Come definire altrimenti un percorso che ha fruttato nelle ultime nove partite 24 punti su 27 disponibili, con otto vittorie e una sola sconfitta, a Torino, maturata dopo una prova comunque convincente e dopo qualche episodio arbitrale ai nostri danni leggermente... scandaloso?
Eppure i punti di distacco dalla Roma restano otto, dal Napoli sempre 6, l'Atalanta continua ad appaiarci e la Lazio, ove vincesse il recupero, potrebbe addirittura superarci.
Il nostro viaggio è ancora lungo e carico di pericoli.
Noi non sembriamo avere la potenza di fuoco di Roma e Napoli, che spesso vincono largamente.
Ogni partita è una battaglia e le battaglie logorano (oltre al fatto che non si possono vincere sempre tutte).
Non abbiamo una rosa tale da sopperire senza pagare dazio, nel lungo periodo, alle assenze di giocatori chiave, che si susseguono per infortuni (Banega, Brozo) o... provocazioni arbitrali (Icardi, Perisic, Kondogbia).
A parte la juve, non abbiamo subito più gol delle squadre che ci precedono, ma ne abbiamo segnati parecchi in meno (39, contro i 50 del Napoli e i 57 della Roma).
La differenza è +15, quella del Napoli +29, quella della Roma +31 (cioè più del doppio rispetto alla nostra).
Da questi dati bisogna partire, non per maturare atteggiamenti rinunciatari, ma per comprendere la difficoltà del compito che ci aspetta (lo dico per chi crede fermamente nel terzo posto, io ci spero ma non ci credo).
So che tutti mi diranno che Suning ha fissato l'obiettivo terzo posto e che ottenere di meno sarebbe una sconfitta. Del mister e del gruppo.
Io però continuo a credere che la società abbia l'obbligo di alzare l'asticella e puntare al massimo, pubblicamente, anche per stimolare tutti.
Ma non credo che se non si raggiungesse l'obiettivo, in società non si valuterebbe l'entità e la qualità del lavoro svolto, i risultati comunque ottenuti in condizioni difficili (per la partenza infelice e per l'organico comunque con lacune).
Si deve però ottenere almeno l'obiettivo diciamo secondario: finire in crescendo, dare continuità alle prestazioni e ai risultati, lottare fino all'ultima partita come se in palio ci fosse lo scudetto.
Al realizzarsi di queste condizioni, in estate non si dovrà ripartire da capo, ma solo... integrare e migliorare dove sono emerse le lacune.
Il pre-partita.
Le nostre speranze sono legate al fatto che nel calcio ci sta tutto e non di rado anche i valori tecnici vengono capovolti da situazioni contingenti.
Prendiamo ad esempio le... chiacchiere della vigilia di Inter Empoli.
Chiunque conosca davvero il nostro campionato sapeva che non sarebbe stata una partita facile, per molti motivi:
Eppure i punti di distacco dalla Roma restano otto, dal Napoli sempre 6, l'Atalanta continua ad appaiarci e la Lazio, ove vincesse il recupero, potrebbe addirittura superarci.
Il nostro viaggio è ancora lungo e carico di pericoli.
Noi non sembriamo avere la potenza di fuoco di Roma e Napoli, che spesso vincono largamente.
Ogni partita è una battaglia e le battaglie logorano (oltre al fatto che non si possono vincere sempre tutte).
Non abbiamo una rosa tale da sopperire senza pagare dazio, nel lungo periodo, alle assenze di giocatori chiave, che si susseguono per infortuni (Banega, Brozo) o... provocazioni arbitrali (Icardi, Perisic, Kondogbia).
A parte la juve, non abbiamo subito più gol delle squadre che ci precedono, ma ne abbiamo segnati parecchi in meno (39, contro i 50 del Napoli e i 57 della Roma).
La differenza è +15, quella del Napoli +29, quella della Roma +31 (cioè più del doppio rispetto alla nostra).
Da questi dati bisogna partire, non per maturare atteggiamenti rinunciatari, ma per comprendere la difficoltà del compito che ci aspetta (lo dico per chi crede fermamente nel terzo posto, io ci spero ma non ci credo).
So che tutti mi diranno che Suning ha fissato l'obiettivo terzo posto e che ottenere di meno sarebbe una sconfitta. Del mister e del gruppo.
Io però continuo a credere che la società abbia l'obbligo di alzare l'asticella e puntare al massimo, pubblicamente, anche per stimolare tutti.
Ma non credo che se non si raggiungesse l'obiettivo, in società non si valuterebbe l'entità e la qualità del lavoro svolto, i risultati comunque ottenuti in condizioni difficili (per la partenza infelice e per l'organico comunque con lacune).
Si deve però ottenere almeno l'obiettivo diciamo secondario: finire in crescendo, dare continuità alle prestazioni e ai risultati, lottare fino all'ultima partita come se in palio ci fosse lo scudetto.
Al realizzarsi di queste condizioni, in estate non si dovrà ripartire da capo, ma solo... integrare e migliorare dove sono emerse le lacune.
Il pre-partita.
Le nostre speranze sono legate al fatto che nel calcio ci sta tutto e non di rado anche i valori tecnici vengono capovolti da situazioni contingenti.
Prendiamo ad esempio le... chiacchiere della vigilia di Inter Empoli.
Chiunque conosca davvero il nostro campionato sapeva che non sarebbe stata una partita facile, per molti motivi:
- le assenze, concentrate nel reparto avanzato dove le alternative ai titolari non apparivano convincenti.
- la conseguente necessità di schierare alcuni (Joao e Candreva, per esempio) che ai più erano sembrati bisognosi di tirare il fiato.
- le scorie lasciate dal match contro la juve sulla classifica e sul morale, oltre che sull'organico disponibile.
- il fatto che contro di noi nessuna squadra si scansa e l'Empoli, quartultima, aveva (ha) ancora verifiche importanti da chiedere al campionato.
C'era il pericolo che noi, privi di chi ha realizzato 22 dei nostri 37 gol, per cercare di sfondare il prevedibile bunker difensivo dei toscani perdessimo col trascorrere del tempo gli equilibri e rischiassimo eccessivamente.
