La partita più importante: Sassuolo - Inter

Mister Luciano Spalletti durante la sessione di allenamento di ieri pomeriggio alla vigilia della partita di oggi pomeriggio contro il Sassuolo al Mapei Stadium (foto: Inter.it).

Fare delle considerazioni sulla partita che oggi pomeriggio ci vedrà impegnati a Reggio Emilia contro il Sassuolo non può essere una operazione che prescinda da quanto accaduto la settimana scorsa e da quello che ci aspetta nel futuro immediato.

Senza prestare orecchio alle voci relative il mercato e quelle che riguardano i limiti imposti negli investimenti a Suning, qualcosa cui ha accennato anche Spalletti in conferenza stampa, ritengo che da qui al 30 tutta la concentrazione vada messa nelle tre partite che ci separano da qui alla fine dell’anno.

Sulla questione mi limito solo a dire che mi sembra di capire che non ci siano particolari novità. Sapevamo che difficilmente ci sarebbero stati molti soldi da investire.

L’unica vera novità al riguardo forse è stata la conferma diretta di Spalletti sul fatto che la scorsa estate i piani iniziali erano altri e che si è stati costretti a cambiare obiettivi per l’insorgere di queste problematiche di natura oggettiva.

Parlarne in questo momento comunque non solo non serve a nulla (del resto non cambierebbe la situazione, si tratta di qualche cosa di cui in questo momento possiamo solo prendere atto e per chi di dovere - Sabatini e Ausilio in primis - operare in maniera conseguenziale) ma ci deconcentrerebbe da quello che ci aspetta in questa settimana.

Tre partite: la trasferta di Reggio oggi pomeriggio; il derby di Coppa Italia il 27; la partita di San Siro contro la Lazio il 30.

Tutto questo dopo la sconfitta contro l’Udinese che nonostante sia stata la prima sconfitta stagionale (o forse proprio per questo) ha fatto discutere e sorgere una certa agitazione e destato preoccupazioni in tutto l’ambiente.

Senza giri di parole dirò quello che pensò e senza volere apparire con questo troppo pretenzioso: queste partite vanno giocate al massimo delle nostre forze. Ci vorrà il 101% dell’impegno e dell’utilizzo di tutte le nostre risorse agonistiche e mentali. Non sono ammessi cali di concentrazione e ognuna di queste partite andrà giocata con la migliore squadra possibile.

A partire da quella di oggi contro il Sassuolo, che sulla carta appare l’impegno più facile, ma che psicologicamente poi non è invece una partita tanto semplice perché se cominci senza vincere questa poi allora tutto diventa più complicato.

Questo senza considerare il fatto che negli ultimi due campionati il Sassuolo ci ha più volte creato grattacapi.

La squadra oggi è cambiata, non c’è più Di Francesco, sono partiti Pellegrini e Defrel e il loro inizio campionato non è stato dei migliori. Ma le caratteristiche e il gioco sono rimasti pressoché invariati.

Giocheranno con il solito 4-3-3 ricercando le sovrapposizioni sugli esterni e con tre centrocampisti che faranno della corsa e della intensità di gioco le loro caratteristiche principali.

Non so se Spalletti farà qualche rotazione.

Secondo i media potrebbero trovare spazio dal primo minuto Dalbert, Gagliardini e Brozovic.

Che significa un’altra panchina per Joao Mario e una preferenza del brasiliano (ancora una incognita) a Santon e Nagatomo.

Brozovic agirà presumibilmente sulla trequarti con Borja Valero affiancato a Gagliardini nei due di centrocampo (Ndr. Manca Vecino, squalificato.).

Da valutare (oltre l'impatto sulla partita del brasiliano ex Nizza) l’intesa tra Dalbert e Perisic. Se funzionasse potrebbe costituire una delle chiavi della partita.

Ma oltre la partita di Reggio, invece che guardare i risultati della nostre dirette concorrenti, dovremo guardare subito avanti e alle prossime partite.

In questo senso già da oggi dovremmo ipoteticamente considerare aspetti relativamente la gestione del gruppo e delle sue forze e quindi la possibilità di ricorrere a delle turnazioni.

Ne parleremo dopo la partita di oggi più approfonditamente, ma io penso che il gruppo dei titolari debba in questa settimana particolare essere chiamato a una prova di forza e giocare (con delle minime variazioni) tutte e tre le partite.

Compreso il derby di coppa che a parte essere un derby (contro un Milan che in questa partita giocherà al massimo delle sue forze, ma pure con molta tensione: sono infatti costretti a vincere) dopo la partita col Pordenone e la sconfitta con l’Udinese ha improvvisamente acquisito una importanza che ipoteticamente poteva non avere, considerando come nostro obiettivo prioritario la qualificazione alla Champions League.

Ma paradossalmente, anche se tre giorni dopo ci sarà il big match con la Lazio, penso che per arrivarci mentalmente nelle giuste condizioni, toccherà misurarsi in ogni partita come se questa fosse quella più importante. La partita decisiva.

Richiamarsi quindi più che all’ordine a quella che deve essere una vera indole guerriera scontro dopo scontro.

Il turn-over, la mancanza di alternative saranno argomenti di cui discuteremo a partire dal post-partita contro la Lazio. 

Fino a allora, cioè questa settimana, toccherà fare gli straordinari sapendo che un momento così difficile e particolare potrebbe non riproporsi (incrociamo le dita) in futuro ma che da questa situazione specifica potrebbe uscire un gruppo seppure ridotto numericamente, di giocatori veri e che se la giocheranno fino alla fine.

Emiliano D'Aniello