lunedì 22 ottobre 2018

Vince la squadra più forte: Inter - Milan 1-0

Nella foto (fonte: Inter.it) Mauro Icardi si gode il boato di San Siro dopo la rete decisiva realizzata nel derby di ieri sera. L'argentino si conferma sempre su livelli altissimi ed è sempre più protagonista di questa squadra e del calcio italiano ed internazionale. E adesso lo aspetta... Ci aspetta il Camp Nou.

Ragioni di tempo materiale a disposizione, mi costringono a un commento stringato per quello che riguarda la bellissima e importante vittoria nel derby disputato ieri sera.

Sarò schematico, ma cercando al contempo di argomentare comunque a dovere ogni aspetto che andrò a richiamare.

1. I NUMERI

Con la vittoria nel derby saliamo a sette vittorie consecutive in classifica.

Dopo la sconfitta col Parma (che molti utenti, come Giancarlo, giustamente rimandano anche a errori arbitrali) la squadra si è ritrovata nella partita più difficile, il debutto in Champions contro gli Spurs e caricata a mille, seppure tra alti e bassi sul piano delle prestazioni, non si è più fermata.

Abbiamo battuto Tottenham e PSV Eindhoven in Champions League e Sampdoria, Fiorentina, Cagliari, Spal e Milan in campionato.

Ripensando al passato e alle difficoltà degli inizi, è comunque giusto come detto da Luciano che, al di là della nostra "bravura", vada considerato anche il valore degli avversari e che il quoziente di difficoltà è sempre particolarmente elevato.

Questo da una parte ci deve far non dico rivalutare l'inizio difficile, ma magari dare il giusto peso a vittorie che poi sembrebbero facili.

Con la Spal, una squadra sicuramente alla nostra portata, abbiamo faticato, però se poi gli estensi vanno a battere la Roma all'Olimpico, allora evidentemente non è che questi siano degli sprovveduti.

Lo stesso Parma, oppure il Sassuolo, stanno disputando buoni campionati, dimostrandosi squadre di buon livello. La Juventus ha pareggiato con il Genoa.

Resta il fascino giusto e mitico delle grandi sfide, ma se non giochi sempre al top, non vinci.


Intanto la classifica diciamo che è sempre più bella.

I punti sono 19, la media è 2.22. In proiezione significherebbe chiudere a 84-85 punti. Sarà chiaramente difficile mantenere questa media (comunque "drogata" per il fatto che abbiamo perso qualche punto per strada all'inizio della stagione) fino alla fine del campionato, ma per centrare l'obiettivo potrebbero bastare anche meno punti. L'anno scorso il quarto posto in classifica valeva 72 punti. La Lazio ci segue a ruota, ma il ritardo di Roma e Milan per ora giustificano il nostro ruolino di marcia.

Abbiamo solo sei punti meno della Juventus e due meno del Napoli. Se la Lazio è a 18 punti, la Roma ha per ora un ritardo di 5 punti. Il Milan è fermo a 12.

Manca ancora un sacco di tempo alla fine, ma abbiamo sicuramente recuperato il ritardo iniziale e adesso stiamo viaggiando a gonfie vele.

2. LA DIFESA

Ieri forse Asamoah ha avuto qualche problema con il giocatore più talentuoso dei rossoneri, cioè Suso, che poi è e resta effettivamente un cliente difficile. Ma nel complesso il nostro pacchetto arretrato guadagna credito gara dopo gara.

In particolare è impossibile non sottolineare la grande forza dei due centrali, che ieri hanno annullato Higuain e che costituiscono la nostra credenziali più importante in vista della trasferta al Camp Nou.

Nelle ultime sette partite abbiamo subito solo 4 goal, due in Champions e due in campionato contro Fiorentina e Spal. Per tre volte in campionato la porta è rimasta imbattuta.

Dopo la Sampdoria, abbiamo la miglior difesa del campionato alla pari della Juventus.


La perdita di Joao Cancelo è stata in questo senso ampiamente compensata dall'acquisto di Asamoah e quello di Vrsaljko ha offerto una variabile importante sul versante destro e che solo adesso stiamo cominciando ad apprezzare e conoscere dopo i problemi fisici avuti dal croato ad inizio stagione.

Ma come detto il vero valore aggiunto è la coppia composta da de Vrij e Skriniar e che al momento ha dimostrato di poter tenere testa a qualsiasi rivale. Fortissimi fisicamente e insuperabili di testa, i due giocatori hanno anche una importante intelligenza calcistica e tatticamente sono determinanti nel tenere sempre alto il baricentro della squadra e in fase di prima impostazione.

