lunedì 2 aprile 2018

"Aaaancora... aaancora": Inter - Verona 3-0

Nella foto (goal.com) Mauro Icardi esulta dopo la prima rete realizzata all'Hellas Verona nell'ultimo turno di campionato. Al bomber argentino è bastato un minuto per portare in vantaggio la squadra nella partita terminata poi con il risultato di 3-0 (Icardi 2, Perisic).

Ancora che cosa?

Ancora questi risultati, per esempio.

Nelle ultime quattro partite abbiamo fatto dieci punti (tre vittorie e un pari contro il Napoli), non abbiamo subito gol, ne abbiamo segnati 10.

Abbiamo cominciato a migliorare la media punti contro le squadre che ci seguono (fondamentale ai fini del risultato finale) senza peggiorare quella con chi ci precede.

Non è pochissimo, se si pensa che venivamo da un ciclo con 8 punti in nove partite, una sola vittoria,  sette gol segnati e nove subiti e soprattutto dalle sconfitte con Udinese, Sassuolo, Genoa; dal pareggio interno con il Crotone e da quello esterno con la Spal.

E poi…”ancora…” bel gioco (non bel giuoco) perché indubbiamente da qualche partita in qua si è visto un progressivo miglioramento sul piano del nitore e dell’efficacia della manovra.

Certo, abbiamo giocato bene contro Samp e Verona, ma pur con la prudenza necessaria, c’è da ricordare che prima avevamo giocato orrendamente appunto contro Udinese, Sassuolo, Spal, Crotone.

Dunque qualcosa sembra proprio cambiato e la verifica la vedremo presto: mercoledì nel derby e poi con le due trasferte a Torino contro i granata e a Bergamo.

Se queste partite confermeranno, nei risultati e nelle prestazioni, la crescita che a tutti sembra in atto, potremo davvero giocarci le nostre chances nelle ultime giornate.

Ma che cosa è cambiato, sempre affiancando l’entusiasmo e la speranza con la dovuta prudenza?

E’ (sembra) cambiato molto sotto tutti gli aspetti:

Condizioni di forma, uomini, modulo, autostima (e chi ha giocato a calcio sa quanto sia fondamentale questo aspetto).

Probabilmente nessuno di questi fattori, preso singolarmente, sarebbe decisivo e tutti insieme interagiscono reciprocamente, potenziandosi a vicenda.

Partiamo dalle condizioni di forma.

Sembra cresciuta la condizione generale, ma in particolare è difficile non vedere il miglioramento, nelle ultime prestazioni, di uomini chiave come Miranda, Gagliardini, Brozovic, Candreva, Icardi e Perisic.

L’impiego continuo di Cancelo ha permesso al portoghese di inserirsi sempre meglio nei meccanismi di gioco della squadra, mentre Rafinha sta aumentando la propria autonomia, sia in termini di minuti, sia per quanto concerne gli spazi da coprire  e l’intensità.

E’ la crescita generale che ha favorito questa evoluzione positiva della squadra o sono i ritocchi alla formazione?

I ritocchi (cioè i giocatori stabilmente utilizzati o il cui ruolo è stato modificato) sono stati sostanzialmente due, tre se vogliamo considerare la continuità di impiego di Gagliardini.

Abbiamo inserito un trequartista vero (Rafinha che fa ciò che nessuno di quelli provati in precedenza nel ruolo era in grado di fare) e schierato stabilmente in mediana un tuttocampista di straordinaria qualità (Brozovic), capace (al momento) di assicurare corsa, contrasto, tecnica, lancio e visione di gioco.

Rispetto alla squadra autunnale, questi due elementi, oltre al fondamentale Cancelo, hanno aumentato incredibilmente il tasso di qualità.

Ma è cambiato anche il modo di giocare, il modulo.

Oggi a turno gli esterni (Candreva più di Perisic) non restano fissi nella loro posizione, ma entrano nel campo più spesso. Candreva addirittura finisce  sovente sul centro sinistra, a creare superiorità numerica con Perisic e Rafinha.

Nello stesso tempo, gli spostamenti di Antonio, aprono un’autostrada per gli inserimenti di Cancelo, che in questo esercizio è certamente più produttivo di D’Ambrosio.

