La squadra (foto: Tuttosport) raccolta attorno al Mister Luciano Spalletti prima dei calci di rigore contro il Pordenone nella gara di martedì scorso valida per gli ottavi di Coppa Italia. |
Premesso che il nostro mister riesce sempre a farsi capire bene, anche quando dice e non dice e persino quando maltratta un po' l'italiano, le sue argomentazioni prima di Inter - Udinese sono a mio parere molto significative.
Si parte con una valutazione della prestazione insoddisfacente fornita dalla squadra contro il Pordenone:
“Allora, si è parlato molto di questa partita e dei pericoli che si andavano a incontrare.
Io penso che sia sbagliato nel dire che i giocatori non si siano impegnati o abbiano preso sotto gamba l’avversario.
L’Inter è più forte in qualsiasi scelta avessi fatto ma il problema è stato nella gestione di questa forza di cui la squadra dispone.
Di far giocare tutto un reparto nuovo non ho agevolato certo i ragazzi, ma durante la settimana seppur facendo sempre le stesse cose poi però in campo il tutto ha determinato che qualcuno non ha reso al meglio.
A tu per tu con la squadra ho portato un esempio facile, quello della natura e del comportamento del predatore sulla preda. Non valuta la stazza ma ci mette il massimo della forza”.
Il mister si accolla in sostanza la responsabilità di una scelta sbagliata: i ragazzi hanno affrontato la partita con il piglio giusto, individualmente sono stati bravi e comunque erano superiori agli avversari, ma il fatto di aver cambiato formazione per 9/11 ha fatto sì che in campo non si trovassero le giuste distanze e quindi venisse meno la razionalità organizzativa.
Personalmente non credo che sia stato soddisfatto delle prestazioni di tutti i nuovi, ma è giusto che dica il contrario e comunque ripete un concetto che spesso noi tifosi non vogliamo capire: non basta essere più forti e avere determinazione, per vincere.
Quando su un campo si affrontano 28 giocatori, le cose sono molto più complesse.
Teniamone conto perché anche rispetto all'Udinese siamo più forti, eppure per vari motivi siamo di fronte a un match molto difficile.
Gli si chiede: come stanno gli acciaccati dopo un impegno di 120 minuti ?
“La situazione che vogliamo andare a trovare è quella di giocare tre partite a settimana.
Non ci possiamo lamentare del triplice impegno.
Per cui i giocatori hanno recuperato e vogliono vincere tutte le partite, anche quelli usciti più affaticati come Eder, Nagatomo o Vecino.
Son tutti pronti.”
Rassicura sulla condizione fisica di tutti i titolari e sostiene che se si vuole essere una squadra di vertice è normale affrontare tre partite alla settimana e sempre si deve lottare per vincere.
Discorso sacrosanto, che confligge un po' con la scelta di cambiare 9/11 contro il Pordenone, rispetto alla partita con la juve.
Evidentemente giocare ogni 3 giorni non è il massimo, se non si ruotano 20 giocatori.
Ma i 20 giocatori devono essere tutti, se non di pari livello, competitivi.
Qui il guaio, secondo me è stato che la partita di coppa è venuta dopo la partita con la juve, che ha impedito ogni turn over.
Altrimenti, cambiando un giocatore per reparto la domenica prima, uno per reparto o anche uno in più in coppa e uno per reparto contro l'Udinese, tutti avrebbero giocato due partite in una settimana.
Situazione su cui riflettere perché si ripeterà peggiorata: il Milan non è il Pordenone e la terza partita sarà lo scontro diretto con la Lazio.
Gli viene quindi posta una domanda a mio parere un po' ingenua, almeno nella prima parte: la partita di martedì ha dimostrato che con le seconde linee o senza quei 13/14 giocatori su cui contare, ci possono essere flessioni?
Di conseguenza quali prospettive si aprono per il mercato di gennaio e prospettiva verso il mercato di gennaio?
“Collaudare dentro le partite tutti i giocatori ha dato dei vantaggi, non poteva che essere così altrimenti non avremmo uno zoccolo duro e dei calciatori su cui contare.
Prima eravamo in troppi e ora invece abbiamo forzato sentimento e forza del singolo giocatore e questo è stato un contributo importante, magari togliendo qualcosa da altre parti. In settimana colmiamo la lacuna dell’essere pochi.
La differenza l’hanno fatto le mie scelte, ad esempio mettere Cancelo o Karamoh all’interno degli 8/11 della stessa squadra escono fuori ben altre qualità.
Nel mercato ancora non sappiamo le vere intenzioni del presidente. Finché non le sapremo dovremmo fare tutti silenzio senza creare le aspettative di inizio campionato e della sfiducia in base ai nomi fatti e non fa bene ai tifosi e ai calciatori.
Se mi chiedete chi voglio ve li dico due nomi. Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez (Ndr. Ride.), si lavora su questi qui così la smettiamo con le telefonatine e si ricomincia.
Quelli che giocano meritano rispetto altrimenti poi faccio l’antipatico, una figura che mi riesce benissimo”.
Tutta la prima parte, sino a quando parla delle sue scelte, mi risulta poco comprensibile, ma probabilmente si tratta di un limite mio.
In sostanza credo volesse (dovesse) dire che non abbiamo solo 13-14 giocatori e il resto non conta, ma che è cosa diversa anche in relazione al rendimento del singolo, inserirne 2 in un contesto collaudato rispetto a creare in pratica una squadra ex novo, per quanto composta da giocatori forti e comunque superiori all'avversario
Il discorso scivola inevitabilmente sul mercato e Spalletti dice quello che tutti ci aspettavamo, ma lascia capire anche qualcosa di non esplicitato.
Parlare di mercato ora sarebbe irrispettoso verso chi ha portato sino ad ora la squadra al primato in classifica.