Tra l'altro loro schieravano punte non eccelse, ma che storicamente ci hanno fatto spesso male: Maccarone e Pucciarelli.
In questa situazione come è giusto (e persino bello) le previsioni e le preferenze dei tifosi si incrociavano numerose.
Quali sarebbero state le scelte di Pioli?
E cosa avrebbe fatto, al posto del mister, ogni tifoso (perché il fascino del calcio sta proprio anche nella possibilità che offre a ogni tifoso di sentirsi allenatore in pectore della sua squadra).
Da tifoso, anch'io avevo espresso le mie considerazioni preventive.
Avevo premesso che secondo me il mister avrebbe giustamente schierato gli uomini più collaudati e più affidabili, a questi livelli.
Mi scuso per l'autocitazione, ma ho scritto in sede di pre match:
“Non sono, a parer mio, ammessi esperimenti.
Si deve andare sul sicuro, impiegare (come sempre del resto) gli uomini che, fra quelli disponibili, danno al mister il maggior affidamento: tecnico, agonistico, atletico e anche di esperienza”.
Poi però, la parte che è in me del tifoso “affettivo” si faceva sentire ed arrivavo a sostenere che personalmente avrei schierato dall'inizio Pinamonti: unico fra i nostri attaccanti ad avere le caratteristiche idonee per sostituire Icardi senza imporre variazioni di schemi e atteggiamenti tattici collaudati con buoni risultati.
A me sembrava che in casa passare centralmente è sempre difficile, perché gli avversari fanno densità in area.
Che di conseguenza avere le ali senza avere una prima punta col fisico e le attitudine del bomber avrebbe avuto come conseguenza lo spreco di molti cross e magari uno sbilanciamento per la necessità di andare in area con i centrocampisti.
Immaginavo che i cross per Palacio ed Eder sarebbero stati millanta e tutti inutili.
Ma ribadivo anche (precisazione salvifica per le mie capacità previsionali) che il calcio è imprevedibile, spesso smentisce ogni logica (ammesso che le mie riflessioni fossero... logiche).
E le cose sono andate proprio nel modo che... non avevo previsto.
La partita.
Come previsto, il mister schiera tutti i giocatori veri.
Uomini magari non eccelsi, alcuni non al massimo del loro percorso atletico, ma tutti solidi, affidabili, mentalmente preparati ad affrontare ogni tipo di ostacolo che poteva presentarsi.
Obbligata la scelta di confermare Joao, dopo l'infortunio di Banega, e naturalmente Candreva, essendo già assenti due dei tre attaccanti titolari.
Pioli quindi ha scelto Palacio ed Eder.
Poi ha risolto il problema della linea difensiva schierando 3 difensori puri e un quarto (D'Ambrosio) in una posizione fluttuante tra difesa e centro campo. Anche se sul campo le circostanze di gioco hanno portato spesso Danilo a far l'ala.
Il binario di destra era costituito da Murillo e Candreva (uno più difensore, l'altro più attaccante).
Il binario di sinistra... pure, con D'Ambro forte in marcatura e davanti a lui a turno, uno tra Eder e Palacio, che prendevano posizione per allargare il gioco e consentire al compagno di inserirsi centralmente.
Tra i due centrali, Kondo restava più spesso a protezione mentre Gaglia si inseriva di frequente, anche per dare peso e centimetri al reparto centrale (e il centrocampista bergamasco avrà numerose occasioni per far male).
Volendo... dare i numeri si potrebbe parlare di un 3421, con Candreva e D'Ambro che correvano sulla rispettiva fascia e con Joao Eder a sostegno del bomber Palacio (ehm!).
Gli attaccanti erano dunque: Candreva, che stava largo e crossava, Joao, Eder Palacio che andavano in area.
Teoricamente, mettere cross alti poteva sembrare inutile.
Ma il calcio è imprevedibilità.
Così è accaduto che nel primo quarto d'ora si sono verificate le seguenti situazioni:
In 14 minuti l'Inter ha segnato un gol ed è stata sei volte pericolosa, sempre su cross!
Sovente era accaduto, in passato, con un bomber a centro area, di fare decine di cross senza riuscire a sbloccarla o addirittura ad essere pericolosi.
Anche questa imprevedibilità è il fascino del calcio.
Comunque, nel prosieguo del primo tempo, la partita è continuata sulla stessa falsariga, magari con un ritmo più blando e un po' meno di pressione da parte nostra.
Noi in ogni caso abbiamo mantenuto il controllo del gioco, senza concedere nulla e anzi avremmo avuto l'occasione per chiudere il match anzi tempo se l'arbitro avesse ravvisato un colossale fallo da rigore su Eder.
D'altra parte i casi sono due: o quando subisci torti arbitrali non ti ribelli (e allora i tifosi te ne dicono di tutti i colori per l'ignavia) oppure ti ribelli (verbalmente) e allora gli arbitri, che sono una casta, te la giurano.
Tutto nella norma, dunque.
La situazione cambia e in modo abbastanza radicale, nel secondo tempo, quando l'Inter deve rinunciare a D'Ambrosio.
Non per essere lamentosi, ma per verità di cronaca, a questo punto ci mancano 5 titolari (D'Ambro appunto, Banega, Brozo ,Icardi e Perisic).
Nell'arco di un campionato capita (anche l'Empoli aveva degli assenti).
Ma in questa sede avevamo scritto più volte che uno degli handicap della squadra nell'ottica di raggiungere un improbabile terzo posto era costituito proprio dal numero esiguo di titolari affidabili.
Si diceva: l'impianto è buono, va migliorato e completato. Senza paura di avere doppioni, perché li hanno tutte le grandi squadre.
Proprio l'infortunio di D'Ambro infatti determina la svolta nella partita.
Nel secondo tempo noi continuiamo a controllare il gioco ma non siamo veramente pericolosi, se non nell'occasione del secondo gol, frutto però di una straordinaria giocata individuale (di Eder).
Al contrario, ci vuole un super Handanovic per tenere inviolata la nostra rete (e la parata più importante viene sull'1-0, quando la situazione poteva davvero complicarsi).
Intendiamoci: non è che in questa frazione abbiamo subito la loro iniziativa.