E dietro, quando Cancelo spinge, in pratica si passa alla difesa a tre (ma attenzione questo modulo è particolarmente efficace proprio per le caratteristiche di Cancelo, la sua abilità tecnica e anche la sua corsa leggera, che gli permette di percorrere il campo più volte)

Icardi non è più isolato al centro dell’area.

Icardi non è più isolato, perché alle sue spalle si muovono in pratica due trequartisti (Antonio e Rafinha e gli stessi Gaglia e Brozo hanno le qualità e la gamba per “entrare”.

Poi magari non sono lucidissimi o fortunati  in fase conclusiva, ma arriverà anche il loro momento.

Tuttavia, e torniamo al discorso iniziale, tutti questi cambiamenti sono possibili e resi efficaci solo se la condizione di forma e la convinzione (l’autostima di cui si parlava) consentono continuità, sincronismo e tempestività dei movimenti.

Perché se un esterno va a giocare in mezzo bisogna che un mediano scali in fascia, sulle ripartenze avversarie  e che qualche “attaccante” scali (oggi si dice “scivoli”) all’indietro centralmente.

Se questi movimenti avvengono con una frazione di ritardo, saltano gli equilibri.

Tutti devono essere al top, tutti devono essere convinti di sacrificarsi, tutti devono essere consapevoli della loro forza e di poter far male (agli avversari…).

E poi bisogna reggere per 90’, anche contro avversari più forti, individualmente e come squadra, di Samp e Verona.

Mancano otto partite alla fine e siamo lì, a giocarcela, in posizione persino di lieve vantaggio su qualche nostra concorrente.

Questo significa che non ci possiamo più nascondere.

Potremo riuscire a raggiungere l’obiettivo o non riuscirci (e non sarebbe certo la stessa cosa…).

In ogni caso 30 partite in cui siamo stati complessivamente competitivi con tutte, eccetto le prime due – ma questo era scontato – dicono che sul mercato non abbiamo fatto così male, pur con tutti i vincoli e i contrattempi che ben conosciamo e soprattutto che la squadra allestita ha dei valori tecnici e agonistici rilevanti.

Adesso ci sono otto partite per capire se questo gruppo, con il sostegno di tutti, ha l’orgoglio e l’ambizione dei grandi, di quelli cioè che quando puntano l’obiettivo, quando percepiscono che è a portata di mano, non lo falliscono.

LA PARTITA

Per la seconda volta consecutiva si è avuta l’impressione che i nostri avversari non pressassero in modo particolarmente insistito, raddoppiando e triplicando sul portatore di palla e non facessero intensità dietro, lasciandoci invece spesso spazi invitanti.

Quanto ci sia, in tale atteggiamento, di responsabilità o incapacità loro e quanto di abilità nostra nell’occupare il campo in modo efficace e tempestivo è difficile dirlo: il derby potrà chiarire anche questo.

Il Verona ha anche la giustificazione del gol subito a freddo, ma in altre situazioni le piccole che si sono trovate in svantaggio contro di noi non si sono aperte ingenuamente per rimediare, ma hanno intensificato gli accorgimenti difensivi, pensando a contenerci per poi magari approfittare di qualche nostro sbandamento alla distanza.

Invece sabato la partita è stata sempre in mano nostra, loro si sono allungati per provare a riprenderla e i nostri hanno avuto la possibilità di attaccare verticalizzando.

Proprio qui sta la differenza fra il nostro gioco e il giuoco di guardiolana memoria.

Il nostro giro palla era limitato allo stretto necessario, per individuare il corridoio più favorevole nel quale buttarsi.

Sono totalmente d’accordo con un certo Nasso, che su “Calcio 2000” titola “l’angolo tattico: intensa e verticale, l’Inter domina con il duo croato” e nel testo scrive tra l’altro: “Tanta, quasi inaspettata, qualità nello stretto, pochi punti di riferimento e verticalizzazioni improvvise sorprendono e fanno ammattire gli 11 schierati da Pecchia”.

La qualità nello stretto è certamente quasi tutto merito nostro (il ‘quasi’ si riferisce al fatto che a volte lo stretto poteva essere… più stretto, se gli avversari fossero stati più intensi).

I pochi punti di riferimento, che anche a me sono sembrati l’elemento chiave, sono riferibili certamente al fatto che dietro Maurito non ci fossero due ali, un trequartista e due mediani, ma cinque giocatori che si scambiavano continuamente.

