loro vittoria sul cesena)con la lazio....ma, caro Pioli, d'ora in poi i titolari (a sx in basso giochi pure lui...) in campo dall'inizio .... abbiamo un solo obbiettivo e ce la dobbiamo gicare al meglio
EliminaSicuramente avremo due partite impegnative in meno da giocare a differenza delle nostre concorrenti. Chiaramente definirla 'salutare' un po' fa storcere il naso, trattandosi dell'eliminazione da una competizione, però sicuramente non dici una sciocchezza. Giusto voltare pagina e pensare a quello che è l'ultimo obiettivo rimasto (invero il vero obiettivo stagionale dichiarato) cioè il terzo posto che per Suning credo conti più di ogni altra cosa. E anche per noi tifosi. Perché rientrare in champions significherebbe un passaggio fondamentale nella nuova gestione.
EliminaRiccardo ,anche a me infastidiscono quegli stupidi cori ad ogni rinvio del portiere,davvero una scemenza che speravo restasse una desolante prerogativa di quella parte di tifosi bianconeri.
RispondiEliminase una sconfitta prima o poi doveva arrivare, allora ben venga in questo momento esatto. preferisco affrontare i ladri col massimo della concentrazione, con la giusta prudenza e con un realismo sano che con l'entusiasmo alle stelle.
RispondiEliminaokay, abbiamo perso una partita facendo degli errori. facciamone tesoro invece di farne un dramma.
la lazione piu' importante che abbiamo imparato? che quest'inter ha un ottimo undici iniziale ma appena cerca di risparmiare qualche titolare sono guai. punto due: ansaldi andrebbe messo in panchina contro avversari piu' probanti. punto tre: banega non puo' giocare li'.
la formazione anti-juve: handa-medel,miranda,murillo,d'ambro-kondo,gaglia-joao,brozo,perisic-icardi
è un 3 - 5 - 2? e dici che rinuncia a candreva? mah....
Eliminae' un 4-2-3-1 con medel terzino destro e la rinuncia e' si' candreva che vedo ultimamente ''appannato''
EliminaBanega è un mezzo giocatore e la sua carriera ahinoi parla per lui. Su Ansaldi dico solo che Miangue (che in assoluto non sarà mai un fenomeno) era meglio di lui, ma ha pagato la sua vicinanza con la precedente gestione tecnica. Questa rosa continua ad avere troppi inadeguati, ma speriamo che il... lato B ci assista sempre, specie ora che la Roma avrà uno psicodramma da derby certificato
RispondiEliminad'accordo con Marin, in tutto
RispondiElimina... le tue certezze - sono sicuro - gratificano il blog... #dubbinonho
RispondiEliminamezzo giocatore no, ma incompiuto e di difficile collocazione tattica si'. molto particolare insomma. e' uno che va coccolato e supportato, a cui va cucita attorno una squadra, mentre lui deve essere libero di svariare e trovare la sua posizione ma preferibilmente partendo da piu' lontano. deve essere il fulcro e toccare una marea di palloni.
RispondiEliminail tocco, la visione e la tecnica nel suo insieme sono da top player. in piu' verticalizza come pochi. i difetti sono la poca partecipazione al gioco difensivo e a volte, ad essere sinceri, perde dei palloni in zone pericolosissime.
È riuscito a sbocciare solo a Siviglia, in una squadra che prendeva distacchi siderali in campionato, facendo bene in un torneo... particolare come l'Europa League. A quasi 30 anni, nessun top club si è mai interessato per lui. Un motivo ci sarà, direi. Felice di avere certezze. Contento anche di tornare a leggere nell'ombra, vista questa ottima accoglienza
Elimina.... se devi venire qui a fare il fenomeno,. sparando alzo zero contro un titolare della nazionale argentina, ringrazia che sei stato accolto con battute ironiche...
Eliminavedere il partitone contro la juve per credere. ma non solo, eh.
RispondiEliminal'ultima lezione che abbiamo appreso dalla partita con la lazio: palacio centravanti solitario mai piu'. c'e' eder, c'e' pinamonti, c'e' barbosa. insomma c'e' gente sana, giovane e affamata.
