martedì 20 marzo 2018

“Genova per noi”: Sampdoria - Inter 0-5

Nella foto tutta l'esultanza di Mauro Icardi, autore di quattro goal nella trasferta di Genova contro la Sampdoria. Questo il giudizio di Luciano sul giocatore: "Vince a distanza il duello col suo competitor (in fatto di produttività) Eder. Scherzi a parte, il suo destino nell’Inter è ormai questo: segna e viene celebrato. Resta senza segnare per un paio di partite ed è una palla al piede della squadra. La verità mi sembra sia un’altra: nella storia dell’Inter moderna non credo ci sia un giocatore che a 25 anni ha segnato più di 100 gol in partite ufficiali."


Già, ma quale espressione? Nel mio caso di sorpresa piacevolissima, di gioia smisurata ma accompagnata da molta prudenza.

E’ dura la vita di un bastian contrario.

Quando le cose vanno male, devi metterti contro tutti per cercare di salvare il salvabile, dai giudizi sommari e impietosi.

Quando vanno bene, devi metterti contro tutti per  richiamare al realismo critico, alla gioia doverosa ma non incontrollata, alla speranza ma non alle facili certezze.

Contro la Sampdoria abbiamo visto forse la migliore Inter della stagione (anche se ci sono state altre prestazioni eccellenti, a cominciare dalla vittoria in trasferta sulla Roma).

E’ giusto quindi cominciare dalla condivisione dei momenti di grande soddisfazione e dalla speranza che  questo sia solo l’incipit di un finale di stagione in grado di proiettarci là dove i nostri sogni ci chiamano da troppo tempo.

E allora diciamo che finalmente il nostro mister sembra aver trovato la quadratura del cerchio.

La crescita dell’Inter in queste ultime tre partite è indiscutibile e le cause sono numerose: si va dai progressi individuali di alcuni elementi cardine, all’integrazione finalmente ai massimi livelli o quasi di un paio di “novità”: arrivi recenti di giocatori che ormai possiamo annoverare tra i top nel loro ruolo (Cancelo) o che già danno un contributo importante, passibile, almeno si spera, di un ulteriore miglioramento (Rafinha).

Per quanto riguarda il gruppo dei ‘ritrovati’ il pensiero va sia a chi è reduce da un lungo e fastidioso infortunio (Icardi: 4 assenze e una partita, contro il Napoli, per ritrovare la migliore condizione), sia a chi, come Gagliardini e Brozovic ha saputo riemergere da un periodo di difficoltà. Durante il quale il generoso pubblico interista anziché esprimere sostegno, ne ha decretato impietosamente il livello da campionato di Lega Pro. Sia a chi, come Candreva e Perisic, dopo aver dato un apporto determinante per 20 giornate contribuendo a portarci in vetta al campionato, ha avuto un calo fisiologico (dovuto pure alla mancanza di rincalzi) anche se obiettivamente eccessivo per quantità e durata.

Adesso SEMBRA (il bastian contrario che è in me esige sempre di aspettare con calma le controprove, le ulteriori conferme, pur nella soddisfazione del momento) che tutti questi tasselli, quasi per miracolo, siano andati al loro posto e abbiamo ritrovato una squadra finalmente efficace e funzionale nei suoi ingranaggi e meccanismi.

Proviamo a confrontare alcune cifre con quelle delle nostre rivali, Roma e Lazio (in verità considero il Milan concorrente a pieno titolo per il posto al quale aspiriamo, ma tengo conto solo delle romane per brevità).

Gol fatti (media per partita):
  1. Inter 1,6
  2. Roma 1.6
  3. Lazio 2.3

Gol subiti (idem):
  1. Inter 0.7
  2. Roma 0.8
  3. Lazio 1.3

Differenza:
  1. Inter +0.9
  2. Roma +0.8
  3. Lazio +1.0

Da questi dati sembra emergere che Inter e Roma hanno un maggior equilibrio, mentre la Lazio paga un po’ la maggior vena realizzativa con una fragilità difensiva maggiormente accentuata.

Anche se il saldo resta di poco a suo favore.

A questo punto scindiamo i numeri dell’Inter in tre fasi: fino alla partita con la juve compresa; la parte intermedia, le ultime tre partite.