Le verticalizzazioni improvise (spesso attraverso cambi di campo magistrali) sono l’assunto da cui è partito il mio ragionamento.

Se, a voler essere pignoli, c’è una cosa che mi ha un po’ infastidito è stata l’eccessiva ricerca dei colpi di tacco (almeno 5 o 6) in situazioni in cui si poteva anche andare al tiro o effettuare la giocata  semplice ma non per questo meno insidiosa.

Va benissimo, visto che stavamo vincendo nettamente, perché così ci hanno regalato i punti e anche lo spettacolo, ma in altre situazioni troverei più spettacolare…la concretezza.

In fondo, i primi due gol nascono da verticalizzazioni profonde che sorprendono la linea difensiva avversaria: la prima con… le mani di Perisic per Maurito, la seconda con i piedi di Brozo per Perisic.

Altro che tititc e titac!

La cronaca, sintetica conferma il costante predominio, interista.

• Al 1’ il gol già ricordato.
• Al 4’ il primo giallo ai veronesi per tentare di fermare Rafinha.
• All’8’ tiro di Candreva deviato in angolo. Sul corner testa di D’Ambrosio a lato.
• All’11’ dopo un grande slalom, Rafinha serve Gagliardini il cui tiro è alto.
• Al 13’ il secondo gol.
• Al 18’ si fa vivo il Verona. Pektovic cade in area dopo un contrasto con D’Ambrosio. Qualche dubbio c’è ma il VAR sancisce la regolarità dell’azione.
• Al 29’ un fuorigioco sospetto fischiato a Icardi.
• Al 31’ Candreva al tiro, ma non inquadra la porta.
• Al 34’ altra ammonizione, a Fares, per fallo su Rafinha, imprendibile.
• Al 46’ una doppia conclusione di Icardi, senza fortuna.
• Al 49’ il terzo gol: Perisic si invola e pesca dall’altra parte dell’area Maurito, che non perdona.
• Al 51’ in mischia Aaron calcia a lato di poco.
• Al 63’ tiro di Candreva che sfiora il palo.
• Al 68’ Cancelo conclude ma non trova la porta.
• Al 72’ palo di Fares.
• A questo punto i nostri provano a far segnare Candreva e Gagliardini.
• Al 78’ su punizione di Cancelo, Gaglia manda a lato di poco.
• All’83’ palo di Candreva.
• Al 90’ Eder fermato con un fallo dal loro portiere subito prima di entrare in area. Cartellino rosso  per Nicolas e punizione senza esito.
• Poi ancora un tiro di Borja respinto da Romulo.

Sempre sinteticamente, ecco qualche considerazione sui dati statistici, che per la verità solo in alcuni casi confermerebbero l’impressione di una nostra superiorità indiscussa.

Per esempio, se il possesso palla è stato di 64 a 36 per noi, le parate sono state solo 1 a 3 (anche se in più di devono aggiungere…i 3 gol).

Netto il predominio nei tiri (15 a 6), come pure quello delle occasioni (15 a 4).

Loro hanno commesso più falli (10 a 6) e subito più ammonizioni (3-1 oltre all’espulsione).

Tuttavia c’è stato equilibrio nelle palle perse (34 a 35) e tutto sommato anche in quelle recuperate (31 a 27).

Poi forse per la prima volta in questo campionato gli avversari hanno fatto un cross più di noi (5 a 4).

Interessante il dato sulla provenienza dei nostri attacchi: solo 8 da destra, contro i 13 centrali e i 15 da sinistra.

Questo elemento conferma la variante tattica adottata (fascia destra in fase offensiva affidata quasi solo a Cancelo) e invece nostra superiorità nel centro sinistra dove oltre a Perisic agiva più spesso Rafinha e talvolta pure Candreva.

In mezzo attaccavamo con gli stessi Rafinha e Candreva, ma anche con Brozo e Gaglia, a turno.

Poco altro da segnalare: Perisic e a sorpresa Skriniar sovrani per gli assist (2 ciascuno), Gagliardini il giocatore che ha avuto più occasioni; Calvano ha recuperato più palle (7) davanti a Cancelo, Perisic (!) e Skriiar, con 5.