Con Skriniar sempre più a suo agio sul centro-sinistra, l'intesa tra i due giocatori sembrerebbe solo dover crescere.

In definitiva con 4 centrali e 3 esterni affidabili (in attesa di valutare meglio Dalbert) la difesa si conferma in questo momento e come l'anno scorso, il nostro punto di forza. 

Un dato importante, se consideriamo quanto prendere meno goal abbia sempre storicamente alla lunga pesato in maniera incisiva e determinante in un campionato difficile e tattico come il nostro.

3. LE ALTERNATIVE

Chiaramente sono maggiori le alternative anche per quello che riguarda il pacchetto offensivo. 

Una variabile già richiamata in passato e che vale la pena di sottolineare ancora oggi.

A parte l'infortunio di Nainggolan, che ha costretto Spalletti a mettere dentro Borja Valero alla mezz'ora, il mister ha di nuovo dedicato gli altri due cambi agli esterni d'attacco, togliendo Perisic e Politano per Keita e Candreva.

Antonio in particolare ha avuto un impatto determinante sul match e nello specifico è stato protagonista con una grande giocata proprio nell'azione che ha portato alla rete decisiva di Mauro Icardi.

Stiamo ancora aspettando Keita, che forse sulla carta è quello che avrebbe numeri per far saltare il banco.

Ad oggi il senegalese non si è sicuramente espresso al meglio del suo potenziale. Lo aspettiamo, sperando possa riuscire a migliorare le sue performance. Avremo bisogno di tutti.

Anche di Joao Mario.

Comunque è chiaro che se vuoi praticare sempre una determinata intensità di gioco, cambiare i due esterni di attacco in particolare, ti garantisce grande continuità da questo punto di vista e la possibilità di spaccare la partita anche nei minuti finali.


Se guardiamo i dati relativi le sostituzioni fatte/avute, vediamo che su 11 partite totali tra Campionato e Champions, Keita è il primo tra i subentrati (6) ed è stato sostituito 3 volte; Perisic è subentrato 3 volte a gara in corso ed è stato sostituito 3 volte; Politano 3 e 5; Candreva 5 e 4.

Otto goal su diciassette totali sono arrivati negli ultimi 15' di gioco e abbiamo mandato a segno la bellezza di numero 10 giocatori diversi.

Possiamo segnare di più, anche ieri avremmo dovuto sfruttare meglio alcune occasioni, ma questi numeri e la ritrovata vena di Icardi (tre goal nelle ultime due partite, che praticamente ha deciso da solo), lasciano ipotizzare che un miglioramento sensibile in tal senso sia possibile.

Nel merito delle alternative, resta sicuramente la considerazione amara relativa l'infortunio di un elemento-chiave come Radja Nainggolan. Borja Valero pare l'indiziato principale a sostituire il giocatore, anche perché quando chiamato in causa, lo spagnolo quest'anno ha sempre dato il suo contributo e non ha sicuramente sfigurato anche ieri.

Ma resta sempre la possibilità Lautaro Martinez, provato più volte nel ruolo nel corso del pre-campionato e fino all'infortunio e da molto "invocato" a gran voce come possibile titolare alle spalle di Icardi oppure al suo fianco al centro dell'attacco.

Probabile che Spalletti adoperi entrambe le soluzioni (ci sarebbero anche Candreva, oppure Politano, nel caso adattabili al ruolo di "trequartista" alle spalle del centravanti) a seconda delle situazioni.

La coperta resta tuttavia corta per quello che riguarda la CL e dove in ogni caso non sono arruolabili né Gagliardini, né Joao Mario. E con il Barcellona potrebbero mancare anche Brozovic e Perisic...

Soprattutto l'assenza del primo, elemento fondamentale e ancora di più alla luce dell'assenza del "ninja", costituirebbe un grosso problema.

Toccherà al mister inventarsi qualche cosa: non escludo che possa riproporre la soluzione Asamoah a centrocampo, vista con discreti risultati nel corso del pre-campionato.

In tal caso probabilmente si confermerebbe Vrsaljko a destra e verrebbe schierato D'Ambrosio a sinistra. Ma queste sono solo supposizioni, sapremo di più sulle condizioni di Brozo e Perisic in questi giorni.