  1. Nelle prime 16 partite, i gol subiti per match sono stati 0.6 e quelli segnati 2.0 (+1.4).
  2. Nelle nove partite successive abbiamo subito 1.2 e segnato 0.7 (-0.5).
  3. Nelle ultime tre non abbiamo subito gol e ne abbiamo segnati 7 (+2,3).

Anche nella fase negativa i nostri gol subiti per partita, pur essendo raddoppiati, sono risultati inferiori alla media complessiva della Lazio e abbastanza competitivi con la media della Roma.

Il tracollo è stato nei gol segnati, la cui media a partita si è ridotta di quasi 2 terzi e risulta un terzo rispetto alla media dei gol complessivi segnati dalla Lazio e meno della metà dei gol segnati dalla Roma. Sempre per partita.

So che questi discorsi a molti non piacciono, ma a me sembra che l’elemento fondamentale per il rendimento di una squadra, a parità di qualità tecnica e agonistica, da sempre è l’equilibrio.

Nel periodo meno felice del nostro campionato abbiamo mantenuto un relativo equilibrio difensivo (confermato anche da un altro dato: i 21 gol subiti dopo 28 partite sono il miglior risultato degli ultimi 10 anni e il secondo miglior risultato degli ultimi 20), a danno però di una sempre più evidente   inefficacia offensiva.

La carenza di qualità in mezzo al campo era chiara sin dall’inizio e implicava che la transizione si concretizzasse soprattutto con le giocate sulle fasce, dove gli esterni, sino a quando sono stati al top della condizione, riuscivano spesso a sfondare e a mettere in mezzo palle invitanti per l’unico bomber d’area, Maurito.

Peraltro in quella fase Perisic riusciva anche spesso a tagliare in mezzo, per agire da seconda punta, realizzando qualche gol (7).

Questa impostazione aveva alcuni difetti evidenti: la manovra risultava monocorde e alla lunga prevedibile, gli esterni e il trequartista, con un centrocampo a due, dovevano anche logorarsi in ritorni profondi, soprattutto quando la squadra non riusciva a mantenersi alta (purtroppo c’è il fastidioso inconveniente che giocano anche gli avversari).

Quando gli esterni non riuscivano più a spaccare e il centrocampo continuava ad avere difficoltà tecniche nel costruire, veniva naturale stringere gli spazi dietro, per evitare imbarcate, ma in questo modo la presenza di Icardi (quando c’era) risultava quasi inutile, isolato in avanti come veniva a trovarsi.

Si è creato dunque un problema di equilibrio, a mio parere, tra qualità e fisicità, perché la prima ha finito per essere carente e se si riusciva a reggere dietro (abbiamo perso solo tre partite, due delle quali - Udinese e Sassuolo – in modo rocambolesco, ma abbiamo anche pareggiato contro Lazio, Roma e a Firenze) non si riusciva più a creare occasioni da gol in misura accettabile.

Una serie di concause che si influenzano reciprocamente sembra aver finalmente portato alla soluzione del problema.

Salvo ulteriori verifiche.

Partiamo dal disavanzo tecnico (o di qualità) che sembra esser stato colmato dalla crescita di Cancelo, sempre più autorevole; dall’inserimento di Rafinha e dalla riscoperta di Brozovic.

L’incremento di qualità è risultato evidente e nello stesso tempo non si è persa ‘quantità’ perché Cancelo su questo piano non è inferiore a un Nagatomo, per esempio, Brozovic è addirittura più dinamico di Vecino e Rafinha, pur non essendo un top come rapidità e ritmo, non la cede a Borja, che è si più mobile, ma è più prevedibile nello sviluppo dell’azione.

Senza nulla togliere ai due ‘sacrificati’, per il momento, che potranno venire ancora preziosi, è evidente che il fulcro del cambiamento sta qui.

Gagliardini e Brozo assicurano una buona copertura centrale, allo stesso tempo il Brozo di queste gare e Rafinha assicurano una transizione offensiva più rapida e precisa.

Gli stessi Brozo e Rafinha hanno anche le qualità per provare gli inserimenti centrali che lasciano meno isolato Maurito.