I problemi in primo luogo sono nati da Ansaldi, che in fase offensiva sbagliava quasi tutto e in fase difensiva si faceva spesso trovare fuori posizione, obbligando Miranda a “uscire” sul suo uomo.
In secondo luogo però ci sono stati errori individuali (come quello dello stesso Miranda su Maccarone, il quale però probabilmente aveva commesso fallo, naturalmente non rilevato).
Si deve anche aggiungere, in ogni caso, che gli errori individuali pesano maggiormente in un contesto di copertura inadeguata, determinata soprattutto dai ritardi nei rientri di Candreva e soprattutto Joao (che sarà un grande giocatore quando imparerà a rientrare tempestivamente in fase di non possesso).
Insomma, niente allarmismi, ma legittime preoccupazioni si.
Immaginiamo di dover opporre Ansaldi a Salah o a Mertens...
Uno sguardo alle statistiche
Alcuni dati lascerebbero pensare a un match più equilibrato di quanto le impressioni visive lascerebbero supporre.
Per esempio il possesso palla è stato sostanzialmente equilibrato (51 a 49 per noi), come le parate dei portieri (5 quelle di Handa contro 6 di Skorupski), mentre le parate considerate “importanti” sono state 3 per parte.
La superiorità tecnica emerge invece quando si esaminano i tiri verso la porta (13 a 7), quelli nello specchio della stessa (9 a 5) gli assist (6 a 2) le palle perse (20 a 32) e quelle recuperate (29 a 12)
Tra cross e corner invece abbiamo messo in mezzo 26 palle (contro 5 complessive degli empolesi).
Questo confermerebbe da un lato che abbiamo sprecato calcio (26 traversoni dalle fasce per 1 solo gol); dall'altro ribadisce la facilità con cui arriviamo sul fondo, anche in assenza di Perisic e per la maggior parte del tempo la presenza di Murillo e D'ambrosio a sovrapporsi sulle fasce.
La nostra predilezione per gli attacchi sugli esterni, pur in assenza di veri uomini d'area è confermata anche dal numero degli attacchi portati: ben 42 dagli esterni contro i soli 12 condotti centralmente.
A livello individuale, Gagliardini ed El Kaddouri hanno tirato in porta più spesso (2 volte a testa), mentre Eder è stato il re degli assist, con 3 “servizi” per i compagni.
Molto attivo Kondogbia, che ha il record di palle recuperate (ben 7) e con il primato di falli commessi (sempre 7), contro i 3 di Miranda, secondo in graduatoria
Miranda ha poi il record di palle perse, ben 4, a conferma di un periodo con qualche sfasatura.
Un ultimo dato interessante riguarda la corsa: tra le due squadre non c'è stata sostanziale differenza, a conferma che la nostra condizione rispetto a inizio campionato è cresciuta.
Gagliardini è il giocatore che ha corso di più, mentre Pinamonti è stato il giocatore con la velocità media più elevata (ma si deve considerare l'arco temporale ridotto del suo impiego).
Pagelle sintetiche.
Handanovic: secondo me fa 2 sole parate decisive, su Krunjc e su Maccarone. L'intervento su Croce mi è sembrato abbastanza spettacolarizzato. In ogni caso la parata su Krunjc da sola vale più di un gol fatto. 7
Murillo: esterno destro della difesa a 3, copre la sua zona senza particolari difficoltà e qualche volta prova persino a inserirsi 6
Medel: forse il migliore tra i difensori: personalmente avevo forti dubbi sul suo utilizzo nella linea a 4, ma giocando a tre, con compagni più vicini, fa valere il suo senso della posizione e il notevole anticipo. 7-
Miranda: come abbiamo visto ha perso qualche palla di troppo. Soprattutto sanguinoso il contrasto perso con Maccarone, da ultimo uomo. Fortunatamente Handa ghermisce il pallonetto dell'empolese, presentatosi solo. Cerca di rendersi utile in avanti. 6
Candreva: non entusiasma mai, ma alla fine è sempre utile. Questa volta addirittura prezioso con il gol che quasi chiude il match anzi tempo. Gioca tantissimi palloni, ma gli manca lo scatto secco per piantare l'avversario e creare superiorità numerica. Generoso nei rientri, ma anche poco tempestivo, soprattutto alla distanza, comprensibilmente. 6.5
Gagliardini: sempre più decisivo per gli equilibri del centrocampo. Abile sia in interdizione sia nella manovra e negli inserimenti, tiene corta la squadra e copre un'area vastissima. Gli manca un po' di suerte nelle conclusioni. 7
Kondogbia: l'impressione, almeno iniziale è che sia uomo da grandi match più che da partite casalinghe contro avversari che si chiudono. Impreciso e qualche volta gigione all'inizio, si riprende alla grande, esibendosi anche in alcune giocate di qualità. Solo nel finale torna a mettere a rischio le coronarie dei tifosi con qualche numero in difesa troppo azzardato. Prova anche il tiro, ma è un po' lento nella preparazione e quasi sempre gli viene murato. 6.5
D'Ambrosio: esterno sinistro sulla linea di centrocampo, garantisce un filtro eccellente e spinge con generosità. I piedi non gli consentono di essere sempre preciso negli scambi, ma conferma di essere giocatore vero. Certo non si può pretendere che faccia il Roberto Carlos. 6+
Joao: tecnicamente è sempre una sicurezza, con la palla nei piedi difficilmente spreca e spesso crea occasioni interessanti. A me è apparso un po' affaticato, soprattutto quando l'ho visto tornare camminando in situazioni che richiedevano un ripiegamento tempestivo. Se migliora la tenuta atletica e la disponibilità al sacrificio diventa un grande giocatore. Ma non è un caso che per ora Pioli lo utilizzi dietro la prima punta. 6.5
Eder: il migliore in campo. Un gol, un assist incredibile, tante iniziative e numerosi recuperi profondi. Sembra trasformato rispetto al giocatore che conoscevamo. Se si mantiene su questi livelli, può essere un'alternativa interessante anche in prospettiva. 7.5
Palacio: finché ha energie sembra quasi tornato il giocatore (magnifico) di un paio d'anni or sono. Tanta corsa, tanto sacrifico, tanta intelligenza calcistica. Il portiere gli nega la gioia del gol su un colpo di testa da bomber puro, ma poi si...vendica con l'assist del vantaggio. Sempre di testa. Cala decisamente alla distanza. 6.5
Ansaldi: ho letto valutazioni tutto sommato sufficienti. Spero che siano di incoraggiamento perché il campionato è lungo e avremo ancora bisogno di lui. Quindi va sostenuto. Ieri però, pur essendo molto più presente in fase offensiva rispetto a D'Ambrosio, ha sbagliato quasi tutto e sulle loro ripartenze si è fatto spesso trovare impreparato. 5+
Barbosa: impegno grandissimo e notevoli doti appena lasciate intravedere. In una squadra di classifica medio bassa penso che sarebbe titolare. Da noi per ora può trovare solo impieghi limitati, ma se non si deprime e ha pazienza credo che l'esperienza all'Inter risulterà fondamentale per la sua crescita.