A proposito di Barcellona, l'infortunio di Leo Messi (salta siuro la gara di mercoledì, in forte dubbio invece per la gara di San Siro) con tutta la simpatia per il giocatore, non ci dispiace sicuramente. 

Sarà interessante vedere con che sistema di gioco il Barca affronterà la partita. 

Molto probabilmente vedremo in campo Dembélé con Suarez davanti e con Coutinho largo a sinistra.

Un po' di curiosità sull'eventuale presenza in campo di Rafinha Alcantara, ma va detto che il nostro ex giocatore non è che stia giocando tantissimo e da inizio campionato ha accumulato solo 111' totali di gioco su misere quattro presenze. Difficile che possa partire titolare.

È chiaro comunque che, consapevoli della loro forza, andremo in ogni caso a Barcellona per provare a vincere. Non avrebbe nessun senso fare dei "calcoli" in casa di una delle squadre più forti della competizione e sullo scenario internazionale, significherebbe consegnarsi nelle mani del "nemico".

La serie di risultati positivi e la vittoria nel derby ci danno più fiducia nell'affrontare la gara: chissà che non si possa uscire dal Camp Nou con un punto oppure facendo il colpaccio. Non ci scommetterei su, ma sono convinto che ce la possiamo giocare e penso che questa consapevolezza ce l'abbiano sia il mister che i giocataori.

4. LUCIANO SPALLETTI

Il mister resta sempre il vero punto di riferimento di tutto l'ambiente nerazzurro.

Oggi rispetto a prima, la parola "progetto" non va più tanto di moda e forse meglio così, ma è chiaro che in ogni squadra e società, ci sia sempre un progetto e che ci sia sempre un progetto tecnico. Luciano Spalletti, che ha fatto la "gavetta", è sempre stato un allenatore "accentratore". Almeno sotto il piano puramente tecnico. 

Nel rispetto dei ruoli, la cosa è ineccepibile.

Ieri su Sky, ai soliti commenti televisivi dimostrzione di buona fede oppure no e di competenza oppure semplice voglia di spettacolarizzare, ha risposto in maniera piccata: non ha vinto la squadra che ci ha creduto di più, ma la squadra che ha fatto meglio. 

Ha vinto la squadra più forte.


Ci possono essere mille variabili nel corso di una partita di calcio, abbiamo discusso errori arbitrali e conduzioni della partita da parte dei direttori di gara sicumente molto discutibili (per non dire altro), ma possiamo dire serenamente che al netto di condizionamenti di un certo tipo, poi chi vince la partita, è sempre quello che ha meritato e che in quella occasione specifica, si è rivelato essere più forte.

Il concetto di "merito" nello sport, applicato alla singola partita e/o competizione, può avere una valenza soggettiva nell'esprimere un proprio pensiero e/oppure preferenza. 

Il gioco del calcio si può prestare a diverse interpretrazioni e ognuno lo può leggere come preferisce, ma le regole del gioco sono molto semplici: alla fine vince chi ha fatto almeno un goal più dell'avversario e chi lo ha fatto, ha "meritato" tecnicamente di vincere la partita.

Nel gioco del calcio non si vince ai punti, se non a quelli "effettivi", cioè i goal segnati che determinano il risultato finale della partita.

Penso che nel corso della partita, come nei commenti a caldo degli appassionati, poi possano essere giustificate considerazioni sul piano delle occasioni create e quegli eventi che si possono imputare a sfortuna come ad esempio avere colpito oppure no un tot. numero di pali. Ma che commentatori e critici si attacchino poi nell'analisi di una partita a variabili di questo tipo, diventa francamente ridicolo.

L'Inter ha giocato meglio del Milan da ogni punto di vista comunque e ha meritatamente vinto la partita: lo ha fatto anche giocando bene e nel complesso avendo più occasioni da rete degli avversari. Si è dimostrata più forte e in classifica siamo avanti.

Il campionato è ancora lungo e ci sarà tempo poi per "consolidare" questo stato di cose oppure per loro eventualmente (speriamo di no) di ribaltarlo. Ma ieri è stato così.

Peraltro questa differenza tra il gioco spettacolare del Milan raccontato dalla critica e quello "disordinato" (così dice Sconcerti) dell'Inter, che risolve con la giocata dei campioni, io non ce la vedo e ieri non si è vista. 

Al contrario mi sembra che il Milan abbia affrontato la gara con maggior timore, tramutatosi poi in aggressività gratuita (vedi l'infortunio di Nainggolan e i numerosi cartellini gialli), mentre la convinzione nei nostri mezzi ci ha permesso di disputare una partita chiaramente migliore e poi alla fine sublimata dalla rete in pieno recupero di Mauro Icardi, che vince nettamente il duello con Gonzalo Higuain.