La saldezza difensiva consente agli esterni di spingere maggiormente, grazie anche alla tempestività e precisione dei suggerimenti e nello stesso tempo Perisic può provare con il taglio a chiudere l’azione da seconda punta (come evidenziato proprio dal suo gol) e la qualità assicurata a destra da Cancelo fa sì che la ricerca del fondo campo non sia l’unica soluzione quando si attacca a destra.

Così la crescita di condizione di alcuni giocatori (segnatamente Candreva, Perisic e lo stesso Maurito)  è esaltata anche dai tempi giusti degli inviti e dalla precisione degli stessi.

L’accresciuta pericolosità offensiva comporta anche una minore pressione sulla difesa, che come già contro il Napoli, anche a Genova ha concesso pochissimo (una sola parata di Handa, oltre a un palo).

Tutto bene, dunque?

Certamente si.

Tutto risolto in via definitiva? Speriamo.

Trova spazio a questo punto anche il Luciano bastian contrario o quanto meno moderatore per natura dei facili entusiasmi.

A mio parere infatti alcune considerazioni non del tutto tranquillizzanti si impongono.


La transizione offensiva e la pericolosità hanno lasciato a desiderare, come conferma anche la polemica di Spalletti sulla insufficiente qualità esibita dalla squadra.

A Genova il nostro compito è stato facilitato dal momento non proprio favorevole che attraversa la squadra di Giampaolo, che aveva appena subito 4 gol anche a Crotone.

Ma c’è di più: gli attaccanti blucerchiati non sono mai rientrati, di conseguenza la squadra locale non ha potuto fare né  densità né pressing insistente.

Lasciati giocare in spazi ampi, nell’uno contro uno, la qualità superiore individualmente dei nostri ha di fatto risolto subito la partita e ha messo i nostri giocatori in una condizione favorevole per esprimere il loro meglio, che ben raramente troveranno nelle prossime gare.

Servono quindi diverse altre verifiche, in condizioni più complesse e insidiose: purtroppo il campionato non ce le negherà.

Posto che sappiamo, a nostre spese, come nessuna partita sia agevole in partenza, dopo Inter - Verona  il calendario ci presenta il derby e subito dopo due trasferte difficili a Bergamo e Torino, quindi tre trasferte consecutive.

Dopo Inter - Cagliari ancora due trasferte a Chievo e Udine (due squadre che contro di noi non si ‘scansano’ certo) intervallate dal confronto con la juve e, dopo il Sassuolo, la conclusione che potrebbe risultare decisiva, a Roma contro la Lazio

Si tratta di 5 trasferte e 4 partite in casa, una delle quali però con la juve.

In questa situazione la fiducia è d’obbligo, il facile entusiasmo sarebbe irragionevole e pericoloso.

Tra l’altro, proprio il derby potrebbe essere una partita fondamentale, perché, facendo tutti gli scongiuri di questo mondo, in caso di sconfitta potremmo ritrovarci il Milan a 2 punti, con un’avversaria in più nella corsa alla CL e con la consapevolezza desolante di aver scialacquato un vantaggio di ben 16 punti.

Se vogliamo aggiungerci un altro elemento di dubbio, a scopo scaramantico e anche per esorcizzare il ripetersi di una simile situazione, dobbiamo ricordare che proprio  dopo le ultime larghe vittorie (il 7-1 contro l’Atalanta dello scorso anno e il 5-0 contro il Chievo in questa stagione) è seguito un periodo di tristissime… vacche magre.

Io sono convinto che con il sostegno di tutti ce la possiamo fare e che il sogno non è mai stato così vicino, sia chiaro.

Ma deve essere anche chiaro che non sarà facile e che servono conferme per lasciarsi andare a un ottimismo che abbia solido fondamento.

La partita

In pratica il match non ha avuto storia, siamo partiti benissimo, tanto che dopo 25 minuti ero preoccupato perché avevamo avuto molte occasioni non sfruttate e di solito in queste situazioni poi si cala e si finisce per pagare.

Invece questa volta abbiamo comandato la gara per tutti i 90 e più minuti.

La cronaca, soprattutto nel primo tempo, è insolitamente ricca.

