Giovanili Inter: le cose belle si avverano… spesso

"Giovanili Inter: le belle cose si avverano... spesso". Nella foto (fonte: FcInterNews) la Primavera di Mister Stefano Vecchi festeggia la vittoria nella finale contro la Fiorentina e la conquista del Campionato Italiano 2017/2018. Il secondo titolo consecutivo in un'annata che per i nostri ragazzi è stata semplicemente fantastica.

Avviso ai naviganti: chi crede che all’Inter i giovani non vengano inseriti in prima squadra per pregiudizio antigiovanilista e chi crede che sia deludente  un settore che sforna tanti ottimi professionisti ma raramente un fuoriclasse (Bonucci, Balotelli),  può tranquillamente evitare di leggere queste righe, intrise di valutazioni “ottimistiche”.

Comunque vadano le ultime stagionali, ci confermiamo ai vertici del calcio nazionale.

Il risultato dello scorso anno, il migliore della storia di tutto il calcio giovanile italiano, sembrava irripetibile e in effetti lo era.

Però ci siamo andati molto vicini, almeno nella sostanza.

Quattro squadre su cinque ammesse alle final four lo scorso anno, quattro squadre su cinque in questa stagione.

Nello scorso anno, come in questo, nessuno ha fatto meglio, anche se Atalanta e juve si sono ora portate al nostro livello.

Impressiona soprattutto la crescita della juve, in grado per mezzi finanziari e situazioni di potere di scalzarci, in prospettiva, dalle posizioni di preminenza fino ad ora esercitate dai nostri.

Lo scorso anno avevamo vinto tre tituli e perso una finale. Teoricamente tre tituli potremmo vincerli ancora, e sarebbe un’impresa incredibile.

Però tutte le nostre squadre hanno disputato una stagione importante e anche gli Under 17, in relazione ai noti limiti di organico ai quali non si è ritenuto/potuto porre rimedio, non hanno fatto male

Tra sabato e lunedì si sono disputate, in categorie diverse, tre partite fondamentali:

1. Inter - Fiorentina per il titolo di campioni Primavera;
2. Inter - Sassuolo, gara di ritorno per l’ammissione alla final four Under 16;
3. Inter - Atalanta, semifinale del campionato Under 15.

Qualche considerazione sulle singole partite.

Primavera: Inter - Fiorentina 2-0 (Colidio, Rover)

Il problema che Vecchi doveva risolvere dal punto di vista tattico riguardava il modulo.

La viola gioca con il 433, disomogeneo rispetto al nostro schieramento base attuale (352).

In realtà Sottil non è davvero un tornante, ma una seconda punta, molto offensiva e di fatto il loro modulo può assomigliare in fase di non possesso a un 442 sbilanciato a sinistra.

Questo ci dava la possibilità di sorprenderli sulla fascia destra perché Valietti ed Emmers in fase di spinta trovavano spesso la superiorità numerica che dall’altra parte veniva ricercata attraverso i movimenti ad allargare di Zaniolo, il quale  finiva spesso per chiudere un triangolo con Sala e Colidio.

Di fatto siamo riusciti ad avere la superiorità sulle fasce, favorita, occorre riconoscerlo, dal fatto che Diakhate è uscito presto per infortunio.

In caso contrario le nostre mezze ali avrebbero dovuto preoccuparsi molto di più di aiutare in mezzo.

Ma il problema tattico si incrociava con altri elementi, per esempio quello fisico.

Loro avevano avuto un giorno di riposo in più che a giugno e dopo una stagione in cui, soprattutto i nazionali, avevano giocato  ben più di 50 partite, poteva essere importante.

Inoltre gli infortuni in alcuni settori ci costringevano a non avere cambi efficaci appunto  in  settori particolarmente usuranti (come gli esterni, le mezze ali e l’attaccante di movimento: Valietti e Sala, Emmers e Zaniolo, Colidio).

Alla prova dei fatti, la superiorità di passo e di potenza dei nostri, unita naturalmente alla tecnica di parecchi di loro, è stato l’elemento vincente, che ha permesso di  sfruttare le occasioni che il differenziale di modulo offriva.

