Violati! Inter - Fiorentina 3-0

'Violati!' L'Inter batte la Fiorentina con il risultato di 3-0 e vince la prima partita ufficiale della stagione. Nella foto (fonte: Corriere dello Sport) il centravanti e capitano nerazzurro Mauro Icardi esulta dopo aver messo a segno uno dei due goal della partita. Questo il giudizio di Luciano sulla prestazione del giocatore: 'Dopo un quarto d'ora due gol strepitosi, anche il rigore, si, per come se lo procura. Spalletti aveva avvertito che non avrebbe avuto i 90' nelle gambe. L'infortunio del primo tempo lo ha ulteriormente penalizzato. Se domenica non segna (sgraat) prepariamoci ad altre allegre critiche. 7.5'

Come dice Emiliano nel suo post, in molti avevano previsto la vittoria di domenica sulla Viola.

Per una volta persino io, accusato spesso di pessimismo distruttivo, avevo risposto a un intervento di Riccardo, molto preoccupato, sbaragliandolo sul piano della fiducia.

Non pensavo affatto che la Viola sarebbe stata un avversario facile, nonostante i molti cambiamenti e nonostante alcune assenze di spessore: a German Pezzella e Badelj si sono infatti aggiunti Chiesa, Saponara e Biraghi, mentre la prova del Cholito ha inevitabilmente scontato il fatto che avesse all'attivo un solo allenamento con i compagni.

In pratica se consideriamo i probabili miglioramenti futuri del Cholito, “mancava” tutta la spina dorsale (centrale - regista - punta), due attaccanti insidiosi e un esterno.

Ero stato un po' deriso per le mie valutazioni su Fiorentina, Roma e Lazio.

Magari erano sbagliate, è possibile.

Ma io sostenevo solo che non si può provare a migliorare la propria posizione in classifica, sperando nelle disgrazie altrui.

Forse il discorso di vendere per incassare, prescindendo dal risultato agonistico, può valere per l'Atalanta.

Tutte le altre nostre avversarie hanno fatto il mercato che potevano, ma con l'intento di migliorare, proprio come noi.

E io sono in difficoltà a valutare il mercato mio, figuriamoci se posso dire: la Roma si è indebolita, la Lazio pure, soprattutto quando non conosco il valore reale di molti loro acquisti.

Sono convinto che scaleremo qualche posizione in classifica soltanto se miglioreremo noi e su questo dobbiamo concentrarci.

Il mio ottimismo per la  partita, oltre che sulle assenza importanti della Viola nasceva dalla considerazione del fatto che stiamo attraversando un buon momento.

Le partite pre campionato lo dimostrano, soprattutto in relazione ai pochissimi gol subiti, pur avendo affrontato squadre di livello e spesso più avanti di noi nella preparazione.

Le stesse partite (e poi quella con la Viola) hanno indicato che Spalletti ha in pugno la squadra, nel senso che le sue indicazioni sono convincenti e i singoli credono che valga la pena di seguirle, anche sacrificandosi individualmente.

Alcune prestazioni di domenica ne sono un chiaro segno: su tutte quelle di Perisic, Vecino, Nagatomo, Brozo e dello stesso sorprendente Joao.

Anche di Icardi sino a quando ha retto.

Mi riferisco, per questo aspetto, solo allo spirito di sacrificio (altri lo hanno sempre dimostrato).

Tuttavia, quale che fosse l'esito della sfida contro i toscani, che prevedevo, anzi “sentivo” positivo, invitavo a non prendere per oro colato, eventualmente nel male ma allo stesso titolo nel bene, il responso di quella gara.

Sono 38 le partite nelle quali dobbiamo far bene complessivamente e altre volte abbiamo avuto inizi carichi di speranza, addirittura di entusiasmo, poi clamorosamente smentiti.

Dico subito ad evitare fraintendimenti che non credo sia il caso di questa annata.

Una serie di fattori che valuto positivamente, mi portano a essere moderatamente  fiducioso.

Ma la fiducia non può non tenere conto dei problemi passati e forse (è tutto da vedere) corretti solo parzialmente.

Ne abbiamo parlato più volte, ma in sintesi i problemi del passato erano i seguenti:

1. eccessivo dislivello tra la porzione di partita condotta con intensità e l'altra in cui o si sbroccava o almeno si subiva quasi solo.
2. incapacità del gruppo di tenere la condizione per 38 partite. Si sono vinte grandi e illusorie partite (lo scorso anno contro la juve, il Napoli e l'Atalanta, per esempio) ma in altre la squadra latitava.