  • Gia al 2’ un perfetto cross di Cancelo non viene impattato per un soffio da Icardi che aveva anticipato il suo marcatore.
  • Al 13’ una perfetta verticalizzazione di Gaglia per Candreva sul cui assist Icardi calcia appena fuori, di prima intenzione.
  • Dopo un tiro abbondantemente a lato di Zapata al 19’, al 20’ al termine di una bella combinazione Brozo - Icardi, quest’ultimo tenta la conclusione, mentre poteva servire un paio di compagni liberissimi e in ottima posizione.
  • Al 21’ occasione clamorosa: Candreva per Perisic assist perfetto a Rafinha che, libero a centro area, liscia incredibilmente il pallone.
  • Al 22’ è D’Ambrosio di testa a cercare la via del gol, ma il suo tiro viene deviato.
  • Al 23’ direttamente su calcio d’angolo Cancelo coglie in pieno l’incrocio dei pali.
  • Al 26’ finalmente il gol: perfetto assist di Cancelo che smarca Perisic a centro area; il pallonetto del croato, di testa, supera il portiere e si infila di precisione.
  • Al 30’ calcio di rigore accordato dal VAR per un evidente fallo su Rafinha. Maurito non sbaglia l’esecuzione.
  • Al 32’ il terzo gol in soli sei minuti. E’ Maurito a realizzare ancora, di tacco, con una grande intuizione.
  • Al 40’ l’azione più pericolosa dei doriani: cross di Murru per Zapata che in elevazione batte Miranda ma coglie l’incrocio.
  • Dopo l’unica parata di Handa, su turo di Praet, al 44’ il terzo gol di Maurito che riprende una palla respinta da Viviano su tacco di Rafinha.

Nella ripresa il quinto gol, ancora di Maurito chiude di fatto le emozioni.

Continuiamo a controllare la gara, ma le occasioni diminuiscono, mentre sull’altro fronte i doriani non riescono mai a impensierirci.

Le statistiche confermano la nostra supremazia, ma in modo non sempre così netto come apparso sul campo: ad esempio quando Rafinha liscia un’agevole conclusione, non tira in porta e quindi la situazione forse non viene citata tra le ‘occasioni da gol’ .Ma questo concetto, come si sa è uno dei più soggettivi.

Netta comunque la nostra prevalenza nel possesso palla (60 a 40), nel totale dei tiri (14 a 8), ma anche questo dato non sempre è significativo: tiri degni di questo nome, da parte dei doriano ne ricordo 2, il palo e l’unica parata di Handa.

Le occasioni da gol sarebbero state 14 a 3, gli assist 2 a 0 (?).

Equilibrio per quanto concerne le palle perse (noi 22, la Samp 26),mentre ne abbiamo recuperate ben 10 più di loro (34 a 24).

Per una volta tanto le nostre azioni manovrate sono state esorbitanti (27 a 11), ma a nostro favore sono state anche le ripartenze da recupero (8 a 2), mentre nei lanci lunghi abbiamo… ceduto la supremzia (10 a 6).

Poche, infine, le azioni condotte in pressing da entrambe le parti.

Tra i dati individuali, interessante la media di Icardi (4 tiri nello specchio, 4 gol). Lo stesso Maurito ha avuto più occasioni da gol (6) contro le due di Rafinha e Perisic, mentre il croato ha fatto più cross (6) contro i due di Cancelo.

Cancelo e Skriniar hanno recuperato più palle (8) contro le 6 di Praet e le 5 di D’Ambrosio; Miranda e Quagliaella sono quelli che ne hanno perse di più (5).

Infine Brozovic ha percorso più km in velocità, davanti a Torreira e a Gagliardini.

Bene come velocità media anche il subentrato Vecino e Candreva, mentre come punta di sprint il migliore è stato a sorpresa Miranda.

Infine a livello di squadra l’Inter ha corso molto di più (111.438 km contro 107.622) a una velocità superiore (7 km/h contro 6/7).

Differenze queste ultime abbastanza significative che possono anche contribuire a confermare il sospetto di una condizione fisica non ottimale per i blucerchiati.