Tutto questo con buona pace dei commentatori.

Se poi "crederci" significa convinzione nei propri mezzi, disputare una partita con organizzazione e consapevolezza, vincere. Allora sì, ci abbiamo creduto di più.

5. MAURO ICARDI

È uno dei calciatori più forti del nostro campionato e se confermerà quanto abbiamo visto contro Tottenham e PSV Eindhoven, uno dei più importanti centravanti a livello internazionale.

Reduce da qualche critica dopo la partita disputata con la maglia della Seleccion contro il Brasile, Mauro si è ripresentato a Milano e ha ripreso contro il Milan da dove aveva lasciato, cioè facendo goal e decidendo un'altra partita. Dopo quella con la Spal.

L'inizio difficile della squadra non casualmente è coinciso anche con le difficoltà fisiche di Mauro, alle prese con un infortunio. Questo lo ha limitato nella qualità delle prestazioni e sul piano realizzativo, ma quel goal col Tottenham lo ha scosso e allo stesso tempo ha scosso tutta la squadra e l'ambiente nerazzurro.

Come ho scritto dopo quella partita, Mauro Icardi forse non è un giocatore che dà l'aria di essere un leader, eppure è un trascinatore, perché i suoi goal sono una vera e propria carica di adrenalina.

Non c'era miglior modo che cominciare questa nuova fase del campionato e questa settimana molto particolare: prima il derby e adesso una partita come quella del Camp Nou che aspettavamo da tempo, così come aspettavamo da tempo di ritornare nel grande calcio.

Molte volte critichiamo Mauro Icardi per il modo in cui gioca, per quelli che possono essere i suoi limiti. 

A volte lo facciamo perché siamo consapevoli della sua bravura e "invitandolo" quasi, da semplici osservatori, tifosi, a migliorarsi ancora (sono sicuro che il primo a lavorare in questa direzione sia poi in ogni caso Luciano Spalletti). Altre volte il tifoso nerazzurro forse ancora non si è scrollato di alcuni pregiudizi, peraltro ingiustificati, nei confronti di questo ragazzo.

Capitano dell'Inter. In nerazzurro dall'estate del 2013, ha disputato ad oggi 191 gare ufficiali e realizzato 113 goal.

È già nella storia del club e ha rinnovato il feeling di questa società con il calcio argentino, ma Mauro sa che per entrare nella storia del grande calcio dovrà fare ancora di più: la sua voglia di affermarsi è la stessa di tutto il mondo nerazzurro.

Mercoledì sera avrà il piacere di giocare da ex in uno degli stadi più importanti del mondo. 

Mancherà Leo Messi, ma chissà che non possa essere comunque un argentino a infiammare gli spettatori.

Fare risultato al Camp Nou appariva come una "mission impossible" a inizio campionato. Oggi è e resta oggettivamente difficile. Proviamoci. Abbiamo la consapevolezza dei nostri mezzi e la "fortuna" di giocare con un vantaggio di sei punti su Tottenham e PSV Eindhoven. Vada come vada sarà una ulteriore occasione di crescita.

Emiliano D'Aniello

9 commenti:

  1. Gabriele Lombardo22 ottobre 2018 11:12

    Peccato per il gol mangiato da Icardi nel derby di ritorno dell'anno scorso: tre gol consecutivi all'ultimo minuto e tre vittorie consecutive avrebbero dato vita a una sequenza bellissima, tra l'altro dopo il derby con pareggio di Zapata
    RispondiElimina
    luciano22 ottobre 2018 12:20

    Funny Sport: "Mi scusi Luciano ma come fa una società come inter a non allenarsi per una settimana con le squadre ai Nazionali.
    Risultato sconfitti in tutte le categorie visto che gli U17 erano fermi.
    Inconcepibile".
    Non è per difendere la società, ma a me risulta che mercoledì l'attività fosse sospesa per le fotografie a San Siro, programmate da tempo.
    Giovedì una disposozione delle autorità consigliava addirittura di non uscire di casa, nella zona e di tenere le finestre chiuse. in ogni caso di non fare attività all'aperto. l'inter ha informato tutti e annullato l'amichevole con la Samp, già sul piede di partenza. Chi doveva fare attività in palestra, l'ha fatta comunque. Credo fosse obiettivamente difficile, sui due piedi, troavare campi fuori zona e organizzarvi l'arrivo dei giocatori.
    Poi venerdì non sono stato a Interello e non so se gli allenamenti siano ripresi.
    In ogni caso non credo che le cause delle sconfitte siano in queste mini sospensioni. ormai i campionati sono nazionali, le squadre si sono tutte attrezzate, le due trasferte di bologna erano obiettivamente difficili, gli under 15 hanno oggettivamente dei problemi, speriamo solo contingenti. la brerretti fa quello che può (poco) e la Primavera fatica da inizio campionato.

