lunedì 23 ottobre 2017

La forza del realismo: Napoli - Inter 0-0

Napoli - Inter finisce con il risultato di 0-0. Contro un avversario palesemente superiore sul piano tecnico, i nerazzurri hanno tenuto benissimo il campo e hanno fatto quasi il massimo. Il pareggio è un ottimo risultato ma come ha fatto intendere il Mister Luciano Spalletti nel post-partita questa squadra deve ancora lavorare per raggiungere i partenopei. La sensazione tuttavia è che siamo sulla strada giusta. Avanti così!

Il mondo del calcio, a livello di commentatori si divide tra amanti del realismo e amanti della poesia.

Io mi considero un amante della poesia, quando ad esprimerla sono Dante, Leopardi, Baudelaire ecc. ecc.

O anche solo Maradona, Ronaldo (quello vero), Van Basten, che so, il Pirlo degli anni migliori.

Poeti poderosi.

A Napoli, l'Inter, palesemente inferiore sul piano tecnico (controllo di palla + rapidità + aggressività + fantasia), nel confronto tra i due tridenti offensivi e con meno verve anche in alcuni uomini di centrocampo e della difesa, ha tenuto benissimo il campo.

Ha fatto quasi il massimo... nelle condizioni date (cioè con gli uomini a disposizione).

Spalletti ha elogiato la prestazione della squadra, ma non ha mancato di sottolineare che per raggiungere i partenopei  si deve ancora lavorare.

Non poteva dirlo per rispetto dei suoi giocatori, ma a me piace pensare che intendesse: in società (acquisti) e sul campo.

Lui deve spronare i suoi e ha detto che anche a Napoli comunque si poteva fare qualcosa di meglio.

Io penso che fosse davvero difficile pretendere qualcosa di meglio con questi giocatori, a questo punto del processo di costruzione di una squadra.

Abbiamo sbagliato qualche ripartenza, a volte siamo stati poco lucidi, abbiamo perso qualche pallone sanguinoso e qualche volta ci siamo posizionati in modo non efficacissimo.

Ma non si poteva pensare che nessuno sbagliasse mai, perché affrontavamo una squadra più forte nella somma delle individualità, con più ricambi e soprattutto che gioca a memoria da anni.

Una squadra che ci ha sottoposti a una pressione enorme, ma che noi siamo riusciti a impegnare allo spasimo.

Perché abbiamo giocato da squadra, con realismo e concretezza, restando sempre corti e stretti e mettendo in campo atleti anche con dei limiti, ma atleti veri.

Anche chi, come Borja, sul piano fisico può lasciare a desiderare, sul piano della dedizione alla squadra, con mezzi diversi, è stato atleta come Candreva o Skriniar.

Con i giocatori bellini questo risultato non l'avremmo mai ottenuto.

Non con i Barbosa che abbiamo conosciuto a Milano, non con i Banega, gli Jovetic, i Liajic, non con i giovinetti interessanti che molti poeticamente vorrebbero vedere in squadra.

In campo sono scesi undici giocatori veri, disposti a sacrificarsi per la squadra, ad aiutare il compagno perché gli effetti dei suoi limiti venissero attenuati, sapendo che lui ti avrebbe aiutato a rendere meno evidenti i tuoi.

Inter e Napoli in un certo senso hanno giocato la stessa partita.

Nel senso, appunto,  che ventidue giocatori veri sono riusciti sempre a rimanere corti e stretti, compatti, in ogni zona del campo.

Non è fondamentale dove porti la tua pressione: trenta metri più avanti o trenta metri dietro, non è questione che cambi l'approccio fondamentale alla partita.

Il tipo di approccio può essere aggressivo anche se fai meno possesso palla e ti difendi più basso, perché questo è conseguenza degli  uomini di cui disponi, delle loro caratteristiche. E di quelle degli avversari

Il Napoli deve cercare di sostenere e sollecitare con continuità il reparto offensivo, disponendo di attaccanti rapidi, veloci, fantasiosi e micidiali a un tempo, che non danno punti di riferimento e con il loro movimento favoriscono gli inserimenti dei centrocampisti (che hanno queste capacità, almeno alcuni) e degli esterni bassi, dotati di corsa lunga, mentre tutta la difesa si alza e Jorginho e Allan si preoccupano di tenere gli equilibri tra le linee.

Noi abbiamo altre caratteristiche, tanto è vero che quando siamo costretti ad attaccare difese chiuse andiamo in difficoltà (Bologna, persino Crotone e altre partite lo dimostrano chiaramente).