Le pagelle

Ho il… vantaggio di partire da quelle di Emiliano, che condivido nella sostanza dei giudizi, con qualche minima differenza solo a livello di voto.

Il che mi evita di dovermi dilungare (e ripetere) nelle motivazioni.

Handanovic: una sola parata, di piede, non impossibile, se sei in posizione. Sulla traversa non può proprio arrivarci. 6.5

Cancelo: qui una precisazione è necessaria, per rintuzzare le polemiche dei ‘sapienti’. In passato ho parlato di giocatorino interessante, perché non ho, a differenza di altri, doti divinatorie e scrivevo di quel che vedevo in campo, augurandomi naturalmente che il giocatore potesse fare il definitivo salto di qualità. Oggi, pur riservandomi di aspettare qualche conferma, posso dire che si esprime su livello da top player nel ruolo, in entrambe le fasi. 7.5

Skriniar: la solita partita monumentale. Imbattibile nel tackle e sulle palle alte. Con la sfera nei piedi non trema e sa utilizzarla quasi sempre al meglio.7

Miranda: senso della posizione e tranquillità nella gestione della palla sono i suoi punti forza. Paga qualcosa sul piano della velocità (anche se i dati statistici non confermano) e della potenza (ad esempio a Genova è stato bruciato sullo stacco dal pur forte Zapata). Ha sbagliato qualche appoggio di troppo, ma anche quando non è al top non “sbraga”. 6+

D’Ambrosio: certo che non regge il confronto con Cancelo sul piano tecnico, ma non è questo che gli si chiede. Anche quando spinge utilizza più l’irruenza che la tecnica e a sinistra lo fa meno (ma tenendo la posizione impone meno sacrifici a Perisic e al centrocampista di sinistra). Inoltre consente a Cancelo di attaccare andando a costituire nei fatti una linea difensiva a tre. Tatticamente prezioso. 6.5

Gagliardini: finalmente una prova pienamente convincente. Diga davanti alla difesa, ma non solo: anche verticalizzazioni appropriate e disimpegni efficaci. Ha tra l’altro, a mio parere, buoni margini di ulteriore miglioramento. Quando il reparto è ben assortito, migliorano anche le prestazioni individuali. 7+

Brozovic: ancora una prestazione di valore assoluto: è quello che corre di più tra i 22 e lo fa con enorme profitto. Ha idee, piedi buoni e spirito di iniziativa. Rispetto al suo top può ancora crescere nell’inserirsi senza palla e nel presentarsi per la conclusione dal limite. Ma anche così, se giocasse altre 10 partite simili… 7.5

Candreva: è tornato l’Antonio che abbiamo conosciuto nella prima parte del campionato. Tra l’altro le avanzate di Cancelo gli consentono di giocare spesso più in mezzo al campo. Ha corsa straordinaria e sa sacrificarsi per la squadra. Viene citato (ingiustamente) come esempio per l’incapacità dei cross. E’ vero solo che qualche volta ritarda troppo la battuta. Poi se l’esterno alza una palla a centro-area la questione è solo se l’attaccante riesce a precedere il difensore. Ha l’occasione per sbloccarsi in fatto di segnature, ma ritarda di una frazione la battuta. Peccato. Si può trovare uno più forte in fase offensiva, ma poi bisognerà ridisegnare gli equilibri generali. 7

Rafinha: con la palla nei piedi è probabilmente il giocatore più abile di cui disponiamo. La sua capacità di liberarsi anche dal pressing ravvicinato portato da più avversari è dote preziosa. Vede il gioco come pochi e per essere un ‘giocoliere’ (in senso positivo) ha anche i tempi giusti per darla ai compagni. In costante miglioramento, ancora non sappiamo se questi sono i suoi limiti o se può andare oltre. Ma già così, con gli opportuni accorgimenti può essere l’uomo che cercavamo. 7.5

Perisic: per conto mio una prestazione di grande sostanza e qualità (sempre tenendo conto, come per i compagni, della modesta opposizione incontrata). La sblocca lui ed è il gol più importante. Potrebbe raddoppiare facilmente il suo bottino personale, ma serve Candreva, bisognoso di ritrovare autostima. Basterebbe questo per fargli meritare mezzo punto in più. Ma entra molto più spesso che nel recente passato nel vivo del gioco, ha ritrovato vitalità e determinazione. Come ha sottolineato Emiliano, un suo apporto elevato sarebbe fondamentale per questo rush finale che tutti desideriamo. 7+