Non si può e non si deve turbare la tranquillità, la sicurezza, l'autostima e la consapevolezza della stima di mister e società, in un giocatore, prima di una partita delicata.
Sarebbe estremamente pericoloso, oltretutto.
Però.... però, poi qualcosa lascia intendere.
Quando dice che prima di parlare dobbiamo capire le intenzioni del Presidente, qualcosa ammette, cioè che... preferirebbe fossero intenzioni spederecce.
I tifosi sono rimasti scottati (e forse anche lui, pur se non può dirlo) dalla discrepanza fra i nomi fatti all'inizio del mercato estivo e quelli dei giocatori davvero arrivati.
Anche se il calcio è una cosa complicata, non è la raccolta delle figurine e magari un giocatore meno quotato può rivelarsi più utile di uno di nome.
Gli esempi sono millanta.
Si lascia andare a una battuta: gli piacerebbero Ramos, Iniesta e Sanchez.
Solo una battuta? Probabilmente si, ma forse una battuta che qualcosa rivela, perché comunque fa il nome di un difensore centrale, di un'ala-punta e di un trequartista di qualità.
Più o meno quello che chiediamo noi da tempo.
Non a caso si parla di Pastore, di Delefou (in prospettiva di Chiesa) e si fanno i nomi di diversi centrali.
L'impressione è che a livello di mediani si senta coperto: Vecino, Gaglia, Brozo e Borja possono assolvere a quei compiti e in fondo anche Gianmario, se non dovesse partire.
Servirebbe un'iniezione di brillantezza ed incisività in avanti (ecco i nomi esemplificativi, paradossalmente, di Iniesta e Sanchez) nonché un quarto difensore.
Sui terzini, che a molti di noi appaiono... bisognosi di integrazione, sembrerebbe che lui si senta coperto con D'Ambro, Naga, Santon e probabilmente per la fiducia che ripone nei progressi di Cancelo e Dalbert.
Dopo aver giustamente celebrato le doti di Tommasi in termini di valori morali e ideali per la carica di presidente federale, arriva la parte più importante (secondo me) della sua intervista
La domanda che innesca il ragionamento è questa: contro la Juventus è mancato qualcosa negli ultimi 16 metri, magari diverso dalla Roma in cui aveva Salah. Serve qualcuno più vicino alla porta?
“Eder gioca vicino alla porta, ma se si cambia qualcosa si forza un equilibrio.
Forzare da una parte per perdere qualcosa.
I nostri centrocampisti sono tuttocampisti tra Borja, Brozovic e Joao Mario. Hanno una copertura di spazi ampi.
Se viene a mancare quello si perde equilibrio.
Non è detto che se si mette un attaccante in più poi non manchi qualcosa in altre parti.
Mettere ad esempio un Cancelo al posto di Vecino dà qualcosa ma toglie anche altro.
Se la società vuole io arrivo in fondo con questi giocatori“.
E' il discorso perenne e difficile da comprendere, dell'equilibrio. Se sostituisci un giocatore con uno più forte ma più offensivo, in un meccanismo squadra che funziona, devi riconsiderare tutto il meccanismo.
Lui fa l'esempio Vecino – Cancelo.
Io potrei fare l'esempio Pastore – Borja, o anche Candreva - X.
Ammettiamo che Pastore e X diano più qualità offensiva rispetto a Borja e Candreva, ma se perdessimo quanto a capacità di controllo della partita?
Cambiare (o riorganizzare la squadra) vale la pena se il gap tra nuovo e vecchio giocatore è altissimo.
Altrimenti meglio prendere un giocatore-alternativa o magari un giocatore già da alternativa ma che per la giovane età può superare il titolare in prospettiva.
Supponiamo che arrivi un'ala destra con più spunto di Candreva.
Avrà la stessa attitudine difensiva?
Perché in caso contrario dovrà restare più bloccato dietro il terzino, con il risultato che avremmo meno imprevedibilità davanti e più difficoltà a difendere quando gli avversari scenderanno in coppia.
Certo, si potrebbe rimediare modificando altri meccnismi, ma tutta l'organizzazione di squadra dovrebbe essere rimodulata.
Si ritorna alla partita contro il Pordenone: come si dividono le responsabilità tra allenatore e giocatori?
“Nel primo tempo ci son mancate le distanze, non erano corrette come gli spazi.
Eravamo troppo larghi e Colucci è un bravo allenatore che sa far giocar bene le sue squadre, per cui la mia scelta ha determinato qualche errore, perché individualmente hanno tutti un gran futuro.
Nel secondo tempo abbiamo sbagliato qualche gol di troppo.
Poi dentro i rigori siamo stati bravissimi mantenendo euforia e forza“.
Ancora una risposta a conferma del fatto che allenare una squadra richiede qualcosa più della capacità di giudicare la prestazione di un singolo: fondamentali sono le distanze, gli equilibri e magari un giocatore che sbaglia qualche palla di troppo e viene criticato dai tifosi svolge invece un lavoro fondamentale in termini appunto di equilibri e distanze.
Per quello che conta la sua analisi mi sembra condivisibilissima: nel primo tempo troppi giocatori non abituati a giocare insieme in partita e distanze scorrette, che hanno agevolato gli avversari, meno bravi individualmente ma ben messi, compatti e pieni di energia e garra per la partita della vita.
Poi con qualche inserimento di giocatori esperti le cose sono cambiate, ma cambiare registro di una partita avviata male è difficle e forse anche per il nervosismo del gol che non veniva e della possibile beffa in agguato, abbiamo sbagliato qualcosa di troppo sotto rete.
Si passa quindi al pericolo rappresentato dall'Udinese.
“Oddo è un ragazzo sveglio e lo conosco. L’ho affrontato come calciatore ed è tosto.