RispondiEliminaIo sto con Alberto. Non si tratta di certezze teoriche, ma di constatazioni su dati di fatto
RispondiEliminaAlcune considerazioni: felipe anderson+keita meglio di Perisic+Candreva, parafrasando Luciano, mi sembra un giudizio...estetico. Per esempio, il lavoro in fase di non possesso di Perisic, anderson e keita non lo fanno in 2; in quanto a Candreva, non essendo un suo fan, ricordo che fino a 6 mesi fa, con 2 diversi allenatori, Candreva fosse titolare fisso, nettamente davanti ai 2 (ex) compagni.
RispondiEliminaManolas mi sembra più forte di Devrij nel contrasto fisico sull'uomo, il belga invece è più pulito, anche preciso. Ma non esiste il difensore perfetto, in Inter-lazio di campionato Icardi fa (nel 2-0) un grandissimo gol ma Devrij "sembra" un Ansaldi qualsiasi...
tra Bernardeschi e felipe anderson, a mio giudizio, non c'è confronto, Bernardeschi 2 spanne sopra, potenzialmente completo, anche da centrocampista (offensivo, ma non "trequartista"); idem, con caratteristiche diverse (è più attaccante) Berardi, meglio del laziale.
Sulle rose, sottolineo che, con 2 assenze (Bernardeschi e Kalinic) la viola vince soffrendo l'infinito a Pescara, con un po di turn over la roma sta pareggiando in casa col CESENA (e, leggo, ci fosse un rigore su Garritano, autore del pareggio); non ci sono rose fortissime, juve a parte, se togli i titolari tutti soffrono.
D'accordo sulla prima considerazione di Amstaf. Se devo scegliere tra le due coppie di esterni, scelgo la nostra. Però l'ideale sarbbe 8forse, bisogna sempre vedere cosa dice il campo e cosa dicono...i compagni) Anderson Perisic, perché (forse) si integrano meglio: uno più potente e lineare, l'altro più fantasioso. Su Devrij e Manolas non mi pronuncio, mi sembra solo un po' forzato ilparagone tra un errore di Devrij e uno di Ansaldi. Il problema è il numero di errori che entrambi fanno, che so, in venti partite.
RispondiEliminatra Bernardeschi e Anderson al momento scelgo ancora Anderson, ma credo che il viola possa in breve tempo superarlo. berardi per me è meglio di tutti (ma come tutti voglio vederlo a San Siro (con noi) prima di avere qualche certezza.
La Fiorentina vince a Pescara senza i suoi due uomini migliori. A me sembra un segno che qualche buona alternativa ce l'abbia.
Roma Cesena è per molti aspetti una partita anomala.
Però può essere che mi sbagli e che Roma e Napoli non abbiano organici più completi, come a me pare, da lontano
Non paragono Devrij ad Ansaldi, dico che anche i difensori bravi fanno errori, semmai ironizzo sulle critiche che, a maglie invertite, Devrij avrebbe ricevuto dai tifosi interisti. Per me il difensore forte "aiuta" moltissimo, ma la difesa è una situazione collettiva più dell'attacco. Per farla semplice, un Maradona da solo può risolverti l'attacco, un Maradona in difesa non esiste. La Roma, vince "rubando", pur avendo avuto molte occasioni, ha rischiato di perdere, nel calcio non basta dominare per vincere. Ho visto solo il finale (ridicolo), ma leggo che è dovuto entrare naingolan, ovvero nelle difficoltà servono i migliori, a tutti.