Icardi: vince a distanza il duello col suo competitor (in fatto di produttività) Eder. Scherzi a parte, il suo destino nell’Inter è ormai questo: segna e viene celebrato. Resta senza segnare per un paio di partite ed è una palla al piede della squadra. La verità mi sembra sia un’altra: nella storia dell’Inter moderna non credo ci sia un giocatore che a 25 anni ha segnato più di 100 gol in partite ufficiali. 9

Borja: quando entra ha ormai il compito di dare ordine e sicurezza al centro campo ed è probabilmente la cosa che sa fare meglio, oggi, dal momento che forse è incominciata una certa flessione atletica. Importante comunque per intelligenza e personalità. 6+

Eder: be’, è pur sempre uno nel giro della nazionale e viene utilizzato come una sorta di tappabuchi. Altri non ci starebbero. Lui quando è chiamato in causa dà tutto, che magari è sufficiente sul piano della quantità, un po’ meno su quello della qualità, trattandosi di un giocatore offensivo. 6

Vecino: ingiudicabile. Ma vedrete che tornerà ad essere prezioso. sv

Spalletti: vedremo se ha davvero trovato la quadra che gli consenta di portare con successo la volata finale. E’ certo, almeno per me, che con i problemi e difficoltà anche esterne incontrati, stia facendo miracoli o quasi. 8

Luciano Da Vite

33 commenti:

  1. Dal post precedente:

    bruno19 marzo 2018 23:07

    Chiedo una mano a qualcuno che mi aiuti a rintracciare il sito Inter Emotional Site, tra i link consigliati da questo blog, che da qualche settimana non riesco più ad aprire, con mio grande rammarico per lo splendido e ricco archivio di dati e curiosità statistiche che forniva agli appassionati dei nostri colori.
    In alternativa chiedo un sito che possa in qualche modo surrogarlo senza farmelo rimpiangere più di tanto.
    Ringrazio sin d'ora per eventuali informazioni al riguardo.
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    giancarlo5119 marzo 2018 23:40

    Vecchi ha vinto il trofeo " Maestrelli" come miglior allenatore
    delle giovanili. Complimenti Mister
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  2. Bruno effettivamente il sito non risulta essere online. Potrebbe essere semplicemente in aggiornamento, non ne so nulla purtroppo. Vediamo nei prossimi giorni, se trovo un sito simile comunque ti faccio sapere.

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  3. Luciano, chiaramente grande post e citazione bellissima, amo questa canzone.

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  4. Ottimo post Luciano.
    Mi soffermo su Rafinha: la settimana scorsa ammetto che le mie aspettative su di lui si erano ormai ridotte al minimo. E' ovvio che abbia una tecnica fuori dal comune, però avevo (e ho ancora ma in minima parte ora) dei grossi dubbi sulla sua tenuta fisica, sul fatto che potesse essere giocatore da serie A (e non da barça, Bayern, grandi squadre che fanno principalmente del possesso palla), insomma ritenevo veramente impossibile un suo riscatto.
    Domenica mi ha smentito quasi del tutto, speriamo che continui così. Devo dire che il centrocampo a due che sta giocando a questi livelli adesso lo aiuta molto. Speriamo continuino così anche loro e tutta la squadra

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  5. Penso che Rafinha o si rivelerà un giocatore veramente bravo oppure sarà un flop per quelle che sono le sue caratteristiche. Per ora la bilancia sembrerebbe pendere dal lato giusto...

    Posso dire comunque che è un giocatore che mi è sempre piaciuto: mantengo un atteggiamento prudenziale anche per un po' di scaramanzia diciamo dopo aver visto comunque (per diverse ragioni) non esplodere in nerazzurro altri giocatori su cui speravo come Cou, Kovacic, lo stesso Shaqiri.