    per quanto riguarda i due centrali, credo che siao abbastanza nettamente superiori a Picchi Guarneri e forse anche a Lucio Samuel, ma in questo caso credo abbia ragione Daniele a sostenere che una valutazione seria si possa fare solo fra qualche anno
    RispondiElimina
    Gabriele Lombardo22 ottobre 2018 12:42

    È una difesa che dà sicurezza e che sta molto alta, questo dovrebbe aiutare molto ad esempio per quanto riguarda i km percorsi dai centrocampisti ed è fondamentale se vogliamo pressare alto con la punta, il trequartista, l'esterno e il mediano "libero". Abbiamo subito due autogol, un gol da centrocampo, un rigore che non c'era, un gol in cui c'è un errore netto del portiere. Mi verrebbe da dire che in situazioni "normali" non ci segnano...
    RispondiElimina
    Seu Jorge22 ottobre 2018 13:43

    Peccato per gli infortuni però...
    Ho una sensazione forte, al netto delle assenze di Brozo e Perisic se confermate, che col barça giocheremo con un 442 cosi:
    Handa
    Vrsaljko De Vrij Skriniar Asamoah
    Candreva Vecino Borja Politano
    Lautaro
    Icardi

    Che dite?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gabriele Lombardo22 ottobre 2018 13:52

      Non ho proprio idea, l'Inter ha appena comunicato che per i due croati non sono necessari ulteriori esami strumentali e le loro condizioni verranno valutate giorno dopo giorno. D'Ambrosio lo escludi?
      Elimina
      Wustber22 ottobre 2018 14:07

      Politano a sinistra a me non convince. e continuo a credere che Lautaro + Icardi non li vedremo dall inizio

      non so perchè ma mi aspetto qualche sorpresa per Barcellona (a livelli di formazione)

      Elimina
      Amstaf22 ottobre 2018 14:30

      Ipotesi per ipotesi:
      Handa
      Versa De Vrij Skriniar D'ambro
      Candreva Valero Vecino Asa
      Lautaro Icardi
      Elimina
      Seu Jorge22 ottobre 2018 14:30

      anche io preferirei Perisic a sinistra e Brozo in mezzo, ipotizzavo un 442 con Lautaro per le assenze
      Sinceramente firmerei per un pareggio
      Elimina
      Rispondi

      luciano22 ottobre 2018 14:18

      Tra un paio d'ore, Emiliano dovrei mandarti un post sul derby
      RispondiElimina

      Elimina
    2. Ho letto solo ora il tuo commento Luciano. Ho pubblicato due righe buttate giù tra ieri sera e stamattina intanto. Ma aspetto il tuo post, che sarà online stasera oppure al massimo domattina!

      Elimina
  2. Considerata l'assenza certa di Radja e Perisic in dubbio, soltanto per questa partita proverei questa formazione:

    Handanovic
    Skriniar, Miranda, De Vrij
    Vrsaljko, Vecino, Brozovic (Borja se non recupera), Asamoah, D'Ambrosio
    Lautaro, Icardi

    RispondiElimina
  3. Sembrerebbe che recuperiamo i due croati, ma aspetto la conferenza di Spalletti

    RispondiElimina
  4. In un paio d'ore al massimo dovrei riuscire a pubblicare il post di Luciano.

    RispondiElimina
  5. Spero di vedere quello che si è visto nell'ultimo mese: stiamo diventando una squadra compatta e costante. E sono super contento.

    Manca ancora qualche step di crescita: partite come quelle di Domenica contro squadre inferiori come il milan e con tutte quelle occasioni vanno chiuse già nel primo tempo con 1 o 2 gol. Quando arriveremo a quel livello potremo spodestare la juventus dai suoi "facili trionfi"...

    RispondiElimina
  6. Nuovo post online: https://fratellidelmondo.blogspot.com/2018/10/la-notte-delle-stelle-inter-milan-1-0.html

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Printfriendly