Prepariamo il video sulle ultime tre partite quindi comunque lo abbiamo visto.
So anche come ragionano i Pozzo e se l’hanno scelto e hanno scelto i giocatori sanno quello che vogliono. L’Udinese è avversario tostissimo”.
Di mio aggiungo che spero tanto di sbagliare, ma non ho buone sensazioni.
Verò tacciato di gufismo (come se io potessi essere gufo della squadra che amo e seguo da sempre), verrò sbeffaggiato se vinceremo facile (e mi piacerebbe venir sbeffeggiato, in quel caso), ma non sono tranquillo.
Complice la partita di metà settimana e i suoi problemi non sento quella univoca e feroce determinazione che è indispensabile per vincere quaunque partita del nostro campionato.
Non l'avverto nell'ambiente (si parla più di mercato, Lazio e Milan): spero che per la squadra non sia così.
Gli viene chiesto poi di esaminare le qualità dei tuttocampisti: Brozovic, Borja Valero e Joao Mario (comunque assente)
“Borja Valero incolla la squadra.
Ha questa qualità e lo puoi mettere in tutte le parti.
Con le dovute proporzioni lui sa fare tutto, a dispetto di qualsiasi avversario. Come un predatore.
Come trequartista ha letture fantastiche e vede ogni parte del campo. Vede prima con la testa e poi con gli occhi.
Gli altri, chi più e chi meno hanno altre cose.
Ma anche senza Valero abbiamo giocato e recuperato partite. Io non boccio, scelgo e basta.”
Risposta che è insieme a mio avviso realistica e diplomatica.
Dopo avere, sempre a domanda, giustamente celebrato l'importanza e l'eccezionalità del pubblico di San Siro interista e più in generale l'importanza per tutto il movimento calcistico di avere tante squadre forti e tanti stadi pieni, si passa a una domanda sull'importanza di chiudere eventualmente (pausa per toccate scaramentiche) in testa il girone d'andata.
La risposta è abbastanza scontata e non poteva essere che così:
“Noi bisogna tirare più a lungo possibile, il gruppetto di testa corre forte.
Non c’è spazio per rifiatare, bisogna andare a tutta, come fosse una volata.
Dobbiamo andare il più avanti possibile. Il #senzatregua deve trainarci nella lotta, stando attenti ai tranelli, stando sempre svegli“.
A domanda di un inviato giapponese, risponde celebrando la personalità e la forza morale di Nagatomo, che si allena sepre al meglio, sa sempre farsi trovare pronto e ha saputo assumersi la responsabilità del rigore decisivo
Ma, aggiunge il mister che “nel suo ruolo ho quattro cinque giocatori che hanno tutti una loro forza”.
Altra indicazione sul fatto che quella del terzino, almeno per il prossimo mercato, non sia considerata un'urgenza?
Sempre in riferimento alla prova contro il Pordenone, il mister si dice (anche qui, doverosamente) soddisfatto della prova di Karamoh e del Pina.
E, considerato appunto il contesto, non si può, a mio parere non concordare, sia pure a livello di prosspettive.
Quando gli si chiede delle possibili opzioni per il centrocampo da schierare contro l'Udinese, la sua risposta è sibillina, evidentemente non vuole scoprire le carte.
Tuttavia, letta in un certo modo potrebbe lasciar intravedere qualche novità.
Vedremo se ci ho azzeccato.
“L’unico indisponibile è Joao Mario, gli altri quattro di ruolo partono tutti dallo stesso livello, anche Cancelo che può giocare in fascia o Candreva o Perisic trequartisti.
Si può cambiare, anche con Eder ad esempio“.
Dopo aver ribadito la capacità organizzativa e l'efficacia delle scelte tecniche della società Udinese, anche per consocenza diretta “Udine come posto ha le qualità per far crescere chiunque“ e quindi implicitamente la difficoltà dello scontro, risponde in conclusione a una domanda sui giovani.
Berardi, Chiesa e Barella, da tecnico che osserva i giovani quale tra questi può esplodere?
“Tutti e tre.
Sono i migliori citati ma tra Chiesa e Berardi io scelgo… Candreva e Perisic.
Poi avranno tutti un futuro importante ma noi li abbiamo più forti!”
E oggi dimostrino ancora una volta di essere i più forti.
Questo è l'auspicio e la speranza di tutti gli interisti.
Luciano Da Vite
L'EQUILIBRIO DI SPALLETTI: INTER - UDINESE
Giustamente tutti alla vigilia della gara contro l’Udinese, hanno voluto sottolineare l’importanza delle dichiarazioni in conferenza stampa di Luciano Spalletti.
Non credo ce ne fosse bisogno, perché il tenore delle sue conferenze e delle sue dichiarazioni è stato molto alto sin dall’inizio, ma anche adesso - dopo una prestazione comunque negativa della squadra - il mister è apparso lucido, critico e autocritico nel modo giusto ma senza mai calcare la mano e allo stesso tempo difendendo il gruppo ed i singoli giocatori.
Non c'è dubbio che la prestazione contro il Pordenone per diverse ragioni sia stata la peggiore dall’inizio del campionato.
Se ne abbiamo parlato così tanto e in maniera ‘critica’ non penso sia stato per esprimere necessariamente catastrofismo, ma perché volevano trarne i giusti contenuti.
Posso dire che già Luciano aveva fatto una ottima analisi al riguardo con il suo post, dopo che ci eravamo tutti confrontati a caldo dopo la partita.
Le dichiarazioni del mister sono state una conferma di quanto avevamo elaborato.
Io riassumerei i contenuti principali in quattro punti:
- Chiunque dei nostri giocatori è individualmente superiore a qualunque calciatore del Pordenone.
