lunedì 20 febbraio 2017

Promise: Bologna - Inter 0 - 1

'Promise'. Gabriel Barbosa (foto, fonte: Gabigol - pagina Facebook ufficiale), oltre che un calciatore e una grande 'promessa' del calcio mondiale, è per quello che riguarda l'Inter già un'icona. Persino oggetto di un culto a questo punto 'iconoclasta' da parte dei tifosi nerazzurri, che da subito lo hanno accolto con grande affetto ed entusiasmo. Domenica a Bologna il ragazzo ha segnato il suo primo goal italiano decisivo ai fini del risultato di una partita fondamentale e difficilissima. Auguri ragazzo e in bocca al lupo per il futuro. Adesso non ti fermare.

È stata secondo me la partita più difficile tra tutte le ultime dieci di campionato giocate dalla nostra Inter.

In un certo senso persino più difficile, sporca, maledetta e sudata di quella contro la Juventus. Allo Stadium infatti abbiamo perso, ma abbiamo effettivamente 'sciorinato' un buon calcio e contro la squadra più forte del nostro campionato abbiamo giocato alla pari, perso di misura e avuto occasioni per pareggiare e anche per passare noi per primi in vantaggio. Senza considerare tutto quello che ha riguardato l'arbitraggio.

Contro l'Empoli abbiamo reagito subito con grande forza e carattere alla doppia sconfitta contro Lazio e Juventus e le polemiche post-Stadium.

A Bologna invece, contro una squadra che veniva da due partite molto negative e desiderosa di riscatto agli occhi del proprio pubblico, Pioli e tutta la squadra hanno veramente dovuto faticare per ottenere alla fine tre punti che a questo punto devo considerare vitali.

Provo nelle seguenti considerazioni a spiegare perché e quali sono i punti su cui ho focalizzato maggiormente la mia attenzione pure con un occhio inevitabile alla prossima partita contro la Roma.

LE SCELTE. Non mi sono piaciute le scelte a inizio gara di Stefano Pioli.

Credo di averle brevemente commentate anche alla fine del primo tempo.

Sicuramente l'atteggiamento della squadra, in praticamente in ogni suo ogni componente (ben figuravano nella prima ripresa secondo me solo i due esterni, il solito Medel e un ottimo Handanovic) non era particolarmente aggressivo e determinato.

A fronte della carica e dell'aggressività del Bologna, i nostri opponevano una certa mollezza. Che segnava un gap netto tra noi e gli avversari e ad alcuni faceva temere il peggio. Che poi significava la sconfitta. Anche se poi a dire la verità un punto oppure zero sarebbe cambiato molto poco in questo caso. Il risultato ci avrebbe condannati comunque.

Del resto Roma, Napoli, Atalanta, Lazio (le affronteremo tutte da qui alla fine, più la Fiorentina) avevano tutte vinto le proprie partite e ponendo a un certo punto in maniera prepotente la questione finora sottovalutata relativa la possibile qualificazione all'Europa League.

La possibilità l'Inter rimanga fuori da ogni competizione europea sussiste.

Per quanto finora sottovalutata, del resto l'Inter è comunque ancora in corsa per il terzo posto, questa eventualità è concreta e aggiunge se possibile ancora maggiori pressioni a un gruppo che è condannato dalla classifica e appunto l'andamento a vincerle tutte.

L'allenatore sceglie sul piano tattico la continuità, confermando la difesa a tre e quello che considero un 3-4-2-1 comunque molto particolare per le posizioni dei calciatori in campo.

Scelte che in ogni caso tengono ovviamente conto degli indisponibili: Icardi e Kondogbia (squalificati) e Brozovic (infortunato).

Murillo, Medel, Miranda compongono il terzetto di difesa. Gagliardini viene affiancato a centrocampo da Joao Mario. I due esterni giocano entrambi molto alti, mentre i due trequartisti alle spalle di Palacio giocano uno largo a sinistra (Perisic), l'altro tra le linee, Eder.

Il Bologna, affrontato di recente in coppa, giocava col solito 4-3-3. Squadra molto corta e che praticava in fase di non possesso comunque pressing e marcature asfissianti. Con Eder guardato a vista da Pulgar e i primi portatori di palla sempre attaccati e impossibilitati nelle fasi di impostazione.