Chiaro che se l'avversario ti aspetta, tu devi attaccare alto comunque, cercando però di non offrirti alle sue ripartenze, cioè con equilibrio.

Contro il Milan, contro la Roma, contro la Fiorentina che non sono il Napoli, ma cercano comunque di costruire, siamo riusciti ad organizzare meglio le ripartenze e in quelle condizioni sappiamo essere letali (ma con la Roma e con il Milan abbiamo avuto momenti di sbandamento, con il Napoli no).

Forse può essere interessante notare come lo sbandamento contro la Roma sia durato almeno mezz'ora; contro il Milan una quindicina di minuti, contro il Napoli nulla.

Stiamo crescendo, fisicamente e mentalmente, cioè come capacità di mantenere nel tempo ritmo e concentrazione?

Già la prossima partita contro la Samp, difficilissima sotto questo profilo, ci darà una risposta.

Questa mia lettura, assolutamente di parte e discutibilissima, influisce anche inevitabilmente sul giudizio che alla fine verrà formulato sulle prestazioni dei singoli.

La domanda che io mi pongo infatti non è: quanto bene ha fatto tizio?

Ma piuttosto: quanto il suo lavoro ha contribuito al 'benessere' della squadra, a partire dalle sue caratteristiche, ovviamente, perché se avessimo avuto, che so, Vieri al posto di Icardi, gli avremmo chiesto altre cose.

E se avessimo avuto Maicon al posto di Nagatomo (sia pure su un'altra fascia) la partita sarebbe stata diversa.

Ma Nagatomo secondo me ha fatto benissimo e Icardi abbastanza bene.

Pochi dei nostri entrerebbero nella top 10 per ogni ruolo dei calciatori in Europa.

Quindi è chiaro che l'organico si può migliorare e che i singoli hanno dei limiti, in alcuni casi abbastanza evidenti.

Ma è importante che tutti abbiano dato quel che avevano e soprattutto che abbiano messo le loro capacità e attitudini al servizio della squadra.

Voglio fare qui un esempio di come secondo me non va valutata una prestazione.

Icardi ha toccato, sembra, pochi palloni, ha creato pochi pericoli, ha tirato poco, non ha subito falli, nelle ripartenze non è stato incisivo come si vorrebbe.

Icardi poteva far meglio anche se la partita era in partenza difficile per lui.

Ma quante volte il pressing, anche a vuoto, di Maurito ha costretto i difensori avversari a passaggetti laterali che ritardavano i loro tempi di gioco e consentivano alla nostra fase difensiva di organizzarsi?

Certo, da un centravanti ti aspetti lo spunto offensivo, il gol, ma quando questo non è possibile (per le caratteristiche della squadra, della partita  e anche per le sue) è fondamentale che si renda comunque utile, anzi che in un certo senso sia determinante.

Si potrebbe obiettare che per fare il lavoro sporco bastava mettere Eder.

Certamente.

Solo che Icardi è Icardi, se gli dai una palla sfruttabile lui ti trafigge.

Maurito ha una media realizzativa, nell’Inter… leggermente migliore di quella di Eder.

I difensori avversari sapevano anche questo e hanno dovuto tenerne conto nei loro movimenti.

Questo, a mio parere, dice il realismo critico.

Quindi non certo una grande prestazione da parte di Maurito, ma una gara comunque di sostanza, utile alla squadra.

La riprova sta nel fatto che Spalletti, che un po’ ne capisce, non è mai partito con Eder al posto di Icardi, in campionato. Neppure dopo un match in cui l’argentino è stato criticato dai tifosi.

E comunque il Napoli ha subito 5 gol in nove partite: se ne dovrebbe dedurre che non siano stati molti i centravanti che hanno trovato vita  facile contro Albiol - Koulibaly.

Anche perché quattro delle reti sono state segnate da Cristante, De Vrij, Schiattarella e Viviani, che centravanti non sono.

L’unico centravanti che ha segnato contro il duo napoletano è stato Pazzini, ma su rigore, all’83’ di una partita che il Napoli vinceva 3-0.

Poi la prestazione di Maurito può non essere piaciuta, ci mancherebbe, ma secondo me il giudizio andrebbe inquadrato all’interno di un contesto complesso.

Ritornando alla partita, si diceva come una novità fondamentale sia stata l’omogeneità della prestazione di squadra.