- Nessuno dei nostri calciatori ha in ogni caso preso sotto gamba l’impegno, anche se è chiaro che dopo la partita contro la Juventus fosse difficile trovare la stessa carica, così come tutti quelli che avevano giocato di meno sentivano molto la partita e questo psicologicamente può anche essere un fattore negativo.
- Schierare un numero così grande di giocatori nuovi è stato un rischio e un esperimento che credo Spalletti eviterà di ripetere in futuro. Il punto non è tanto la qualità dei singoli quanti la squadra e la sua tenuta di fronte a un avversario più debole ma organizzato e molto motivato.
- Non vi è dubbio che i singoli se inserito in un contesto complessivo che funzioni e che sia già 'rodato' e funzionale, dimostrino senza dubbio quello che è il loro valore, mentre altrimenti diventa tutto più difficile.
Tutte queste considerazioni penso argomentino in maniera esaustiva i contenuti tratti dell’impegno con il Pordenone, una partita che dunque si è rivelata più importante di quello che avrebbe dovuto perché ci ha insegnato molte cose.
Tra queste secondo me, ma immagino anche secondo Spalletti, non manca quella richiamata necessità di intervenire a gennaio sul mercato e in particolare per quanto riguarda l’arrivo di un attaccante.
Ma su questo il mister non si è esposto.
Del resto la conferenza stampa pre-Udinese non è sicuramente il luogo giusto dove parlarne.
Ma forse questo pareggio (la vittoria del resto è arrivata ai calci di rigore) può essere visto ancora sotto una altra prospettiva.
Parliamo da tempo del fatto che si sarebbe dovuto poi vedere come la squadra avrebbe reagito ai momenti difficili.
Per fortuna però non abbiamo mai perso e mi auguro ancora adesso che questo momento arrivi il più tardi possibile.
Però la partita col Pordenone (per quanto mi riguarda a questo punto archiviata) dal punto di vista mediatico vuole chiaramente una risposta immediata sul piano sia della prestazione che del risultato.
Io penso che questo Spalletti lo sappia.
Difenderebbe e difenderà la squadra in ogni caso ma una partita importante gli darebbe penso risposte importanti che lui probabilmente si aspetta.
Di fronte abbiamo l’Udinese, una squadra che non sta facendo un campionato irresistibile e che presumibilmente verrà a San Siro facendo le barricate e creando dei presupposti e situazioni di gioco che in passato abbiamo dimostrato di faticare a scardinare.
Sarà fondamentale una buona prova da parte di tutti ma secondo me in modo particolare secondo me sarà determinante la prova degli attaccanti, che si dovranno in qualche modo caricare la squadra sulle spalle e tirarsela in avanti.
Vincere ci confermerebbe al primo posto a due partite dalla fine del girone di andata e ci darebbe secondo me una bella spinta ad affrontare anche un impegno sulla carta ‘minore’ come la partita contro il Sassuolo e prima del big match contro la Lazio.
È normale che l’ideale sarebbe arrivarci con dei punti nel sacco e chiudere il girone di andata nel migliore modo possibile.
Tutto questo passa anche dalla prova di oggi contro l’Udinese.
In fondo come dice il mister, ogni partita, che sia la Juventus oppure l’Udinese, mette in palio tre punti.
Noi puntiamo sempre a conseguire il massimo risultato possibile e fare bottino pieno.
Emiliano D’Aniello
Emiliano, nella prima mattinata avevo scritto il post. ora non è il caso di pubblicarlo così, ma te lo mando ugualmente. Se puoi e hai tempo spezzettalo e pubblicalo come interventi successivi. Io purtroppo ora devo uscire
RispondiEliminaLuciano mandamelo, edito il post in modo tale che siano tutti e due unificati in un solo post messi uno di seguito all'altro! Scusami non pensavo loa vresti scritto.
EliminaRagazzi, sto editando il post integrandolo con quanto scritto da Luciano. Una decina di minuti e lo completo.
RispondiEliminaFatto.
RispondiEliminaPost doppio stavolta.
Luciano scusami ancor per il fraintendimento.
Luciano, come mai non hai sensazioni positive? Magari sbaglio io a non dar troppo peso alla partita di coppa. Per esempio secondo me fu più preoccupante Inter - Lazio dello scorso anno quando uscimmo dalla Coppa Italia, lì con i titolari. Qua mi sembra una parentesi, in cui i titolari che sono entrati nel secondo tempo hanno fatto bene. Anzi, il fatto che non sia andata bene dovrebbe aumentare la concentrazione della squadra ricordando che non è tutto perfetto, ma con la serenità di chi ha passato il turno (ed è primo in campionato). Un passo falso in casa con l'Udinese sarebbe qualcosa di anomalo sin qui (solo vittorie con un pareggio col Torino)... non ho elementi per prevedere una cosa del genere. Volevo quindi sapere se si tratta di un timore, anche un po' irrazionale, o di qualcosa di "oggettivo"... non considererei tanto l'ambiente o l'umore dei tifosi
RispondiElimina...in Italia, dicono che ci siano 7 milioni di tifosi interisti ... quindi sette milioni di sensazioni ... per conto mio, dopo aver battuto l'Atalanta (...), penso che nelle partite contro queste squadre, in casa, si riesce a trovare il bandolo della matassa ....
RispondiEliminaOggi...dovremo giocare anche contro la presenza allo stadio di tohir...
RispondiEliminaSanton era ovvio prima o poi avrebbe regalato un gol...
RispondiEliminaBrozovic pessimo. Candreva non può sbagliare ogni cross con palla a terra e tranquillità... è assurdo
Parli del primo tempo di Inter - Udinese del 16/12/2017?
EliminaSi, perche?
EliminaAnzi forse hai ragione tu. Grande partita di tutti...