Il punto relativamente debole era sulla carta la capacità di concretizzare negli ultimi 20 metri la nostra superiorità di manovra.

Colidio ha fatto un gran lavoro, ma anche per questo è risultato poi poco incisivo al momento di concludere.

Per la prima punta non avevamo a disposizione Pinamonti (che, lo ricordo, è un ’99 mentre il loro uomo chiave Diakhaté è un ’98), non Odgaard, non Belkheir.

Vecchi doveva scegliere tra Adorante, Merola e Rover.

Ma il veneto non è una punta centrale e comunque il mister lo vede meglio come giocatore aggiunto a partita in corso e con Merola avremmo avuto probabilmente maggior pericolosità in area, ma meno fisicità, meno capacità di giocare per i compagni (ad esempio, lottando sulle palle lunghe per far salire la squadra e forse anche impegnare i loro difensori per sporcarne le ripartenze).

Fatto sta che abbiamo fatto noi la partita, dominato per lunghi tratti, corso pochissimi pericoli  ma anche faticato a trovare lo sbocco della nostra superiorità.

Si può dire che nella situazione data, oltre ad avere un gruppo superiore, Vecchi abbia vinto il confronto strategico con il rivale Bigica.

A giochi fatti si possono anche collocare in una luce diversa le flessioni di gioco e di rendimento evidenziate dalla squadra in alcune partite nell’arco della stagione.

Il mister e il suo team hanno avuto il merito di portare la squadra al top della condizione nelle occasioni decisive: la Supercoppa, il match con il City in YL,  il Viareggio, la semifinale con la juve e poi la finale ravvicinata con la Fiorentina.

Vediamo un po’ le prestazioni dei nostri ragazzi, tenendo conto del fatto che non sono il mago Otelma che prevede il futuro, ma un cronista dilettante che descrive quello che vede.

Questo per rispondere alle critiche di chi dice che mi spendo in giudizi positivi per giocatori che poi magari non diventano campioni.

Io parlo delle loro qualità e delle loro prestazioni, per quel che mi sembra di vedere, a livello della  categoria in cui giocano.

Pissardo: si conferma una sicurezza. La stagione in D gli è servita molto e chi ha formato la squadra ha visto bene nel richiamarlo.

Mai come per il portiere l’esperienza è fondamentale.

Credo che ora dovrà scegliere: titolare in lega Pro o a giocarsela, ma con minori possibilità, in B. Non sbagliare la scelta, come per tutti sarà fondamentale.

Bettella: se mi chiedete un nome solo di giocatore che possa un domani diventare da Inter, scelgo lui.

Naturalmente le incognite esistono, nel suo caso soprattutto l’ulteriore crescita di potenza, ma anche in queste partite ha dimostrato di poter annullare avversari fortissimi e di saper giocare con i compagni.

Si dice che sia stato ceduto con la recompra all’Atalanta. I dirigenti ne sanno più di me, ma per conto mio sarebbe un errore. Un’altra stagione da leader indiscusso della difesa in Primavera avrebbe anche potuto prepararlo direttamente alla prima squadra. A Bergamo, dipende da quanto e se giocherà e dal prezzo fissato per la recompra.

Nolan: come ho detto in altre occasioni, il suo piede, migliorato moltissimo e in modo imprevedibile, non fa pensare, per il momento a una carriera da top player.

Ma i progressi potrebbero continuare, la serietà del ragazzo è totale e, se guardiamo per esempio alle ultime due fondamentali partite chiediamoci: quante volte gli avversari sono entrati in area?  

La risposta la dice lunga sul livello anche delle sue prestazioni.

Io Nolan lo terrei ancora un anno, per la solidità del prossimo reparto difensivo, sempre (ahimé) con Bettella e per verificarne la crescita

Lombardoni: il capitano se ne andrà, è un ’98 e la sua carriera nelle giovanili è conclusa.

Forte quando è arrivato da noi, è migliorato moltissimo.

