Finalmente calcio: Genoa - Inter 0-4

Al rientro in campo dopo una lunga assenza, Mauro Icardi (foto: Gazzetta.it) va subito a segno. Grande protagonista nella trasferta di Genova contro i rossoblu e fininta con il risultato di 4-0 per noi, Icardi ha realizzato una rete e un assist e si prepara con tutto il gruppo a affrontare le partite che ci separano da qui alla fine del campionato. La prossima sfida? Contro l'Atalanta a San Siro. Uno scontro diretto nel quale occorrerà dare conferme importanti sul piano del gioco e della "classifica", che adesso appare migliore rispetto che pochi giorni fa.

Due annotazioni fondamentali sulla partita di ieri.

Il risultato

1. Abbiamo segnato quattro goal: per una squadra che ha difficoltà nel fare goal (tema di cui parliamo storicamente sin dall'inizio del campionato, ma che in fondo ereditiamo già dagli anni scorsi, al netto ovviamente della continuità incredibile di Mauro Icardi, che a prescindere dallo "stop" quest'anno è venuta meno, ma che siamo riusciti comunque a "tamponare" in qualche modo);

2. La vittoria è stata ottenuta con una prestazione convincente e che ha segnato una superiorità netta sull'avversario: la squadra è scesa in campo in maniera compatta e determinata a centrare l'obiettivo. L'avversario forse non era di primissima fascia, però qui la Juventus due settimane fa ha perso due a zero, quindi...;

3. Qualcuno riterrà questa affermazione come discutibile, ma Luciano Spalletti ha dimostrato di avere ben saldo in mano il gruppo e a dispetto delle tante critiche ricevute in questo periodo. Critiche che poi senza essere aprioristiche, possono pure essere giustificate: ognuno ha la sua opinione. So che il mio post precedente non è stato condiviso da molti e ho letto pareri che considero comunque ragionati (es. quello di Amstaf). Penso tuttavia che gestire questa situazione non sia stato facile e che sia ancora adesso molto difficile. Eppure da quando è scoppiato il "caso" (cioè dalla vigilia della gara d'andata contro l'Eintracht in Europa League) in campionato abbiamo comunque vinto tre partite su quattro. Tra queste il derby. La sconfitta è arrivata contro la Lazio, ma secondo me lì pesano come un macigno anche problematiche legate alla solita pausa per le nazionali;

4. Abbiamo recuperato (quasi) tutti i nostri migliori giocatori. All'appello manca solo Lautaro Martinez, il cui rientro (decisivo da qui alla fine della stagione) è imminente. Dopo il lungodegente Keita, comunque una alternativa nel reparto offensivo, il rientro di Icardi si è accompagnato a quello di Radja Nainggolan. Non gira ai livelli che vorremmo da un giocatore del suo livello, ma pure così già basta;

5. Si sono di conseguenza viste in campo tutti e tre assieme le nostre "stelle". Icardi, Nainggolan, Perisic. Tra questi solo il croato forse ha una condizione accettabile, gli altri due erano al rientro, eppure questo già basta a segnare una differenza con gli avversari;

6. In attesa dell'Atalanta (gioca stasera contro il Bologna), registriamo la sconfitta della Lazio, l'ennesimo passo falso della Roma, che adesso è sotto di otto punti, e quello del Milan (52). Stecca pure il Napoli, che  perde contro l'Empoli e ci è davanti solo di sette punti. Abbiamo 56 punti in classifica, siamo terzi e con quattro punti sulla quarta e (al momento) otto sulla quinta in classifica a otto giornate dal termine. Siamo in linea con le aspettative di inizio stagione, forse pure più avanti se pensiamo che il distacco col Napoli non è così grande. Non c'è da dormire sogni tranquilli, ma neppure per aprire a un catastrofismo radicale;

7. Molto importante lo scontro diretto casalingo di domenica (ore 18.00) contro l'Atalanta. È uno scontro diretto e vincere al di là dei tre punti, potrebbe segnare uno "stacco" importante proprio nei confronti dei bergamaschi. Se consideriamo che il Milan giocherà a Torino contro la Juventus (sabato, un giorno prima), questo turno potrebbe veramente segnare novità importanti, anche se sappiamo che la situazione pare possa cambiare da un momento all'altro per un numero di variabili che a questo punto è difficile preventivare.

Il ritorno di Icardi

Segna, qualsiasi cosa si voglia sostenere in questo argomento, che la vicenda è chiusa. Non penso ci saranno ulteriori discussioni su questa cosa all'interno dello spogliatoio da qui alla fine, salvo colpi di scena, di cui abbiamo comunque la pancia piena.

Che succederà poi dopo la fine del campionato, non lo possiamo sapere. Ad oggi direi che né Icardi, né Spalletti (dato dalla maggior parte come suo principale "antagonista", eppure ieri lo ha fatto giocare dal primo minuto...) siano destinati a restare all'Inter.

Tra i due mi desta maggiori inquietudini il possibile addio del mister, che come detto, se centrerà il terzo posto, per me avrà dimostrato di avere capacità gestionali molto importanti.

I nomi che leggo in giro peraltro non mi convincono, salvo uno, ma insomma non vedo come si possa mettere in discussione il secondo più grande allenatore della storia di questo club dopo HH. Se dovesse essere lui il prescelto, penso che nessuno avrebbe qualche cosa da ridire.

Ma Conte e Sarri non mi entusiasmano affatto e non li considero preparati e bravi quanto Luciano Spalletti.

Ma qui deciderà la società, cui il dovere impone razionalità e programmazione. Confido su punterà su queste due componenti in tutti i casi. Poi si può sbagliare, come no, ma la competenza non si traduce necessariamente in risultati positivi. Purtroppo.

Per quanto riguarda Mauro Icardi, gli chiedo e mi aspetto da lui quello che si richiede a ogni professionista e a quello che si considera un grande giocatore: cioè garantire un rendimento importante e adeguato al suo profilo, che poi è quello che io come tutti, gli abbiamo sempre richiesto.

Sulla questione relativa la "maglia", dico che senza usare una retorica né in un senso, né nell'altra (cioè che conta se ami la maglia, oppure che non conta nulla), la maglia è importante. Perché se te la metti, significa che giochi e questo fa tutta la differenza del mondo.

Emiliano D'Aniello