Non so e di conseguenza non mi imbarco in questa discussione, se la flessione, per entrambi questi punti fosse fisica o psicologica (carenza di personalità).

Forse entrambe le cose.

Non abbiamo certezze, ma solo ragionevoli (cioè fondate) speranze che questa situazione stia cambiando.

Probabilmente molto dipenderà dalla capacità di restare attaccati alle posizioni che contano: vedere la luce dell'obiettivo è uno straordinario stimolo (inconsapevole: non credo che Eto'o, negli anni senza triplete, pensasse a risparmiarsi, per capirci. Poi un lavativo può sempre esserci ma mister e società sono lì per provvedere).

Senza dubbio un mercato diverso, come quello che era stato ventilato, avrebbe dato molta fiducia nell'eliminazione di questi difetti: un Nainggo, un Sanchez e altri di questa personalità e valore avrebbero agito trascinando il gruppo dall'interno: un po' come fecero Lothar e Berti nella seconda Inter del Trap.

Quel mercato non c'è stato e nonostante qualche immissione, già evidentemente positiva sul piano della personalità, conterà molto la credibilità del lavoro di Spalletti e la dimostrazione del campo (prolungata) che seguirne le indicazioni, anche quando onerose, paga.

Poi ci sarà da valutare il lavoro atletico e anche questo lo si può fare solo in una stagione.

Poi ci sono le questioni tecniche (gli aggiustamenti comunque compiuti sulla rosa) e di conseguenza tattici.

Insomma, meglio partire bene che partire male, ma le verifiche che ci aspettano sono tante e da valutare in tempi lunghi.

Questi o altri problemi li avranno pure le altre squadre, ma alcune partivano con 30 o 25 punti di vantaggio su di noi, significa che probabilmente sono più avanti nel lavoro di costruzione.

E poi, se permettete, io dei problemi altrui non mi interesso (se non gufando).

Ne ho già abbastanza dei miei.

Ritornando appunto alla nostra situazione, direi che la partita di ieri  qualche segnale, qualche impressione l'ha fornita.

La prima è che la difesa sembra più forte.

Anche se, come sappiamo  si deve parlare di fase difensiva e non di difesa, per cui le prestazioni individuali dei difensori sono condizionate dal lavoro dei compagni, è legittimo sperare che a livello di individualità Skriniar costituisca un valore aggiunto rispetto a Murillo.

Poi ci sono i due esterni da valutare (nel caso di Cancelo è da valutare anche dove giocherà), ma questo lo vedremo a suo tempo.

Per il momento possiamo dire che anche sugli esterni bassi è possibile un miglioramento: in ogni caso i “vecchi” titolari (D'Ambro, Naga, Ansaldi) sono sempre in servizio, per cui nella peggiore delle ipotesi peggiorare non si dovrebbe.

Nella migliore, potremmo migliorare decisamente.

La seconda riflessione è questa: il centrocampo è il reparto che ha registrato i maggiori cambiamenti.

Sono partiti due muscolari incontristi come Kondo e Medel (io li considero tali, anche se non tutti condividono) e sono arrivati due giocatori di fosforo e palleggio.

In questo senso la trasformazione è piuttosto radicale.

L'intervista di Spalletti è funzionale a comprendere i suoi intendimenti.

Spalletti ha detto che il centrocampista solo interditore a livello di grandi club sta scomparendo, perché una società importante vuole vincere, cerca di imporre il proprio gioco e quindi ha bisogno di qualità alle fonti dello stesso.

Spalletti ha anche detto che naturalmente se alla qualità si abbinano anche doti di incontrista... è meglio.

E mi pare che abbia citato Gagliardini come centrocampista che può fare bene le due cose.

Non c'è dubbio che Spalletti abbia ragione, pur con qualche apparente contraddizione che magari vedremo più avanti.

In ogni caso due mediani solo incontristi sono davvero improponibili.

Kondo però non lo è anche se la forza, la capacità di conquistare e mantenere palla anche se attaccato sono le sue doti migliori.

Kondo a differenza di Medel, senza essere uno specialista, a volte aiuta il dispiegarsi dell'azione offensiva.