Brozo Gagliardini e Candreva hanno percorso più kilometri, Candreva ha raggiunto i livelli più elevati nello sprint davanti a Romulo.

Infine abbiamo corso nettamente più di loro e a una velocità media leggermente superiore.

LE PAGELLE

Handanovic: giornata di assoluta tranquillità. Un solo tiro  vero e lo aiuta anche la fortuna. 6

Cancelo: per me una grande prestazione. Sta convincendomi sempre più, ora aspetto solo i match con Milan e juve. Ma il cambio di modulo e la crescita tecnica sono resi possibili dalle sue caratteristiche davvero fondamentali. 7

Skriniar: come sempre blocca tutto quello che c’era da fermare. A sorpresa è anche primo nel tabellino degli assist. 7

Miranda: prestazione quasi impeccabile. Non sbaglia nulla. Prende 7 solo perché gli avversari non erano proprio fenomeni.

D’Ambrosio: chiude bene una fascia che era affollata da uomini offensivi, che per altro collaboravano. Sfiora la rete di testa su calcio piazzato. 6.5

Brozovic: altra prestazione super: mobile, veloce, forte nei contrasti, preciso nei passaggi e nei cambi di gioco. Ho controllato la sua partita: ha sbagliato il primo pallone al 73’. Se continua così, ci sono speranze per raggiungere l’obiettivo. 7.5

Gagliardini: anche lui migliora di partita in partita. Sicuro nell’interdizione, molto mobile, più preciso del solito negli appoggi. Si inserisce spesso, ma non ottiene il successo personale, come meriterebbe 7

Candreva: ottima prestazione. Liberato dalla fascia destra, si rende utile in copertura e pericoloso negli inserimenti, propiziando situazioni di vantaggio numerico. Sempre velocissimo, ma sfortunato nelle conclusioni. Ora deve evitare di superare il giro di boa delle partite senza gol (l’ultimo infatti è stato nel derby dello scorso anno). 7

Rafinha: ha accresciuto notevolmente la mobilità e la tenuta, con la palla tra i piedi sa fare di tutto. Garantisce sbocchi qualitativi alla manovra e guadagna… ammonizioni e falli. Sta diventando irrinunciabile. 7.5

Perisic: è tornato il fuoriclasse che conoscevamo: un gran gol, due assist. Praticamente imprendibile per il suo avversario e non solo. Quando gioca così fa la differenza. Per di più è anche il giocatore che ha recuperato più palloni.  7.5

Icardi: ad alcuni non piace, perché… tira solo due volte in porta. Piccolo dettaglio, con quei due tiri fa anche due gol. Non ditelo a nessuno ma nel calcio il gol per qualcosa conta. Comunque a me sembra molto migliorato anche come movimenti. 8

Santon: qualche incertezza, comprensibile dopo tanto tempo… sv

Borja: nei pochi minuti giocati, si muove bene e arriva anche al tiro. sv

Eder: vivace, incisivo. In un paio di situazioni (espulsione del portiere compresa) mette in difficoltà la difesa avversaria. 6.5

Spalletti: sembra aver trovato l’assetto giusto. Contro il Verona non sbaglia nulla. 8 (Ndr. Ma se si ripeterà contro il Milan meriterà… 10.)

Luciano Da Vite

17 commenti:

  1. Fabio Frigiola2 aprile 2018 06:47

    Qualcuno, un paio di post fa, chiedeva un parere su Lunin...
    Beh, a me NON piace. Portiere poco tecnico, e troppo istintivo. Grandi mezzi atletici ma ad oggi un investimento che non farei.

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  2. Bruno purtroppo non sono riuscito a sapere proprio nulla di "Emotional Site". Direi di aspettare, può darsi che ritorneranno online, il sito lo aggiornavano continuamente, mi sembrerebbe proprio strano abbiano deciso di chiudere. Magari lo stanno rinnovando. NOn saprei. Statistiche si trovano anche sul sito ufficiale... ma effettivamente secondo me quella sezione andrebbe rinnovata e resa "più agevole."

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  3. Devo ricredermi circa la provocazione spallettiana sulla qualita: a quanto pare è stata utile.

    Noi siamo diventati belli e dinamici, il milan ha giocato che grande personalità a Torino. Sicuramente sara un derby di buon livello. Ci voleva!