Per la prima volta non c’è stata una nettissima differenza di rendimento tra un tempo e l’altro.

Naturalmente il possesso palla è stato a favore del Napoli (58 a 42) e i partenopei hanno attaccato di più.

In queste condizioni ci sta che abbiano avuto più occasioni.

Lo squilibrio sarebbe nettissimo se considerassimo occasioni anche i tiri a giro da fuori di Insigne, o i tiri sempre da fuori di Hamsik che non hanno trovato la porta (a volte di alcuni metri) o persino il gran tiro sempre da fuori di Zelinski.

Ma il fatto che loro abbiano migliori tiratori da fuori era scontato: sono stati comunque messi nella condizione di non fare troppo male.

Se invece consideriamo vere occasioni da gol le situazioni in cui si è liberato un uomo al tiro in area,  abbiamo per il Napoli la doppia paratona di Handa al 19’, il colpo di testa di Insigne al 35’, il miracolo ancora di Handa su Mertens al 90’.

Da parte nostra possiamo annoverare il tiro di Icardi parato da Reina al 40’, la paratona di Reina su Borja al 42’, l’azione di Vecino con salvataggio dei partenopei sulla linea a portiere battuto al 47’.

C’è un certo equilibrio, anche se forse le loro occasioni sono state più nette.

In ogni caso credo che mai in questo campionato una squadra sia riuscita a limitare in modo tanto importante la prolificità degli avanti napoletani, pur soffrendo la loro pressione e riuscendo comunque a portare offensive importanti.

Certo, tutti sogniamo un’Inter capace di tenere il campo con spavalderia, senza subire l’avversario. Ma per far questo serviranno altri giocatori, in alcuni ruoli almeno, e altro tempo.

Al momento, al di là dei dettagli, era il massimo che si potesse ottenere.

E lo si è ottenuto grazie all’organizzazione di squadra sempre più efficace e alla prestazione totale dei singoli (un solo dato: i nostri centrocampisti “lenti” hanno corso più di tutti e a una velocità media rilevante).

Adesso il problema resta: consolidare questi risultati e migliorare nei dettagli, anche contro le squadre di media bassa classifica.

Il futuro (prossimo) dell’Inter, si misurerà proprio sulla capacità di dare continuità ad un’applicazione totale.

Le prestazioni individuali

Handanovic: non possiamo negare che i discorsi fatti fin qui sono stati resi possibili solo da uno straordinario Handanovic. Chiariamo che avere un grande portiere che para tutto non è una fortuna, proprio come non lo è avere un grande attaccante che fa molti gol. Gli interventi decisivi di Handa sono stati due: il doppio intervento – soprattutto il secondo su Mertens- al 19’ e la parata sul tocco involontario di Miranda al 90’. Sul colpo di testa di Insigne e sul tiro da fuori di Zielinski per me si tratta di interventi ‘normali’. Però la prima paratona indirizza il match, la seconda evita la beffa finale. Determinante. 8

D’Ambrosio: aveva contro l’avversario più difficile, Insigne. Con l’aiuto di uno straordinario Candreva lo ha costretto a provare solo qualche tiro da fuori e, in una sola occasione un colpo di testa da dentro l’area. Nel contempo è riuscito a far funzionare anche in fase offensiva il binario di destra. Sempre più convincente. 6.5

Skriniar: si conferma grande difensore anche contro attaccanti che per le loro caratteristiche potrebbero indurlo in sofferenza. Vince in pratica tutti i contrasti. Perde anche qualche palla pericolosa, ma è quasi inevitabile quando sei sottoposto a pressione enorme per tutta la partita. Se per la prima volta il Napoli non segna è merito dell’organizzazione ma anche dei singoli. 7

Miranda: il centrale brasiliano è agevolato dal tipo di partita, perché per le sue caratteristiche non ama affrontare avversari veloci e potenti o determinati in campo aperto. Negli spazi ristretti il suo tempismo, il senso della posizione e la capacità con i piedi (della quale qualche volta abusa, correndo qualche rischio eccessivo) riescono ad emergere. 6.5

Nagatomo: la sorpresa maggiore. A parte una sola situazione, si può dire che il suo avversario, un certo Callejon, sia stato escluso dalla partita. E Naga si è reso protagonista anche di qualche chiusura con belle diagonali. Spinge meno del solito, certo, ma non era giornata per cercare avventure. 6.5