E qui sta proprio il discorso: visto che non esiste il fuoriclasse completo, si deve parlare di giocatori principalmente interditori (ma capaci anche di costruire discretamente) e di costruttori di gioco (ma capaci anche di interdire decentemente).

Adesso io non ricordo quante volte i due citati, Kondo e Medel hanno giocato insieme da centrocampisti.

Quando lo hanno fatto, però mi pare di ricordare che Kondo avesse maggiore facoltà di inserirsi.

Non c'è dubbio che il trio Vecino, Borja (Gaglia) costituisca un notevole cambiamento in direzione delle capacità di costruire gioco.

Il tempo e i grandi scontri ci diranno se questo “progresso” non è andato un po' a discapito delle capacità di contenimento, ma si devono considerare anche i possibili correttivi che se continueranno potranno contribuire non poco (per esempio Brozo trequartista molto mobile – ha corso più di tutti – Joao insolitamente vitale, aggressivo e capace di... correre all'indietro, sia pure per una mezz'ora; Candreva più accentrato e più in generale tutti disposti a posizionarsi in modo più compatto e a sacrificarsi).

Al verificarsi (e al protrarsi nel tempo) di queste condizioni non c'è dubbio che disporre di due facitori di gioco superiori sia un evidente miglioramento.

Infine l'attacco è rimasto sostanzialmente inalterato, per il momento Candreva, Persic, Icardi con Eder primo sostituto e dietro Brozo, o Joao o lo stesso Borja.

In questo caso i miglioramenti sperati possono essere solo di crescita individuale (soprattutto per Joao), nei movimenti (Icardi, Candreva) e in qualche cambiamento possibile dell'organizzazione e della manovra offensiva.

Evidente che qui un giocatore che possa fornire contributi alternativi servirebbe come il pane.

Ma per ora non c'è.

Lo svolgimento del match

Per quanto riguarda lo svolgimento del match, sono abbastanza d'accordo con l'analisi di Spalletti (bontà mia...): mezz'ora di netta supremazia nostra e mezz'ora di difficoltà (in parte secondo lui determinata dal fatto che esistono anche gli avversari e che nello specifico  erano una buona squadra).

Da  osservatore dilettante, mi è parso però che già nella parte finale del primo tempo fossimo in difficoltà, nel senso che avevamo perso il “pallino” del gioco.

Poi abbiamo iniziato un po' meglio il secondo e quindi ci siamo fatti aggredire, con difficoltà a uscire, anche se la qualità dei nostri giocatori ci permetteva di essere comunque pericolosi nelle rare occasioni di ripartenza, almeno sino ai sedici metri finali, dove abbiamo sbagliato qualcosa di troppo.

C'è da dire che non credevo alle mie orecchie quando ho sentito il mister dire testualmente “ma venire aggrediti è una condizione favorevole, perché si può usufruire degli enormi spazi lasciati alle spalle della loro linea difensiva per le ripartenze”...

In quel momento gli ho voluto bene: è chiaro che bisogna saper costruire l'azione elaborata contro difese chiuse (quindi con possesso palla) perché le squadre forti spesso si trovano ad affrontare questa situazione.

Quindi se riesci a pressare alto e a verticalizzare anche in spazi brevi va benissimo, ma poi resta la realtà del fatto che non conta il possesso palla (quello che...farebbe stancare gli avversari, anche se sterile) conta l'incisività, una volta conquistata palla, a meno che tu sia ormai in una condizione di gestire il risultato col palleggio.

A questo proposito c'è da osservare che il possesso palla è stato quasi pari (51% loro e 49% noi) e loro hanno preso tre gol, anche se in certe situazioni c'è stata un po' di casualità e se in fondo è comprensibile che abbia più possesso chi perde e deve attaccare, mentre tu tendi a stringere.

Spalletti comunque ha sottolineato come in queste situazioni favorevoli non siamo stati abbastanza spietati per chiudere anzitempo la partita.

Prima di procedere a qualche altra riflessione, vediamo alcuni dati statistici, non senza ricordare che, nel calcio in particolare, spesso questi dati sono poco significativi.

Comunque c'è stato un certo equilibrio nei tiri (11 per parte) anche se i nostri hanno centrato la porta 7 volte contro 4 dei loro.

A conferma della buona prova difensiva va però osservato che la quasi totalità dei loro tiri è stata sferrata da fuori.

Interessante anche il dato dei falli subiti dai viola: solo 7, una cifra da partita amichevole.