    Consiglio di cercare su youtube il video in cui Mondonico racconta l'episodio della sedia ad Amsterdam. Uomo di un altro livello.

    Poi di quel Torino amavo il grande vincenzino scifo, arrivato da noi acerbo, ma con una classe rara.

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  4. Anch'io pensavo che fosse un'uscita controproducente. Felicissimo di essermi sbagliato.

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  5. Spalletti sin dall'inizio parlava di fare densità nella zona del campo che veramente conta: cioè la trequarti avversaria, in particolar modo al centro. Per molto tempo è stata una sconosciuta per noi, con gli esterni che rimanevano sull'esterno, con un trequartista "leggero". Oggi in alcuni frangenti (ovviamente solo in alcuni) di gara siamo disposti con un 3(Skriniar, Miranda, D'Ambrosio) 2(Gagliardini e Brozovic) 4 (Cancelo, Candreva, Rafinha, Perisic) 1(Icardi) e a volte si inserisce pure Gagliardini da dietro.
    Nel girone d'andata l'uscita con la palla, a volte forzata e un po' rischiosa, era affidata soprattutto a Skriniar, D'Ambrosio e Vecino. A volte sul centro-sinistra si faceva vedere Borja, arretrando. Ora con Cancelo, Brozovic e Rafinha quello che prima era o sembrava forzato diventa assolutamente naturale.

    Abbiamo il quarto miglior attacco, la terza miglior difesa, solo tre sconfitte subite, siamo tra le prime quattro sostanzialmente da inizio campionato eccetto tre partite circa in cui Roma e Lazio sono riuscite entrambe a starci davanti. Insomma, forse alla fine non ci riusciremo ma da fine agosto abbiamo dimostrato di essere quantomeno alla pari con le altre concorrenti e al momento considerando tutto - quindi non solo le nostre lacune - credo potrebbe essere visto come una sorpresa il fatto di non arrivare tra le prime quattro.

    A me Kovacic piaceva da morire; ma se Brozovic è questo qua, capisco perché in nazionale, con Modric e Rakitic, giocava Marcelo e non Mateo. Testa alta, verticalizzazioni, tempi di gioco quasi mai sbagliati.

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  6. Andando a memoria ci sono state quattro soste per la nazionale fino ad ora e abbiamo vinto tutte e quattro le partite alla ripresa: SPAL, Milan, Atalanta e Verona.

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  7. Grazie per la risposta Fabio, ero io che chiedevo di Lunin.

    Aggiungo i super ritardatari auguri a tutti

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    1. Ho letto solo ora di questo giocatore, ma è un obiettivo concreto secondo voi? Comunque penso proprio che il nostro portiere sarà (meritatamente) Handa anche l'anno prossimo. Se è una operazione che si può chiudere a poco, però, Lunin può essere interessante: se va male al limite ci fai plusvalenza. Mi sembra un profilo da testare subito in prestito in qualche società "amica" di serie a però più che un obiettivo per il presente o per fare il secondo.

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    2. Se si parla di 10 milioni...per me sono troppi.
      Diverso se fosse un investimento da 5mln, in quel caso sarebbe ok, come ogni investimento sui giovani

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    3. non lo conosco per nulla, per questo chiedevo, comunque leggevo che l'idea era quello di farlo crescere intanto che Handa invecchia e poi metterlo al suo posto. Poi magari e solo l'idea del giornalista/blogger/copywriter che l'ha scritto.

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    1. Ti ho risposto via mail Luciano. Comunque il tuo “programma” mi va benissimo! Quindi... penso che domattina ci sarà una sorpresa in homepage!

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  9. Vorrei chiedere a Luciano un giudizio sull'undici formato dai migliori prodotti della storia del vivaio nerazzurro stilata dal quotidiano Libero e se secondo lui c'è qualcuno che maggiormente meriterebbe di farne parte tra quelli che hai potuto vedere.
    Di seguito la formazione, col modulo da me scelto:
    Zenga;
    Baresi, Bergomi, Ferri, Facchetti;
    Bedin, Fossati (che non mi risulta del vivaio), Oriali;
    Mazzola, Meazza;
    Boninsegna

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  10. Nuovo post online: https://fratellidelmondo.blogspot.it/2018/04/per-saperne-di-piu-sugli-eroi-del.html

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