Pinamonti: troppo poco per una valutazione seria. Ma ha dimostrato, secondo me, che non sarà una meteora in questa squadra. Forza Pina, è dai tempi di Balotelli che aspetto un bomber così, dopo la parziale delusione di Destro e il ritardo imprevisto di Bonazzoli.
Pioli: doveva solo dimostrare di saper tenere in pugno la squadra, motivarla a fondo anche dopo la delusione conseguente alla sconfitta di Torino. Per ora sembra esserci riuscito. Ma ci sarà ancora Bologna da superare. Poi Inter Roma, sarà fondamentale. Ma solo a quel punto. 6.5
Poi però, la parte che è in me del tifoso “affettivo” si faceva sentire ed arrivavo a sostenere che personalmente avrei schierato dall'inizio Pinamonti: unico fra i nostri attaccanti ad avere le caratteristiche idonee per sostituire Icardi senza imporre variazioni di schemi e atteggiamenti tattici collaudati con buoni risultati.
A me sembrava che in casa passare centralmente è sempre difficile, perché gli avversari fanno densità in area.
Che di conseguenza avere le ali senza avere una prima punta col fisico e le attitudine del bomber avrebbe avuto come conseguenza lo spreco di molti cross e magari uno sbilanciamento per la necessità di andare in area con i centrocampisti.
Immaginavo che i cross per Palacio ed Eder sarebbero stati millanta e tutti inutili.
Ma ribadivo anche (precisazione salvifica per le mie capacità previsionali) che il calcio è imprevedibile, spesso smentisce ogni logica (ammesso che le mie riflessioni fossero... logiche).
E le cose sono andate proprio nel modo che... non avevo previsto.
La partita.
Come previsto, il mister schiera tutti i giocatori veri.
Uomini magari non eccelsi, alcuni non al massimo del loro percorso atletico, ma tutti solidi, affidabili, mentalmente preparati ad affrontare ogni tipo di ostacolo che poteva presentarsi.
Obbligata la scelta di confermare Joao, dopo l'infortunio di Banega, e naturalmente Candreva, essendo già assenti due dei tre attaccanti titolari.
Pioli quindi ha scelto Palacio ed Eder.
Poi ha risolto il problema della linea difensiva schierando 3 difensori puri e un quarto (D'Ambrosio) in una posizione fluttuante tra difesa e centro campo. Anche se sul campo le circostanze di gioco hanno portato spesso Danilo a far l'ala.
Il binario di destra era costituito da Murillo e Candreva (uno più difensore, l'altro più attaccante).
Il binario di sinistra... pure, con D'Ambro forte in marcatura e davanti a lui a turno, uno tra Eder e Palacio, che prendevano posizione per allargare il gioco e consentire al compagno di inserirsi centralmente.
Tra i due centrali, Kondo restava più spesso a protezione mentre Gaglia si inseriva di frequente, anche per dare peso e centimetri al reparto centrale (e il centrocampista bergamasco avrà numerose occasioni per far male).
Volendo... dare i numeri si potrebbe parlare di un 3421, con Candreva e D'Ambro che correvano sulla rispettiva fascia e con Joao Eder a sostegno del bomber Palacio (ehm!).
Gli attaccanti erano dunque: Candreva, che stava largo e crossava, Joao, Eder Palacio che andavano in area.
Teoricamente, mettere cross alti poteva sembrare inutile.
Ma il calcio è imprevedibilità.
Così è accaduto che nel primo quarto d'ora si sono verificate le seguenti situazioni:
- 2' cross alto di Candreva per Palacio, preceduto dal portiere.
- 6' altro cross di Candreva ancora intercettato da Skorupski.
- 8' cross di D'ambrosio per la testa di Miranda. Palla deviata.
- 10' punizione da fondo campo di Joao: palla alta. Palacio anticipa tutti e di testa indirizza nel sette. Miracolo di Skorupski.
- 12' cross di Candreva per D'Ambrosio inseritori sul lato opposto. Tiro respinto dalla difesa.
- 14' gol dell'Inter. Cross di Candreva, testa di Palcio (aaaancora tu...) e gol di petto di Eder.
In 14 minuti l'Inter ha segnato un gol ed è stata sei volte pericolosa, sempre su cross!
Sovente era accaduto, in passato, con un bomber a centro area, di fare decine di cross senza riuscire a sbloccarla o addirittura ad essere pericolosi.
Anche questa imprevedibilità è il fascino del calcio.
Comunque, nel prosieguo del primo tempo, la partita è continuata sulla stessa falsariga, magari con un ritmo più blando e un po' meno di pressione da parte nostra.
Noi in ogni caso abbiamo mantenuto il controllo del gioco, senza concedere nulla e anzi avremmo avuto l'occasione per chiudere il match anzi tempo se l'arbitro avesse ravvisato un colossale fallo da rigore su Eder.
D'altra parte i casi sono due: o quando subisci torti arbitrali non ti ribelli (e allora i tifosi te ne dicono di tutti i colori per l'ignavia) oppure ti ribelli (verbalmente) e allora gli arbitri, che sono una casta, te la giurano.
Tutto nella norma, dunque.
La situazione cambia e in modo abbastanza radicale, nel secondo tempo, quando l'Inter deve rinunciare a D'Ambrosio.
Non per essere lamentosi, ma per verità di cronaca, a questo punto ci mancano 5 titolari (D'Ambro appunto, Banega, Brozo ,Icardi e Perisic).