In categoria non ha rivali. Non ho visto nelle altre squadre un centrale più forte di lui. 

Lo vedremo alla prova, aspettandolo con curiosità ed affetto, nel calcio professionistico. Penso che possa fare il titolare in B.

Valietti: ancora una prova di grandissimo spessore. Mezzi atletici e tecnici importantissimi, una resistenza praticamente inesauribile: avrà percorso la fascia 50 volte. Ha grandi margini di miglioramento, secondo me, sul piano della continuità di concentrazione, della capacità caratteriale di affrontare con durezza le avversità e anche della crescita fisico-atletica, che però non dovrà essere a scapito dell’agilità di falcata.

Impossibile dire oggi dove potrà arrivare. Intanto ha numerose richieste dalla serie A. Se potessi scegliere io, per motivi diversi escluderei Sassuolo e Fiorentina, che sembra invece la sua possibile destinazione.

Rischiosa per noi e per lui.

Emmers: lui è pronto per il grande calcio, questo non si discute.

Naturalmente si può stare tra i professionisti in modi diversi e Xian deve ancor dimostrare che la sua capacità di fare la differenza in categoria, con le accelerazioni, l’abilità nella conduzione della palla, il ritmo e la buona visione di gioco possano, nel giro di un paio d’anni, portarlo ad emergere anche in A.

Speriamo non sbagli squadra e ambiente, che superi i problemini fisici  e anche nel suo caso prepariamoci a seguirlo con affetto.

Pompetti: per chi non lo conosceva è la grande rivelazione di queste finali. 

In realtà era in crescita importante da tempo. Ha un sinistro importantissimo e grande visione di gioco.

Ha mostrato anche personalità e grinta da futuro leader.

E’ ai primi passi nel calcio di questo  livello e i potenziali teorici di crescita sono enormi. Cederlo adesso sarebbe un autentico suicidio, che non faremo (spero). Dovrà essere il perno del prossimo squadrone primavera e accorciare le distanze dalla prima squadra.

Sala: ancora due grandi prestazioni in queste finali.

E’ importante perché costituisce la conferma del fatto che Marchino, la cui tecnica e intelligenza calcistica è da top player, sta progredendo rapidamente anche sul piano della prestanza e forza fisica.

Non si possono tenere troppi fuoriquota, ma lui è uno di quelli a cui penserei, perché un’altra stagione (soprattutto se faremo strada in YL) gli permetterebbe di completare la crescita sotto i profili ricordati, anche allenandosi più spesso con la prima squadra.

Se invece andrà a giocare, sarà fondamentale la scelta della squadra, perché per andar via e giocare poco meglio che resti ancora una stagione qua (tra l’altro noi a sinistra se partisse Corrado avremmo solo il Colo, un 2001 forte ma anche lui bisognoso di rafforzarsi muscolarmente).

Zaniolo: le qualità tecniche e la progressione ne fanno già un possibile protagonista nel massimo campionato, non a caso sembra che la Roma lo corteggi.

Deve crescere comunque in umiltà (che non significa mancanza di spregiudicatezza). Qualche giocata è fine a se stessa e qualche volta ha pause che la squadra fatica a sopportare, ma poi con le accelerazioni vincenti cancella tutto.  In queste finali si è comportato da leader della squadra, ma in passato è stato anche ripreso pubblicamente da Vecchi.

Da tempo non avevamo un prospetto così vicino ad affermarsi fra i grandi

Adorante: forse è stato uno dei giocatori con minore visibilità in questa finale, ma c’era da aspettarselo.

E’ un centravanti che basa molto sulla fisicità e a questi livelli e per questo tipo di atleti un anno vuol dire moltissimo (basti pensare all’età in cui è esploso Bobo Vieri o addirittura Luca Toni). Vecchi ovviamente sapeva quanto può dare (sembrerà strano ma gli allenatori che li vedono all’opera tutti i giorni anche prima della partita sanno non cosa un giocatore darà, ma cosa può dare e questo vale per tutti i giovani… non lanciati in prima squadra).