Vecino: prestazione super per l’ex viola. Attento e sempre presente in fase di copertura, nella quale pure poteva subire l’aggressività e la rapidità sul breve di alcuni centrocampisti napoletani, quando distende la falcata appare semplicemente irresistibile. Nell’occasione del salvataggio napoletano sulla linea, se qualcuno fosse riuscito a seguirlo avremmo… vinto la partita. Rivelazione. 7+

Gagliardini: abbiamo fatto risultato proprio là dove temevamo di perderlo: D’Ambrosio, Naga, Vecino, Gaglia. Tutte prestazioni super, con dedizione totale all’interesse di squadra. Gaglia forma un muro davanti alla difesa, con Vecino, impedendo ai napoletani di entrare in area e costringendoli al tiro da fuori. Continuo e sempre concentrato, chiude implacabile le linee di passaggio. Speriamo sia l’inizio di un ritorno ai livelli che avevamo intravisto. 6.5

Candreva: prestazione spettacolosa. Quantità e qualità. Giocasse sempre a questi livelli  sarebbe davvero un top. Sempre presente in fase di raddoppio delle marcature, continuo, potente e persino preciso nelle ripartenze. Anche lui in parte favorito dal tipo di partita, perché nell’assaltare le difese chiuse ha qualche problema in più. 7.5

Borja: sulla sua prestazione ho letto giudizi contrastanti. In realtà secondo me conferma quello che si sapeva e che ci si aspettava. Sa giocare al servizio della squadra e si sacrifica in una marcatura stretta di Jorginho che ritarda i tempi di esecuzione delle giocate napoletane. Ha piedi e intelligenza rara, ma i limiti fisici non gli hanno mai consentito di essere un vero top player e adesso sembra anche in leggera flessione atletica, almeno sul piano della resistenza. Risponde comunque bene ai compiti che a ragion veduta gli erano stati assegnati. In un’occasione sfiora anche il gol. 6.5

Perisic: lui e Icardi sono gli unici nostri giocatori che non sfoderano una prestazione al livello delle migliori e comunque delle loro possibilità. Sarà un caso? C’entrano per caso gli avversari? Comunque lui aiuta e nelle giornate in cui non gira per il verso giusto, sacrificarsi e produrre quantità è già un merito, anche se minimo. Considerato però che visto il tipo di partita aveva campo era lecito aspettarsi qualcosa in più. 6-

Icardi: non segna, in una partita difficile, nella quale quasi sempre si trova abbandonato là davanti. Comunque si procura una discreta occasione e rischia di mandare in gol Vecino. Rispetto al solito fa molto lavoro sporco e in più occasioni arretra a difendere e a cercarsi la palla. E’ uomo d’area e lo si sapeva. Lontano dalla zona gol può solo cercare di rendersi utile, ma non ha la gamba per attaccare partendo da lontano.6

Joao Mario: sembra entrare con maggior determinazione del solito. Oltre a spingere (si procura anche una discreta occasione) lotta e recupera. 6

Senza voto Eder e Cancelo.

Spalletti: da una ventina di partite (compreso le ultime del campionato scorso) nessuna squadra era riuscita a fermare il Napoli. Lui, con i titolari contati e con qualche uomo che in partenza suscitava perplessità se non preoccupazioni, c’è riuscito. Organizzazione, concentrazione e intensità sono le caratteristiche sulle quali sta lavorando con successo. Fino a quando in sede di recensione ci troveremo a dire: tutto va bene, il problema è riuscire a mantenere nel tempo questi livelli di applicazione e di efficacia, significa che… siamo sempre lì. Speriamo perciò di ripeterci anche dopo la Samp. 7.5

Luciano Da Vite

43 commenti:

  1. Condivido il tuo commento Luciano.

    Ora la partita di domani sara davvero FONDAMENTALE per capire a ciò che dobbiamo ambire.
    L'anno scorso in casa con la samp abbiamo iniziato a non crederci più.
    Domani dovremo iniziare a crederci ancor di più.