Nell'arco di un campionato capita (anche l'Empoli aveva degli assenti).
Ma in questa sede avevamo scritto più volte che uno degli handicap della squadra nell'ottica di raggiungere un improbabile terzo posto era costituito proprio dal numero esiguo di titolari affidabili.
Si diceva: l'impianto è buono, va migliorato e completato. Senza paura di avere doppioni, perché li hanno tutte le grandi squadre.
Proprio l'infortunio di D'Ambro infatti determina la svolta nella partita.
Nel secondo tempo noi continuiamo a controllare il gioco ma non siamo veramente pericolosi, se non nell'occasione del secondo gol, frutto però di una straordinaria giocata individuale (di Eder).
Al contrario, ci vuole un super Handanovic per tenere inviolata la nostra rete (e la parata più importante viene sull'1-0, quando la situazione poteva davvero complicarsi).
Intendiamoci: non è che in questa frazione abbiamo subito la loro iniziativa.
I problemi in primo luogo sono nati da Ansaldi, che in fase offensiva sbagliava quasi tutto e in fase difensiva si faceva spesso trovare fuori posizione, obbligando Miranda a “uscire” sul suo uomo.
In secondo luogo però ci sono stati errori individuali (come quello dello stesso Miranda su Maccarone, il quale però probabilmente aveva commesso fallo, naturalmente non rilevato).
Si deve anche aggiungere, in ogni caso, che gli errori individuali pesano maggiormente in un contesto di copertura inadeguata, determinata soprattutto dai ritardi nei rientri di Candreva e soprattutto Joao (che sarà un grande giocatore quando imparerà a rientrare tempestivamente in fase di non possesso).
Insomma, niente allarmismi, ma legittime preoccupazioni si.
Immaginiamo di dover opporre Ansaldi a Salah o a Mertens...
Uno sguardo alle statistiche
Alcuni dati lascerebbero pensare a un match più equilibrato di quanto le impressioni visive lascerebbero supporre.
Per esempio il possesso palla è stato sostanzialmente equilibrato (51 a 49 per noi), come le parate dei portieri (5 quelle di Handa contro 6 di Skorupski), mentre le parate considerate “importanti” sono state 3 per parte.
La superiorità tecnica emerge invece quando si esaminano i tiri verso la porta (13 a 7), quelli nello specchio della stessa (9 a 5) gli assist (6 a 2) le palle perse (20 a 32) e quelle recuperate (29 a 12)
Tra cross e corner invece abbiamo messo in mezzo 26 palle (contro 5 complessive degli empolesi).
Questo confermerebbe da un lato che abbiamo sprecato calcio (26 traversoni dalle fasce per 1 solo gol); dall'altro ribadisce la facilità con cui arriviamo sul fondo, anche in assenza di Perisic e per la maggior parte del tempo la presenza di Murillo e D'ambrosio a sovrapporsi sulle fasce.
La nostra predilezione per gli attacchi sugli esterni, pur in assenza di veri uomini d'area è confermata anche dal numero degli attacchi portati: ben 42 dagli esterni contro i soli 12 condotti centralmente.
A livello individuale, Gagliardini ed El Kaddouri hanno tirato in porta più spesso (2 volte a testa), mentre Eder è stato il re degli assist, con 3 “servizi” per i compagni.
Molto attivo Kondogbia, che ha il record di palle recuperate (ben 7) e con il primato di falli commessi (sempre 7), contro i 3 di Miranda, secondo in graduatoria
Miranda ha poi il record di palle perse, ben 4, a conferma di un periodo con qualche sfasatura.
Un ultimo dato interessante riguarda la corsa: tra le due squadre non c'è stata sostanziale differenza, a conferma che la nostra condizione rispetto a inizio campionato è cresciuta.
Gagliardini è il giocatore che ha corso di più, mentre Pinamonti è stato il giocatore con la velocità media più elevata (ma si deve considerare l'arco temporale ridotto del suo impiego).
Pagelle sintetiche.
Handanovic: secondo me fa 2 sole parate decisive, su Krunjc e su Maccarone. L'intervento su Croce mi è sembrato abbastanza spettacolarizzato. In ogni caso la parata su Krunjc da sola vale più di un gol fatto. 7
Murillo: esterno destro della difesa a 3, copre la sua zona senza particolari difficoltà e qualche volta prova persino a inserirsi 6
Medel: forse il migliore tra i difensori: personalmente avevo forti dubbi sul suo utilizzo nella linea a 4, ma giocando a tre, con compagni più vicini, fa valere il suo senso della posizione e il notevole anticipo. 7-
Miranda: come abbiamo visto ha perso qualche palla di troppo. Soprattutto sanguinoso il contrasto perso con Maccarone, da ultimo uomo. Fortunatamente Handa ghermisce il pallonetto dell'empolese, presentatosi solo. Cerca di rendersi utile in avanti. 6
Candreva: non entusiasma mai, ma alla fine è sempre utile. Questa volta addirittura prezioso con il gol che quasi chiude il match anzi tempo. Gioca tantissimi palloni, ma gli manca lo scatto secco per piantare l'avversario e creare superiorità numerica. Generoso nei rientri, ma anche poco tempestivo, soprattutto alla distanza, comprensibilmente. 6.5
Gagliardini: sempre più decisivo per gli equilibri del centrocampo. Abile sia in interdizione sia nella manovra e negli inserimenti, tiene corta la squadra e copre un'area vastissima. Gli manca un po' di suerte nelle conclusioni. 7
Kondogbia: l'impressione, almeno iniziale è che sia uomo da grandi match più che da partite casalinghe contro avversari che si chiudono. Impreciso e qualche volta gigione all'inizio, si riprende alla grande, esibendosi anche in alcune giocate di qualità. Solo nel finale torna a mettere a rischio le coronarie dei tifosi con qualche numero in difesa troppo azzardato. Prova anche il tiro, ma è un po' lento nella preparazione e quasi sempre gli viene murato. 6.5
D'Ambrosio: esterno sinistro sulla linea di centrocampo, garantisce un filtro eccellente e spinge con generosità. I piedi non gli consentono di essere sempre preciso negli scambi, ma conferma di essere giocatore vero. Certo non si può pretendere che faccia il Roberto Carlos. 6+
Joao: tecnicamente è sempre una sicurezza, con la palla nei piedi difficilmente spreca e spesso crea occasioni interessanti. A me è apparso un po' affaticato, soprattutto quando l'ho visto tornare camminando in situazioni che richiedevano un ripiegamento tempestivo. Se migliora la tenuta atletica e la disponibilità al sacrificio diventa un grande giocatore. Ma non è un caso che per ora Pioli lo utilizzi dietro la prima punta. 6.5
Eder: il migliore in campo. Un gol, un assist incredibile, tante iniziative e numerosi recuperi profondi. Sembra trasformato rispetto al giocatore che conoscevamo. Se si mantiene su questi livelli, può essere un'alternativa interessante anche in prospettiva. 7.5
Palacio: finché ha energie sembra quasi tornato il giocatore (magnifico) di un paio d'anni or sono. Tanta corsa, tanto sacrifico, tanta intelligenza calcistica. Il portiere gli nega la gioia del gol su un colpo di testa da bomber puro, ma poi si...vendica con l'assist del vantaggio. Sempre di testa. Cala decisamente alla distanza. 6.5
Ansaldi: ho letto valutazioni tutto sommato sufficienti. Spero che siano di incoraggiamento perché il campionato è lungo e avremo ancora bisogno di lui. Quindi va sostenuto. Ieri però, pur essendo molto più presente in fase offensiva rispetto a D'Ambrosio, ha sbagliato quasi tutto e sulle loro ripartenze si è fatto spesso trovare impreparato. 5+
Barbosa: impegno grandissimo e notevoli doti appena lasciate intravedere. In una squadra di classifica medio bassa penso che sarebbe titolare. Da noi per ora può trovare solo impieghi limitati, ma se non si deprime e ha pazienza credo che l'esperienza all'Inter risulterà fondamentale per la sua crescita.