Tornando a Ado, ha fatto quello che gli è stato chiesto, un lavoro oscuro, ma poteva anche aver maggior fortuna in qualche conclusione. Credo che verrà confermato per la prossima stagione.

Colidio: preferisco lasciare la parola a Vecchi, che magari… poco ma ne capisce più di me:

“Colidio? Solo per il fatto che è un 2000 e gioca un anno sotto età rispetto ai '99, significa che ha bruciato le tappe. In ogni gara decisiva c'è il suo zampino, vuol dire che oltre a qualità tecniche, morali e caratteriali è anche un giocatore con la buona stella. Non è semplice essere decisivo sempre nei momenti cruciali della stagione. Non è semplice arrivare da un calcio e una nazione diversi, da stili di vita differenti. All'inizio ha dovuto lavorare parecchio ma è cresciuto tantissimo, è un predestinato, ha talento”.

Non mi resta che… confermare e nel prossimo anno mi aspetto che sia uno dei trascinatori della squadra

Rover: è un giocatore pronto per il calcio professionistico. Si parla di Padova e la serie B potrebbe essere proprio il trampolino di lancio più idoneo. Per il suo tipo di gioco, fatto di accelerazioni dispendiose, non ha ancora la tenuta dei 90’ e per questo Vecchi predilige l’inserimento a partita in corso.

Con la velocità, la potenza e il fiuto della rete, riesce quasi sempre ad essere decisivo.

Gavioli: mi convince sempre più per le sue caratteristiche di forza, ritmo, intensità che riesce a esprimere insieme a buone doti tecniche.

Resterà nella Primavera del prossimo anno e dovrà costituirne uno dei punti di forza.

Diventerà giocatore vero, vedremo a che livelli

Zappa: è uno dei giocatori che è progredito maggiormente nel corso della stagione.

Vecchi lo ritiene pienamente affidabile e lo ha schierato spesso al posto di Valietti, anche in partite chiave.

Tutto dipende dal tipo di gara che si vuole impostare: lui ha imparato a difendere bene e anche in fase di spinta si esprime positivamente. Andrà a giocare, per raggiunti limiti di età.

Vecchi: se ne andrà, a questo punto è evidente. Grazie mister per tutto quello che ci hai regalato in questi anni.

Io ho una sola speranza: che non si scelga una soluzione interna.

Serve un mister che arrivi dal professionismo, che li prepari e li alleni come se fossero professionisti, che pretenda da loro quello che si pretenderebbe da professionisti affermati.

Un mister intransigente, anche duro, comunque esigentissimo.

E con potere… contrattuale verso la società, perché con la YL da disputare il gruppo molto forte dei 2000 va completato con qualche giocatore di grandissima personalità, forza ed esperienza

In panchina: Dekic, Tintori, Schirò, Corrado, Rada, Roric, Vergani, Merola.

Molti di questi e anche degli assenti, sono giocatori di cui sentiremo parlare spesso e a lungo.

Under 16: Inter - Sassuolo 3-0 (Esposito, Cortinovis 2)

Nonostante le apparenze… numeriche, non è stata affatto una partita facile.

L’uno a uno di Sassuolo (dove avevamo pure sofferto) non ci poneva al riparo da sorprese e nel primo tempo gli emiliani hanno dimostrato di essere una squadra forte, competitiva, con difensori affidabili e di straordinaria potenza fisica, un centrocampo senza stelle ma ordinato e solido e un attacco insidiosissimo soprattutto per quanto concerne il centravanti di colore Briansafo, veramente irrefrenabile.

Mister Bonacina schiera:

Stankovic

Alcides, Cortinovis, Pirola, Di Marco

Barazzetta, Boscolo, Weiser, Cester

Cancello, Esposito

Primo tempo senza l’emozione del gol, anche se noi ci siamo andati molto più vicini, sbagliando qualche occasione per imprecisione nell’ultimo tocco o per qualche egoismo di troppo.

In pratica il loro centravanti si allarga e in una prima fase lo prende in consegna Di Marco. Poi quando stringe è la volta di Pirola, davvero maestoso.