RispondiEliminaVi ho trovato. Bene.... Non vorrei essere troppo ottimista, ma contro una squadra paragonabile alla nostra come rosa e con un paio di giocatori fuori partita siamo andati molto meglio che in campionato contro la stessa squadra. Bestemmierò ma x 25 minuti nel primo e nell'ultima mezz'ora ho visto la migliore inter di questo anno a parte inter juve (ma la juve era fisicamente ferma quel giorno). Non aveva torto Mancini a volere lichsteiner sulla fascia ne Deboer a mettere santon che come difensore mi sembra superiore a tutti gli altri. Ansaldi dietro fa davvero fatica. E mi ha fatto piacere vedere medel bene a 3 come possibile alternativa della difesa a 4 in cui per me il cileno non può giocare. Stiamo crescendo e se ho ragione lo vedremo domenica. Non ho visto così male Palacio nè così bene Icardi. Ma ho visto bene l'inter è malissimo l'arbitraggio con i laziali che nel primo tempo han picchiato come fabbri (del tipo palla o gamba) senza subire sanzioni strameritate. Ed il rigore è ridicolo dopo poi non avere dato quello su perisic che calcia mentre viene falciato da dietro in area. La Lazio ha riscosso l'atteggiamento tenuto a Torino ed il rigore non dato sul giovanotto. Unico peraltro a protestare a Torino e non più schierato.... Anche la coppa italia è andata? Proseguiamo a combattere. Ripeto. L'inter mi è piaciuta. PS. Ottimi stasera rano contro il MU nella mezz'ora in cui lo ha schierato l'allenatore. A volte non capisco.... Come non capisco il non tenere jojo come vice Icardi. Tra l'altro con candreva era l'unico a calciare bene da fuori. E ieri ne avremmo avuto bisogno. Anche sulle due punizioni buttate al vento dal limite. Se non ha schierato ieri eder titolare mi sa non ci creda molto....
RispondiElimina@ Amstaf
RispondiElimina"...ma la difesa è una situazione collettiva più dell'attacco ..."
Ritengo che questa sia la base dalla quale partire per giudicare la prestazione di un difensore.
Quando perdi tutti gli uno contro uno anche contro Bologna o Sampdoria non è più solo un problema di squadra
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EliminaNaturalmente mi auguro che nel prossimo mercato estivo si riesca a trovare un giocatore più efficace nella fase difensiva di Ansaldi,ma questo accanimento verso il giocatore mi sembra eccessivo; qualcuno ha scritto anche che Santon è più forte di lui nella fase difensiva e questa mi sembra davvero difficile da sostenere.Fino a pochi giorni fa nell'occhio del ciclone dei tifosi vi era anche D'Ambrosio; abbiamo potuto constatare che Danilo non è poi così male,soprattutto per il carattere che mette in campo.
RispondiEliminaSicuramente ho una pessima memoria, ma per quanto io possa ricordare, le volte in cui abbiamo "sacrificato" una competizione a favore di un.altra...Siamo stati cornuti e mazziati. (2002)
RispondiEliminaSpero di sbagliarmi.
Mi infastidisce tantissimo la Elimiminazione.
Sono sincero. Anche a me, come detto, dispiace molto per l'eliminazione. Senza nessuna retorica. È la verità.
RispondiEliminaMa penso che non sia stato un sacrificio, ma una partita sbagliata da parte dell'allenatore e dei giocatori (o comunque una parte dei giocatori). In questo momento, la cosa può piacere oppure no, ma l'Inter può perdere con la Lazio in uno scontro diretto. La verità è questa. Poi sicuramente con altre scelte le cose potevano andare diversamente, ma riducendo ai minimi termini, credo che le cose stiano così. Almeno secondo me. Beninteso.
NOn buttiamoci giù comunque. Adesso testa alla sfida di Torino. Vediamo che succede. Sicuramente andremo lì per vincere.
In mattinata comunque pubblico il post di Luciano sul top player della settimana.
Non so se avrò tempo di scrivere un post da pubblicare domani o magari sabato sul mercato. Se qualcuno volesse scriverlo però me lo faccia sapere.
A più tardi. Buona giornata a tutti. Forza Inter!
Mah, il confronto di queste pre post Lazio dimostra ancora una volta che il calcio è bello proprio perché non presenta verità assolute. Abbiamo letto interpretazioni diverse un po' su tutto e tutte in qualche misura condivisibili, tutte con un fodo di vertià.
RispondiEliminafaccio un esempio: "la difesa è una situazione collettiva" verissimo, indiscutibile.
E' anche vero però che questa situazione collettiva ha maggior efficacia sei hai Samuel anziché Ranocchia (per citare uno che non è forte ma viene solitamente disprezzato oltre misura da noi tifosi).
Contro la Lazio, a mio parere (ma è sempre una lettura soggettiva (avesse segnato Kondo, anziché prendere il palo, magari oggi commenteremmo un'altra partita) non si è affatto deciso di rinunciare. Pioli ha messo una squadra che poteva farcela pur facedo respirare qualcuno troppo sfruttato di recente, come Gaglia e Maurito.