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    1. Sempre incrociando le dita, penso peraltro che Rafinha potrebbe essere più forte dei tre giocatori citati. E mi fermo qui perché se no la scaramanzia va a farsi benedire diciamo. :)

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  6. Lautaro conferma la trattativa con l'inter, praticamente conclusa

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  7. In particolare sono rassicuranti le parole del presidente del Racing, ed a questo punto non capisco le voci uscite fuori una settimana fa, soprattutto questa (presunta) offerta di un altro club quando di mezzo c'era già una firma. Mah.

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    1. Ho sentito in lingua originale l'intervista al presidente. Parla di borussia che voleva esser ricevuto per presentare un'offerta che sarebbe stata piu alta di quella dell'inter, ma che ormai era fatto al 90% con l inter ed era inutile

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  8. Ho seguito molto Lautaro Martinez negli ultimi due mesi, visto partite e letto opinioni di chi lo conosce bene.
    Non voglio farmi prendere dai facili entusiasmi ma se questo ragazzo viene all'Inter penso possa fare la storia di questa squadra.
    Ha tutte le qualità per emergere, a livello tecnico, fisico e mentale.
    Viene paragonato spesso ad Aguero, però rispetto al primo Kun è più cattivo e salta meglio di testa.
    Non è un gigante ma sa giocare benissimo spalle alla porta, ottimo gioco di gambe, calcia con due piedi, esplosività nelle gambe, va in contrasto come un mediano.. sinceramente lo preferisco a Gabriel Jesus, nonostante il brasiliano sia più rodato e con più esperienza ad alti livelli, però mi sembra più limitato nelle scelte di gioco.
    Per essere più chiaro: penso sia un giocatore che potenzialmente può contendere il pallone d'oro a Neymar in 2-3 anni.

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    1. Siamo in due ad averlo seguito molto e ad esserci esposti cosi tanto su di lui. Non penso sia già paragonabile a neymar, penso abbia grandi potenzialità, difetta ancora nella freddezza sotto porta, non ha grande continuità nell'intensita' e deve migliorare nell'1vs1 fronte alla porta. È però un simil aguero... un romario con meno tecnica e la fisicità di sanchez.
      Per me..un Grande acquisto

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    2. Visto in tv Lautaro è veloce di pensiero e di gamba. Grande tecnica ed ottimo senso della posizione, ma in Italia il calcio è un'altra cosa. Devo dire tuttavia che con i centravanti argentini ci abbiamo sempre preso e qui con questo ragazzo le premesse sono ottime.

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  9. Grande post Luciano. Vincere aiuta a vincere e a scrivere .... post piacevoli è scorrevoli. Condivido in toto ma abbiamo bisogno di conferme. In particolare le partite con le piccole che si chiudono possono rappresentare un problema anche se la presenza di qualità in attacco può aiutare in modo considerevole.
    La svolta è sicuramente un assortimento migliore del cc: uomini più propositivi e manovra più fluida.

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  10. "Tra l’altro, proprio il derby potrebbe essere una partita fondamentale, perché, facendo tutti gli scongiuri di questo mondo, in caso di sconfitta potremmo ritrovarci il Milan a 2 punti" ... questo sul presupposto che juve/milan e Inter/Hellas si concludono con lo stesso risultato.... roba da sbancare gli allibratori delle contee di mezza europa... io, invece, confido di disputare il derby con un vantaggio di 8 (o 7...) punti sui bi-retrocessi...

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  11. ...ovviamente... "concludano" ...

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  12. ovviamente, Lou, lo spero anch'io. Ma la speranza è altra cosa della certezza

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  13. Fabio se in questi giorni vuoi scrivere un post su Martinez in cui raccogliere tutti i tuoi pensieri sul giocatore, lo pubblichiamo. Ovviamente l'invito è aperto anche ad altri.

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    1. Beh, sul ragazzo ho scritto piu volte e se posso cerco di aggiornarvi sulle prestazioni. Ha dato un parere piu che autorevole a che cambiasso... penso non ci sia molto da aggiungere. Se non che se arriverà sarà il benvenuto nella nostra "famiglia" nerazzurra.

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  14. intanto in serata mando il post sulle giovanili

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    1. Grande Luciano. Non te lo avevo chiesto perché so dei fastidi che stai avendo in questi giorni. Ovviamente se riesci a mandarlo tra stasera e domani mattina, penso di riuscire già in mattinata a pubblicarlo.