Meno problemi dall’altra parte dove Alcides e Cortinovis fanno buona guardia.

Alla fine del primo tempo, almeno tra noi tifosi c’è qualche inquietudine.

Siamo più forti ma abbiamo difficoltà a segnare e in queste situazioni, basta un errore, una disattenzione e i loro avanti possono punirci.

Poi potrebbero chiudersi e ripartire con la velocità delle punte.

Invece il secondo tempo inizia in modo diverso.

Aggrediamo gli avversari con determinazione e manovre efficaci.

Barazzetta e Esposito diventano imprendibili e dopo qualche bella occasione confezionano un gol straordinario: ‘Bara’ supera un paio di avversari e pesca di precisione, rasoterra ‘Espo’ in area. 

Seba si gira fulmineo e di prima intenzione  infila in modo spettacolare.

Subito dopo ancora un’azione Seba - Bara porta al secondo gol, realizzato di testa dall’ottimo Cortinovis.

E dopo breve tempo ancora Cortinovis su corner chiude la partita, questa volta di piede.

Inizia il carosello dei cambi (per noi Sangalli, Oristanio, Bonfanti), loro finalmente riescono a impegnare un paio di volte Stankovic, che se la sbriga da campione.

Nel nostro girone eravamo i più forti, ma si è visto che anche negli altri ci sono squadre importanti.

Consideravo i nostri “favoriti” ma ora devo constatare che le cose sono più complicate del previsto.

Pagelle:

Stankovic: inoperoso per 85’, si supera nel finale.

Alcides: ottimo in chiusura (l’avversario è forte) e costante nell’appoggio.

Cortinovis: autentica rivelazione, aldilà dei due gol. Mi avevano sempre parlato bene di lui, ma a causa di infortuni lo avevo visto poche volte. Pulito dietro, incisivo quando viene avanti.

Pirola: un gigante. Sbaglierò ma secondo me nella prossima stagione potrebbe saltare Under 17 e Berretti e misurarsi  direttamente in Primavera.

Di Marco: ha un compito difficile, di grande responsabilità e può permettersi poche uscite. Ma contribuisce benissimo a neutralizzare il fenomeno Briansafo.

Boscolo: sbaglia qualche appoggio di troppo, ma in mezzo al campo lotta da leone e dà tanta sostanza.

Wieser:  elegante nelle movenze, buono in qualche intuizione di gioco e sempre ordinato. Sebbene gli avversari siano fisicamente preponderanti, si batte con molto più vigore di quanto mi aspettassi.

Cester: era stato  più determinante negli Under 17 contro la juve. Comunque il ragazzo non si discute. Centrocampista in fase di contenimento ed esterno in fase offensiva, dà un contributo importante.

Barazzetta: quando parte è incontenibile. Accelerazione, dribbling e appoggi illuminanti. Speriamo che salendo di categoria non paghi troppo il deficit atletico.

Cancello: non mi è sembrato particolarmente ispirato, ma contro tre autentici giganti (fisicamente) della difesa avversaria fa tanto lavoro sporco e apre la strada alle finezze dei due compagni di reparto

Esposito: c’è chi dice che è troppo individualista e gioca principalmente per sè. A me non sembra proprio. Io stravedo per lui perché ha fisico, capacità di inventare giocate strepitose anche tra due o tre avversari, fiuto del gol, tiro e soprattutto garra. Nel primo tempo sullo zero a zero era incredibile come spronava i compagni ("Oh, dai! tiriamo! La porta è di là, eh…").

Tutti molto positivi i subentrati.

Si sa che ho una particolare considerazione per il Sanga (uno di noi), mentre Oristanio è in crescita costante, tanto da essersi meritato qualche presenza in Under 17 e Bonfanti è attaccante da seguire con particolare interesse nella prossima stagione

Under 15: Inter Atalanta 11-10 d.c.r. (Cepele, Magazzù)

Pochi ci crederanno (alcuni come il Gianca e Luigi golfista lo sanno per… esperienza) ma io soffro per la più giovane compagine di pulcini come per la prima squadra.