    RispondiElimina
  2. dalbert, per quanto acerbo, ha scatto ed esplosivita', gamba, corsa e un buon piede, difensivamente pare accorto. il resto e' da vedere.

    il primo kolarov ad esempio era uno scempio totale.

    poi anche giocatori affermati soffrono al primo anno d'italia o dopo il cambio di maglia... platini, nedved, dzeko... e tanti altri

    RispondiElimina
  3. .... al solito, quando non ci pensa "il rumore dei nemici" ci pensiamo noi a caricare oltremodo il significato delle partite.... volete dirmi che se non vinciamo domani sera, buttiamo tutto a mare? "io cret di no...." ... ma dobbiamo vincerla, questo è sicuro (non c'è contraddizione...) #unmattonesopral'altro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È fondamentale per il fatto che sia infrasettimanale (unici punti persi a Bologna..) e che sia contro una squadra medio buona, quelle con cui non hai le motivazioni dei grandi match... Ma che se non entri concentrato al 100% rischi di non portare a casa.
      L'anno scorso sono state le partite che abbiamo sofferto di piu

      Elimina
  4. una cosa mi ha colpito : tutti sono stati attenti nello sporcare i palloni avversari e nel non farsi superare unocontro uno. Mi pare invece mancasse reattività nell'attaccare la palla sporcata dall'intervento del proprio compagno.

    joao mario è esempio del tema della potenzialità: ha tutto per poter essere un ottimo centrocampista, ma gioca col freno a mano tirato. tutta una roba di testa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dietro secondo me da questo punto di vista siamo già più avanti. Per esempio D'Ambrosio e Skriniar, che tenevano Insigne e Mertens, quando uno non c'era, l'altro interveniva prontamente a coprirlo, formando una combinazione veramente importante.

      Ma quello che dici su Joao Mario è verissimo per me e vale anche per altri giocatori. I progressi di Nagatomo e la ripresa di Gagliardini (anche Brozo aveva dato segnali prima dello stop) in questo senso fanno sperare che Dalbert, Joao... possano presto essere arruolabili e dare un contributo importante.

      Elimina
  5. ..... quasi, quasi mi viene voglia di ripescare un mio post di maggio 2017, dove scrivevo di preferire Spalletti a Simeone....#VaiLucia'

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi è piaciuto molto il tuo commento precedente. 'Un mattone dopo l'altro'. Ci scriverò su un post di presentazione della gara di domani magari.

      Su Spalletti meglio che SImeone... non ricordo il tuo post, ma sei stato sicuramente lungimirante...

      Elimina
  6. Miranda in diffida... Voi cerchereste l ammonizione per saltare verona?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono sincero: non lo so. Anche se effettivamente la gara contro il Verona portebbe essere quella dove provare Ranocchia in ogni caso. Per quanto è corta la coperta sicuramente qui ogni mossa va studiata anche in questo senso.

      Elimina
  7. Una domanda:

    Valietti e Sala potrebbero essere in grado di dare il loro contributo alla Prima squadra gia' da questa stagione?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti rispondo (per mia incapacità) sulla loro bravura e maturità, però secondo me in questo momento non ci sarebbe proprio lo spazio in prima squadra per loro, anche considerando il fatto che Spalletti stia spendendo buone parole per Santon e che Dalbert sicuro prima o poi ritornerà in campo. Certo poi chissà, se i loro progressi dovessero essere così importanti... Ma qui lascerei la risposta a chi ne sa più di me sui due ragazzi.

      Elimina
  8. Come quasi sempre d'accordo (e ammirato) con i giudizi e la recensione tecnica di Luciano, col quale in generale sono in disaccordo solo con l'indiscutibile competenza sacerdotale dei dirigenti :P

    Tornando su Dalbert, vorrei sottolineare e chiarire che ho sempre tifato non solo un giocatore come il francese ma anche assurdi non giocatori come Montoya, sempre sperando/confidando in una grande o almeno incoraggiante prestazione.

    Forza Dalbert quindi, ma parlando fra noi non vedo il problema nel portare le proprie critiche.

    Per quanto riguarda Samir io l'ho visto in poche partite e in quelle mi era piaciuto molto, così come Dalbert l'ho visto in poche partite e non mi è mai piaciuto, questo per dire che un tifoso esercita il suo hobby di tifoso parlando con gli amici di quello che vede e delle sensazioni che ha.
    Qulche volta l'azzecca, altre si sbaglia. Altrimenti togliamo i commenti e mettiamo solo le comunicazioni ufficiali del club.

    Sono poi d'accordo con Marin su certe caratteristiche fisiche di Dalbert (esplosività e corsa), ma non sul piede che mi sembra poco educato nè sulla fase difensiva dove mi sembra più forte Naga, secondo me meglio anche nella fase offensiva.

    Tra i due, tecinicamente, preferisco Santon che però è decisamente meno forte atleticamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. critiche accompagnate ad una bocciatura abbastanza netta e prematura. mi pare poco serio.