Poche idee invece per il Bologna per la fase d'attacco. Palla lunga al grosso centravanti Petkovic, uno che picchia tanto, a favore gli inserimenti degli intermedi tra cui il solito Dzemaili.

Le decisioni di Pioli al di là della differente velocità dei giocatori delle due squadre, per quanto comprensibili nelle intenzioni di partenza del mister e nel segno della continuità, lasciavano comunque secondo me a desiderare, tagliando praticamente fuori dall'impostazione e dal gioco d'attacco tre calciatori.

Cioè uno dei tre centrali oltre che Joao Mario e Eder in evidente difficoltà nelle posizioni occupate.

Se ci aggiungiamo che Perisic appare molto poco ispirato e che la generosità e il buon primo tempo di D'Ambrosio e Candreva possono contare solo su Palacio, che quando ha due occasioni importanti ha purtroppo poca fortuna, il quadro della situazione si fa molto negativo.

Non va meglio nella ripresa ovviamente. Anzi. Candreva e Palacio vanno in debito di ossigeno e il Bologna guadagna campo.

Ma Pioli si rivela ancora una volta un allenatore capace di prendere scelte importanti anche a partita in corso. 

I tre innesti (con il conseguente passaggio al 4-2-3-1) saranno tutti e tre decisivi per le sorti della gara.

Ansaldi spacca letteralmente la partita con la sua forza e freschezza atletica disputando la migliore gara da un po' di tempo a questa parte.

Banega e Gabriel Barbosa decidono praticamente la gara.

L'azione del goal nasce infatti proprio da un'invenzione dell'argentino (uno che si spegne spesso nel corso dei novanta minuti ma che ha la qualità per trovare la giocata decisiva in ogni momento), che libera il solito D'Ambrosio a destra, il cui cross rasoterra viene messo in porta alle spalle di Da Costa dal tap-in vincente di Barbosa, che segna così la sua prima rete in Serie A e la prima ufficiale in nerazzurro, ritorna 'Gabigol' e impazzisce di gioia togliendosi la maglia (giallo, ma chi se ne frega) e correndo come un pazzo sotto l'area delle tribune occupata dai supporter nerazzurri.

Finale in crescendo e di grande carattere per Medel (ci mancherebbe) e un fantastico Gagliardini.

'PROMISE', OVVERO L'ICONOGRAFIA SU GABRIEL BARBOSA. Sapete a chi ho pensato quando Gabriel ha realizzato la rete decisiva al Dall'Ara e ha fatto quella fantastica corsa che poi era una manifestazione di pura gioia tutta meritata per un ragazzo che alla fine ha appena vent'anni.

Non ho pensato a Ronaldo sinceramente. Cui molti hanno voluto (la maggior parte per fortuna restando con i piedi bene ancorati per terra) rimandare considerando il fatto che anche Ronie segnò la sua prima rete italiana proprio si felsinei.

Ho pensato invero a un riferimento extracalcistico.

Avete presente Shepard Fairey? L'artista e illustratore di strada americano noto anche come 'Obey' (che poi sarebbe un nickname che è allo stesso tempo esso stesso divenuto uno slogan e chiaramente e liberamente, nel senso che il regista californiano per questa cosa non ha visto un soldo, ispirato a 'Essi vivono' di John Carpenter).

Sicuramente molti conoscono alcune delle sue opere più famose e tipicamente iconografiche. La più celebre? Quella raffigurante Barack Obama accompagnato dalla scritta 'Hope'. Speranza.

Gabriel Barbosa, oltre che un calciatore, un giovane calciatore molto promettente, è in qualche maniera anche quello che si può considerare come un'icona.

E cui peraltro curiosamente si può bene coniugare anche lo slogan 'speranza'.

Perché la speranza è quella che lui possa per se stesso e per l'Inter imporsi in nerazzurro. Perché il goal di ieri ha deciso la gara ma allo stesso tempo lascia vive appunto le speranze di classifica per questo campionato e alla vigilia della partita con la Roma.