Pinamonti: troppo poco per una valutazione seria. Ma ha dimostrato, secondo me, che non sarà una meteora in questa squadra. Forza Pina, è dai tempi di Balotelli che aspetto un bomber così, dopo la parziale delusione di Destro e il ritardo imprevisto di Bonazzoli.
Pioli: doveva solo dimostrare di saper tenere in pugno la squadra, motivarla a fondo anche dopo la delusione conseguente alla sconfitta di Torino. Per ora sembra esserci riuscito. Ma ci sarà ancora Bologna da superare. Poi Inter Roma, sarà fondamentale. Ma solo a quel punto. 6.5
Luciano Da Vite
Mi trovo perfettamente con i tuoi giudizi e le valutazioni sui singoli Luciano. Interessante quello che dici su Kondo, del quale pensavo anche di parlare nel mio post che a questo punto magari pubblicherò direttamente... dopodomani per evitare inutili sovrapposizioni. Secondo te a volte è troppo 'facile' nel giudicare la forza dell'avversario? Quindi sottovalutandolo e esponendosi con giocate difficili o affrontandolo senza la giusta determinazione?
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo su Eder comunque. Penso si stia esprimendo sui suoi livelli più alti. Bravo lui a volersi rilanciare in nerazzurro (sono convinto che qualche offerta l'abbia avuta) e ovviamente Pioli a rilanciarlo. Di questo passo merita sicuramente una conferma anche per la prossima stagione. Vedremo.
RispondiEliminaLetto l'articolo di Sabine Bertagna, sul professore universitario inglese Simon Chadwick che parla di strategie di mercato cinesi e segnatamente di Suning...Caspita...paventano scenari "fantastici" (si puo' dire?)... #piediperterra#
RispondiEliminaTeo, se ti va di riportarne il contenuto chiaramente la cosa è ben gradita. Lo dico perché so che in alcuni blog in generale questa cosa non è ben vista, ma direi che (penso che la cosa vada bene anche a Luciano) in questo caso non ci sono problemi se la cosa contribuisce ad arricchire la discussione.
EliminaOk naturalmente. Se la cosa è gradita all'amica Sabine
RispondiEliminaEmiliano...sono un seguace di Luciano anche nella non eccelsa padronanza della "cosa tecnologica"...comunque penso di non far nulla di male (nel caso fatemelo.presente) visto che qui s'è fatto ancora, nel dire che su fcinternews e su fcinter1908, si trovi tutto ;)
RispondiEliminaLuciano...consentitimi l'accostamento...irriverente. :-D
RispondiEliminaEh, eh. perché sarebbe irriverente una gara a chi ne sa di meno?
RispondiEliminaNo...ma non "oso" ugualmente...;)
RispondiEliminaMe lo vado a cercare Teo. Thanks.
RispondiEliminaDevo dire, nel merito, che nulla togliere il lavoro agli amici di fcinter1908, ma la loro grafica nuova (in realtà in uso già da un po') mi è completamente ostile. Non mi ci riesco veramente ad orientare.
RispondiEliminaIntanto Icardi ha ospitato un bimbo per vedere assieme Inter Empoli, dopo che il bimbo si era rammaricato perchè aveva preso apposta il biglietto per vedere appunto Icardi e la squalifica gli aveva impedito di realizzare il suo sogno.
RispondiEliminaIcardi , ascolta maradona (mi spiace per te Emiliano, ma lo devo scrivere in minuscolo viste le sue uscite), fa felice i bambini mentre gli arbitri non solo sono incompetenti e forse peggio ma fanno anche piangere i bimbi :)
Figurati Riccardo. :) La grandezza del calciatore non si discute, ma evidentemente ha così pochi argomenti adesso che non gli resta che succedersi in dichiarazioni di questo tipo. Che poi secondo me dovrebbero essere fastidiose anche per l'altra parte in causa (Maxi Lopez) e non solo lostesso Mauro, ma va be'...
EliminaPosso dire che oltre alla grafica mi è poco simpatico il fatto che FCINTER1908 appartenga al circuito Gazzanet....
RispondiEliminaVolevo tornare un attimo alla discussione che si era aperta sul blog (se non sbaglio innescata da Sergio) sul fatto che troppi nostri talenti si perdono progressivamente, forse perché si punta sul giocatore di qualità, che però non dispone almeno in prospettiva delle doti atletiche necessarie per sfondare.