EliminaHo ragione io nel dire cosa esattamente?
EliminaNel fare ironia.. alla fine abbiamo stravinto, no? Tutti bravi
EliminaL'intelligenza sta nella giusta misura e nei ragionamenti sottili, non negli estremi e negli eccessi. Tu appena c'è mezza cosa che non va perdi il senno e commenti di pancia
EliminaSanton è stato il dodicesimo uomo per l'udinese, anche nel secondo tempo.
EliminaCandreva 24 cross con palla a terra di cui 6 comodi dal limite esterno dell'area, e 7 calci d'angolo.
Nessun pericolo creato.
Brozovic pessimo tutta la partita, viene sostituito.
In cosa ho commentato con eccesso?
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EliminaPrimo tempo 1-1 in cui creiamo abbastanza, subiamo un gol che nasce da un dribbling che non si dovrebbe fare lì e pareggiamo un minuto dopo. Per me "pessimo", "ovvio che" e "non può sbagliare ogni cross con palla a terra e tranquillità, è assurdo" sono esagerati e li userei se perdessimo 0-2. Soprattutto perché Candreva nel primo tempo è stato tra i migliori. Io direi il migliore ma può essere una esagerazione mia. È però indubbio, credo, che abbiamo attaccato soprattutto con lui, da destra e che sia una delle poche cose che abbia funzionato. Candreva non ha il dribbling stretto e spesso crossa con l'uomo davanti. Quando crossa con la palla a terra ma in movimento, servito coi tempi giusti mette cross che pochi mettono, vedi derby. Non è perfetto in ogni occasione ma prima di parlare di Candreva dopo il primo tempo parlerei di tutti gli altri, forse a parte Miranda.
EliminaAttacchiamo moltissimo dalla parte di candreva che è bravo a liberarsi ma poi sbaglia il 90 percento dei palloni offensivi. Non va bene
EliminaÈ il miglior assist man in serie A e quello che crea più occasioni di tutti (o tra i primissimi)...
EliminaMiranda si conferma ad altissimi livelli.
RispondiEliminaMa basta Fabio! Sempre Candreva o Icardi...
RispondiEliminaHai ragione tu. Candreva ha giocato benissimo. Abbiamo visto una grande inter
EliminaPreoccupa terribilmente quello che, fino ad oggi, era stato la nostra forza, ovvero l'atteggiamento mentale. Di tutti. Basta vedere Perisic o come sia entrato Eder e come era entrato nelle precedenti occasioni. Temo brutte conseguenze. E non capisco cosa possa essere successo.
RispondiEliminaQualcosa nello spogliatoio forse. Ricordiamoci che gli spogliatoi con Spalletti si rompono come con il Mancio.
EliminaE perché? Non è successo nulla. Mah. Gli spogliatoi, quando va male, si rompono tutti.
EliminaComunque thohir cacciatelo via da un 1-3 ad un altro 1-3.
RispondiEliminaPagelle
RispondiEliminaHandanovic 6
Santon 3
Miranda 6,5
Skrinjar 6,5
D'ambrosio 6
Borja v. 5,5
Vecino 5
Perisic 4,5
Candreva 5
Icardi 6
Gagliardini 6
Karamoh 6
Eder sv
Spalletti 5
Skriniar secondo me sta facendo meno bene ultimamente. Soprattutto dagli attacchi laterali soffre non poco
EliminaCandreva 5,5
EliminaInfatti mi ero perso i primi minuti del secondo tempo e l occasione di lasagna. Errore suo. Skrinjar 6
EliminaChiederei a Luciano di approfondire le ragioni delle cattive sensazioni e ad Amstaf possibili ragioni della mancata tenuta mentale.
RispondiEliminaSecondo me senza i due episodi di Santon l'avremmo almeno pareggiata e sarebbe stata una partita come le altre, magari come quella col Torino. Abbiamo comunque prodotto diverse occasioni da gol, tantissimi tiri fuori di pochissimo e una traversa.
Giocavamo con l'udinese... Squadra discreta offensivamente, molto scarsa dietro, se non fisicamente, con capacità di palleggio limitatissime...
EliminaEh ma noi non siamo il City... Molte partite in equilibrio con squadre deboli le abbiamo vinto non perché fossimo fortissimi offensivamente, molto forti dietro e con illimitate capacità di palleggio. Si può pareggiare con tutte e nell'equilibrio se ti disunisci rischi di perdere. Mi sembra che la principale differenza sia stata passare in svantaggio ed entrambe le volte è capitato per episodi. Però bisogna capire perché l'episodio sia capitato e perché non abbiamo reagito a dovere.
EliminaL'Udinese comunque ha quasi pareggiato col Napoli che l'ha sbloccata solo su rigore
RispondiEliminaCredo poi che la strategia dei tanti giocatori offensivi buttati alla fine va bene se hai una squadra molto molto forte, soprattutto di testa e personalità. Io il 3421 non lo userei se non negli ultimissimi minuti quando la squadra ha già la supremazia. Altrimenti si rischia di far confusione. Ovviamente Spalletti ne sa più di me ma avrei preferito in un secondo tempo più ragionato, meno frenetico e magari non avremmo subito il terzo gol, giocando per pareggiarla 2-2
RispondiEliminaMi sento di dire che una sconfitta ci sta ogni tanto anche per la legge dei grandi numeri, come dice Amstaf però preoccupa un po’ il modo......sembra che dopo la gara contro i ladri i ragazzi abbiano staccato la spina, siano terminate le energie mentali....alla fine sarebbe stato meglio non fare turnover contro il Pordenone, è subentrata molta insicurezza sia nei giocatori che nel pubblico.....irritante dopo una serie simile di risultati utili ed il primato in classifica ascoltare l’insofferenza dagli spalti manifestata nel secondo tempo (a parte la curva naturalmente).