Ma Gabriel Barbosa che entra e decide la gara del Dall'Ara è anche un'icona di questa Inter che riesce a coinvolgere nel momento di difficoltà lui e un altro giocatore che era in difficoltà come Banega e che con questa iniezione di nuove forze si rinnova nel momento di maggiore difficoltà.

Questo al di là del culto quasi 'iconoclasta' appunto dei supporter nerazzurri nei confronti del ragazzo, cui hanno sempre fatto sentire il loro supporto.

Forse, dico forse, una manifestazione della sua forza Gabriel ce l'ha già data.

San Siro, inteso come il complesso di chi segue l'Inter e la squadra (quindi la proprietà e la dirigenza ma soprattutto i tifosi), troppo sono stati ingenerosi con alcuni giovani calciatori in passato.

Gabriel Barbosa invece no.

E questo ha in qualche modo (anche con i risultati positivi, chiaro) cambiato i tifosi. Che ora sostengono Kondogbia. Che hanno subito accolto Gagliardini.

Il goal di Gabriel è anche un riconoscimento e allo stesso tempo il risultato di questo processo. In questo senso è giustamente dedicato ai tifosi, ma forse al di là della fine del campionato e del futuro stesso del ragazzo, il segno dell'inizio di una nuova fase nella storia nerazzurra. Speriamo ovviamente luminosa e ricca di successi. Come la nostra storia passata del resto.

Continuiamo a lavorare duro e a crescere e allora potremmo vada come vada a finire questa stagione per quello che riguarda il piazamento finale, cambiare lo slogan e invece di 'speranza', scegliere e adottare 'promessa'.  

'Promise'. La stessa parola che il giovane calciatore ha voluto tatuarsi sul corpo all'altezza del collo.

IL PRESENTE PROSSIMO. Il presente intanto ci dice una cosa molto importante, che sapevano già è che dobbiamo tenere presente e non sottovalutare come aspetto (sono sicuro che Pioli e chi lavora con lui non lo faccia e questo spiega secondo me l'adozione di scelte tattiche anche apparentemente troppo prudenziali) per quello che riguarda la gara di Bologna e il futuro prossimo.

Inseguire logora.

Rincorrere le avversarie e un determinato obiettivo partendo da lontano e senza riuscire ad afferrarlo mai, è qualche cosa di terribilmente faticoso e stressante sia sul piano fisico che mentale.

Questo spiega al di là di tutto le difficoltà, peraltro prevedibili, incontrate nella gara contro i felsinei e giustifica quindi i commenti sull'importanza della vittoria. Tanto più se arrivata in questo modo.

Ma ci invita anche a restare guardinghi e con i piedi ben piantati per terra per il futuro più prossimo.

Con i tre punti ottenuti fanno 27 su 30 nelle ultime dieci partite.

27 punti nelle ultime dieci partite non sono bastati a colmare il divario con chi ci precede in classifica né ad allontanare Lazio e Atalanta.

Ho visto come sempre la partita con mio padre che dopo commentava come frenare questa lunga rincorsa contro il Bologna sarebbe stato uno spreco. Eppure questa potrebbe fermarsi (per quello che riguarda il terzo posto almeno) già domenica prossima quando affronteremo in casa la Roma in un importantissimo scontro diretto.

Potrebbe invero arrestarsi anche contro un altro 'Bologna'.

È possibile. Può succedere. Una partita come quella del Dall'Ara si poteva pure perdere. Se fosse successo la partita non sarebbe stata bugiarda.

Non perché la vittoria sia stata immeritata o perché loro abbiano fatto meglio (non lo so, non lo penso, in fondo solo noi abbiamo prodotto vere palle goal). Ma perché comunque alla lunga quella sensazione di fatica si faceva sentire in maniera insopportabile.

Succederà ancora.

Ma questo più che spaventare ci deve solo spingere a essere realisti e sostenere ancora di più la squadra e per il mio punto di vista ancora una volta riconoscere il grande lavoro di Pioli. Il cui compito sarà, in questa fatale eventualità di 'stop' (ma speriamo di vincerle tutte), di ricompattare subito la squadra.

LA ROMA. Intanto bene così.

Bologna - Inter era decisiva e sarà decisiva anche Inter - Roma.

Come potrebbe essere altrimenti. La Roma ci precede in classifica di otto punti. Due più del Napoli.