RispondiEliminaA parte il fatto che questa tesi (rispettabile, come tutte) confligge con il luogo comune per cui l'Inter prenderebbe i giovani solo " a peso" (?) e per esempio con le tesi di Ziemelu, la realtà secondo me è più complessa e più ...saggia"
L'inter prende da piccoli tutti i talenti che può.
Affiancati naturalmente da qualche giocatore di sostanza.
I talenti li tiene tutti sino agli allievi nazionali compresi, aspettando di vedere se crescono.
Poi in Primavera la selezione definitiva: restano quelli che al talento aggiungono doti fisiche e agonistiche adeguate.
la nostra Primavera è quasi sempre competitiva e ottiene quasi sempre risultati.
Molti giocatori della Primavera passano direttamente al professionismo. E questo è ciò che conta.
Poi il campione...non so. Noi abbiamo schierato in campionato in una partita vera un diciassettenne. negli ultimi anni ne avevamo schierati altri di quell'età, da Balotelli in poi.
Probabilmente si può sempre far meglio e spero che con più budget lo faremo. ma a me sembra che stiamo facendo molto bene
Sono sicuro che si faccia bene avendo come criterio di valutazione l'arrivo al professionismo della maggior parte dei ragazzi. Mi chiedevo solo se era possibile spiegare il differente numero di professionisti ad alti livelli (serie a e b) di squadre come Roma Atalanta Milan Lazio con una più marcata attenzione fin dall'inizio agli aspetti di sviluppo agonistico. Sempre che si possa fare con sufficiente sicurezza sia chiaro. Si la mia idea è diametralmente opposta a quella di ziemelu.
EliminaSenza dire che una parte abbia torto e l'altra ragione, del resto non si ete necessariamente in contraddizione, sarebbe interessante avere una specie di statistica in questo senso per quello che riguarda la composizione delle rose del massimo campionato. Ma non penso siano in giro disponibili dati di questo tipo.
EliminaIl Monaco per soli 3 milioni ha preso Franco Antonucci dall'Ajax, centrocampista classe 99, un possibile fuoriclasse del domani
RispondiEliminanazionalita' belga, origini italiane
RispondiEliminaIl monaco attua esclusivamente questa strategia ormai. Piuttosto un giocatore che prenderei a loro è Bernardo Silva, secondo me il più forte della nuova generazione portoghese.
RispondiEliminaSecondo me è una linea che nel campionato francese alla fine può pagare. Non a caso penso che adesso siano primi in campionato. Possono vincere quest'anno e sarebbe meritato dato che hanno anche dimostrato di sapere aspettare e dato fiducia nel tempo a un allenatore poco blasonato e dal nome poco altisonante ma che ha lavorato bene negli anni come Jardim.
EliminaConcordo totalmente!
EliminaFiltrano notizie di mercato interessanti: Rodriguez è un laterale di talento a sx ci farebbe comodo. Shik è un investimento da fare viste le potenzialità dimostrate in quest'anno. Resta da capire come si intende completare la difesa: oltre a Manila abbiamo bisogno di un elemento di spessore a dx.
RispondiEliminaSbaglierò, ma ho motivo di credere che probabilmente a destra prenderemo Semedo
RispondiEliminaPer una formazione di questo tipo
handa (o ci per lui)
Semedo Miranda Manolas Rodriguez
Gagliardini X
Berardi Joao Perisic
Icardi
Dove x può essere Kondo, Brozo o un terzo...
Non sappiamo quali sono i motivi che ti spingono a pensare a Semedo ma è una formazione piuttosto eccitante! Cosa non darei per vederla realizzata
EliminaSarebbe una squadra fortissima. Con Semedo che secondo me ha caratteristiche diverse da quelle di Rodriguez, andando quindi a combinare una coppia interessante. Non so se tu abbia fonti in tal senso, mi domando se la procura del giocatore sia legata in qualche maniera a Kia ovviamente.
EliminaTi vedo ottimista su Berardi. Che mi fa piacere ovviamente.
La formazione di Luciano è sontuosa....
RispondiEliminaSchick
RispondiEliminaA proposito di Berardi, come valutate i problemi fisici avuti dal ragazzo quest'anno?
RispondiEliminaCurato male, succede, quando si sottovaluta l'infortunio. Il primo tentativo fu di farlo rientrare per l'EL, circa 10 giorni dopo (se non ricordo male saltò la juve, di default, poi avevano l'EL). Da li è stata una gestione a strappi, dall'ottimismo all'eccesso di prudenza. Alla fine è rientrato in piena efficienza, senza ricadute, neanche piccoli fastidi muscolari, quindi dovrebbe essere un caso. Questo credo sia il suo primo infortunio relativamente "lungo" (più che grave), mentre di piccoli ne ha avuti diversi. Passando, eventualmente, a 2 partite settimanali, dovrà migliorare qualcosa nella gestione fisica.
EliminaGrazie Amstaf. In effetti non l'ho seguito dopo il rientro, quindi mi domandavo quale fosse il suo stato attuale.
EliminaSecondo te, Luciano, Pioli potrebbe essere l'allenatore di quella squadra? Tralasciando il piazzamento finale di questo campionato. Un tuo giudizio sulle sue capacità. Cioè se a te piace come profilo.
RispondiEliminaspero solo che Ricardo Rodriguez sia davvero cosi forte come sembra. Sarebbe anche ora di avere un terzino decente.
RispondiEliminaPioli fino ad ora ha fatto benissimo, le cifre parlano chiaro. la sua media punti è leggermente superiore a quella di Roma e Napoli. La media punti del precedente mister oggi sarebbe da 11°-12° posto.
RispondiEliminaSe anche arrivasse quarto a pochi punti dalla terza, sarebbe un percorso positivo.
Pioli ha compattato il gruppo, dato identità e motivazioni alla squadra, fatto scelte di organico importanti e significative.
Sempre ammesso che continui con questo ritmo, le partite con Roma Napoli e Milan ci diranno se è affidabile anche per gli scontri decisivi.