Del resto anche la Lazio, che non incontrerà domenica la juve, aveva fuori un paio di uomini importanti.
Il problema è che secondo il mio parere (e senza voler... insegnare nulla a Pioli) ci sono cambi che puoi fare senza stravolgere l'impianto di gioco (che so, Eder per candreva o naga per Ansaldi, altri invece richiedono accorgimenti diveersi, soprattutto se giochi contro avversari i cui attaccanti sovrastano in velocità i tuoi difensori.
Alludi a Gaglia e Icardi. Se giochi alto e aggressivo, il primo ti garantisce come nessun altro centrocampista nostrooggi equilibrio e velocità di ripartenza (con la palla che viaggia veloce) Il secondo ti garantisce la capacità di fare a botte in area, di impegnare i difensori, di portarli fuori posizione, per i tagli degli esterni e gli inserimenti dei centrocampisti.
Con palacio al posto di Icardi l'offensiva rischia di essere sterile e csenza Gaglia le ripartenze avversarie rischiano di essere sanguinose.
Tanto più se centralmente hai un Banega che in copertura è del tutto inesistente.
Ma poi accade che il primo gol lo prendi a difesa schierata, semplicemente perché Ansaldi si è addormentato e allora le manchevolezze, diciamo tattiche, si aggravamo.
Quattro uomini in giornata negativa (Miranda Ansaldi Banega Palacio) ma anche quattro uomini non facilitati dai compiti loro assegnati a dalla mancata armonia del complesso.
L'inter vista contro la Lazio (sempre esprimendo un giudizio soggetivo e da tifoso) per me non era in grado di restare corta e alta . Era tornata l'Inter di FDB, con l'unica punta esistente in meno.
Avrebbe dovuto, per una volta, giocare come l'Inter di...Mancini nel girone d'andata. Poi magari il risultato sarebbe stato lo stesso.
Perché io concordo con Emiliano: può non piacere ma si deve prendere atto che questa Inter in una partita secca contro l'attuale Lazio può vincere o perdere, i livelli soo simili
Piuttosto mi stupisce un po' il comemnto dell'amico Michele che non ha visto così male Palacio, né così bene Icardi.
RispondiEliminanaturalmente anche qui le valutazioni sono soggettive, ma a me sembra che con palacio abbiamo giocato davvero in 10. Avrà toccato 7-8 palloni, è andato sempre in fuori gioco vanificando qualche manovra offensiva, non ha aperto spazi per nessuno, perché non ne ha il fisico, ha reso inoffensivi tutti i cross, perché fatica Maurito a prenderne qualcuno contro due difensori potenti, figuriamoci il trenza.
Con Icardi, secondo me, aldilà delle singole giocate la manovra offensiva ha avuto un altro tono, un'altra sostanza.
Condivido l0idea di michele secondo cui nel 3-0 contro la stessa Lazio la partita è stata molto più equilibrata e a rischio di quanto dica il risultato.
Però credo anche che dietro questo giudizio ci siano anche due diverse interpretazioni del calcio: a me piace l'Inter quando pratica un calcio cinico, efficace.
Cis tava un rigore per noi in Coppa e anche a me il rigore contro sembra esagerato (non parliamo poid ell'espulsione...). ma io ricordo anche almeno tre palle gol letteralmente mangiate dagli attaccanti laziali a non più di 3-4 metri dalla porta.
Questo non doveva accaddere. Poi potevi anche perdere comunque per errori arbitrali o per un palo anziché un gol.
Riccardo invece fa dell'ironia sulla possibile valutazione a fine anno del lavoro di Pioli.
RispondiEliminaIo rovescio le sue domande, facendogliene un'altra. Se a fine anno Pioli finise dietro di poco a Roma e Napoli, AVENDO FATTO PIU' PUNTI DI LORO, la sua stagione sarebbe negativa?
Secondo me nella mente di Suning se è vero che c è l idea di fare un grande mercato per farci rientrare nei top team mondiale, sarà ugualmente vero che vorranno un tecnico di pari appeal.
RispondiEliminaI loro investimenti sono a livello di immagine e Pioli, nonostante sia un ottimo allenatore non è molto conosciuto al di fuori dei confini italiani.
Credo la sua permanenza possa realmente essere decisa da un suo piazzamento o meno nei primi tre posti.