Apparentemente i partenopei sono più forti, sicuramente più brillanti, ma per quello che riguarda la Roma di quest'anno secondo me va sottolineata la costanza avuta dalla squadra di Spalletti dall'inizio del campionato e dopo la delirante uscita dalla Champions ai preliminari.

È una novità in una piazza tradizionalmente isterica.

Cosa che aggiunge per quanto ci riguarda forse qualche difficoltà in più (al di là del fatto che evidentemente loro ci sono superiori, la classifica attuale e i risultati degli ultimi anni, la griglia di partenza a iniziò campionato lo dicono) nell'affrontare questa gara. Anche se apparentemente forse la Roma oggi appare un avversario più facile del Napoli.

Ma siamo lì. I valori sono in ogni caso molto importanti.

I giallorossi hanno perso Florenzi fino alla fine della stagione per infortunio (rinnovo i miei auguri al ragazzo), ma hanno una rosa piena di alternative e con alcuni giovani calciatori in crescita (Emerson Palmieri). Hanno praticamente archiviato già la pratica Europa League garantendosi con la sola gara di andata il passaggio del turno. Si sono facilmente disfatti del Toro di Sinisa Mihajlovic.

Sono un grande avversario e come giustamente ha detto Luciano Inter - Roma sarà per forza di cose una partita epica.

Mancherà Miranda, squalificato, e questo è sicuramente un handicap, anche se la gara di Bologna ci ha dimostrato che è valso la pena il 'sacrificio'; rientreranno Kondogbia, credo Brozovic. Sicuramente la nostra stella e capitano, Mauro Icardi.

Parleremo delle possibili scelte di Pioli fino al calcio d'inizio e dopo.

Io penso che questa volta potrebbe scegliere per un ritorno alla difesa a quattro. Data l'assenza di Miranda e il ritorno degli altri giocatori.

Del resto l'alternativa sarebbe accentrare Danilo, tenere larghi Antonio e Perisic e inserire o Ansaldi a comporre il binario con il croato, dandogli quindi più margini in attacco. O chiedere grande sacrificio al croato e aggiungere Banega a Joao alle spalle di Icardi.

Più probabile secondo me il 4-2-3-1.

Fondamentale sarà la prestazione e il carattere di tutti e in particolare di Medel a difesa e ottenere il controllo del reparto centrale del campo, dove forse Kondo è più indicato di Brozovic a partire come titolare al fianco di Gagliardini.

Mi attacco da tifoso però soprattutto a Mauro Icardi. Il grande assente forzato delle ultime due partite.

Attaccato da Maradona, inspiegabilmente fuori dalle grazie del ct albiceleste Bauza (quindi nuovamente dalla lista dei convocati della Nazionale argentina per i prossimi impegni) e sempre con qualche cosa da dimostrare, nei big match ci si attacca sempre ai campioni oltre che al collettivo e Mauro per me campione lo è sicuramente. Soprattutto lui, come Perisic, chiamato a riscattarsi dopo una prestazione opaca contro il Bologna, sono i due giocatori, quelli dotati di maggiore qualità e talento, che possono decidere questa partita così importante.

Emiliano D'Aniello

15 commenti:

  1. "Inseguire logora.

    Rincorrere le avversarie e un determinato obiettivo partendo da lontano e senza riuscire ad afferrarlo mai, è qualche cosa di terribilmente faticoso e stressante sia sul piano fisico che mentale"
    TUTTE le squadre INSEGUONO qualcosa ... roma e Napoli inseguono i gobbi... noi loro ...

    "27 punti nelle ultime dieci partite non sono bastati a colmare il divario con chi ci precede in classifica né ad allontanare Lazio e Atalanta"
    ...però non esageriamo con le iperboli.... quando il 22 Dicembre abbiamo affrontato la Lazio eravamo a meno SETTE ... ora siamo a più uno.
    Senza dimenticare che almeno DODICI squadre non hanno da chiedere più nulla al campionato, per cui le partite che possono fare la differenza sono sempre meno ... saranno decisivi gli scontri diretti : d'altra parte se non battiamo in casa Roma e Napoli, è giusto che ci finiscano davanti.
    Detto questo, ieri partita brutta, condizionata dalle cattive scelte di Pioli che ha schierato 3/4 giocatori fuori ruolo che, insieme alle assenze forzate, hanno svuotato la squadra togliendole le minime certezze che sembravano acquisite. Domenica prossima, complice la squalifica di Miranda, si tornerà alla difesa a quattro, a meno che Pioli non tolga le bende ad Andreolli, con un assetto di squadra più propositivo (probabilmente con Japan in luogo di Ansaldi) e, soprattutto, con la necessaria determinazione.