Sapevo che questa semifinale era difficilissima. Sono tornato a casa che era già iniziata, mi sono collegato con il nostro blog e ho letto che dopo meno di 10 minuti perdevamo 2-0.

A quel punto ho spento il computer e ho guardato un film.

Dopo le 23 mi sono ricollegato e ho letto sul blog la notizia fantastica della qualificazione

Difficile parlare della partita non avendola vista e avendo ricevuto solo qualche informazione dai presenti.

Si può dire comunque che la squadra possiede un grande carattere (dote fondamentale nel calcio) perché in una semifinale scudetto non è normale recuperare due gol a una squadra forse più completa nell’insieme dei reparti.

E anche l’aver realizzato nove rigori su nove la dice lunga sulla tempra dei giocatori.

Sembra che un qualcuno dei nostri non fosse nella giornata migliore e questo può capitare alla fine di una stagione durissima, iniziata il 1° settembre con il torneo Scirea disputato dai partecipanti come fosse una coppa dei campioni.

Tra l’altro il mister mi ha un po’ sorpreso mettendo in campo entrambi i centrocampisti di qualità (De Milato - Ballabio) cosa che aveva fatto raramente in campionato, anche se è vero che alle  loro spalle aveva messo un interditore come Peruchetti R. e al loro fianco un tornante di garra come Radaelli.

La difesa era la solita, anche se dopo 25’ Annoni ha sostituito Uccellini con Chierichetti e il centrocampista basso con Benedetti.

A quel punto i centrocampisti di qualità e gli attaccanti più attesi hanno trascinato la squadra alla rimonta, mentre la difesa si è meglio attrezzata a contenere le loro ripartenze.

Abbiamo corso ancora qualche rischio (tra l’altro una traversa ci ha salvato verso la fine) ma anche loro sono stati impegnati e si sono salvati con un po’ di fortuna in più occasioni.

Sono due squadre che si equivalgono come mostrano i risultati ottenuti in stagione, anche nei confronti diretti, e probabilmente proprio la feroce determinazione ha dato quel qualcosa in più necessario ai nostri, insieme a un pizzico di buona sorte, per riuscire a prevalere...

Questa comunque la formazione (442… variabile):

Gerardi

Zanotti,  Uccellini (28'pt Chierichetti), Cepele, Peruchetti L.

Radaelli (30'st Pucci), Peruchetti R. (28'pt Benedetti),  De Milato, Ballabio

Magazzù, Gnonto (6'sts Peschetola)

A disp.: Priori, Lonati, Pozzi, Pezzini, Politi. All.: Annoni.

Impossibile naturalmente provare a stilare giudizi sulle prestazioni individuali in una partita non vista.

E per quanto concerne le valutazioni complessive dell’annata proveremo a formularle dopo la finale, che sarà comunque difficilissima (ricordo ancora lo scontro con la juve allo Scirea, a settembre…), ma sulla quale non mi pronuncio, accogliendo l’accorata richiesta del Gianca.

Per adesso dunque mi limito a riassumere lo score provvisorio dell’annata relativo alle nostre giovanili:

• Primavera: Campione d'Italia..
• Berretti: semifinalista nel Campionato Italiano dopo aver vinto il suo girone con molti punti sul Torino che l’ha eliminata in semifinale.
• Under 17: eliminata ai quarti.
• Under 16: semifinalista nel Campionato Italiano, in attesa di disputare le partite decisive.
• Under 15: finalista nel Campionato Italiano, in attesa di disputare la finale.
• Under 14: vincitrice del suo campionato (regionale) davanti a Milan e Atalanta.
• Under 13: vincitrice del suo campionato (regionale) davanti a Atalanta e Milan.

Invito poi  quelli che… i risultati delle giovanili non contano… a tenere il conto, a fine mercato, dei nostri giovani immessi in questa stagione nel settore professionistico, per numero e per… onerosità della valutazione complessiva ottenuta.

Sempre così e mai peggio!

Luciano Da Vite