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  15. Questi intanto sono i nostri ragazzi convocati in nazionale:

    Milan Skriniar: Emirati Arabi Uniti-Slovacchia (Amichevole, 22/3) e Slovacchia-Thailandia/Gabon (Amichevole, 25/3)

    Joao Cancelo: Portogallo-Egitto (Amichevole, 23/3) e Portogallo-Olanda (Amichevole, 26/3)

    Matias Vecino: Repubblica Ceca-Uruguay (China Cup, 23/3) e Cina/Galles-Uruguay (China Cup, 26/3)

    Ivan Perisic e Marcelo Brozovic: Perù-Croazia (Amichevole, 23/3) e Messico-Croazia (Amichevole, 27/3)

    Joao Miranda: Russia-Brasile (Amichevole, 23/3) e Germania-Brasile (Amichevole, 27/3)

    Antonio Candreva e Roberto Gagliardini: Italia-Argentina (Amichevole, 23/3) e Inghilterra-Italia (Amichevole, 27/3)

    Andrea Pinamonti - Under 19: Italia-Grecia (Elite Round del Campionato Europeo, 21/3), Italia-Polonia (Elite Round del Campionato Europeo, 24/3), Italia-Repubblica Ceca (Elite Round del Campionato Europeo, 27/3)

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    1. Bettella, Valietti, Zappa e Zaniolo facevano parte dei pre-convocati (sempre U19 per la fase elite), non so però se sono stati confermati per le tre partite.

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    2. Cercherò in ogni caso di fare poi un post riepilogativo come le altre volte.

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  16. Post inviato.
    Intanto domani se le condizioni del braccio me lo consentiranno, sarò all'Enotria per il recupero di campionato contro il Chievo dell'under 15

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  17. Credo che la difesa formata da Cancelo Skriniar De Vrij D'Ambrosio sarebbe (almeno considerati i singoli) la difesa migliore del campionato. Come interpretare le ultime parole dell'olandese che non si sbilancia né smentisce? Credo che la domanda riguardasse solo l'Inter, se non ci fosse nulla avrebbe potuto dirlo. Felicissimo di Lautaro Martinez, ma desidero De Vrij da anni.

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    1. Io invece come ho avuto modo di scrivere a inizio campionato, credo che, soprattutto contro le medio-piccole, la miglior formazione possibile sia quella con Cancelo e Dalbert esterni (e mi riferisco anche a queste ultime dieci gare di quest'anno).
      Non che sia rimasto affascinato da Dalbert, anzi, però credo che avere due terzini capaci di fare entrambe le fasi, dando qualità, forza e velocità sulle fasce, debba essere la base per una squadra che ambisce a diventare grande: tra l'altro, contro squadre chiuse, permetterebbe agli esterni alti di accentrarsi e inserirsi con maggior frequenza in area

      La speranza per De Vrij poi credo sia condivisa da tutti

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  18. Non so io non ho tanta fiducia un un difensore di una delle difese più bucherellate del campionato

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    1. Già oggi siamo la terza miglior difesa. Non lo considereresti un valore aggiunto rispetto a Miranda?

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  19. Premetto che non mi è mai piaciuto Spalletti perchè si atteggia a filosofo e si incarta in frasi lunghissime prive di un costrutto logico e di significato in cui non si raccapezza più neppure lui stesso, ma anche perchè con lui i giovani hanno poche speranze. Prendiamo Pinamonti. Mai utilizzato nella tournèe estiva in estremo oriente, un tempo nella sciagurata squadra schierata contro il Pordenone in Coppa Italia, i 13 minuti finali a Genova, assernte Icardi, con partita ormai persa. Viene convocato da Di Biagio per lo stage con la Nazionale A, non viene più riconvocato da Spalletti con la prima squadra, viene convocato per la Nazionale U19.
    E' un appestato?
    Cordialità,
    Franco Cattaneo

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  20. Tra poco pubblico il post sulle giovanili.

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  21. Online il post sulle giovanili: https://fratellidelmondo.blogspot.it/2018/03/settore-giovanile-e-solo-inter-vs.html

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