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  2. Nell'azione del gol il "solito" D'Ambrosio è a destra.

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  3. @ Lou

    "...Detto questo, ieri partita brutta, condizionata dalle cattive scelte di Pioli che ha schierato 3/4 giocatori fuori ruolo ...."

    Quando un allenatore( e ritengo che Pioli sia un ottimo allenatore ) sceglie la formazione da mandare in campo lo fa anche considerando tante variabili che purtroppo noi non possiamo conoscere e tra queste variabili va ricordata anche quella che non sempre un giocatore riesce a fornire una prestazione ottimale.
    In occasione della partitra di ieri io non ho visto così tanti sconquassi nella formazione iniziale,sopratutto considerando le assenze.Se proprio devo giocare a fare l'allenatore...ecco forse avrei messo in partenza Banega al posto di Palacio con Eder nella posizione di Rodrigo, ma la mia resta solo una preferenza personale e nulla di più;l'allenatore è Pioli e di lui mi fido ciecamente.

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  4. Penso che alcuni contenuti del mio post siano stati fraintesi. O meglio. Probabilmente sono io che mi sono forse espresso in una maniera poco chiara. Però ci tengo a precisare alcune cose anche come 'aggiunta' al post.

    Al di là dell'evidente errore in fase di redazione. D'Ambrosio, Amstaf, era chiaramente a destra e quando lo ho definito 'solito', lo ho fatto per sottolineare quella che per me è la bravura di questo giocatore. Per il quale non ho mai nascosto il mio apprezzamento. Che può essere più o meno condiviso. Come tutto quello che ho scritto. Beninteso.

    Due precisazioni però fondamentali per quello che è il mio pensiero e che si intrecciano tra di loro.

    La prima riguarda le scelte di Pioli e il mio giudizio sull'operato dell'allenatore a Bologna e in generale fino a questo momento. La seconda riguarda la difficoltà nell'inseguire e quanto questo possa avere condizionato e condizionare negativamente il nostro rendimento.

    Sì, sono convinto che a Bologna abbiamo pagato (al di là dei meriti dell'avversario) una certa pesantezza sul piano mentale, che ci può benissimo stare per quelle che sono le energie spese e che continuiamo a spendere nel nostro percorso. Allo stesso modo sono convinto che Pioli in partenza abbia fatto delle scelte che, pure se condivisibili perché nel segno della continuità, non sono quelle che io avrei fatto. Questo specificando, se necessario, che io ho piena fiducia in Pioli, che Pioli è un allenatore professionista e che vede e segue i ragazzi tutti i giorni e conosce il mondo del calcio in maniera approfondita e io sono ovviamente solo un osservatore. Per giunta, aggiungo, sono un tifoso e nella specie dell'Inter e quindi anche di Pioli.

    Quindi lungi da me volere attaccare l'allenatore.

    Non penso di averlo fatto.

    Anzi. Se dovessi dare un voto a Pioli per la partita di Bologna, gli darei sette. Perché ha saputo leggere la partita in corsa e ha azzeccato i cambi (sia tattici che per quello che riguarda gli uomini) e ha vinto una partita che ho subito definito difficile.

    Per quanto riguarda la 'rincorsa'. È vero. Tutte le squadre rincorrono e perseguono un obiettivo. Però Lou, tu stesso dici che appunto abbiamo recuperato un sacco di punti rispetto alle avversarie. Posso dire in questo senso che se è vero che tutte le squadre inseguono, noi abbiamo inseguito un po' di più? Con profitto, certo, ma se guardiamo la classifica è evidente che dobbiamo ancora continuare a rincorrere e possibilmente sempre con questa stessa intensità. E sono convinto che continueremo a farlo fino all'ultima giornata e per qualsiasi risultato da conseguire ancora possibile.