Pur facendo molti punti e migliorando il gioco della squadra notevolmemte rispetto a De Boer, potrebbe non bastare per la riconferma.
Un Simeone (che non è detto,per la nistra squadra attuale, sia migliore di Pioli al momento) da molta più visibilità all'inter e quindi a Suning.
Per me quindi potrebbe esserci un cambio (che non condividerei totalmente) anche in caso di stagione molto positiva di Pioli, ma con risultati eccellenti non raggiunti.
La mia risposta Luciano è un copia e incolla dell' Intervento di Fabio. Io parlavo di conferma di Pioli, cercancando di capire quali potessero essere i criteri di valutazione e per me il conseguimento di certi risultati è un buon criterio. A me Pioli piace ma è indubbio , per me, che l' eliminazione dalla coppa non sia un punto a favore della sua conferma
RispondiEliminaForse sono stato troppo ironico e non vorrei averti offeso.
Voglio dire che stagione positiva e ripeto bisogna capire cosa si intende per positiva, non è sinonimo di conferma se non raggiungi i risultati richiesti, farò sorridere ma per me è così.
RispondiEliminachi vorreste come vice icardi l'anno prossimo? un veterano ancora forte ma pronto a sedersi in panchina tipo borriello/pinilla oppure un giovane fenomeno tutto da scoprire ed aspettare tipo dolberg dell'ajax?
RispondiEliminaSe brucia le tappe Pinamonti, con Eder di rincalzo
EliminaDolberg lo vedrei bene insieme a Icardi.
RispondiEliminaE lo prenderei subito.
La cosa più simile a bergkamp che abbia visto ultimamente
Mi chiedo come si possa affermare che abbiamo "sacrificato la Coppa",solo per il fatto che non ha giocato Icardi dal primo minuto.Banega e J.Mario si alternano in campionato e Gagliardini è arrivato da 20 giorni ed al suo posto ha giocato un simil-titolare.Per dire, la partita di campionato poteva tranquillamente finire nello stesso modo di quella dell'altra sera e viceversa ; in campionato i laziali hanno fallito 2/3 occasioni importanti nel primo tempo e poi abbiam osegnato noi, mentre in Coppa hanno fatto centro alla prima occasione. Lo ripeto siamo una squadra in costruzione...è da diversi anni che lo siamo ,ma questa mi sembra la volta buona.Occorre pazienza,anche Pioli può sbagliare alcune scelte,ma anche gli errori possono servire per le scelte future ed io spero che venga confermato anche per la prossima stagione,perchè abbiamo bisogno di stabilità oltre che di bravi giocatori.
RispondiEliminaIo comne prima riserva di Icardi vorrei un tipo alla Mandzukic,lo so che chiedo troppo, ma la tipologia per me è quella.Pinamonti lo ritengo potenzialmente forte,ma deve giocare per fare esperienza.Negli anni scorsi ci siamo strappati i capelli per avere perso Destro...Pinamonti penso possa fare molto meglio, ma anche qui non esageriamo con la fretta.Naturalmente poi ci sono i fenomeni e quelli puoi gettarli nella mischia ...fossimo riusciti a prendere Gabriel Jesus,ecco su di lui si poteva contare da subito. Per finire con la Coppa teniamo presente che in tribuna vi era Thohir e con lui la scaramanzia è decisamente negativa, con un paio di eccezioni...:)
RispondiElimina'Interrompo' la discussione e il confronto solo per comunicarvi che è online il post di Luciano sul top player della settimana, il classe '99 Pio Francesco Russo.
RispondiEliminaEmi, no però che ad ogni nuovo commento mi arriva un avviso via mail, eh! Grrrazie
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RispondiEliminaFlavor, ma credo si possano disabilitare. Anzi sicuramente.
Eliminasi...si può disabilitare
EliminaMa da dove si disabilitano? E comunque è un'innovazione che hai inserito da poco perché prima non c'era....
RispondiEliminadove c'è scitto "inviami notifiche" ... sotto, in basso a dx
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RispondiEliminaGrazie Lou
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RispondiEliminaGrazie Lou per l'intervento. Flavor, spero tu abbia risolto. Capisco il fastidio delle notifiche. :)
RispondiEliminanon c'è di che... . :)
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