Noi abbiamo perso più palle (Naga e Perisic leader con sette...) ma ne abbiamo recuperate di più: 7 Borja, 5 Skriniar.

Vecino e Candreva i due che hanno fatto più km; Brozo quello che si è mosso con una velocità media superiore, Perisic il più veloce dei ventotto sullo spunto...

Due dati però sembrano annunciare, se confermati nelle prossime partite, un cambiamento interessante nella manovra offensiva: solo 7 cross, cifra esigua rispetto al passato e prevalenza degli attacchi centrali rispetto a quelli in fascia.

Ci sono però altre considerazioni da sviluppare, in relazione all'andamento del match.

Anzitutto la straordinaria qualità della nostra manovra nella prima mezz'ora (fino a quando Perisic ha sprecato il terzo gol cercando di servire Icardi in encomiabile spirito di gruppo).

Anche nelle scorse stagioni abbiamo giocato alcune belle partite, sul piano del fraseggio e della capacità di costruire azioni efficaci, ma domenica siamo stati davvero brillanti.

La squadra ha trascinato il pubblico (ieri molto positivo) suscitando emozioni forti.

Merito certamente dei due nuovi centrocampisti abili nel costruire e anche dei movimenti più efficaci del solito di Icardi, Brozo e Candreva, nonché della spinta di Naga e D'Ambro: quindi di un assetto tattico efficace e della capacità della squadra di reggere ai compiti affidatile.

Poi, Maurito si è infortunato,  tanto che sembrava proprio dovesse essere sostituito.

Non lo è stato ma da quel momento il suo movimento è stato meno efficace.

Ha inciso questo sullo sviluppo successivo?

Se si, in modo determinante, avrebbe ragione il... Maxi Lopez del blog a dire che Maurito condiziona troppo il gioco della squadra (anche se un condizionamento a suon di oltre 100 gol realizzati si può anche... sopportare).

Io penso che un po' abbia inciso, tanto che quando è entrato Eder, con la sua vivacità, si è costruito qualcosa in più (non rispetto alla prima mezz'ora, per altro).

Però l'elemento determinante mi pare sia stata la flessione del centrocampo, con Borja non a caso prima sostituzione e poi con l'ingresso di Gaglia, dopo Joao.

In ogni caso la prova assolutamente straordinaria di Joao ha costituito il viatico per la conclusione trionfale, almeno in termini numerici (ma anche di gioco, complessivamente, perché no? Loro infatti hanno avuto tre grandi occasioni ma noi, oltre ai tre gol, parecchie altre anche clamorose).

Ricapitolando: abbiamo avuto indicazioni positive, ma non abbiamo cancellato i dubbi sulla capacità di limitare nella stessa gara l'ampiezza dei periodi di flessione e l'intensità della stessa (ci sono stati lunghi momenti in cui non riuscivamo più a “uscire”).

Il centrocampo è molto abile nel costruire, ma vedremo negli scontri importanti se è in grado di reggere contro chi sa costruire ma ha anche maggior corsa e fisicità.

In ogni caso non dovrebbero essere molte le squadre con questi attributi.

Poi resta, e non poteva essere cancellata, la verifica sulla capacità del gruppo di esprimersi se non al 100% almeno all'80 per 38 partite.

Dando per buona la formazione iniziale di ieri e per scontato l'arrivo di un centrale e di Cancelo, qualche altra partenza (Jovetic, Ranocchia, Santon) e un altro attaccante capace di saltare l'uomo e puntare la porta ci darebbero alternative rassicuranti sulla tenuta, almeno a livello atletico, ma anche di convinzione e spinta psicologica.

Infatti avremmo buone alternative sui centrali (il nuovo -x - ed eventalmente D'Ambro e Zinho).

Sugli esterni oltre ai due di ieri, Dalbert, Cancelo e Ansaldi

A centrocampo con Gaglia e Brozo o Joao impiegabili in quella posizione

Sugli esterni alti  Cancelo ancora, Eder e il nuovo arrivo auspicato -y -

Sui trequartisti: Joao Brozo o eventualmente Borja

Sulla prima punta: Eder e Pinamonti

Sarebbero, se non ho contato male, 21 giocatori di movimento, tutti di buon livello o quasi.

Non sarebbe la rosa che sognavamo in maggio, ma un gruppo che, ben guidato e supportato anche dalla società potrebbe darci buone soddisfazioni.