Penso che finendo bene la stagione potrebbe venir sostituito solo per motivi di immagine pubblicitaria. Sempre che sia disponibile sul mercato un allenatore più seducente per i mercati mondiali (oltre che affidabile almeno quanto Pioli)
Sono d'accordo con te Luciano. Precedentemente comunque ho citato il Monaco e Jardim proprio per il fatto che la squadra monegasca se centrasse lo scudetto, lo farebbe con un allenatore che (anche se all'epoca, quando ingaggiato, in quel momento in qualche modo 'alla moda) è stato confermato nel tempo nonostante alla panchina del club siano stati accostati nomi più blasonati.
EliminaParliamo di due realtà diverse, è chiaro, però è una piccola dimostrazione che forse l'appeal di un allenatore si possa anche 'costruire' nel tempo di concerto a quello che può essere il rinnovato - nel nostro caso - fascino di un club. Ma questo è solo un augurio oltre che il mio personale riconoscimento alla bontà del lavoro fatto finora da Pioli e su cui sono d'accordo con te.
Per quanto mi riguarda nella formazione di Luciano, cambierei sicuramente berardi che a mio parere non è ancora in grado di fare la differenza ad alti livelli e metterei una punta esterna di grande valore (lucas Moura/Di Maria/Mertens/sanchez/carrasco), a metà campo punterei tutto su najngolan e come punta di riserva benissimo schick
RispondiEliminaHai toccato il mio punto debole, carrasco. L'unico tra questi per me a lungo andare superiore a Berardi come repertorio totale
EliminaAnche secondo me Carrasco è fortissimo. Però penso che abbia una valutazione di almeno cinquanta milioni.
EliminaUna somma che stando ai parametri attuali, ritengo che ci possa stare. Dipenderà ovviamente da quali risorse finanziarie effettivamente potrà investire Suning.
Eccellente formazione Luciano. Potresti completarle inserendo le "riserve" ? Ho scritto riserve tra parentesi perchè anch'io penso che per lottare per lo scudetto e in Europa occorra avere 22 titolari, un'alternativa per ruolo, più 2/3 giovani da lanciare con calma. Un solo dubbio ma l'arrivo di Schick non tarperebbe le ali a Pinamonti, che io vorrei vedere come vice di Icardi il prossimo anno ? A meno che oltre a Palacio si consideri partente anche Eder ma in tal cxaso non è preferibile un profilo più esperto ? Comunque adoro questo nuovo clima dopo anni diciamo non esaltanti .
RispondiEliminacompletarla...in tal caso
RispondiEliminaMah, Riccardo, a naso direi un portiere qualunque D'Ambrosio, Murillo, Medel, quello escluso dalla formazione titolare tra i centrocampisti (Kondo o Brozo) Candreva, Eder Schick, Pinamonti, Banega o uno più forte, un giovane terzino e un giovane centrocampista.
RispondiEliminaPoi sicuramente anch'io preferirei Sanchez (gli altri citati no) a Berardi e farei follie per Nainggo e/o Verratti
Emiliano. Tra poco ti mando il post sulle giovanili. Domani quello sul top player (questa volta ci spostiamo al nord...). Poi vedi tu quando pubblicare.
RispondiEliminaVa benissimo Luciano. Direi a questo punto di pubblicare in serata il post sulle giovanili. Domani il mio post su Empoli - Inter. Giovedì il top-player (oramai sta diventando una abitudine).
EliminaVenerdì pubblicherei un mio post che vuole avere dei contenuti esclusivamente di natura statistica per quello che riguarda i prodotti del nostro settore giovanile che approdano al calcio dei grandi (in particolare alla Serie A) rapportati a quello delle altre squadre. Relativamente i soli calciatori italiani e non per questioni di campanilismo, ma perché estendere la cosa anche ai calciatori stranieri avrebbe richiesto capacità statistiche al di fuori delle mie capacità. Quindi più uno spunto per eventuali riflessioni sull'argomento che un vero e proprio editoriale.
Ricevuto. Mi ci metto al lavoro così lo pubblico già in serata.
EliminaQuindi potrebbe essere:
RispondiEliminaHandanovic (Radu)
Semedo (D'Ambrosio)
Miranda (Medel)
Manolas (Murillo)
Rodriguez (?)
Gagliardini (Brozo)
Kondo (?)
Berardi (Candreva)
Joao (Banega)
Perisic (Eder)
Icardi (Schick - Pinamonti)
Giovane terzino Dimarco
Giovane centrocampista (Rivas)
Terzo portiere (Bardi ? Di Gennaro ?)
Che ne dite ? Per me è da scudetto. Chi mettereste al posto dei punti interrogativi ?
Bardi è per me da secondo più di carraio. Gli altri mi vanno bene :)
EliminaVedendo lo schema riassuntivo confermo il mio parere su Pinamonti potenzialmente chiuso.
RispondiEliminaSecondo me, ammettendo a questo punto la partenza di Gabigol (stando alla squadra che hai indicato), gli spazi per Pinamonti non mancherebbero. Comunque non mi lamenterei. Mi sembra una squadra di primissimo livello. Come terzo portiere magari potrebbe rientrare anche Belec. Non so se Radu sarà scelto come secondo: personalmente punterei sempre a un elemento di esperienza in Serie A come secondo e manderei il ragazzo a giocare.
Eliminama ha 17 anni....
RispondiEliminaRagazzi ma allora: Schick meglio del Cholito? Sicuri?
RispondiEliminaPenso abbiano due valutazioni radicalmente differenti. Al di là delle caratteristiche tecniche.
EliminaOvviamente nel caso io starei col Cholito. Ma Schick non mi dispiace.
EliminaIo credo che fisicamente e tecnicamente Schik sia fortissimo, più completo di Simeone. Però il cholito ha una garra un intensità e un intelligenza tattica di primo piano. La scelta è dura ma se dovessi scegliere direi il cholito: per recuperare ai ladroni abbiamo bisogno di talento ma anche di giocatori con le balls che gli fumano. Non rinuncerei a Giovannino 😊
EliminaAltra provocazione: Felipe Anderson o Perisic?
RispondiEliminaSenza dubbio Perisic per quanto mi riguarda. La sua forza fisica e la sua continuità rispetto al brasiliano sono fondamentali.
EliminaSenza dubbio Felipe Andersson. Almeno smette di segnarci due gol a partita.... Scherzo.
EliminaPubblicato il post sul week-end delle giovanili.
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