RispondiEliminaAdesso ci giochiamo tutto, le prossime 4/5 gare diranno di che pasta siamo fatti e se Spalletti è veramente il capitano in grado di tirarci fuori dalla tormenta.
@Gabriele
RispondiEliminainfatti a me la sconfitta disturba molto ma se fosse arrivata con un secondo tempo simile al primo sarei più fiducioso. Invece dal principio del secondo tempo ho visto una squadra attanagliata, non so da cosa, il 17, thohir, paura di perdere che ti fa perdere. La perdita di lucidità, di attenzione, di capacità di "condurre" la partita dove si vuole, anche perdendola (capita), oggi è stata lampante. Calo fisico, forse, ma le facce e l'atteggiamento erano preoccupanti.
Questa era una partita da vincere. Ci avrebbe portato ad una settimana per preparare sassuolo e con la lazio a bergamo.
RispondiEliminaEra molto più importante della partita con la juventus.
Ricordiamoci vhe nonostante grandi risultati, per prestazioni e per rosa, possiamo correre per il 4/5 posto, esu quello dobbiamo fare la corsa.
Stranissimo. Impegnato in un funerale, ho visto solamente l'ultima mezz'ora del primo tempo in un bar accanto alla chiesa e ho pensato che poche volte l'Inter avesse giocato così bene: continue azioni arrembanti, strapotere fisico con la palla immediatamente sottratta ai giocatori dell'Udinese ecc. Poi vedo il risultato finale... e non capisco.
RispondiEliminaStranissimo. Impegnato in un funerale, ho visto solamente l'ultima mezz'ora del primo tempo in un bar accanto alla chiesa e ho pensato che poche volte l'Inter avesse giocato così bene: continue azioni arrembanti, strapotere fisico con la palla immediatamente sottratta ai giocatori dell'Udinese ecc. Poi vedo il risultato finale... e non capisco.
RispondiEliminaNon possiamo permetterci di regalare due gol..
Elimina“Ausilio non è la proprietà penso che non sappia le possibilità d’investimento che abbiamo, ripeto, facciamo parlare la società per capire quello che è meglio per noi e se è possibile portarlo a casa”
RispondiEliminaEcco, queste invece sono le cose che mi fanno preoccupare.....uno dei primi sintomi di nervosismo tra società e guida tecnica.
Ce l'ha con le chiacchiere dei giornali, lo ha esplicitato a InterTV. Visto che ad Ausilio, che avrebbe parlato chiaro già da tempo, non si crede (come successe quest'estate, Ausilio parlò ma tutti a blaterare di 200 milioni da spendere...) non si crede, che si dica chiaramente la situazione. Parla, Spalletti, di proteggere i suoi giocatori, oggi, dopo la sconfitta, ancora più necessario.
EliminaNon può dire che servono rinforzi dopo tutte le sue esternazioni a favore del gruppo, ma senza dubbio li vuole....e vuole quelli che fanno la differenza.....parole inequivocabili secondo me, indirizzate sia ai media che ad Ausilio e proprietà.
EliminaLa sconfitta brucia ma le grandi squadre si rialzano e ripartono.
RispondiEliminaQuesto è il primo vero passo falso dei nostri ragazzi, vediamo la reazione.. io personalmente sono fiducioso ed eviterei le reazioni isteriche.. fino a prova contraria siamo là sopra quando questa estate sembrava che dovessimo giocarci l'ingresso in Europa League come traguardo massimo..
Ci vuole equilibrio, a volte ci ha detto bene, oggi ci ha detto male.
FORZA INTER.
Visto che, nel secondo tempo, "ci è mancata la forza mentale", cito Spalletti, è quella che va tenuta e non dispersa. Quando si sbagliano, a inizio secondo tempo (non puoi essere stanco...) tra 5 e 10 palloni facili, senza particolare pressione avversaria, è la testa che si è distratta...senza, oggi, essere riusciti a "riprenderla", la testa. Altre volte c'erano riusciti...
Elimina...i tifosotti pronti al miserere alla prima difficoltà (cazzo...fino alle ore 15.00 eravamo l'unica squadra imbattuta!) non ci sono mai mancati....sono peggio del colera.... #infermieraaaaaaaaa
RispondiEliminaSono gli stessi che l'anno scorso dopo la vittoria con l'atalanta preficavano calma...
EliminaBisogna saper leggere le partite ap di la del risultato.
Bisognerebbe anche capire come ogni contatto clamoroso in area (icardi con l atalanta, miranda oggi) non venga sanzionato né verificato con il var.
RispondiEliminaLa casistica (non è il io pensiero, sia chiaro) non considera quel tipo di trattenuta un caso di errore evidente, quindi da VAR; perché il presupposto è che l'arbitro l'abbia vista e giudicata da rigore. Come il fallo su D'Ambrosio nel derby, l'arbitro diede rigore ma NON sarebbe stato caso da VAR (l'esempio è di Rizzoli, per sostenere che esiste ancora l'autonomia decisionale dell'arbitro di campo, integrato SOLO in certi casi dal VAR).
Elimina"giudicata NON da rigore".
EliminaGià in conferenza mi erano sembrate strane le parole del mister. Oggi ha chiarito. I rinforzi servono per fare un passettino in più, non per non farne uno indietro. La chiarezza serve per tenere a bada le voci che in questo periodo si faranno sempre più insistenti. Poi ovviamente le lacune ci sono, Spalletti sarebbe felicissimo di avere qualcosina ma non penso abbiamo fatto chissà quali promesse per gennaio.
RispondiEliminaCari amici. Stento a credere quanto successo oggi. Non ho visto la partita ma non credevo che avremmo potuto perdere con l'UDINESE.