      Elimina
    2. L'assurdo non giocatore, fino all'infortunio, era titolare nel Valencia al posto di Cancelo, che più che altro giocava avanzato. Per poi giocare terzino (e non sempre) una volta infortunato Montoya. Non esageriamo con i giudizi troppo netti. Per dire. aspettiamo su Dalbert e Cancelo stesso. Sono convinto che Spalletti li gestirà al meglio. Se son rose fioriranno..

      Elimina
  9. Luciano tu hai post da pubblicare per domani? Penso alle giovanili in primo luogo ovviamente. O se vuoi scrivere qualcosa sulla partita con la Sampdoria.

    RispondiElimina
  10. Penso di fare in tempo con il post sui giovani

    RispondiElimina
  11. D'accordo con marin: critiche si, ma bocciature preventive, senza quasi aver visto il giocatore, no. O almeno, non le condivido. fasedifensiva: Naga e Santon sono nel campionato italiano da anni, magari fra qualche anno riparleremo anche di Dalbert, che se non sbaglio è stato nominato miglior terzino (o miglior terzino giovane, non ricordo) del campionato francese

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ha mai ricevuto quel premio.
      Avevo controllato l'albo d'oro dei best 11 del campionato francese...

      Elimina
  12. Nessuno boccia dalbert. Tutti tifiamo per dalbert.
    In molti bocciano la spesa di 20 milioni per lui...

    RispondiElimina
  13. Sarà...ma ogni conferenza di Spalletti... È poesia.
    È arrivato con qualche dubbio (anche mio) nei tifosi interisti.
    Mi sta conquistando giorno dopo giorno. E non parlo di puri risultati.

    RispondiElimina
  14. Molte sono le critiche per l'acquisto di un giocatore come Dalbert. Perché non si rende merito ai nostri dirigenti quando acquistano Skriniar e non Bonucci?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cedendo Caprari che si sta rivelando uno dei migliori dietro/a lato delle punte in questo inizio di campionato...

      Elimina
    2. Così non la finiamo più però. :)

      Elimina
    3. Lo dico solo perchè, a parte casi eclatanti, i giudizi ex post sono troppo facili, come diceva il Sommo

      Elimina
    4. Caprari si conferma un discreto giocatore. Il livello di skrinjar è da top player.
      Se fossimo riusciti a prendere sanchez dall ajax avremmo.avuto la difesa centrale a posto per 10 anni... E da top club.

      Elimina
  15. Mai bocciato Dalbert, solo detto le impressioni che mi dà, se poi è vietato avere impressioni momentaneamente negative su un giocatore non sapevo che vigeva questa regola

    RispondiElimina
  16. Certo che si possono avere impressioni negative su un giocatore, Lou. ma bisogna anche accettare che altri le considerino un po' troppo frettolose

    RispondiElimina
  17. Nessuno boccia dalbert.
    Penso si critichi la scelta di farne il nostro acquisto piu costoso come impatto cash sul bilancio annuale. 20 milioni sembrano più che eccessivi

    RispondiElimina
  18. 20 milioni più che eccessivi per un terzino classe 93 che qualcosa pure aveva dimostrato in Francia? Giocando in una squadra tra le top 5? Non penso proprio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cosa aveva dimostrato? Quali grandi qualità?

      Elimina
    2. Niente, assolutamente nulla, lo hanno preso per il suo gradevole aspetto fisico.

      Elimina
    3. Dalbert è un intuizione. Non è un progetto di giocatore a mio parere. Questo tipo di operazioni vanno fatte a basso budget. Non puoi investire metà delle tue risorse economiche.

      Elimina
  19. Caprari piaceva pure a me, ma era indispensabile per arrivare a Skriniar. Penso ne valga la pena.

    RispondiElimina
  20. Emiliano, in serata ti mando il post sulel giovanili

    RispondiElimina
  21. Online il post sulle giovanili: https://fratellidelmondo.blogspot.it/2017/10/giovanili-inter-ancora-un-grande-weekend.html

    RispondiElimina
  22. A fine giugno il procuratore di Skriniar diceva che era stato preferito a Rüdiger. In quel momento non era molto credibile. Pochi mesi è cambiato tutto. :)

    RispondiElimina
  23. Sarei curioso di vedere Cancelo dall'inizio. Se uno degli affaticati fosse Candreva potrebbe essere.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Printfriendly