Le prestazioni individuali

Handanovic: se abbiamo rischiato relativamente poco lo si deve a lui: due parate fondamentali, prima su Simeone, poi in un momento difficile, su Babacar. Salvato incredibilmente dal palo sul bolide imprendibile scagliatoci contro ancora sul 2-0, ma anche un po' di fortuna è un merito. Quando, dopo che avrà salvato molti risultati, magari commetterà un errore, ci saranno tifosi volonterosi che riprenderanno il linciaggio. 7

D'Ambrosio: spinge un po' meno di Nagatomo, per dare equilibrio. In fase difensiva è sembrato attento e sicuro contro un avversario davvero non facile. 6

Skriniar: sicuramente tra i migliori in campo. Non concede nulla agli attaccanti viola. Sicurezza disarmante. Deve solo ripetersi contro gli Higuain e simili. 7.5

Miranda: Spalletti lo ha elogiato, ma secondo me ha perso un paio di palle in modo incredibile per uno del suo livello. Senso di posizione e tempi di intervento non gli sono mancati. In questo è una sicurezza. 6.5

Nagatomo: corre tantissimo e si esibisce in un paio di assist che non sono abituali nel suo repertorio. In fase difensiva un po' meglio del solito. Qualche palla persa o controllata male, ma da lui non credo si possa pretendere di più. Per gli assist, 6.5

Vecino: ho visto delle valutazioni appena sufficienti. Secondo me ha giocato una buonissima partita e finalmente credo di aver capito perché, persi i Nainggo e simili, Spalletti lo abbia voluto. Gioca bene, a ritmi tranquilli, ma con movimento continuo e razionale. Sbaglia un gol facile. 6.5

Borja: accentra il gioco in senso positivo, cioè entra in tantissime manovre, offensive e di difesa. Sa giocare a calcio e si sapeva. Ha fosforo e si sapeva. E' carente sul piano della forza fisica e della corsa e si sapeva. Giocatore comunque prezioso. 6.5

Candreva: dal mio punto di vista buonissima prestazione, tutta sostanza e intensità. Con i suoi rientri dà equilibrio al centrocampo. Certo gli manca lo spunto secco, altrimenti sarebbe un campione. 6.5

Brozovic: altro giocatore di sostanza e rendimento, il cui lavoro oscuro non viene apprezzato dagli amanti del colpo di tacco e della finta. Corre, lavora moltissimo, sbaglia anche, ma è normale. Quello che non si capisce è perché sbagli spesso, proprio dal punto di vista razionale, la scelta della giocata. 6+

Perisic: fantastico. Gol, assist (anche troppo generoso) campo arato in lungo e in largo con estrema qualità. Non voglio semplificare, ma alla fine la maggior parte delle partite le vince chi ha un Perisic, un Icardi, un Dybala, un Higuain, un Mertens. Anche per questo non vorrei che perdessimo Schick. 8

Icardi: dopo un quarto d'ora due gol strepitosi, anche il rigore, si, per come se lo procura. Spalletti aveva avvertito che non avrebbe avuto i 90' nelle gambe. L'infortunio del primo tempo lo ha ulteriormente penalizzato. Se domenica non segna (sgraat) prepariamoci ad altre allegre critiche. 7.5

Joao: una mezz'ora di altissima qualità. Se si confermasse su questi livelli avremmo risolto parecchi problemi. Che nella progressione palla al piede fosse tra i migliori del mondo lo avevo scritto un anno fa. Deve solo vincere l'indolenza (“imparare a correre anche  all'indietro” come diceva un tecnico). Domenica però ha dato una buonissima prova anche in fatto di grinta e recuperi. 7

Gagliardini: sembra stia ritrovando la condizione ottimale. Per le sue qualità e per le obiettive ristrettezze numeriche in fatto di centrocampisti, un grande Gaglia ci aiuterebbe moltissimo, sarebbe fondamentale. 6+

Eder: si sa cosa può dare. C'è di meglio al mondo, anche come semplice alternativa al titolare. Però il suo impegno e qualche buona qualità le mette sempre in campo. 6

Spalletti: ha iniziato come meglio non  poteva: risultati (che contano molto) ma anche la speranza che riesca a costruire una continuità di rendimento. Sembra lavorare con enorme applicazione e competenza e fino ad ora si è meritato la fiducia di tutti i giocatori (e dei tifosi). 8 di stima e di speranza

Luciano Da Vite