RispondiEliminaSai, mi ero fatto contagiare dal pessimismo di Luciano; ma a fine primo tempo, fossi uno scommettitore, avrei puntato tutto sulla nostra vittoria. Invece il secondo tempo è stato pessimo.
EliminaAltro capitolo l'utilizzo del var sul rigore di santon...dopo aver decretato la rimessa dal fondo. Penso non sia utilizzabile
RispondiEliminaE' il contrario. Infatti il VAR interviene proprio per quello, se l'arbitro avesse fatto continuare sarebbe potuto intervenire o meno (in Lazio-torino non è intervenuto...); essendoci alla base della decisione un fatto oggettivo (come il fuorigioco o il gol-non gol) il VAR interviene per richiamare l'arbitro a valutare il possibile rigore non essendo uscita la palla. L'arbitro riguarda e da il rigore. Sono imperfezioni, anche evidenti, dell'utilizzo del VAR, ma, oggi, il protocollo è questo. D'altra parte sino a quando si tende a limitare quantitativamente l'uso del VAR si avranno sempre casi limite di "utilizzo/non utilizzo".
EliminaAlt. Il var NON può giudicare casi di uscita o meno della palla, se non in caso di gol/non gol, ma solo qualora l'arbitro non fischi.
EliminaSe l'arbitro da rimessa dal fondo, l'azione si interrompe li, e non si può giudicare il fallo di mano
No se ritiene che possa esserci il rigore. Il VAR non giudica neanche il fuorigioco a meno che non vi sia gol o fallo da possibile rigore. Se da un fuorigioco non segnalato derivasse un angolo e dall'angolo un gol il VAR non potrebbe intervenire, ma se da un fuorigioco non segnalato susseguisse, senza soluzione di continuità, un gol o un possibile rigore, allora interverrebbe. La rimessa dal fondo è stata segnalata dall'assistente SOLO dopo che l'azione avesse portato al fallo di mano di Santon. L'avesse fischiata PRIMA del fallo di mano non sarebbe potuto intervenire. Fischia dopo...la sottile differenza quando gira male (fermo restando che la palla fosse buona e il rigore si potesse concedere).
EliminaLa casistica è identica a quella del fuorigioco. Se l'arbitro fischiasse un fuorigioco inesistente PRIMA di un gol o di un possibile rigore, l'errore sarebbe insanabile dal VAR (a gioco fermo l'evento non conta). Idem se Mariani avesse fischiato la palla sul fondo PRIMA del braccio di Santon. Per questo che, sul fuorigioco, si lascia giocare anche in casi apparentemente evidenti, fischiando solo se l'azione si "perde", per non impedire un eventuale intervento correttivo del VAR. Se mariani, sbagliando, avesse fischiato subito sarebbe finita li, ma l'azione è stata veloce...e Santon sprovveduto, a dire poco.
EliminaMa nel fallo di fondo non si fischia. E mariani ha indicato il fondo. Non ha lasciato proseguire. In questo caso non deve intervenire il silent check
EliminaSe tu, o ADV sul malpensante, aveste ragione, sarebbe stato fischiato (con o senza VAR nulla cambia) un rigore a gioco fermo, in quanto il gioco si fermerebbe non al fischio di mariani ma al momento in cui la palla è "uscita" nella valutazione arbitrale. Rigore a gioco fermo è "errore tecnico", partita da invalidare. Facciano ricorso.
EliminaIl var è una grande puttanata, come molti di noi sospettavano. Si usa quando fa comodo e come fa comodo.
RispondiEliminaPi, basta prendercela fra di noi.
Non esistono tifosotti e tifosi drittoni.
Esistono solo tifosi dell'Inter.
Alcuni sono preoccupati e ne hanno diritto,
altri pensano che non sia successo nulla di grave, che non si debba drammatizzare e ne hanno diritto
Il VAR ha corretto, ad oggi, un gran numero di errori, senza particolari privilegi statistici (infatti guarda chi si lamenta del VAR). Non tutti gli errori e comunque decide l'uomo. Ma senza VAR quello stesso uomo, io credo, deciderebbe con più...discrezionalità; sappiamo cosa abbia significato la discrezionalità nel calcio italiano. Non esiste la panacea se c'è volontà di favorire/sfavorire, al massimo esistono dei limitatori all'impudenza e il VAR lo è.
EliminaIl var è assolutamente utile.
EliminaSono gli arbitri che non lo utilizzano in certe occasioni a sbagliare.
Secondo me col var la Juventus avrebbe qualche campionato in meno
EliminaP.s il titolo di questo post è funesto. Non mollare mai era il coro della nord nell anno del 5 maggio...
RispondiEliminaEviterei..
Thoir invece una sentenza, cosi come mia figlia che quando la portiamo in ospedale... L'inter va male. Deve essere interopatica.
Cmq nulla è perduto, vediamo domani la lazio. (Roma juve e napoli per me sono fuori categoria per noi)
Certo il Var è imparziale, come il regolamento., Sono gli arbitri e i lettori di Var che non sono imparziali
RispondiEliminaSempre meglio che senza. Basta scorrere le correzioni fatte tramite VAR. Pensa senza VAR, la classifica sarebbe diversa, a nostro svantaggio.
EliminaEcco il rigore alla roma è un uso scorretto del VAR.
RispondiEliminaUna vergogna, in generale, col VAR sa di vantaggio voluto.
EliminaCragno para, a volte le ciambelle non hanno il buco.
EliminaSpero di sbagliare ma questa sconfitta annuncia un prosieguo di campionato decisamente difficile.
RispondiEliminaIo aspetto il 6 gennaio sera.
EliminaLa roma la fanno vincere, altro che storie.