    Infine.

    1. Io credo nel raggiungimento del terzo posto e che domenica batteremo la Roma. Non perché sono un tifoso cieco. Ma perché vedo il grande lavoro della squadra e apprezzandolo non posso fare altro che pensare di conseguenza.
    2. Si fanno i nomi di tanti allenatori più o meno importanti. Conte, Simeone... Ma sono convinto (non avremo mai la controprova) che al posto di Pioli non avrebbero ottenuto gli stessi risultati. Ho sempre stimato Pioli e lo stimo ancora di più dopo il lavoro incredibile che sta facendo. Ora come ora io non lo cambierei con nessuno.

    That's all. Scusate i toni molto forti, ma non avendo evidentemente charito il mio punto di vista nel post, ho ritenuto opportuno farlo con questo commento.

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    1. Aggiungo che credere al terzo posto non significa che il mancato raggiungimento per me sarebbe un fallimento.

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    2. Io non ero mica critico, è evidente che trattavasi di un refuso l'ho solo segnalato. Il "solito" mi era piaciuto e l'ho ripreso,essendo una citazione tra virgolette. Quando critico non lo nascondo, quando segnalo qualcosa, errori etc., credimi lo faccio con leggerezza e non con presunzione.

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    3. No no, ma non ho inteso nessuno degli interventi come polemico. Anzi! Ci mancherebbe. Solo che non mi andava di passare per un detrattore di Pioli e ho voluto dilungarmi nell'argomentare quanto avevo scritto nel post. Non lo sono. Nonostante la foto in cui indosso una maglia numero 10 dedicata al Mancio. Eheh.. chairo che non eri critico. Che diamine, so distinguere la destra dalla sinistra, anche se la fase politica è particolarmente diciamo 'confusa' e mutevole... ;)

      Volevo comunque anche io sottolineare soprattutto che non ho nessuna presunzione particolare anche quando 'critico'. Le scelte di Pioli come le idee o il pensiero espresso da altri. Sono qui per confrontarmi e prendere qualcosa dagli altri. Non togliere sicuramente.

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    4. .... siamo tutti tifosi "accalorati"...non c'è problema finché c'è rispetto fra di noi e finora NON è mai mancato ....#avanti
      @marcosibe ...è chiaro che siamotifosi con conoscemze e strumenti limitati, ma se passa il concetto che l'allenatore SA e non può sbagliare si azzera ogni tentativo (anche velleitario) di discussione e i giornali sportivi possono anche chiudere (non sarebbe un male, visto come sono ridotti) .. :)
      P.S. alla luce delle due ultime prestazioni,sarei piuttosto scettico sull'esito della partita con la roma, ma mi consola parecchio (sconfitta a parte) il modo in cui è stata affrontata la partita contro il "male assoluto" #sperem

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    5. Non ti preoccupare Lou. Ci tenevo comunque a sottolineare che chiaramente il mio non era assolutamente un post contro Pioli. Del resto pure da osservatore è lecito fare le proprie considerazioni, senza pretese di volere avere in tasca nessuna verità ovviamente e nel rispetto della professionalità del mister.

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  5. E comunque... Il post contro Icardi...ha funzionato anche stavolta...😂

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    1. Era il suo compleanno...facciamo "Cento di questi post".#scaramanzia

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  6. Siamo d'accordo su una cosa: la partita contro la Roma sarà il nostro esame di maturità. Nostro è riferito alla società, al mister e ai giocatori e, perchè no, anche a noi tifosi. E' una partita che si giocherà in casa, non mancheranno le motivazioni ed il clima giusto per fare bene e sarà fondamentale la scelta degli uomini da mandare in campo. Un allenatore da grande squadra si giudica anche e soprattutto in queste circostanze in cui la società, per diversi motivi, deve dare il tutto per tutto. Pioli ha le potenzialità del grande allenatore, domenica dovrà dimostrare di poter essere il nostro allenatore anche negli anni a venire.

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  7. Risposte
    1. Arrivato a destinazione. Sarà ovviamente online domattina.

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  8. Online il post di Luciano sulla partita. E ovviamente con quella che è una prima anticipazione dello 'scontro epico' di domenica prossima contro la Roma.

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