RispondiEliminaLa roma ha chi sa calciatre le punizioni. È uno dei nostri maggiori limiti. Oggi 15 calci d'angolo...
EliminaEh si, gli altri meritano sempre, so' bravi, noi no.
EliminaNon ho detto meritasse, ma ha un giocatore che gli ha portato 8 punti almeno solo grazie ai calci di punizione...
EliminaRipeto: se il rigore fosse stato dato a GIOCO FERMO, è errore tecnico, facciano ricorso; diversamente è solo chiacchiere e distintivo, insomma fumo. Oppure non credono, all'Inter, sia così.
RispondiEliminaSecondo me il var, al netto degli errori, ha anche un altro merito: far capire meglio quali siano le squadre protette. E la Roma è in pool position. Già hanno avuto qualche partita fa un rigore inventato, con le immagini televisive che dimostravano la simulazione del romanista che si buttava senza essere toccato. Prima sarebbe stato uno dei tanti errori che possono accadere, in tempi di var, essendo quell'errore inammissibile per l'evidenza delle immagini, l'indicazione di favoritismo verso la Roma è indubbia. Stessa cosa stasera col tocco di mano di Fazio sul goal evidente da ogni angolazione.
RispondiEliminaOggi il rigore era una simulazione enorme. Perotti non segna e passa in cavalleria, ma quando damato lo da non sa che perotti non avrebbe segnato. La roma è ben sostenuta...
EliminaCerto, anche io mi sono soffermato più sul goal che sul rigore. Ma se nel caso del penalty ci può essere qualche minimo dubbio d'interpretazione, l'aggiustamento col braccio del pallone in occasione del goal è indubitabile. Con la telecamera da dietro è addirittura imbarazzante per quanto è evidente, ma anche nelle altre inquadrature non ci sono dubbi. E non scordiamoci i profluvio di rigori che la Roma ebbe la stagione passata.
EliminaComunque, parlando di altro, Barella secondo me ha giocato una partita fantastica. Mi sbaglierò ma penso che dopo poche partite sarebbe titolare pure da noi.
EliminaAl posto di questo brozovic sarebbe titolare anche ciciretti
EliminaVar o non var, se non cambia il sistema mafioso nel calcio italiano non cambia nulla. Questa convinzione non c'entra per nulla con la nostra sconfitta, sia chiaro. Anche se la palla, nell'azione del rigore, era uscita due volte. Prima sulla linea laterale, poi su quella di fondo
RispondiEliminaproporrei uno scambio Brozovic Ciciretti
RispondiEliminaRispetto al brozovic delle ultime 3 partite.. sicuramente
EliminaUna domanda ingenua: il fallo di mano di Santon è netto e indiscutibile, anche a occhio nudo. Allora perché ci sono voluti 5 minuti di Var per assegnare il rigore? Si sono aspettati ordini per telefono?
RispondiEliminaDirei che è arrivato il momento di difficoltà strutturale che tutti, Spalletti compreso, attendevano: un calo del gruppo capita sempre. Le grandi squadre lo affrontano stringendo i denti o inserendo giocatori freschi.
RispondiEliminaLa mia impressione è che i denti li stiamo stringendo da inizio anno e che giocatori da inserire ce ne siano pochi.
Quindi?
Adesso siamo al classico bivio decisivo: si continua a stringere i denti e, anzi, a dare qualcosa di più ancora , nella difficoltà (uno scatto in più, un recupero di palla fatto senza pensare quel mezzo secondo che ti fa perdere l'avversario);
oppure sciogliersi pensando che il sogno sia terminato.
Sarà decisivo Spalletti e tutto l'ambiente (magazzinieri compresi) per tenere il gruppo sul pezzo, non concedere a nessuno che si pensi che ci si possa rilassare.
e a gennaio almeno due acquisti; giocatori da vendere o scambiare ne abbiamo (joao e brozo) ma devono arrivare giocatori di grande grande qualità.
Barella lo prenderei ora, ma per giugno.
Spero anche che Santon non si lasci andare , dopo la partita di oggi: ha commesso un grosso errore (ma il gol è arrivato tre-quattro secondi dopo, a difesa schierata) e una ingenuità; non deve buttare via il buono fatto in questo ultimo mese.
A difesa schierata...con lui che non sale per mettere in fuorigioco...doppio errore.
EliminaPoi sul rigore... Una completa idiozia
"Capt. Cambiasso16 dicembre 2017 18:21
RispondiEliminaLa sconfitta brucia ma le grandi squadre si rialzano e ripartono.
Questo è il primo vero passo falso dei nostri ragazzi, vediamo la reazione.. io personalmente sono fiducioso ed eviterei le reazioni isteriche.. fino a prova contraria siamo là sopra quando questa estate sembrava che dovessimo giocarci l'ingresso in Europa League come traguardo massimo..
Ci vuole equilibrio, a volte ci ha detto bene, oggi ci ha detto male.
FORZA INTER.
"
QUOTO COMPLETAMENTE
Aggiungo che sono favorevolissimo alla Var che considero una tardivissima ma fondamentale innovazione, e che non dobbiamo pensare agli arbitri ma solo a dare il massimo in campo.
Sulla partita, siccome voglio essere ottimista, metto solo i migliori in campo:
per me Candreva su tutti seguito da Icardi.
Pi, basta prendercela fra di noi.
RispondiEliminaNon esistono tifosotti e tifosi drittoni.
Esistono solo tifosi dell'Inter.
Alcuni sono preoccupati e ne hanno diritto,
altri pensano che non sia successo nulla di grave, che non si debba drammatizzare e ne hanno diritto
Parole sante. Bravo Luciano.
Syo editando un primo post sulla partita. Online tra poco.
RispondiEliminaNuovo post online: https://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/12/adesso-bisogna-essere-umili-e-ritornare.html
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